Maledetti ciclisti della domenica

Sono sempre tutti pronti a scagliarsi contro i ciclisti che viaggiano affiancati, invece che in fila come prevede il CdS. L’accusa è sempre quella: occupare mezza carreggiata ed intralciare la circolazione delle auto.

Come Associazione non possiamo che esortare i ciclisti a rispettare il Codice, ma non notiamo lo stesso astio verso le centinaia di migliaia di mezzi che tutti i giorni in Italia sono parcheggiati in carreggiata: 2 minuti per consegnare un pacco, 5 minuti per prendere un caffè, 1 ora per fare la spesa, ma anche tutto il giorno per andare in spiaggia o in ufficio.

Eppure ci sembra che mezza auto in strada occupi lo stesso spazio di due ciclisti, oltre a rappresentare una situazione pericolosa per la visibilità e riducendo la carreggiata quel tanto che basta perché le auto di passaggio siano costrette ad invadere l’altra corsia.

Però non sentiamo mai strombazzare od inveire gli automobilisti in transito. Anzi, di solito rallentano e viaggiano con più circospezione, come è giusto che sia quando ci sono situazioni di pericolo in carreggiata, e come dovrebbe essere anche quando si incrociano pedoni e ciclisti in fila o affiancati.

Per non parlare delle altre centinaia di migliaia di auto che ogni giorno sono parcheggiate sulle strisce pedonali, sulle aiuole, sulle corsie dei bus, sui marciapiedi, sulle ciclabili, invadendo gli spazi dedicati alla mobilità sostenibile: mai visto nessun automobilista arrabbiarsi. A meno che non siano in sosta sul passo carrabile di casa propria, ovviamente.

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