Chi pedala sulle strade modenesi è abituato ad affrontare con solitaria rassegnazione le difficoltà negli spostamenti, non trovando nel Comune un interlocutore sensibile pronto ad accogliere le richieste di miglioramento delle infrastrutture e dei servizi per agevolare i mezzi ecologici e ridurre l’inquinamento da traffico.
L’ultimo esempio di questo approccio autoreferenziale municipale è il progetto di ciclabile sulla via Giardini, con l’irresponsabile soluzione dello “spezzatino” che costringerebbe i ciclisti a spostarsi da un lato all’altro della pericolosa strada all’altezza dell’incrocio con via Pace: lo spezzatino si farà.
Purtroppo, la circolazione in bici sulle strade cittadine fornisce una lista imbarazzante di casi che dimostrano quanto poco le esigenze dei ciclisti siano note e incidano nelle scelte operate dal Municipio estense nel campo della mobilità. Nel caso dei sovrappassi ferroviari, sono state adottate tre soluzioni diverse: in viale Menotti esiste una ciclabile affiancata al pedonale; in via Mazzoni non è stato attuato alcun intervento; in via Cialdini è stato realizzato un percorso alternativo sul piano di campagna con ben due tunnel in un colpo solo, con rampe di scale piacevolissime in uno di essi, nonostante una carreggiata larghissima.
Essendo la situazione di via Cialdini diventata pericolosa, la Fiab ha invitato il Comune ad ampliare i pedonali esistenti (strettissimi) e a realizzare almeno una ciclabile per favorire gli spostamenti da/verso il nuovo polo del cinema Victoria e la Moschea, restringendo l’ampia carreggiata. Quale esito hanno avuto le richieste della Fiab? Indovinatelo…
Giuseppe Marano
www.modenainbici.it