Una lunga preparazione ha preceduto la realizzazione dell’idea che affiorava nella mente degli appassionati della bici: “la FIAB”.
Sabato 7 settembre, dopo tre ore di macchina, abbiamo parcheggiato sulla ghiaia di marmo; già sentivo l’aria pura di montagna che mi riempiva i polmoni.
L’ ambiente era quello, sano e pulito, rocce e sassi ovunque. Non sapevo quanta strada avevamo davanti a noi, ma sapevo solo che sarebbe stata unica.
Dopo una dura faticata su e giù per le montagne che circondano Erbezzo ci siamo fermati a pranzare con un panino nel parco naturale, su grosse lastre di marmo, che qui abbonda e che l’uomo ha da sempre utilizzato per costruire ogni cosa. Ecco dove abbiamo mangiato: nel bel mezzo della natura.
A fine giornata come previsto siamo arrivati al rifugio con il fiatone e la fatica sulle spalle e le cacche di mucca sui copertoni delle ruote delle nostre bici… eravamo tutti davvero sfiniti, ma anche contenti, di essere riusciti in quella che per me è stata una impresa.
Dopo una deliziosa cena tipicamente montanara, ed una passeggiata a vedere le stelle in cielo, ci siamo coricati sprofondando in un lungo sonno che io volevo non finisse più, ero davvero sfinito…
Per fortuna però la seconda giornata è stata una passeggiata, tutta la salita del primo giorno è stata compensata da una altrettanto lunga discesa immersi tra le montagne e gli alberi, single track o no. I sassi e la ghiaia c’erano sempre a terra ed è proprio questo che ci si aspetta dalla mountain bike.
Penso proprio che un esperienza così dovrebbero provarla tutti gli amanti della bicicletta…
Lorenzo Spadoni