L’assordante silenzio intorno all’ozono

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Da diversi giorni, la concentrazione dell’ozono nell’aria supera la soglia dei 180 microgrammi per metro cubo. Il fatto che colpisce è l’assordante silenzio che accompagna l’evento, percepito dalle autorità pubbliche e dagli stessi cittadini come “normale”. Si moltiplicano gli “inviti” a restarsene reclusi fra le mura domestiche nelle ore più calde, come se fosse naturale o, peggio ancora, il necessario controvalore del benessere economico.

L’ozono a livello del suolo non è un regalo del diavolo, ma il frutto (avvelenato) di varie reazioni chimiche di sostanze inquinanti prodotte dall’uomo innescate dalla luce del sole, in particolare il biossido di azoto. Il problema è che questo gas dal caratteristico odore di aglio è molto dannoso in quanto aggredisce le mucose respiratorie e gli occhi. Insieme allo smog fotochimico, costituisce un killer della nostra salute.

L’inquinamento può essere ridotto agendo sulle sue fonti. Nel campo della mobilità urbana, gli spostamenti con gli autoveicoli devono essere ridimensionati a favore del trasporto pubblico, della ciclabilità e della pedonalità.

L’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi, ha enunciato in Consiglio comunale di Modena la rivoluzionaria (per lui) necessità di regolamentare la circolazione delle auto in centro, «anche alla luce dei piani regionali che, recependo direttive europee, chiedono di implementare le aree libere da auto». Bene, è un punto di partenza. Ora occorrerebbe passare alla pratica e attuare le necessarie, coerenti soluzioni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it