Si sono concentrate in queste settimane alcune notizie sul mondo del turismo lento a piedi ed in bici, a partire con l’annuncio ad inizio marzo di un finanziamento di 10 milioni per lo sviluppo del cicloturismo in Appennino sulle tre direttrici delle ciclabili del Secchia (tratto Pescale-valico) e del Panaro (tratto Casona-Croce Arcana) e della storica Via Vandelli.
E’ dal 2013 con il progetto “Biciclette a Fiumi” (che coinvolgeva proprio gli argini del Secchia e del Panaro) che cerchiamo di spiegare le potenzialità di questo movimento: ora vediamo finalmente una grande consapevolezza dell’importanza di queste infrastrutture.
Infatti, il mondo dei viaggi attivi è in grossa evoluzione e lo testimoniano gli oltre 20.000 visitatori alla recente Fiera del Cicloturismo a Bologna, od il grande successo di percorsi nati dal basso come la “Via Vandelli” e la “Via degli Dei”.
Ne abbiamo avuto l’ennesima riprova anche lo scorso weekend al compleanno della Ciclovia del Sole, una infrastruttura che pur ancora incompleta è già una solida realtà capace di vivacizzare i territori attraversati.
Anche perché l’altra notizia fresca è quella proveniente dalle Cinque Terre, dove sono esplosi i problemi ben conosciuti del sovraffollamento turistico (overturism, come è stato definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo): un impatto eccessivamente negativo della qualità di vita percepita dei cittadini e delle esperienze dei visitatori.
Non si corrono questi problemi con camminatori e pedalatori, perché viaggiano in piccoli gruppi, prediligono mete minori a contatto con la natura, spesso fuori dalle calde stagioni estive, apprezzano le piccole attività economiche e culturali locali. Tra l’altro, viaggiando con bagagli leggeri, spendono molto sul territorio perché hanno bisogno di tutto.
E non si può parlare nemmeno di bolla effimera: da anni i tour operatori ci dicono che i viaggiatori stranieri hanno l’Italia in cima alle loro liste dei desideri appena troveranno tracciati sicuri e servizi diffusi. Ed è un numero in potenziale crescita esponenziale grazie alla diffusione delle bici elettriche.
Per i nostri territori è una occasione formidabile, che va tra l’altro a sopperire le difficoltà crescenti ed inarrestabili del prodotto neve: nelle scelte bisognerà avere come stella polare le esigenze del viaggiatore, senza farsi sviare da interessi locali. FIAB con la sua decennale conoscenza di questi fenomeni è a disposizione di tutte le amministrazioni per consigliare e supportare.