Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2020

Sta arrivando anche nel 2020 la SEM (settimana europea della mobilità sostenibile): le associazioni stanno già organizzando eventi e sono pronte a partire. Infatti la ricchezza della SEM è fatta dalle centinaia di eventi creati su tutto il territorio nazionale.

Il tema proposto dalla Comunità Europea per il 2020 è “Emissioni zero, mobilità per tutti”, ciò che suggerisce il Ministero è “Scegli il mezzo giusto” e noi lo abbiamo completato con il nostro motto: #primalabici.

Queste sono le attività organizzate (o partecipate) da FIAB Modena all’interno della SEM

18 settembre – Nonantola
Bici Bus – tutti a scuola in Bicicletta

19 settembre – Parco Ferrari – Modena
Vivere Senz’auto

17 Settembre – Carpi
Giretto d’Italia

20 Settembre – Emilia Romagna
Campagna “Bella Coincidenza”

20 Settembre – Carpi
Alla scoperta della città di Carpi

22 Settembre – Modena
Rilevamento Flussi Ciclistici e Pedonali

 

 

Lettera aperta al Sindaco sulla Mobilità per la ripresa scolastica

A 20 giorni dalla riapertura delle scuole FIAB MODENA sollecita  il Sindaco Muzzarelli per ricevere un aggiornamento sulla predisposizione della rete di mobilità ciclistica d’emergenza, votata in consiglio comunale in luglio 2020, e più volte proposta dall’Associazione dei ciclisti all’amministrazione come una delle soluzioni utili a risolvere l’accesso alle scuole di studenti ed insegnanti alla ripresa scolastica di settembre.

La realizzazione di una rete ciclabile d’emergenza (RME), che utilizza le “corsie ciclabili” per potenziare i collegamenti della rete di “piste ciclabili” esistenti favorirebbe gli accessi in sicurezza alle scuole, e dovrebbe essere abbinata a un contestuale abbassamento della velocità di transito delle auto a 30Km/h su quelle stesse strade.

La “pista ciclabile” in genere occupa uno spazio proprio, ricavato anche su un tratto di marciapiede, è ben separata dalla strada; la “corsia ciclabile” è invece una striscia di carreggiata, posta sul lato destro e divisa dalla strada da una striscia discontinua bianca ed è realizzabile in tempi molto più brevi e costi estremamente più contenuti.

FIAB MODENA ha proposto già da Aprile 2020 a tutte le amministrazioni della provincia di dotarsi di corsie ciclabili per potenziare i collegamenti con le frazioni ed i comuni vicini (ad esempio la ciclabile d’emergenza fra Modena e Nonantola che avrebbe potuto essere utilizzata come alternativa all’auto o al trasporto pubblico da almeno 600 studenti che tutti i giorni si spostano per raggiungere gli istituti scolastici a Modena) e favorire gli accessi alle scuole con la bicicletta anziché con l’auto privata, per contrastare l’aumento esponenziale degli spostamenti in auto registrato con l’emergenza sanitaria e contribuire a risolvere il problema della carenza di autobus.

 

FIAB: Modena, positivo avere un piano di emergenza. Valuteremo i fatti.

FIAB (Federazione Ambiente e Bicicletta di Modena e Carpi) ha inviato, già da metà aprile, in particolare alle comuni di Modena e Carpi, alcune proposte concrete per sollecitare le amministrazioni ad adottare misure efficaci e sostenibili, perchè in epoca post lockdown chi era abituato a servirsi di treni e autobus è in difficoltà per le restrizioni che riducono i posti disponibili e per la paura legata al rischio di essere contagiato.

In particolare da settembre, quando riapriranno le scuole, c’è il concreto rischio che si verifichi un uso assai maggiore dell’auto privata e si deve lavorare affinché ciò non accada favorendo l’uso di mezzi alternativi, come la bicicletta appunto, che per tempi di percorrenza costi ed efficienza risulta assolutamente concorrenziale e conveniente nelle nostre città dalle dimensioni contenute e pianeggianti.

Si parla delle cosiddette RME, reti di mobilità, sostenibile, d’emergenza. Dopo Carpi che ha già adottato e presentato un piano di cui inizieranno a breve i lavori, è la volta della nostra città che, con un comunicato del comune in data odierna, ha annunciato iniziative per favorire la mobilità sostenibile. Si tratta di proposte “d’emergenza” con esempi concreti che ricalcano in parte anche le nostre proposte. Andranno inserite nel tessuto cittadino con l’ottica di renderle quantomeno propedeutiche ad un futuro di mobilità moderno e sostenibile.

Abbiamo spesso criticato la nostra amministrazione, ma sempre in uno spirito propositivo e con intento di stimolare una visione più rivolta al futuro. Accogliamo certo con piacere e favore le novità annunciate, nella speranza che i molti verbi coniugati al condizionale diventino poi un indicativo.

Che sia la volta (e la svolta) buona che la nostra amministrazione prenda coscienza e coraggio del fatto che non si può progettare una città solo dal punto di vista delle automobili?

Ciclopedonale Mazzoni: c’è un’altra soluzione

Il Consiglio Comunale di Modena ha appena approvato all’unanimità una mozione del Movimento 5 Stelle, del luglio 2019, per la realizzazione di un sottopasso o sovrappasso ciclabile vicino al cavalcavia Mazzoni. Si tratta di una proposta già contenuta nel PUMS per rispondere agli abitanti della zona nord, che da sempre chiedono un collegamento ciclabile sicuro alla città. Seguiranno studi e progetti che dovranno affrontare due problemi che, fin dagli anni ’80, hanno fatto arenare simili proposte: un cavalcavia costruito tra le due guerre e la presenza del canale Naviglio.

Il cavalcavia storico impedisce l’ancoraggio di una ciclabile a sbalzo e la fascia di rispetto della linea elettrica della ferrovia aumenta sensibilmente il dislivello da superare, mentre la rete dei canali rende complesso e molto costoso realizzare un sottopasso. Forse varrebbe la pena di considerare anche un’altra proposta che parte da ciò che il Comune ha più volte scritto e dichiarato nel PUMS: “mettere al centro le persone per offrire accessibilità e qualità della vita, sostenibilità e fattibilità economica, equità sociale e salute, incoraggiando la mobilità sostenibile con soluzioni efficaci ed economiche”.

La FIAB, che da oltre 10 anni compie il rilevamento semestrale dei ciclisti, può testimoniare che la stragrande maggioranza delle auto che scendono dal cavalcavia in Piazza Natale Bruni, non vanno verso il centro, ma svoltano verso viale Crispi o verso Viale Caduti in Guerra; si tratta cioè di automobilisti che usano questo cavalcavia al posto di quelli di Via Cialdini e di Ciro Menotti, impedendo ai ciclisti ed ai pedoni un collegamento breve con la città e rallentando inutilmente il transito dei mezzi pubblici diretti alle stazioni dei treni e delle autocorriere.

Per tutti questi motivi, in coerenza con le direttive del PUMS e del buon senso, riteniamo che sia giunto il momento di abbandonare soluzioni difficili e costose e di riservare questo cavalcavia ai mezzi pubblici, ai pedoni ed ai ciclisti. Non è solo una soluzione più ragionevole e fattibile, ma alleggerisce sensibilmente la pressione e l’inquinamento di zone centrali densamente abitate, dando una risposta efficace alle richieste dei cittadini.

Seguendo invece le numerose proposte di sottopasso o di sovrappasso ciclabile sono già passati 40 anni, ben più di quanto ha richiesto la lunga costruzione del cavalca ferrovia, deliberato dal Consiglio Comunale nel 1909 e ultimato nel 1939

Incroci pericolosi

In Italia l’80% degli incidenti con investimento di ciclisti è laterale, e solo l’8% è di tipo frontale. Il 60% in città avviene in corrispondenza degli incroci, metà dei quali segnalati.

Cause? Per esempio, per ammissione del Comune di Modena, sulle ciclabili un segnale su due è ingannevole (1116 mancanti, 784 non a norma o sbagliati). Un po’ di chiarezza su chi ha la precedenza non guasterebbe.

Non da meno è il problema della mancata visibilità tra le diverse utenze. Spesso negli incroci ed intersezioni la visibilità tra pedoni, ciclisti ed automobilisti è limitata da una serie di ostacoli: prima di tutto il parcheggio irregolare ed impunito nelle aree di svolta e nelle vicinanze delle strisce ciclopedonali. Ma purtroppo la visibilità è compromessa anche da regolari posteggi auto, cartelloni pubblicitari, cabine tecnologiche, siepi, dehor, bidoni dell’immondizia.

La situazione peggiora in presenza di ciclabili, quando l’utenza debole è fuori dallo spazio visivo dell’automobilista, che incrocia visivamente il ciclista solo al momento della svolta. Poi ci tocca sentire il solito “è saltato fuori all’ultimo istante”: non è che invece il povero ciclista appena un secondo prima era regolarmente sulla ciclabile semplicemente nascosto da un’auto in sosta?

Per la sicurezza negli incroci il Comune sembra voler iniziare dalle chicane per i ciclisti: non sarà il caso invece di “pulire” tutte le intersezioni, impedire la sosta, restringere e risagomare gli angoli di svolta per le auto?

Proteggere chi?

Il Comune di Modena ha programmato due interventi negli incroci di via Cialdini con via delle Suore e di viale Menotti con Via Santa Caterina, dove si sono registrati incidenti sulle strisce pedonali e ciclabili.

Noi ci aspettavamo modifiche che incidessero sulla scarsa attenzione e sulla velocità di chi guida, che sono le prime cause degli incidenti.

Nelle rotatorie, che sono un problema per i pedoni ed i ciclisti, la velocità dipende dal diametro, dalla larghezza delle corsie e dagli angoli di ingresso e di uscita delle laterali, mentre l’attenzione ai pedoni e ciclisti dipende dalla loro evidenza e dalla cultura di chi guida.

Nella rotatoria di viale Cialdini è stata eliminata una corsia in uscita verso il cavalcavia, senza ridurne la larghezza, e sono state installate transenne sul pedonale per fermare i pedoni che vogliono attraversare. Così si sono penalizzati i pedoni e non si è ridotta la velocità degli autisti, che ora devono anche concentrarsi per guadagnare l’uscita per primi.

Nell’incrocio di via Santa Caterina con Ciro Menotti, che brilla per una segnaletica contraddittoria, invece di rallentare le auto il Comune propone una deviazione dei percorsi pedonali e ciclabili, per allontanarli dall’incrocio, rendendoli così meno visibili.

Si potrebbe invece rialzare e avvicinare l’attraversamento ciclabile e pedonale a via Menotti, per renderlo più facilmente percepibile, anche con l’aiuto di un segnale di preavviso, e installare in questa strada un segnale di dare la precedenza e uno di attraversamento ciclabile per avvisare coloro che si immettono in via Menotti.

Si continua invece ad usare la stessa logica che negli scorsi secoli ha guidato la costruzione degli zoo: per proteggere gli animali si mettono in gabbia.

Per fortuna nel nostro caso gli automobilisti non sparano ai pedoni e ai ciclisti, ma purtroppo vanno spesso troppo “sparati”.

 

La ciclabile del Corni

Il 9 settembre durante la serata di presentazione delle osservazioni al PUMS, come esempio della superficialità che gli amministratori dedicano alla mobilità sostenibile, avevamo portato il caso dei lavori di ripristino della facciata dell’Istituto Corni sul lato della via Emilia.

Per motivi di sicurezza si è pensato, giustamente, di chiudere il transito sul marciapiede e sulla ciclabile adiacenti, ignorando completamente il fatto che pedoni e ciclisti ci siano ugualmente, costretti a transitare sulla strada, contromano, ed all’incrocio con viale Tassoni completamente nascosti alla vista delle auto.

Tutto ciò, nonostante quel tratto di strada fosse a quattro corsie a senso unico, e dove l’enorme spazio a disposizione delle auto è triste teatro di parcheggi in doppia e tripla fila regolarmente tollerati.

Si vede che qualche voce è arrivata in Comune, perché dopo qualche giorno questa situazione è stata sanata con una semplice corsia temporanea per ciclisti. Un lavoro di 2 ore, insomma. Bastava pensarci.

In realtà si ripropone in piccolo il caso di Viale Monte Kosica, dove da anni la ciclabile è chiusa per un muro pericolante, e nessuno si è preso la briga di trovare una soluzione per i ciclisti, anche qui in presenza di un drittone di 2 ampie corsie a senso unico, anche qui in una zona ad intensa vocazione scolastica.

Il vero tema è la messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola, sui quali si continua a chiudere gli occhi, tollerando velocità, soste abusive su marciapiedi aiuole e ciclabili, autobus scolastici bloccati dalle auto: nessuna multa, campagne di informazione affidate ad associazioni di genitori, nessuna reale volontà di colpire uno dei maggiori motivi di generazione del traffico nelle ore di punta.

in foto: la prima “non” soluzione con i ciclisti costretti all’altro lato della strada, o in strada nonostante le auto potessero continuare a parcheggiare. ultima: la semplice soluzione.

Osservazioni di FIAB al PUMS di Modena

Modena, 13 settembre 2019
Al Sindaco di Modena

Oggetto. Osservazioni della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, adottato dalla G C con Deliberazione n°151 del 26.3.2019.

FIAB Modena, dopo aver raccolto le sollecitazioni dei cittadini e dei propri soci, ha elaborato numerose osservazioni al PUMS di Modena, adottato dal Comune nel marzo scorso.

Le osservazioni sono state già illustrate ad altre associazioni, organizzazioni e cittadini, in un incontro pubblico che si è svolto lunedì 9 settembre nella sala Ulivi. In tale occasione si sono raccolte ulteriori considerazioni che hanno permesso di arricchirne il testo. Le osservazioni che alleghiamo di seguito, sono quindi l’insieme delle opinioni di FIAB e dei contributi raccolti successivamente.

Nel presentare le osservazioni ad un documento di 390 pagine, con ulteriori allegati, che contiene e rimanda a sua volta ad altri piani, si corre il rischio di non essere esaustivi o completamente compresi.

La FIAB è quindi fin da ora disponibile a specificare o integrare queste osservazioni, eventualmente anche in un incontro successivo.

Per facilitare l’esposizione delle osservazioni si è cercato di seguire l’indice del documento, riassumendo quanto previsto nel Piano e riportando per ogni argomento le specifiche osservazioni.

Cordiali saluti
Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Modena
Il Presidente
Eugenio Carretti


OSSERVAZIONI al PUMS di FIAB_MODENA

SLIDE PRESENTAZIONE delle OSSERVAZIONI al PUMS

L’insufficienza del PUMS di Modena

Ieri sera FIAB Modena ha organizzato il confronto pubblico sul Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che il Comune ha adottato il 26/03/2019, invitando i cittadini e le numerose Associazioni interessate.

E’ stata l’occasione per illustrare le osservazioni di FIAB al PUMS, e sono state raccolte quelle di tutti i presenti, con l’obiettivo di cercare una sintesi condivisa.

Non si è trattato solo di un momento di confronto, ma del coinvolgimento più ampio possibile di “tutti i portatori di interesse con un approccio trasparente e partecipativo”, come è espressamente indicato nelle relative Linee Guida Europee.

Superando i vecchi obiettivi dei piani del traffico e dei parcheggi, il PUMS dovrebbe infatti “sviluppare una visione strategica condivisa” sulla mobilità, che “metta al centro le persone e la loro qualità della vita” per raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea e dell’Italia “in materia di lotta ai cambiamenti climatici, creazione di un efficiente sistema di trasporti e il rafforzamento della coesione sociale.

A nostro avviso il Piano adottato non contiene le strategie e le azioni necessarie a raggiungere questi obiettivi. Per questi motivi presenteremo le nostre osservazioni, che pubblicheremo anche sul sito www.modenainbici.it Tutti coloro che non hanno potuto partecipare all’incontro, possono far giungere le proprie osservazioni direttamente al Comune di Modena e per conoscenza a FIAB (presidenza@modenainbici.it).

Tribuna Ambientale – Le risposte dei candidati al Comune di Modena

Quanto sono ambientalisti i candidati sindaco di Modena? Quanto hanno a cuore le sorti del nostro pianeta e di Modena che ne abita una infinitesima parte condividendone la sorte?  Le associazioni:
● FIAB Amici della Bicicletta Modena https://www.modenainbici.it/
● ISDE Medici per l’ambiente https://isdemodena.net/
● INCO.SCIENZA https://www.inco-scienza.org/
● Ingegneria Senza Frontiere Modena http://isf-modena.org
● Legambiente Modena http://www.legambientemodena.it/
● WWF Emilia Centrale https://www.facebook.com/wwfemiliacentrale/

Lo hanno chiesto ai candidati sindaci sottoponendo loro una selezione di domande.

Riportiamo qui allegate le risposte ricevute dai candidati sindaco ai quesiti a loro posti. Si tratta di una iniziativa che mira a raccogliere informazioni precise e comparabili da parte dei candidati Sindaco per il Comune di Modena, su alcuni temi su cui si dibatte spesso e non sempre in modo chiaro, come quelli ambientali.

A voi la lettura!