Via Emilia est: una strada ridotta a parcheggio?

bozza del progetto di via emilia est

bozza del progetto di via emilia est

Mentre i temi della mobilità sono spariti dal dibattito elettorale, le organizzazioni dei commercianti riunite in Rete Impresa Italia Modena lanciano un ultimatum al Comune sul progetto di ciclabile sul lato nord di via Emilia est: nel chiedere perentoriamente il blocco del progetto, sostengono l’esigenza non solo di conservare i posti auto attuali, ma addirittura di incrementarli recuperando altri spazi pubblici. L’appello di Rete Impresa associa la guerra alla ciclabile scatenata dai commercianti di Emilia est a quella di via Giardini.

Come spesso accade a chi teme il futuro perché non sa adeguarsi alle situazioni emergenti, l’associazione dei commercianti si è chiusa nella difesa a oltranza della mobilità esistente e degli interessi corporativi che la rendono insensibile ai problema della città.

Come attestano le analisi sulla qualità dell’aria a Modena, l’ambiente urbano versa in una situazione grave a causa delle emissioni velenose del traffico, molto superiori ai limiti europei. Il Comune quindi dovrebbe perseguire l’obiettivo strategico di ridurre emissioni e incidentalità, due piaghe direttamente proporzionali all’uso stratosferico degli autoveicoli a Modena (oltre il 76% degli spostamenti è in auto).

Pur essendo una strada urbana inserita in quartieri densamente popolati, via Emilia est ha le caratteristiche fisiche di un’autostrada, presenta una sosta autoveicolare asfissiante e spazi per ciclisti e pedoni del tutto residuali. In questa condizione, nessun miglioramento sarà possibile per la qualità urbana dei residenti.

Le soluzioni sono indicate dalle esperienze delle città meno autocentriche di Modena: restringere la carreggiata a due corsie normali, spostare verso il centro i parcheggi, tariffare la sosta e creare spazio per percorsi ciclabili e pedonali su entrambi i lati della strada. Solo questo approccio è in grado di riqualificare le infrastrutture e creare le condizioni per la migliore accessibilità ai servizi pubblici e privati.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Bikenomics: un altro sviluppo è possibile

rossella_donna_invernoGli accordi internazionali intervenuti dal 1992 hanno orientato lo sviluppo economico al rispetto dell’ambiente, inducendo i paesi più ricchi ad adottare processi produttivi e stili di vita compatibili con l’ecosistema.

Molte iniziative concrete hanno seguito questo indirizzo, anche nel settore della mobilità urbana. Complici la crisi economica e la diffusione della sensibilità ecologista, sono emerse alcune tendenze che annunciano tempi nuovi: la più eclatante riguarda la vendita delle biciclette che, nel 2011 e nel 2012, ha superato in Italia quella delle automobili.

Come si riflette la diffusione della bicicletta sulle dinamiche di sviluppo cittadino? Una città in cui ci si muove in bici è migliore di una città in cui ci si muove in automobile? La nuova disciplina della bikenomics, nata sulla scia di questo fenomeno, ha evidenziato dati convincenti a favore della mobilità ciclistica.

È ormai assodato che l’uso della bicicletta induce molti benefici: chi usa la bici dispone di risparmi per comprare beni e servizi o da spendere in bar e ristoranti, è più in salute e impatta di meno sul sistema sanitario, contribuisce a ridurre il traffico e l’inquinamento, aiuta lo sviluppo del commercio locale (i negozi situati in prossimità di reti ciclabili registrano aumenti nelle vendite pari al 49%),  favorisce la riduzione la manutenzione stradale e lavora meglio.

Mentre in Europa si diffondono gli interventi a favore della mobilità (e dell’economia) sostenibile, l’Amministrazione comunale di Modena si attesta malinconicamente sul paradigma auto-centrico: blocca le zone a 30 km/h, realizza un megaparcheggio in struttura, tentenna a pedonalizzare Piazza Roma, inventa una ciclabile spezzata in Via Giardini, dissemina di ostacoli le ciclabili esistenti, impone una segnaletica penalizzante sulle ciclabili e sostiene i mezzi su gomma al posto dei treni sulla Modena – Sassuolo. Risultato: quasi l’80% degli spostamenti urbani sono effettuati in automobile. C’è da sorprendersi?

Giuseppe Marano