Si impara da piccoli: piantiamo i semi del “saper fare”
di Lucia Barbieri
Appuntamento alle 14 alle scuole medie Cavour, quartiere Madonnina a Modena, per il laboratorio di manutenzione delle biciclette con i ragazzi. Siamo fortunati, è una giornata di primavera anticipata, limpida, con un sole smagliante e così potremo fare il laboratorio all’aperto nel cortile interno della scuola. Ecco Giorgio e Silvano davanti alla scuola, puntuali all’ appuntamento, con gli strumenti da lavoro necessari, il tutto sta in una piccola borsa: con poco possiamo fare grandi cose!
I ragazzi sono già lì in attesa con le loro bici, facce sorridenti e tranquille, ci presentiamo e si fa l’appello: Maxim, Filippo, Lollo, Giacomo, Matteo e di nuovo Giacomo. Dagli sguardi attenti si capisce che sono interessati e che per loro la bici è un oggetto importante di cui prendersi cura, anzi più che un oggetto è quasi come un amico con cui passare ore piacevoli insieme.
Prima si guardano le biciclette, si fa un giro di prova per vedere se i freni funzionano, si controlla l’altezza, l’inclinazione dei sellini, le ruote e le gomme, ognuno segnala qualcosa che vorrebbe sistemare. Dopo una breve introduzione di Giorgio sul cambio e sul suo funzionamento, finalmente si comincia a fare, a usare un po’ le mani che di solito se ne stanno a riposo.
Finalmente si smonta e si rimonta, si aggiusta e sotto la guida di Giorgio e Silvano, massimi manutentori di biciclette, in poco tempo si smontano e si rimontano i freni, si ingrassano e si calibrano. Silvano fa vedere ai ragazzi come si ripara e si smonta una camera d’aria bucata, poi smonta il cambio di una bicicletta e i ragazzi insieme lo rimontano. Poi c’è una ruota particolarmente malconcia e storta a causa di un piccolo incidente e Giorgio con pazienza e arte mostra come lavorando sui raggi, allentandoli e tendendoli è possibile far tornare quasi diritta una ruota ormai data per persa, Giorgio inizia e poi finisce il ragazzo proprietario della bici che, imparata la magia, con cura e attenzione porta a termine il lavoro. Quando alle 15,30 arriva la prof. dichiarando concluso il laboratorio tutti si dichiarano pronti a rimanere fino alle 16, il tempo è volato, peccato non è possibile fermarsi oltre l’orario fissato, però per Silvano e Giorgio questa è la migliore ricompensa e il più bel ringraziamento che avessero mai sperato di ricevere. Appuntamento al prossimo anno!