Per una mobilità in equilibrio

La mobilità diventerà sostenibile solo quando si troverà un giusto equilibrio tra le diverse esigenze di spostamento
Giorgio Castelli

Gli analisti economici più attenti hanno affiancato gli esperti del clima e dell’ambiente per prevedere gli effetti dei cambiamenti climatici sulla vita della popolazione mondiale ed il quadro risultante è assai triste: soffrirà il 60% della popolazione e ci saranno costi aggiuntivi pari al 5% del Pil. L’Italia si colloca tra gli ultimi posti nella graduatoria dei paesi europei più virtuosi e presenta preoccupanti tassi di motorizzazione ed alti livelli di inquinamento atmosferico e acustico.

I dati sull’inquinamento della nostra regione e della nostra provincia sono ancora più allarmanti a causa delle condizioni geografiche del territorio, degli alti tassi di industrializzazione e dello spropositato uso della motorizzazione privata.

La politica in questi anni ha cercato di realizzare nuove infrastrutture stradali per “fluidificare” il traffico ed ha dovuto parallelamente imporre provvedimenti stagionali o tampone per la riduzione dell’uso delle auto. Questa evidente contraddizione nasconde la profonda sfiducia degli amministratori che in fondo non ci si possa far nulla senza perdere il consenso e che tutto si risolverà con l’auto elettrica. Chi ci amministra cerca di resistere in attesa di tempi migliori, rinunciando a restituire democraticamente lo spazio ai cittadini per garantire un effettivo diritto alla mobilità.

Infatti è evidente che la mobilità diventerà sostenibile solo se si riorganizzano gli spazi urbani e se si ritrova il giusto equilibrio tra le diverse modalità di spostamento.

Come ha ricordato la presidentessa nazionale di Fiab Onlus Giulietta Pagliaccio, se si cambia l’organizzazione delle città, facilitando i pedoni, i ciclisti ed i mezzi pubblici, si otterranno anche altri importanti risultati sulla qualità della vita degli abitanti: una più efficiente mobilità a breve raggio, maggiori relazioni tra i cittadini, una crescente sicurezza urbana e una popolazione generalmente più sana.

Molte città europee, pensando al futuro dei propri cittadini, hanno già messo a punto provvedimenti seri per un vero cambiamento della mobilità urbana, ottenendo ottimi risultati.

Ora i tempi sono maturi anche in Italia: sono disponibili leggi adeguate, idonei strumenti urbanistici e numerose fonti di finanziamento. È per questo che la nostra associazione, attraverso il lavoro volontario di 17.600 soci, userà tutti gli strumenti disponibili per facilitare la costruzione di un’adeguata volontà politica.

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