Gli incidenti stradali costituiscono la principale preoccupazione dei ciclisti e tende a limitarne la propensione ad usare la bici nei loro spostamenti. Purtroppo, il timore dei biker non è infondato: solo nel 2015 hanno perso la vita 251 ciclisti e 602 pedoni, ma anche 2.575 conducenti di veicoli a motore. I feriti sono numerosissimi: 16.454 ciclisti, 20.511 pedoni e 209.955 conducenti dveicoli a motore. Come è facile notare, i costi umani e sociali sono gravissimi ed ingenti: si stima che i soli costi economici ammontino a 23 miliardi di euro l’anno, di cui 4 a carico di pedoni e ciclisti.
Rispondendo alle sollecitazioni degli organismi aderenti alla Mobilità nuova, fra cui in prima linea la Fiab, la Camera dei Deputati ha approvato il 9 ottobre 2014 il Disegno di Legge‐delega per la riforma del Codice della Strada. Purtroppo tale disegno di legge (n. 1638/2014) è fermo al Senato.
I punti di forza del nuovo Codice della Strada sono affidati a poche, precise misure innovative: controllo della velocità, condivisione dello spazio pubblico, riorganizzazione del traffico urbano, monitoraggio dell’incidentalità extraurbana, regolamentazione separata del ciclismo amatoriale e sportivo, promozione della mobilità pedonale e ciclabile e del Trasporto Pubblico Locale, per citare solo alcuni dei punti salienti.
Riunita nell’Assemblea nazionale a Monza il 29 e 30 aprile 2017, la Fiab ha approvato un appello alle istituzioni nazionali per approvare la riforma del Codice della Strada e la tanto attesa legge‐quadro sulla mobilità ciclistica. A tale scopo, invita anche i cittadini, gli enti locali, le associazioni di volontariato a inviare ai presidenti della Camera e del Senato messaggi diretti affinché il Parlamento legifichi rapidamente su temi tanto importanti.
http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/proposte-di-legge/item/1714-codicedisicurezza.html
Giuseppe Marano
www.modenainbici.it