Con il sughero nei copertoni

Eravamo in tanti quella sera. Nonostante l’afa soffocante eravamo tutti lì, a voler ricordare, a voler commemorare quel 25 luglio di 70 anni fa, quando i soldi non c’erano e si usava il sughero nei copertoni, perchè la bicicletta era il mezzo usuale con il quale ci si spostava.

70 anni fa Mussolini fu arrestato e fu nominato Capo del Governo Badoglio, che avviò le trattative per un armistizio con gli anglo-americani. La gente ovunque si riversò sulle strade in manifestazioni di gioia, si credette allora di essere arrivati al capolinea di quel brutto incubo che era stato il ventennio fascista e la guerra che durava oramai da tre anni .

Purtroppo la storia ci racconta che l’epilogo era ancora di là da venire, ma quel lontano 25 luglio fu una tappa memorabile per la storia del paese, per questo l’Istituto Storico di Modena ha scelto questa data per ripercorrere la memoria storica della nostra città, per ricordare, oggi, che durante gli anni bui di quel lontano ventennio, anni fatti di sopraffazione, di violenza e privazione della libertà personale, c’erano persone, fatti e luoghi che resistevano, che si organizzavano, che si opponevano al fascismo a Modena come in tutta Italia.

Abbiamo così ripercorso quei fatti e quei luoghi, per esempio pedalando fino ai Mulini Nuovi, luogo dove notoriamente, insieme ad altri come Le Paganine , vi erano frange intere di popolazioni che resistevano. Lì ancora si trova la targa che commemora quello che fu il primo congresso del partito comunista clandestino, marzo 1922.

Ma oltre all’antifascismo dei partiti c’era anche un antifascismo sociale, fatto dalla gente comune ,che si ribellava alla sopraffazione, anarchici, sovversivi e socialisti da sempre contrari al regime, per questo non è mancata una sosta davanti alla ex fabbrica della manifatturiera tabacchi, per ricordare le ” paltadore” che erano note per essere delle impavide antifasciste.

In Corso Vittorio Emanuele c’era la sede del partito fascista, piu’ di 1700 furono schedati dal regime, la maggior parte erano operai , muratori, braccianti, un controllo totale che veniva effettuato capillarmente e che spesso sfociava nell’invio del dissidente al confino. Nel 1938 furono proclamate le leggi razziali, per questo non abbiamo potuto non ricordare , tornando in Piazza Grande, l’estremo gesto di protesta messo in atto dall’editore Angelo Fortunato Formiggini, intellettuale illuminato che contrastava il regime a colpi di satira.

La serata si è conclusa nei Giardini Ducali con letture e proiezioni di foto di quel periodo.

Visto il successo ottenuto, la manifestazione si ripeterà domenica 8 settembre: partecipate numerosi!

in piazza grande

in piazza grande

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racconto

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dalla pietra ringadora

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partecipanti

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famiglie

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al ritorno

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c’è ancora la voce

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il plotone compatto

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in notturna

 

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