L’Europa pedala, Modena costruisce … autostrade

autostrada ciclabile germania

autostrada ciclabile germania

Si moltiplicano i segnali europei di un salutare ripensamento del modello finora dominante di mobilità autocentrica (la quattroruote fulcro degli spostamenti urbani), che ha avvelenato le città, facendo sperare in un cambiamento benefico per tutti i cittadini del continente.

In Germania è stato appena inaugurato un tratto della Radschnellweg, l’autostrada ciclistica lunga 100 km destinata a collegare 10 città, fra cui Mülheim an der Ruhr, Duisburg, Bochum e Hamm. In Danimarca spicca per ambizione la Cycle Super Highway, una ciclabile di 22 chilometri che collega il centro di Copenhagen con la città di Albertslund e che, in futuro, si prolungherà fino a 300 chilometri nel resto del paese. L’Olanda ha da tempo realizzato un’autostrada per le biciclette lunga 7 chilometri fra Breda e Etten-Leur. A Londra è in programma la costruzione della East-West Cycle Superhighway, 30 chilometri di ciclabili che collegheranno i quartieri occidentali di Acton a quelli orientali Barking. La fredda Norvegia investirà quasi un miliardo di euro per realizzare una rete di ciclabili per collegare i centri di nove città con l’hinterland.

E a Modena? L’emulazione positiva per l’operato degli amministratori del centro-nord Europa ha suscitato un inedito, straripante entusiasmo in città. Per abbattere le polveri sottili, gli ecologisti che animano la lobby politico-economica già scaldano le betoniere per realizzare la versione estense delle nordiche Cycle Superhighway: con un colpo di scena assoluto, hanno infatti comunicato che riserveranno alle bici le progettate autostrade Campogalliano-Sassuolo, Cispadana, complanare A1 fra Cantone del Mugnano e Modena sud.

Nel frattempo, animata da spavaldo entusiasmo, la citata lobby ha voluto strafare, mettendo in cantiere interventi sempre più faraonici: un ponticello ciclabile sul Panaro, la ciclabilina fra Via Araldi e Via Martiri delle Foibe 

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2 ruote - 13 marzo 2016

2 ruote – 13 marzo 2016

Più autostrade, più traffico e inquinamento

città inquinata

città inquinata

Le grandi manovre condotte in nome del paradigma autocentrico hanno conseguito un successo strabiliante: in un’area tra le più densamente infrastutturate d’Europa saranno realizzate nei prossimi anni altre due autostrade (Cispadana e Sassuolo-Campogalliano) e potenziate quelle esistenti (A1 e A22). Oltre alle new entry, infatti, le sempre più faraoniche autostrade storiche saranno arricchite di complanari (A1 nel tratto Cantone del Mugnano-Modena sud) e di una nuova corsia (Brennero). L’investimento (iniziale) previsto ammonta a ben 2,8 miliardi di euro, una cifra da capogiro che farà stappare molte bottiglie di champagne ai costruttori e ai politici che li sostengono a oltranza.

Nella colata di cemento e asfalto programmata, enorme e ingiustificata, spicca peraltro la più incredibile distorsione della razionalità economica e sociale mai architettata: in presenza di un collegamento autostradale esistente (Modena-Sassuolo) se ne costruirà un doppione parallelo.

Facilmente prevedibile l’impatto sul territorio e sulla vita quotidiana dei cittadini: più autostrade vuol dire più circolazione autoveicolare, più inquinamento e riduzione della speranza di vita per gli abitanti (lo attestano le ricerche dell’Unione Europea e dell’OMS).

La situazione appare ormai chiara: le strategie della mobilità sono dettate da un complesso politico-economico ben consolidato ed efficiente, capace di condizionare la gestione del bilancio pubblico con modalità amministrative acrobatiche. La mobilità sostenibile, sbandierata in periodo elettorale e richiamata in testa al Piano della Mobilità ciclistica, riguarda ormai gli studi di archeologia del consenso. Il re è nudo e danza intorno a noi.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it