Mobilità – Dubbi tecnici. E che c’entra il Covid ?

In risposta all’articolo “Mobilità – Dubbi tecnici. E che c’entra il Covid ? PRENDE FORMA CON QUALCHE PERPLESSITA’ LA CICLABILITA’ GRAFICA” pubblicato sul settimanale Voce di Carpi del 15/10/2020

La finalità della Rete di Mobilità di Emergenza, all’estero e in Italia è di far muovere il più possibile i cittadini su due ruote attraverso la realizzazione di percorsi ciclabili che sfruttino i vantaggi dell’urbanismo tattico: velocità di realizzazione, costi ridotti, flessibilità, possibilità di sperimentare con successive implementazioni.

L’RME, non è un insieme di piste ciclabili/ciclopedonali ma un nuovo modo di pensare gli spazi urbani: l’RME è dare spazio alle persone, restituire i marciapiedi ai pedoni e le strade alle biciclette in condivisione con le automobili (diversi anni fa le biciclette non erano ghettizzate su ciclabili/ciclopedonali ma viaggiavano in strada assieme alle auto).

Sicuramente queste misure oggi chiamate Rete di Mobilità d’Emergenza si potevano attuare anche prima, ma il Covid ha reso evidente ai politici il desiderio dei cittadini di vivere la città e di poter occupare gli spazi pubblici: i marciapiedi, le ciclabili e le strade. Vi ricordate, nel periodo di lockdown, il nostro desiderio di passeggiare, di stare all’aria aperta, di vivere gli spazi comuni e le strade a volte quasi deserte.
Inoltre il problema dell’affollamento del trasporto pubblico è reale soprattutto per gli studenti negli orari scolastici… il rischio di contagio utilizzando la bicicletta, piuttosto che l’autobus, si riduce e con l’RME i percorsi per i ciclisti aumentano e sono più sicuri.

Queste misure RME: corsie ciclabili, case avanzate, zone 30km/h con precedenza bici sulle auto, sono più sicure di ciclabili e ciclopedonali, perché la bici in strada è visibile alle automobili negli incroci e nei passi carrabili (ricordiamoci che la sicurezza dei ciclisti è anche la sicurezza degli automobilisti). Queste misure costano pochissimo perché sono realizzate solo con la segnaletica… quindi perché non farle? Perché chiediamo ciclabili costosissime sia in fase di realizzazione che di manutenzione? Perché vogliamo sempre qualcosa di diverso? Le ciclabili/ciclopedonali come realizzate fino ad ora non hanno funzionato, i ciclisti non sono aumentati, quindi perché non sperimentare, non provare a fare qualcosa di diverso e innovativo ?

Fiab da tempo crede nella condivisione degli spazi urbani per restituire spazi ai cittadini. Il Comune di Carpi con l’RME stà andando in questa direzione, e Fiab Modena-Carpi con grande soddisfazione plaude gli amministratori di Carpi che hanno il coraggio di provare a cambiare, sperimentare cercando di dare strada ai cittadini in particolare a quelli più deboli.

Piero Busso
Fiab Modena sezione di Carpi

Lettera aperta al Sindaco sulla Mobilità per la ripresa scolastica

A 20 giorni dalla riapertura delle scuole FIAB MODENA sollecita  il Sindaco Muzzarelli per ricevere un aggiornamento sulla predisposizione della rete di mobilità ciclistica d’emergenza, votata in consiglio comunale in luglio 2020, e più volte proposta dall’Associazione dei ciclisti all’amministrazione come una delle soluzioni utili a risolvere l’accesso alle scuole di studenti ed insegnanti alla ripresa scolastica di settembre.

La realizzazione di una rete ciclabile d’emergenza (RME), che utilizza le “corsie ciclabili” per potenziare i collegamenti della rete di “piste ciclabili” esistenti favorirebbe gli accessi in sicurezza alle scuole, e dovrebbe essere abbinata a un contestuale abbassamento della velocità di transito delle auto a 30Km/h su quelle stesse strade.

La “pista ciclabile” in genere occupa uno spazio proprio, ricavato anche su un tratto di marciapiede, è ben separata dalla strada; la “corsia ciclabile” è invece una striscia di carreggiata, posta sul lato destro e divisa dalla strada da una striscia discontinua bianca ed è realizzabile in tempi molto più brevi e costi estremamente più contenuti.

FIAB MODENA ha proposto già da Aprile 2020 a tutte le amministrazioni della provincia di dotarsi di corsie ciclabili per potenziare i collegamenti con le frazioni ed i comuni vicini (ad esempio la ciclabile d’emergenza fra Modena e Nonantola che avrebbe potuto essere utilizzata come alternativa all’auto o al trasporto pubblico da almeno 600 studenti che tutti i giorni si spostano per raggiungere gli istituti scolastici a Modena) e favorire gli accessi alle scuole con la bicicletta anziché con l’auto privata, per contrastare l’aumento esponenziale degli spostamenti in auto registrato con l’emergenza sanitaria e contribuire a risolvere il problema della carenza di autobus.

 

FIAB: Modena, positivo avere un piano di emergenza. Valuteremo i fatti.

FIAB (Federazione Ambiente e Bicicletta di Modena e Carpi) ha inviato, già da metà aprile, in particolare alle comuni di Modena e Carpi, alcune proposte concrete per sollecitare le amministrazioni ad adottare misure efficaci e sostenibili, perchè in epoca post lockdown chi era abituato a servirsi di treni e autobus è in difficoltà per le restrizioni che riducono i posti disponibili e per la paura legata al rischio di essere contagiato.

In particolare da settembre, quando riapriranno le scuole, c’è il concreto rischio che si verifichi un uso assai maggiore dell’auto privata e si deve lavorare affinché ciò non accada favorendo l’uso di mezzi alternativi, come la bicicletta appunto, che per tempi di percorrenza costi ed efficienza risulta assolutamente concorrenziale e conveniente nelle nostre città dalle dimensioni contenute e pianeggianti.

Si parla delle cosiddette RME, reti di mobilità, sostenibile, d’emergenza. Dopo Carpi che ha già adottato e presentato un piano di cui inizieranno a breve i lavori, è la volta della nostra città che, con un comunicato del comune in data odierna, ha annunciato iniziative per favorire la mobilità sostenibile. Si tratta di proposte “d’emergenza” con esempi concreti che ricalcano in parte anche le nostre proposte. Andranno inserite nel tessuto cittadino con l’ottica di renderle quantomeno propedeutiche ad un futuro di mobilità moderno e sostenibile.

Abbiamo spesso criticato la nostra amministrazione, ma sempre in uno spirito propositivo e con intento di stimolare una visione più rivolta al futuro. Accogliamo certo con piacere e favore le novità annunciate, nella speranza che i molti verbi coniugati al condizionale diventino poi un indicativo.

Che sia la volta (e la svolta) buona che la nostra amministrazione prenda coscienza e coraggio del fatto che non si può progettare una città solo dal punto di vista delle automobili?