Due eventi si sono tenuti a Modena la scorsa settimana.
Venerdì 27 settembre la città ha partecipato allo sciopero globale contro il cambiamento climatico, che ha visto milioni di persone in tutto il mondo chiedere con urgenza alla politica soluzioni per fermare le conseguenze del cambiamento climatico, dovuto principalmente alle attività di eccessivo consumo delle risorse naturali a cui il sistema economico capitalista ci obbliga (diciamolo una buona volta chi è il responsabile!)
Sabato 28 settembre invece, si è tenuto un workshop su Trasfair, un progetto del Comune di Modena e Unimore per monitorare l’inquinamento atmosferico in relazione ai flussi di traffico e le condizioni meteo. Tecnici e politici stanno studiando tutto, 400 centraline che contano i passaggi auto, tutto sotto controllo: dati presenti, ma conclusioni assenti.
Eppure è proprio a loro, a chi ha il potere di decidere che Greta Thunberg chiede con determinazione di adottare misure drastiche per contrastare l’inquinamento entro i prossimi 9 anni, come ridurre il più possibile il traffico automobilistico (e non perder tempo solo a monitorarlo!)
A questa responsabilità il nostro sindaco e i suoi assessori sono chiamati a rispondere oggi: 9 anni di tempo abbiamo per invertire la rotta, esattamente il tempo di attuazione del Piano per la mobilità sostenibile, che Fiab Modena, presuntuosamente assieme a Greta chiede sia modificato con l’inserimento di azioni che con coraggio contrastino l’uso dell’auto a favore di altri sistemi di mobilità non inquinanti (trasporto pubblico, bici, a piedi)