Ciclabilità: anche i depositi servono

depositi bici a modena

depositi bici a modena

Ciclabilità: anche i depositi servono

La recente notizia che il Comune di Modena, dopo anni di inerzia in questo settore, realizzerà due nuovi depositi protetti per le biciclette destinati ai propri dipendenti, in via Santi e in Via Galaverna, rappresenta una buona nuova e una risposta coerente con le attese dei tanti lavoratori che, fra mille difficoltà, continuano a usare la bici per recarsi in ufficio.

In realtà, i depositi protetti costituiscono un’efficacissima misura per la prevenzione dei furti di bici, uno dei fenomeni più deleteri per la mobilità ecologica. L’elevato rischio di perdere l’amata due ruote è, infatti, fra le preoccupazioni dei ciclisti modenesi seconda solo a quella degli incidenti stradali, e tende a frenare in modo significativo un più esteso utilizzo di un mezzo ecologico e salutare.

In città esiste una rete importante di ‘gabbie’ per le bici, molto apprezzate dagli utenti: i posti bici sono complessivamente 372, distribuiti in 7 strutture localizzate sul territorio (parcheggio Porta Nord, piazza Dante, piazza Manzoni, stazione Policlinico della ferrovia Modena/Sassuolo, via Fabriani, parco Novi Sad, scuola Lanfranco (riservato ai soli utenti della scuola). Il servizio è gratuito ed accessibile con chiavi meccaniche o elettroniche, secondo la tipologia.

L’esigenza dei depositi protetti, tuttavia, non è solo dei dipendenti comunali, ma di tutti i ciclisti modenesi. Per questa ragione, pur apprezzando l’iniziativa comunale di via Santi e Galaverna, è giusto metterne in luce il limite, incomprensibile, posto alla loro fruizione, essendo destinati ai soli lavoratori, mentre invece sarebbe opportuno estenderla a tutti gli iscritti al servizio.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Una firma per fermare lo scippo dei portabici nel centro storico!

rossella-programma-elettoraleLa recente eliminazione di alcuni parcheggi bici nel centro storico ha indotto la Fiab di Modena a lanciare un’iniziativa nell’intento di arginare la manovra del Comune che penalizza gli spostamenti con mezzi ecologici.

Dopo lo scippo dei 28 portabici davanti alla Biblioteca Delfini, l’associazione lancia un appello ai cittadini affinché sottoscrivano una petizione rivolta all’Amministrazione municipale in cui si chiede non solo il riposizionamento dei portabici eliminati, ma il varo di un piano di interventi per la mobilità sostenibile (altro dal mero elenco di ciclabili in discussione da 2 anni), necessario per ridurre l’inquinamento e riqualificare lo spazio pubblico.

La raccolta di firme sarà effettuata all’ingresso della Delfini, luogo simbolo della cultura ma anche della ciclabilità, a partire da lunedì 10 ottobre (ore 18-19.30, sabato anche ore 10.30-12.30).

Benché particolarmente grave, quello della Delfini è però solo l’ultimo episodio di riduzione degli spazi per le bici. Altre situazioni critiche sono emerse presso il Tribunale (solo 8 portabici) e ancor più presso le Poste centrali (0 portabici). In Via Selmi e Sant’Eufemia sono stati tolti altri portabici per far posto a bar e ristoranti. Al Mef, alla Biblioteca Crocetta, al Mata e in piazza Roma sono state collocate rastrelliere obsolete e insicure. Altrove, i portabici mancano del tutto. Ovunque, le sagome delle automobili nascondono le facciate degli edifici di pregio, impedendo ai cittadini di godere della bellezza del loro patrimonio storico monumentale.

Più in generale, la Fiab denuncia un fatto clamoroso e insostenibile: da oltre 6 anni il Comune ha azzerato gli investimenti per sviluppare servizi utili come i depositi protetti, i portabici, la targatura contro i furti. I due bike sharing esistenti sono da tempo congelati. Scarsi e contestatissimi gli interventi sulla rete ciclabile (eclatanti i casi della via Giardini e di via Emilia est). Infine, nessun progetto è mai stato elaborato per incentivare il bike to work.

Sull’argomento lo stesso Assessore in un’intervista è stato chiaro, oltre che lapidario: quelli in corso «sono interventi di razionalizzazione che hanno l’obiettivo di recuperare più posti auto possibili».

→Firma online la petizione→

 

Ripristinare i parcheggi bici davanti alla Biblioteca Delfini!

i 3 nuovi posti auto davanti alla biblioteca delfini

i 3 nuovi posti auto davanti alla biblioteca delfini

Ripristinare i parcheggi bici davanti alla Biblioteca Delfini!

Mercoledì 5 ottobre sono stati eliminati 15 portabici dai parcheggi presso l’ingresso della Biblioteca Delfini, uno dei servizi più importanti della città, frequentato da circa 1.000 cittadini al giorno, fra utenti e lavoratori degli istituti culturali presenti nel Palazzo Santa Margherita. Nei mesi scorsi, il parcheggio era già stato ridimensionato di altri 13 portabici, per far posto ai motoveicoli. In tutto, quindi, sono stati eliminati 28 portabici (- 56 posti bici). Al posto delle due ruote oggi parcheggiano 9 motocicli e 3 autoveicoli.

La collocazione di portabici obsoleti in Via Goldoni, frettolosamente attuata come misura pseudo compensativa dopo le proteste dei cittadini, è una soluzione assolutamente inadeguata, sia perché -essendo la via defilata- espone più facilmente le biciclette al furto sia perché provoca una dequalificazione significativa dell’area antistante Palazzo Santa Margherita, peraltro sorvegliata dalle telecamere.

L’area dovrebbe essere dedicata interamente alla pedonalità, ciclabilità e trasporto pubblico. La presenza di tante persone che si recano quotidianamente in biblioteca, usano i mezzi pubblici, il bar e il chiosco le conferiscono un carattere di “zona car-free”, garantita anche dalla presenza dei parcheggi bici.

L’eliminazione dei portabici alla Biblioteca Delfini è però solo l’ultimo episodio di una strategia perseguita con determinazione dall’Assessore Gabriele Giacobazzi, tesa a ridimensionare gli spazi per le biciclette a favore degli automobili, particolarmente presso i servizi pubblici. Altre situazioni eclatanti si registrano presso il Tribunale (Corso Canalgrande), dove c’è un numero ridottissimo di portabici rispetto ai bisogni degli utenti, e ancor più presso le Poste centrali (Via Modonella), dove si sono ricavati numerosi posti per le auto ma nessuno per le biciclette.

L’iniziativa contraddice palesemente le dichiarazioni dello stesso Assessore che -in Commissione Seta, solo martedì 4 ottobre- nel presentare il Piano della mobilità ciclistica aveva fissato l’obiettivo dell’incremento di spostamenti in bici nell’1,5% annuo. Purtroppo, i mezzi usati per perseguire l’annunciato obiettivo appaiono quantomeno incongrui.

In ogni caso, la Fiab chiede il riposizionamento urgente dei portabici eliminati e anche l’installazione in zona di depositi protetti, al fine di proteggere dai furti le bici e promuovere concretamente (e coerentemente) la mobilità ciclistica. A sostegno della richiesta, l’associazione aderisce al flash-mob previsto per venerdì 7 ottobre, ore 19.00 presso la Biblioteca Delfini.

FIAB MODENA
www.modenainbici.it

No all’eliminazione dei parcheggi bici davanti alla Biblioteca Delfini!

Chiediamo a tutti i cittadini che condividono la nostra posizione di scrivere una email al Sindaco Gian Carlo Muzzarelli (sindaco@comune.modena.it) e all’assessore Giacobazzi (gabriele.giacobazzi@comune.modena.it) per chiedere il ripristino dei porta bici alla Delfini, usando il testo sotto riportato e firmando.

Ripristinare i parcheggi bici davanti alla Biblioteca Delfini!
Mercoledì 5 ottobre sono stati eliminati 15 portabici dai parcheggi posti in prossimità dell’ingresso della Biblioteca Delfini. Al posto di 30 biciclette, sono ora parcheggiati tre autoveicoli, proprio all’ingresso di uno dei servizi più importanti della città, frequentato da circa 1.000 cittadini al giorno, fra utenti e lavoratori degli istituti culturali presenti nel Palazzo Santa Margherita.
La collocazione di portabici obsoleti in Via Goldoni, attuata in fretta e furia e senza alcuna evidente programmazione, è una soluzione di rimedio assolutamente inadeguata, sia perché espone più facilmente al furto le biciclette sia perché provoca una dequalificazione significativa dell’area antistante Palazzo Santa Margherita.
L’iniziativa contraddice palesemente le dichiarazioni dell’Assessore Giacobazzi che – in Commissione Seta, solo martedì 4 ottobre – nel presentare il Piano della mobilità ciclistica aveva evidenziato che si propone di aumentare la quota di spostamenti in bici dell’1,5% annuo. I mezzi usati per perseguire l’annunciato obiettivo appaiono quantomeno incongrui.
In ogni caso, si chiede il riposizionamento urgente dei portabici eliminati e anche l’installazione in zona di depositi protetti, al fine di proteggere dai furti le bici e promuovere concretamente (e coerentemente) la mobilità ciclistica.

i 3 nuovi posti auto davanti alla biblioteca delfini

i 3 nuovi posti auto davanti alla biblioteca delfini

Le proposte della FIAB: le 2500 rastrelliere a forma di P sono poche e mancano in luoghi chiave

«Servono più parcheggi. E sì alle bici ‘contromano’»

Le proposte della FIAB: «le 2500 rastrelliere a forma di P sono poche e mancano in luoghi chiave»

Di interventi mirati per invogliare maggiormente i cittadini a muoversi in bici se ne sono visti pochi. Interventi che coinvolgono non solo il problema del fondo sconnesso. ma anche sicurezza e parcheggi, cavalli di battaglia della Fiab.

 NON solo scomodità dovuta al tipo di manto stradale. Sulla viabilità ciclabile in centro storico la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) tiene particolarmente a sottolineare tre aspetti, ognuno dei quali è stato espressamente richiesto alle ultime due amministrazioni. Il primo aspetto riguarda la fruibilità logistica, messa in crisi dalla scarsezza di parcheggi. Troppo pochi infatti, secondo la federazione provinciale della Fiab, i 2500 portabici a forma di P messi nel 2009 e il risultato è che luoghi particolarmente frequentati dai cittadini, come le poste di via Modonella, ne siano completamente sguarniti.

Secondo punto evidenziato è la sicurezza del mezzo: «Il timore che la propria bici venga rubata – spiega Giuseppe Marano, dirigente della Fiab di Modena – rappresenta la seconda ragione per la quale il cittadino sceglie di muoversi con un mezzo diverso (macchina o a piedi). Eppure il dilagante fenomeno dei furti si può combattere, aumentando i parcheggi a P, che consideriamo innovativi e sicuri, e soprattutto i depositi protetti come quello della stazione. Attualmente i depositi in città sono sette, ma nessuno di questi si trova dentro le mura del centro storico.

Infine suggeriamo – conclude Marano – di riprendere il progetto della targatura delle bici, che inizialmente aveva dato segnali confortanti nella lotta ai ladri di biciclette ».

Il terzo e ultimo aspetto ha a che fare con la viabilità in senso stretto: per favorire la mobilità ciclabile in centro la Fiab suggerisce di permettere alle bici la circolazione in entrambi i sensi laddove ci sia il senso unico per l auto, adeguando opportunamente la segnaletica. Un’agevolazione che renderebbe più serena la vita dei ciclisti, senza il rischio di multe e insulti da parte degli automobilisti.

Articolo sul "Resto del Carlino"

Articolo sul “Resto del Carlino”

 

 

 

Precauzioni per difendersi dai furti di biciclette

catena furti bici

catena furti bici

Per la partecipazione alla Domenica ecologica, la Fiab ha scelto di affrontare il tema dei furti di biciclette, un fenomeno molto diffuso in città che crea allarme sociale e inibisce o riduce l’uso di questo mezzo di spostamento ecologico strategico (insieme al trasporto pubblico) per contenere l’inquinamento dell’aria. Annualmente, è stato stimato che solo a Modena vengono rubate circa 5mila bici, per un danno di mezzo milione di euro.

La lotta efficace ai furti di bici richiede l’attuazione di due misure concorrenti finalizzate a incidere sui furti e la ricettazione.

Alcuni consigli pratici per difendersi dai furti: legare ruota e telaio a un portabici, dotarsi di un antifurto di buona qualità, targare la bici per poterla identificare, denunciare il furto alle forze dell’ordine, non comprare bici usate da venditori irregolari. In caso di sparizione dell’amato velò, verificare all’Ufficio comunale oggetti rinvenuti e presso le forze dell’ordine se è stato ritrovato. Conviene acquisire la chiave per l’accesso ai depositi protetti comunali per bici, presenti in diversi punti della città.

La ricettazione va contrastata isolando i venditori illegali di usato da quelli corretti. A tale scopo la Fiab sostiene il progetto B.U.S. (Biciclette Usato Sicuro) con cui offre una convenzione ai venditori che li impegna a vendere usato di provenienza certa e targato.

L’Ente locale dovrebbe diffondere i portabici “Modena” (quelli a P), costruire nuovi depositi protetti, potenziare il bike sharing. Le Forze dell’ordine dovrebbero attuare controlli dei venditori illegali, ben noti in città.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Anno nuovo, vecchie rastrelliere

portabici inadeguati

portabici inadeguati

Anno nuovo, vecchie rastrelliere

Il contrasto ai furti delle biciclette può essere attuato con varie misure, fra cui i parcheggi dotati di moderni portabici. Dopo uno studio sui cicloparcheggi e depositi presenti in città, fornito dalla Fiab all’ Amministrazione comunale dieci anni fa, il Comune effettuò una gara in seguito a cui venne selezionato un portabici (chiamato “Modena”, a forma di P), ritenuto adatto per la città. Il progetto fu accompagnato da una delibera del Consiglio comunale che impone al Comune di provvedere in via esclusiva alla collocazione di nuovi portabici, dopo averne rilevata la reale esigenza.

Di nuovi portabici risulta ne siano stati installati circa 1.200 in centro, a fronte di un fabbisogno censito di circa 2.500 unità. Ma il progetto, meritorio sotto ogni punto di vista, si è fermato. Non solo: risulta che nei più importanti interventi di riqualificazione urbana realizzati sono riapparse le vecchie rastrelliere. L’ elenco è purtroppo significativo: Piazza Roma, Museo Ferrari, Manifattura Tabacchi, parcheggi Novi Park e Palazzo Europa, parcheggio Largo Pucci. Il Comune ha collocato rastrelliere obsolete che non consentono di legare ruota e telaio per una migliore protezione della bici: come mai?

Sempre in tema di lotta ai furti, good news dal Policlinico: il 23 dicembre l’ Azienda ha inaugurato il primo deposito protetto per le biciclette riservato ai dipendenti. Situato sotto l’ ingresso 1, può ospitare 78 biciclette. I dipendenti possono accedervi col badge.
A quando i depositi protetti anche all’ ospedale di Baggiovara e nelle sedi comunali di Via Santi e Via Galaverna?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Una domenica ecologica … e poi?

domeniche ecologiche FIAB

domeniche ecologiche FIAB

Domeniche ecologiche? Nelle nostre città l’aria è così inquinata da creare problemi alla salute dei cittadini. Per questo motivo la Comunità Europea ha imposto alla Regione il pagamento di multe e l’obbligo di adottare una serie di provvedimenti.

La Regione, tra le varie iniziative messe in campo, ha chiesto ai Comuni di organizzare tre domeniche in cui ridurre il più possibile l’uso dell’auto in città, avendo accertato che l’automobile è una delle principali cause dell’inquinamento urbano.

Queste giornate, definite “Domeniche ecologiche”, a Modena sono organizzate con iniziative che coinvolgono varie associazioni che, per l’occasione, svolgono attività ludiche, sportive e commerciali.

La FIAB, invece, ritiene che le “domeniche ecologiche” devono essere momenti in cui fare proposte e coinvolgere i cittadini su come operare per migliorare la qualità dell’aria attraverso un reale sostegno alla mobilità sostenibile.

Con questa motivazione, durante le domeniche ecologiche, ci siamo confrontati in piazza con i cittadini su tre nostre proposte: ampliamento della zone con moderazione del traffico in città (zone 30), contrasto ai furti di biciclette, modifiche alla segnaletica per favorire l’accessibilità al centro storico in bici.

Le proposte che abbiamo portato avanti hanno costi di realizzazione irrisori per l’Amministrazione, richiedono solo la volontà politica di attuarle e, in questo modo, favorire la mobilità sostenibile ed il miglioramento della qualità dell’aria nella nostra città.

Se il Sindaco resta senza bici …

catena furti bici

catena furti bici

Ha fatto il giro dei media la notizia che, nei giorni scorsi, i ladri di biciclette hanno colpito anche il primo cittadino di Modena, Giancarlo Muzzarelli. Per colpo di ironia, il fattaccio si è verificato in un luogo simbolo della città: la bici era infatti parcheggiata nella sede municipale di Via Scudari.

La disavventura patita del Sindaco è un’esperienza velenosa vissuta da migliaia di cittadini ogni anno (si stimano in circa 5000 i furti attuati). Il fenomeno merita attenzione perché, oltre a costituire un problema di ordine pubblico, determina una ricaduta ambientale significativa: chi subisce una simile violenza e danno tende a non usare più la bici o a comprarne una “usata” a basso costo, ma di incerta provenienza, illudendosi di sfuggire alle inafferrabili cesoie dei ladri. In tal modo però si alimenta il circuito dell’illegalità.

La Fiab si è impegnata molto sul tema fin dal 2011, attuando una lunga campagna di informazione rivolta ai cittadini su come sfuggire ai furti e circolare felici con la due ruote. Nel 2012 l’associazione aveva presentato alle forze dell’ordine e al Comune il progetto B.U.S. (Biciclette Usato Sicuro), con cui isolare il mercato della ricettazione che alimenta questo pernicioso delitto.

Purtroppo, nonostante l’originalità dell’idea e l’ampia condivisione suscitata in tutti gli interlocutori, il progetto si è arenato. Si sono persi tre anni, lasciando crescere la rassegnazione e l’incertezza nell’uso della bici, in una città molto inquinata. E mentre sono bloccati tutti gli investimenti sulla sicurezza delle bici, i ladri agiscono indisturbati. È quello che vogliamo?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Se il Consiglio dimentica i furti di bici …

catena furti bici

catena furti bici

Nella seduta del 1 dicembre 2014, il Consiglio Comunale di Modena ha approvato importanti mozioni riguardanti la mobilità sostenibile: istituzione del senso unico eccetto bici, nuove zone a 30 km/h e pedonalizzazione delle aree circostanti le scuole. La Fiab Modena ha accolto con soddisfazione le mozioni approvate e si augura che vengano seguite da interventi concreti.

Purtroppo il Consiglio ha dimenticato un tema di vitale importanza per i ciclisti: i furti di biciclette. Le stime della Fiab parlano chiaro: annualmente a Modena vengono inghiottite nella voragine dei furti circa 5.000 bici, per un danno economico di almeno mezzo milione di euro. Subito dopo quello della sicurezza stradale, esso costituisce la massima preoccupazione dei ciclisti e certamente un grave motivo di limitazione dell’uso della bici per numerose persone.

La dimenticanza del Consiglio rispecchia il sentimento di diffusa rassegnazione sulla risolvibilità del problema. In realtà, oltre che negli aspetti relativi al comportamento inadeguato dei ciclisti, esso andrebbe affrontato nei suoi aspetti economici, la ricettazione, che ne giustificano la pratica. All’inizio del 2012, la Fiab ha sottoposto a tutte le forze dell’ordine, alla Prefettura e al Comune di Modena il progetto B.U.S (Biciclette Usato Sicuro) con cui promuovere il mercato legale delle bici usate, isolando e contrastando la rete commerciale della ricettazione. Pur avendo ricevuto un ampio consenso, a causa del terremoto il progetto non è stato ancora realizzato.

Una prima iniziativa concreta potrebbe consistere nel promuovere una mozione in Consiglio Comunale che richieda all’Amministrazione un progetto organico in questo settore, articolato in più azioni fra cui il progetto B.U.S. che, a fronte di un basso costo, promette sicuri vantaggi per i cittadini.