Per un effetto combinato del nuovo codice della strada che ha introdotto le corsie ciclabili, piccoli ma utili accorgimenti per la ciclabilità e la sicurezza stradale, e del risveglio degli uffici tecnici (mai vista tanta palificazione di ciclabili e dintorni), la situazione del traffico appare peggiorata.
Complice una attenuazione del Covid e l’incremento delle vaccinazioni si è registrata una ripresa della mobilità; nuove rotonde, differenti segnaletiche orizzontali, ricalibrazione dei tempi semaforici in alcune zone della città (Via Emilia Ovest/ Bacchini, Via Emilia Ovest/Viale Italia, Via Emilia Est/Via Caduti sul Lavoro), hanno però provocato effetti opposti a quelli desiderati ovvero una fissità del traffico.
La carenza di esperti in mobilità in Piazza Grande da una parte, e dall’altra il perpetuarsi di una politica della mobilità che come 30 anni fa crede ancora che alla quantità di infrastrutture stradali corrisponda sempre e comunque meno traffico (quando è esattamente il contrario), da oltre 15 anni costringono alla sofferenza il movimento di persone e merci in città.
Purtroppo, l’unico vero obiettivo che in area urbana sarebbe stato utile porsi e che il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile non si è posto è quello della diminuzione della auto in circolazione, che anzi sono aumentate: siamo oltre 658 auto per 1000 abitanti con la maggior parte degli spostamenti in auto per distanze inferiori ai 2,5 Km. Gli incentivi all’acquisto di auto nuove ed anche usate (che arrivano anche a 8 mila €) fanno il resto. Allora ci si vede venerdì in piazza da Greta per … bla-bla-bla.