È passato più di un anno da quando l’associazione Salvaiciclisti Bologna lanciava la petizione “Cara Google, vogliamo vedere i percorsi ciclabili in Italia su Maps”. In molti paesi del mondo, accanto alla modalità “auto” “a piedi” e “mezzi pubblici” già si potevano vedere i tragitti dei percorsi ciclabili, tranne che per il bel paese. Merito dell’appello accorato dei Salvaiciclisti Bologna? Necessità del colosso Google di incrementare il suo sterminato data center con ulteriori dati? O merito della pandemia?
Il 20 luglio 2020 Google scriveva sul suo blog: – Le persone in tutto il mondo stanno scegliendo di salire sulle loro biciclette, soprattutto con l’arrivo dell’estate in molte parti del mondo e sempre più persone sono alla ricerca di modi sicuri per spostarsi durante il Covid-19. Da febbraio, le richieste di indicazioni stradali in bicicletta su Google Maps sono aumentate del 69%, raggiungendo il massimo storico il mese scorso. Stiamo rendendo più facile per i ciclisti di tutto il mondo salire sulla propria bicicletta…-
E in questo mondo c’era anche Modena, e dal 10 dicembre possiamo “divertirci” a confrontare i tempi stimati di percorrenza sulle due ruote, che a differenza di quelli in auto, non sono soggetti agli ingorghi e ai rallentamenti dovuti al traffico; senza considerare che Google, dei tempi percorsi in auto, non tiene minimamente conto del tempo impiegato a cercare parcheggio.
Ad oggi, è parere di molti ciclisti che questa “opzione bici” su Maps sia altamente perfettibile: i percorsi indicati non sempre sono i più percorribili, ma diamo tempo al tempo, lo strumento c’è, è utilizzabile; rimane a noi la scelta del mezzo più sostenibile.