Il Decreto Rilancio definisce la “Corsia Ciclabile” come “parte della ordinaria corsia veicolare posta a destra, delimitata mediante striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, che permette la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede.”
Insomma, una sezione di carreggiata destinata al transito ciclistico, ma valicabile occasionalmente dalle auto, per parcheggiare ad esempio. Essendo su sede stradale e delimitate solo da due strisce bianche discontinue possono essere realizzate in tempi rapidi, e servono a ricordare agli automobilisti che sulla carreggiata non sono da soli ma ci sono anche le biciclette, ed ai ciclisti di stare sulla destra e di andare nello stesso senso di marcia delle automobili.
Hanno dato ottima prova nei paesi europei in cui sono state adottate da tempo, ed in condizioni di limitazione della velocità veicolare sono considerate ancora più sicure delle piste ciclabili perché rendono i ciclisti sempre visibili a chi guida.
A chi obietta che uscendo dai parcheggi si rischia di “imballare” un ciclista, ricordiamo che anche adesso i ciclisti dovrebbero comunque occupare la stessa posizione a destra e che, corsia o no, per il CdS gli automobilisti in manovra devono comunque dare la precedenza a chiunque sopraggiunga. A maggior ragione adesso che vanno ad impegnare una corsia ciclabile.
Cosa ci sarebbe di tanto pericoloso di ciclisti che finalmente usano la destra della strada nella stessa direzione di marcia delle auto? Non è quello che ci hanno sempre chiesto di fare?