Bimbimbici e la Terramara di Montale

Nella locandina dell’edizione Bimbimbici 2018 promossa dalla FIAB – Federazione Nazionale della Bicicletta, c’è il disegno di bambini vestiti da supereroi in sella non ad un drago o ad un cavallo alato, bensì ad una bicicletta. Sullo sfondo adulti che li seguono, anche loro in sella alle due ruote, con una macchina che fa da sfondo, parcheggiata lungo il bordo della strada. In primo piano, oltre all’entusiasmo dei bambini, un cartello segnaletico indicante il limite dei 30 chilometri orari, manifesto-speranza di quello che è il nostro auspicio per la città del futuro: muoversi in libertà e sicurezza.

Ma senza un buon inizio non si va da nessuna parte ed è per questo che, come recita un nostro slogan, “si impara da piccoli“. Si impara dalla scuola, si impara dai piccoli spostamenti quotidiani, dall’abbandonare quella che inizialmente potrà anche sembrare una comodità irrinunciabile, ma che spesso si rivela una trappola portatrice di stress oltre che di inquinamento.

Si inizia dunque per forza di cose anche dagli adulti, sono loro infatti che devono attuare questa piccola grande rivoluzione lasciando a casa la propria autovettura, ne va della salute dei propri figli. Così, giunti all’edizione 2018 di questa importantissima campagna nazionale di sensibilizzazione all’uso della bicicletta, cui hanno già aderito un centinaio di città in tutta Italia, la nostra associazione ha pensato di inserirla in un progetto più ampio di cicloturismo per famiglie, spingendoci oltre l’ambito cittadino.

Il 13 maggio ci recheremo dunque al Parco Archeologico della Terramara di Montale. Il percorso si snoderà lungo ciclabili e strade a bassa percorrenza, per un totale complessivo di 25 chilometri. Giunti alla Terramare, i ragazzi si cimenteranno in attività legate ad antiche tecniche artigianali. Il ritrovo è alle ore 10 al Parco della Repubblica (zona parcheggio) di Modena, iscrizione obbligatoria entro venerdì 11 maggio. Rientro previsto intorno alle h. 17,30.

Per le ulteriori informazioni vi rimandiamo al seguente link :
https://www.modenainbici.it/evento/bimbinbici-la-terramara-di-montale/

Luana Marangoni
www.modenainbici.it

 

Ecco tutti i testi vincitori del concorso “andiamo a scuola in bicicletta”

CATEGORIA SCUOLA PRIMARIA
1° classificato:

Con la neve in bicicletta
di Elena Montanari e Sofia Ganzerli, classe 3 A scuola primaria Marco Polo Bomporto

Ciao… siamo Sofia ed Elena.
Oggi andiamo a scuola in bicicletta!
La bici di Sofia è bianca, nera e fucsia, invece quella di Elena è lilla, bianca, rosa e nera.
Apriamo le catene che le tengono al sicuro, saliamo e partiamo respirando ľ aria fresca e sentendo
il fruscio del vento.
Pedaliamo lentamente mentre inizia a nevicare.
Noi e le nostre bici diventiamo sempre piú bianche. Arriviamo dal vigile e lo salutiamo con calma,mentre lui se ne va in mezzo alla strada per fermare il traffico e ci sorride. Arrivate al cancello siamo tutte congelate, ma,in
quelľ istante, ecco il sole che punta i suoi raggi
su di noi.
Ancora quattro o cinque pedalate ed eccoci al portabiciclette. Mentre infiliamo le biciclette in un buco esse scivolano,ma non piangiamo! Ridiamo!
Guardandoci intorno vediamo i pini verdi che cominciano ad imbiancarsi e una quercia spoglia.
Abbiamo ancora gli stivali un pó sporchi di neve, entriamo e la bidella ci dice:
“Ferme lì! Vi pulisco le scarpe con la scopa!”
Facciamo tre rampe di scale, dalla finestra vediamo le nostre due biciclette.
Entriamo in classe orgogliose e salutiamo tutti con un bel “Buongiorno !”
Questo viaggio in bicicletta è stato meraviglioso.

 

2° classificato:

Filastrocca della bicicletta
di Sonia Diana, Federico Raimondi, Riccardo Santori, classe 3 A scuola primaria Marco Polo Bomporto

Vado a scuola in bicicletta,

poi quando ho freddo,

mi sento una polpetta .

In inverno non sempre ci puoi andare,

altrimenti ti puoi gelare .

Quando andiamo in bicicletta

ci mangiamo una barretta,

perché quando si deve pedalare

 non c’è da scherzare!

E sentiamo un’ emozione

come giocare col pallone …

Davvero ci piace in sella stare

anche se ci fa sudare .

Quando piove

e in bicicletta andiamo a scuola

ci bagniamo delle scarpe la suola .

La mia bicicletta
è veloce come un cavallo

e mi fa sentire uno sballo!

 

 

3° classificato due racconti pari merito:

Vado a scuola in bicicletta
di Rita Delle Noci, classe 5 scuola Sacro Cuore

Fasce verdi, gialle, azzurre e bianche mi corrono accanto mentre i capelli volano liberi nell’aria; il viso è accarezzato dal vento, le mani vibrano e il cuore scoppia di gioia.

Sono felice e nessuno mi può fermare, sono invincibile, è magia!
 Un sasso sul sentiero mi fa tornare con i piedi per terra, anzi tutta per terra! I fiori fucsia che sembrano di velluto, l’edera verde scura dell’asse e il cestino bianco si sono rovinati, il campanellino dorato continua a scampanellare, i pedali girano su se stessi, il manubrio nero è a testa in giù e io mi ritrovo stesa sul selciato.

Mi alzo, solo qualche graffietto al braccio, per fortuna la mamma non mi ha vista.
La mia mamma non può capire, io mi fido della mia bicicletta, lei è un’ottima amica, insieme a lei mi sento libera da tutti gli “schemi”. Velocità, coraggio, passione, sono tre cose che provo mentre vado in bici. Con le sue grandi, potenti e magiche ruote mi porta ovunque: nei sentieri di campagna, nelle stradine della mia città, in riva al mare, sui sentieri montuosi.

Lei è anche amica della natura perché non inquina. Io penso che oggi l’automobile sia usata anche per tratti molto brevi, uccidendo la natura. L’inquinamento ci rende tristi e grigi, ci toglie quel sorriso che ognuno di noi dovrebbe avere sul viso per sorridere al mondo che ci circonda, non dobbiamo inquinarlo e rovinarlo, perché poi su questo brutto e sporco mondo ci viviamo noi! Io in “primis” mi impegnerò a inquinare meno e farò del mio meglio.


Un mio grande dispiacere è non poter andare a scuola in bici perché abito lontano, ma se un giorno mi dovessi trasferire, andrei in bici tutti i giorni. Sarebbe bellissimo e divertentissimo, mi sentirei meglio e forse anche più sveglia e pronta per la lezione; inoltre la bici è pratica e veloce. Spero che quando frequenterò la seconda o la terza media la mamma mi lascerà più libera di muovermi da sola e andare dove voglio.
Ah dimenticavo, la mia bicicletta si chiama Dalia.

La bicicletta
di Margherita Tamburini, classe 5 scuola Sacro Cuore

Era una calda estate del 2011.

Il 09 luglio conobbi una bambina di nome Mita. Era minutina, capelli biondi, due occhi azzurri e un sorriso che trasmetteva felicità.

Mita era molto timida e quando i suoi occhi mi incrociavano erano spaventati. Pian piano Mita, incoraggiata dalla sua mamma e dal suo papà, si fece coraggio e si avvicinò a me.

Passammo tanti pomeriggi insieme. Il nostro gioco preferito era il “Girotondo a tutta velocità”.

Un giorno Mita e si suoi genitori decisero di andare a fare un bel giro fino a Modena e mi portarono con loro.

Dimenticavo Mita e io vivevamo a Bomporto!

Quel pomeriggio partimmo per Modena, con merenda e acqua per una tappa lungo la ciclabile di Albareto.

Lungo la ciclabile abbiamo visto la natura: garzette, girasoli, zucchine e interi prati pieni di colori e profumi.

Fu un pomeriggio indimenticabile, ma di questi ce ne furono tanti altri.

Purtroppo riuscivamo a vederci solo nel pomeriggio. Mi sarebbe piaciuto accompagnarla a scuola, ma era troppo lontana e al mattino Mita era sempre di fretta. Tanto che non mi salutava nemmeno.

Passarono le estati e gli inverni fino a quando Mita diventò grande.

La nostra amicizia cambiò un po’. Ci frequentavamo meno, ma quando Mita mi sorrideva pensando a tutti i pomeriggi passati insieme. All’inizio era un po’dispiaciuta di non giocare più con lei come una volta, ma ero sicura che mi voleva ancora bene.

Mita il prossimo anno non cambierà casa e io non andrò con lei, ma sono sicura che nel suo cuore io rimarrò sempre la sua Prima Bicicletta, Aurora.

CATEGORIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Unico premio

A scuola in bicicletta
di Francesca Andreotti, Morgana Dardi, Sara Ghinelli, Vittoria Tinti, Viola Rossi, Beatrice Vezzelli

Il viaggio comincia e, seduti sulla sella, siamo tutt’uno con la nostra bicicletta. Come una penna che scrive sulla carta le ruote disegnano la strada, pedaliamo leggeri, i raggi sembrano le lancette di un orologio, girano lentamente ma non si fermano mai.

L’aria ci viene incontro, gli alberi e le case lontane si affacciano curiose sul nostro cammino, superiamo le automobili in fila ed orgogliosi della nostra velocità salutiamo un gruppo di ciclisti che ci incrocia sorridente. Inizia la salita, accendiamo le nostre gambe, pedaliamo forte ed infine stanchi ma felici arriviamo a destinazione: ad un passo dal cielo ammiriamo il mondo dall’alto.

Note delle autrici:

“L’unica catena che ti rende libero è quella della bicicletta” e “Anche una strada piatta in bicicletta è una scoperta”

I vincitori sono …

Seguono a queste poche righe di ringraziamento, i componimenti vincitori del concorso letterario “Vado a scuola in bicicletta”. FIAB Modena ringrazia per l’estrema generosità ricevuta da tutti i giovani ciclisti/e che hanno scritto, dimostrandoci che le parole sono importanti, dando voce ai loro pensieri autentici, estemporanei e spensierati.

Con la neve in bicicletta
di Elena Montanari, Sofia Ganzerli, classe 3°A Scuola primaria “M. Polo”- Bomporto, Modena.

Ciao… siamo Sofia ed Elena. Oggi andiamo a scuola in bicicletta!
La bici di Sofia è bianca, nera e fucsia, invece quella di Elena è lilla, bianca, rosa e nera.
Apriamo le catene che le tengono al sicuro, saliamo e partiamo respirando ľ aria fresca e sentendo
il fruscio del vento.
Pedaliamo lentamente mentre inizia a nevicare.
Noi e le nostre bici diventiamo sempre più bianche. Arriviamo dal vigile e lo salutiamo con calma, mentre lui se ne va in mezzo alla strada per fermare il traffico e ci sorride. Arrivate al cancello siamo tutte congelate, ma, in
quell’ istante, ecco il sole che punta i suoi raggi
su di noi.
Ancora quattro o cinque pedalate ed eccoci al portabiciclette. Mentre infiliamo le biciclette in un buco esse scivolano, ma non piangiamo! Ridiamo!
Guardandoci intorno vediamo i pini verdi che cominciano ad imbiancarsi e una quercia spoglia.
Abbiamo ancora gli stivali un po’ sporchi di neve, entriamo e la bidella ci dice:
“Ferme lì! Vi pulisco le scarpe con la scopa!”.
Facciamo tre rampe di scale, dalla finestra vediamo le nostre due biciclette.
Entriamo in classe orgogliose e salutiamo tutti con un bel “Buongiorno !”.Questo viaggio in bicicletta è stato meraviglioso.

A scuola in bicicletta
di Francesca Andreotti, Morgana Dardi, Sara Ghinelli, Vittoria Tinti, Viola Rossi, Beatrice Vezzelli , Scuola Media “G. Sola” ic5, Modena.

Il viaggio comincia e, seduti sulla sella, siamo tutt’uno con la nostra bicicletta. Come una penna che scrive sulla carta le ruote disegnano la strada, pedaliamo leggeri, i raggi sembrano le lancette di un orologio, girano lentamente ma non si fermano mai. L’aria ci viene incontro, gli alberi e le case lontane si affacciano curiose sul nostro cammino, superiamo le automobili in fila ed orgogliosi della nostra velocità salutiamo un gruppo di ciclisti che ci incrocia sorridente. Inizia la salita, accendiamo le nostre gambe, pedaliamo forte ed infine stanchi ma felici arriviamo a destinazione: ad un passo dal cielo ammiriamo il mondo dall’alto.

Con questa iniezione di energia, inizieremo anche quest’anno il 4 aprile “Biciclettando”, incontreremo altri ragazzi/e, in diverse scuole della città, per avvicinarli al mondo della bici con un po’ più consapevolezza teorica e pratica.

Concorso ciclo-letterario: vado a scuola in bicicletta

“Bambini/e, ragazzi/e, prendete un foglio e una penna oppure un computer e una tastiera e date libero sfogo alle vostre emozioni, traducete in parole le sensazioni che provate quando inforcate le due ruote, in tragitti solitari o collettivi, verso la prima ora di scuola o al rientro, insieme ai vostri amici, ai vostri compagni o ai vostri fratelli; attraversando i quartieri, tra le strade e i parchi della città. Provate ad osservare e riflettete su ciò che vi circonda o provate ad immaginare come sarebbe un vostro tragitto ideale casa-scuola, scuola-casa e raccontatecelo”.

FIAB Modena aspetta le vostre “parole in bicicletta”!

– Vado a scuola in bicicletta – è il tema del concorso letterario lanciato da FIAB Modena, per premiare i migliori testi originali degli studenti delle scuole primarie e secondarie di I° grado della Provincia di Modena. Per partecipare, in forma del tutto gratuita, basta inviare il proprio scritto (singolo o di gruppo, di massimo 2.000 battute spazi inclusi), esclusivamente in formato elettronico pdf, con le proprie generalità (nome, cognome, indirizzo, telefono, mail, classe e scuola di appartenenza) all’indirizzo di posta elettronica redazione@modenainbici.it, entro e non oltre mercoledì 1 marzo 2018. Allo stesso indirizzo mail potranno essere inviate ulteriori richieste di informazioni.

I primi classificati, rispettivamente per le scuole primarie e per le scuole secondarie di primo grado, saranno pubblicati sulla Gazzetta di Modena e riceveranno insieme ai secondi e terzi classificati accessori-bici utili, sicuri, luminosi e di ottima qualità per le proprie biciclette.

Una selezione dei migliori testi sarà pubblicata sul sito Modena in bici e saranno divulgati da Fiab per promozione alla mobilità sostenibile, attraverso i mezzi di comunicazione cartacei e digitali.

La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avverrà il 10 marzo 2018 alle ore 12 a Palazzo Carandini in via Dei Servi, 5 a Modena, durante il seminario “Mobilità in equilibrio, per una migliore qualità urbana e del territorio”, organizzato da FIAB e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Modena.

Marina Beneventi
www.modenainbici.it

A scuola a piedi o in bici: insieme il Comune di Novi e Fiab

a scuola con la bici

A scuola a piedi o in bici: insieme il Comune di Novi e Fiab
Giuseppe Marano

La concentrazione davanti alle scuole di un elevato numero di autoveicoli, pedoni e ciclisti provoca rischi di incidenti, inquinamento e confusione nelle ore di entrata e uscita. Nell’intento di migliorare la situazione, l’Amministrazione comunale di Novi ha avviato un progetto con cui intende favorire l’uso di mezzi alternativi alle automobili sui percorsi casa-scuola.

L’iniziativa è stata assunta dall’assessora all’Ambiente, Lorella Gasperi, e ha portato al coinvolgimento della Fiab di Modena e del Circolo Naturalistico Novese, oltre che delle scuole e delle famiglie interessate. Il primo passo è stato un’indagine sulle attuali modalità di spostamento casa-scuola e sulla disponibilità a cambiare abitudini a favore dei mezzi ecologici.

Il 48% degli studenti elementari e medi di Novi vengono accompagnati a scuola con l’automobile, pur abitando vicino ai plessi scolastici (il 58% a meno di 1 km). Va piedi il 26%, in bici il 18% e con trasporto pubblico l’8%. L’impiego dell’auto viene giustificato principalmente per la comodità (22%) e per l’età dei ragazzi (22%), ma anche per l’insicurezza dei percorsi (traffico e mancanza di sicurezza 29%).

Tuttavia, i genitori ‘aprono’ all’ipotesi di non usare più l’auto: ben il 79% si dice disponibile a valutare le alternative proposte dal Comune. A quali condizioni? Vogliono più sicurezza (54%) o l’accompagnamento di un adulto (24%). Il 17% chiede anche più sicurezza contro i furti delle bici. Impressiona la risposta al quesito sul possibile impegno diretto nel progetto comunale: l’83% dichiara di voler partecipare.

La seconda fase del progetto consiste nel rilievo dei possibili percorsi casa-scuola, effettuata con la collaborazione dei tecnici della Fiab. L’obiettivo è individuare interventi prioritari da realizzare per la messa in sicurezza dei principali tragitti.

Per la Fiab di Modena si tratta del primo progetto di promozione della mobilità ciclistica e pedonale sui percorsi casa-scuola, che si propone di affrontare organicamente tutti gli aspetti del problema della sicurezza: i percorsi, la segnaletica, il coinvolgimento dei vari soggetti sociali lungo i tragitti, il rapporto con la scuola, l’educazione alla mobilità sostenibile e all’autonomia personale. Sulla base dell’esperienza condotta a Novi, l’associazione formulerà un proprio modello di intervento che poi offrirà agli altri Comuni della provincia.

A scuola con la bici: Novi ci prova

a scuola con la bici

a scuola con la bici

Mentre monta la polemica sui livelli dello smog che le (insufficienti) misure delle autorità competenti non scalfiscono, si fanno largo progetti coraggiosi e innovativi che attaccano le sorgenti stesse dell’inquinamento.

Il Comune di Novi ha deciso di promuovere una più diffusa pratica della mobilità pedonale e ciclabile fra i propri studenti. È noto infatti che la concentrazione davanti alle scuole di un elevato numero di autoveicoli, pedoni e ciclisti provoca rischi di incidenti, inquinamento e confusione nelle ore di entrata e uscita. È possibile offrire alternative all’uso dell’automobile inquinante?

L’iniziativa municipale ha coinvolto la Fiab di Modena e il Circolo Naturalistico Novese, oltre che la scuola e le famiglie. Il primo passo si è concretizzato nell’attuazione di un’indagine per definire le attuali modalità di spostamento casa-scuola e la disponibilità a cambiare abitudini da parte delle famiglie.

I risultati sono stati sorprendenti. Il 48% degli studenti elementari e medi vengono accompagnati a scuola con l’automobile, pur abitando vicino ai plessi scolastici (il 58% a meno di 1 km). L’impiego dell’auto viene giustificato principalmente per la comodità (22%) e l’età dei ragazzi (22%), ma anche per l’insicurezza dei percorsi (traffico e mancanza di sicurezza 29%).

Tuttavia, i genitori (il 79%) si dice disponibile a valutare le proposte dal Comune, chiedendo anzitutto più sicurezza (54%). Impressiona anche che l’83% è interessato a partecipare al progetto. Ora l’iniziativa passa ai tecnici per individuare e attuare gli interventi più concreti per favorire l’auspicato cambiamento di mobilità.

Per la Fiab di Modena si tratta di un progetto molto innovativo perché affronta tutti gli aspetti della sicurezza (infrastrutture, segnaletica, coinvolgimento dei soggetti sociali, l’educazione alla mobilità sostenibile…) incrociando fattori tecnici, sociali e gestionali in modo realistico. Cambiare si può.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Piano della Ciclabilità: il giudizio di FIAB Modena

1. Ciclabilità ed urbanità
La prima sensazione che abbiamo avuto dalla presentazione prima e dalla lettura poi della documentazione del Piano della Ciclabilità è che questo Piano, da tanto tempo atteso non è purtroppo in grado a partire dalle premesse, di descrivere compiutamente cosa sia la ciclablità oggi a Modena, cosa essa rappresenti , perché è importante un piano della ciclabilità in un contesto di evoluzione urbana, sociale ed economica fortemente diverso dai decenni passati. Colpisce in questo senso l’assenza di una visione di mobilità all’interno della quale c’è anche la ciclabilità e la pedonalità ( che vanno unite e non disgiunte) ed il ruolo che queste due componenti giocano sulla qualità urbana. Componenti invece che in tutto il mondo e sempre più nel prossimo futuro modficano e stanno modificando di segno, di significato e di valore il concetto stesso di urbanità.
In altre parole, e ne siamo profondamente dispiaciuti, una proposta di Piano che sul metodo, è purtroppo datato, che non coglie le relazioni tra ciclabilità ed altri modi di trasporto ed in primis la pedonalità che a Modena nelle ultime legislature sono state affrontate marginalmente. Purtroppo nella prassi, pedonalità e ciclabilità anche dove il buon senso lo vieterebbe sono stati fisicamente uniti. Al punto che su molte ciclovie il pedone ha paura del ciclista e viceversa. Sul piano tecnico ed ingegneristico manca perfino la descrizione relazionale e di contesto dello spazio pubblico attraversato dalle circa 9 ciclovie individuate. Nessun riferimento specifico nè di progettualità futura ai punti critici irrisolti da decenni che creano incidenti, insicurezza, feriti a volte anche (troppi) morti. Tutti noi, ciclisti abituali per necessità e pedoni sappiamo dove andare in bici e a piedi è una scommessa con la vita, in contrapposizione alle tratte dove invece gli itinerari urbani (pochi) sono belli, gradevoli e sicuri grazie ad una buona progettazione e manutenzione. Sarebbe stata opportuna una valutazione profonda sul valore sociale di una ciclopedonalità che è sempre più importante sino a diventare elemento distintivo per una società con una mobilità meno invasiva, più umana, più rispettosa dell’ambiente; ma anche dei rapporti sociali ed anche economici che la mobilità stessa determina che se ben pianificata si trasfoma in accessibilità facile ai punti di interesse, sino a diventare segno e stile di vita, civiltà migliore, convivenza e conviviabilità urbana di eccellenza.
2. Aree a moderazione di traffico
Ci aspettavamo una proposta sulla mobilità e l’accessibilità legata all’urbanistica,alla vita di quartiere, alla indviduzione di Zone 30 ( al presente ed al futuro) che non fossero solo indicazione di puri chilometri lineari che non spiegano assolutamente la loro funzione. Avremmo avuto piacere, e come noi tanti cittadini, di ricevere una illustrazione che ne descrivesse la geografia urbana e umana, quella sociale e quella economica, certo anche in temini tecnici un poco più esplicativi: a partire dai chilometri quadrati, densità abitativa, relazione tra superfice coperta dalle costruzioni e supefice stradale, spazio publico di pregio e non disponibile, di marciapiedi a norma e non , di ciclabili, di funzioni primarie esistenti, di numero di parcheggi….Insomma una descrizione di aree 30 come nuove unità di vicinato, di urbanità micellare più legata alla voglia e necessità di introdurre moderazione di traffico, limitazione di velocità tali comunque da permettere una “entente cordiale” tra diverse mobilità. Speriamo allora che questa mancanza derivi solo da una carenza narrativa e non dalla convinzione che vanno istitutite solo perché lo dice il PAIR ( Piano dell’aria integrato regionale), ma perché si sia convinti davvero che è urgente moderare il traffico, là dove necessario anche di “pacificarlo”, di restuire al cittadino lo spazio minimo vitale per percorsi non più costretti su di un marciapiede largo pochi centimetri, rasente ai muri, sulla carreggiata dove molte volte non esiste neanche quello! E dove la convivenza di diverse mobilità grazie alla moderazione della velocità ( che per alcune aree potrebbe anche essere abbassata a 20 se non a 15 km/ora) rende le piste ciclabili superflue. Si che se per caso eccezionale, collisione fra diverse mobilità dovesse avvenire, grazie alla scarsa velocità queste non siano mai mortali e comunque di limitatissima entità . E’ per questo che da tempo siamo del parere che le Zone 30 vanno istituite da subito in tutti i quartieri densamente abitati, ovvero in tutte quelle aree residenziali dove già oggi è difficile sia per il pedone che per il ciclista avere lo spazio minimo vitale per camminare, pedalare in serenità e sicurezza. Non c’è necessità di attuarle in tempi diversi come proposto , siamo già in enorme ritardo rispetto ai continui limiti di sforamento dei parametri climalteranti, dell’aumento dei tumori, degli elevati livelli di incidentalità e anche per riaffermare il diritto del cittadino ad una urbanità civile rispettosa, all’interno di uno spazio pubblico sano ed accogliente per tutti ed in primis i pedoni che quando poi diventano utilizzatori di altre modalità di trasporto portino poi lo stesso rispetto che gli è stato accordato quando erano a piedi.
3. Percorsi Casa- Scuola
Alcuni aspetti che ci hanno lasciato particolarmente perplessi ( perché assenti) e che speriamo possano essere ripresi sono l’analisi e le proposte di soluzioni in merito ai percorsi Casa – Scuola che dovrebbero pur essere un altro importante pilastro di un Piano della Ciclabilità. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che due e più volte al giorno, tutti i giorni lavorativi migliaia di studenti, genitori, insegnanti ed addetti vari si recano a scuola. Si stima che i 2/3 degli studenti delle scuole dell’obbligo si reca quotidianamente a scuola in automobile. Questa è una questione importante che porta detrimento alla civiltà urbana locale e che quindi necessita di essere affrontato con determinazione e continuità, come parte strutturale di un Piano della Ciclabilità nel momento in cui lo si affronta. E purtroppo oltre all’assedio automobilistico intorno alle scuole molto spesso “ ciclopedonali promiscue” almeno due volte al giorno sono stracolme di centinaia se non migliaia di utenti in maniera tale da non poter più garantire sicurezza specialmente per i più piccoli ed i disabili.. Se si vuole aumentare la sicurezza, incrementare la quantità di studenti che possono andare a scuola a piedi ed in bici, diminuire gli spostamenti casa –scuola effettuati in automobile, promuovere autonomia individuale sia per i ragazzi che per le ragazze riteniamo che questa questione debba essere inserita nel Piano della Ciclabilità .Poichè riteniamo dopo tanti anni, oramai inutile parlare di pedibus, bicibus ed anche percorsi casa -lavoro in bici ( ma anche a piedi) senza mai mettere mano alla sicurezza infrastrutturale dei marciapiedi e delle ciclabili se non solo tramite un cartello con limitazione di velocità a 30 Km ed una cunetta.
4. Ciclabilità ed urbanistica
C’è una ulteriore questione che ha colto la nostra attenzione. Nel breve periodo il Piano si spinge sino ad ipotizzare 70 stalli per bici nel centro storico, in grado di ospitare ben 140 biciclette! E’ di questi giorni la notizia che davanti alla Biblioteca Delfini in mezza giornata ne sono stati tolti ben 56 di posti/bici. Noi pensiamo che 70 stalli nuovi nel centro storico siano decisamente insufficenti. Il Piano della Ciclabilità non solo dovrebbe prevederne almeno un migliaio in più, ma stabilire degli standard di dotazione per tutte le aree della città . Perché mancano in tutti i quartieri e non solo in alcuni punti del centro storico. Dovrebbe, il Piano della Ciclabilità, sin da subito individuare parametri minimi per ogni edificio nuovo o in ristrutturazione, per ogni luogo dove vengono somministrati servizi di natura pubblica. Ovvero programmarne il posizionamento in tutti i luoghi dove sono palesemente assenti o insufficienti ( vedi supermercati, ambulatori, cinema, teatri, luoghi di aggregazione) e poi inserire finalmente norme e standard nel regolamento edilizio ed urbanistico da subito consentandone la diffusione.
Per quanto attiene le iniziative di nuove ciclabili , riteniamo al momento sia più urgente portare in sicurezza quelle esistenti ma indecenti al limite della inagibilità, quali quelle di via Amendola, degli incroci micidiali di Buon Pastore , Morane, Fratelli Rosselli, e tante altre che avrebbero bisogno di urgenti interventi di riposizionamento e miglioramento che ci riserviamo di indicare con precisione più avanti e comunque in un auspicabile incontro che possa servire a ricollocare la mobilità ciclistica all’interno di una visione complessiva di tutta la mobilità urbana. Riteniamo infatti per l’incolumità fisica dei ciclisti e dei pedoni che questo piano non dia al momento sufficenti risposte anche e soprattutto in riferimento ai segmenti ed alle direttrici più importanti che non sono solo le radiali ma anche quelle di collegamento ed interstiziali tra queste.
5. Riequilbrio degli investimenti sulla mobilità
Un ultima annotazione circa le cifre ed i costi di attuazione che suggeriamo e vorremmo per chiarezza programmatica che fossero rapportati con quanto si spende per le altre mobilità, ovvero quella automobilistica e quella pubblica al fine di fare un raffronto costi /benefici, costi/efficacia, costi/ passeggero/chilometro, costi/ spazio occupato ect. Dopo oltre 60 anni di ingenti investimenti tutti incentrati sulla “ automobile” e la motorizzazione di massa, ivi compreso il trasporto pubblico, sia giunto il momento di confrontare tali investimenti , mettendo al centro dell’attenzione le persone e non le automobili, lo spazio publico di qualità e non il numero di parcheggi. Da tale esercizio e raffronto ci aspettiamo quindi un riequlibrio degli investimenti sia per l’anno prossimo che nel piano triennale delle opere pubbliche senz’altro più consistente per pedonalità e ciclabilità. Giusto per ribadire che ci si aspetta investimenti su ciclabilità e mobilità dolce non più residuali rispetto alle risorse dedicate agli altri modi di trasporto.
Speriamo poi che il Piano della Mobilità Urbana Sostenibile ( PUMS) ed il PSC (Piano Stragegico Comunale) entrambi in fase di elaborazione, siano fra loro coordinati sugli aspetti che attengono la mobilità. Si da innervare con lo spirito e la prassi gli obiettivi e la visione della città futura che tutti a parole vogliono “ smart e green” ma che poi se non opportunamente coordinate rischiano di privilegiare il trasporto automobilistico individuale, “stupid & brown”.

Il Piano della Ciclabilità presentato è per FIAB al momento molto carente, possiamo dire ancora solo embrionale, ma ci auguriamo ( e siamo disponibili) che possa essere ripreso, corretto ed ampliato sia nella visione che nei contenuti tecnici che in quelli economico/finanziari .

Modena , 20 Ottobre 2016
Lorenzo Carapellese – Urbanista – FIAB

articolo prima pagina

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La lunga via delle Dolomiti: ciclovacanza per famiglie FIAB Modena

VIAGGIO NEI MONTI
Il 18 agosto alle 6:30 ci siamo trovati alla stazione di Modena, pronti per la partenza. Era la prima volta che portavo la bici sul treno quindi all’ inizio facevo molta fatica, ma dopo averla caricata e scaricata un paio di volte mi sono abituata. Dopo tante ore di treno finalmente siamo arrivati a Bressanone. Da li siamo andati a Brunico in bici, non erano tanti chilometri ma la salita era ripidissima perciò mi sono sembrati infiniti. Fortuna che in campeggio ci avevano già montato le tende cosi non abbiamo dovuto farlo noi stanche come eravamo e per questo ringrazio tantissimo Stefano e la sua famiglia. Però il ristorante del campeggio si era scordato della nostra prenotazione così siamo andati a mangiare in una pizzeria lì vicino che fortunatamente faceva la pizza anche per me che sono celiaca poi in tenda a nanna sotto la pioggia.

Il giorno dopo abbiamo fatto colazione e siamo montati in sella, per me è andato molto meglio del primo, fortunatamente le salite si alternavano a delle belle discese. Dopo tanti chilometri siamo arrivati in ostello, dopo esserci riposati in giardino, siamo saliti nelle nostre camere poi siamo scesi a mangiare.

Il terzo giorno pensavamo fosse tutto in discesa ma al momento della colazione ci hanno detto che dovevamo fare la mattinata in salita e solo al pomeriggio trovavamo la tanto amata discesa comunque siamo arrivati in campeggio sani e salvi. Dopo aver fatto un giro nel paese di Cortina, e avere cenato, siamo andati in tenda a dormire. La mattina ci siamo accorti che tutte le nostre cose erano bagnate perché di notte aveva diluviato .

L’ultimo giorno in bici è andato benissimo, era tutto in discesa e arrivate a Calalzo abbiamo preso il treno per Mestre, e di nuovo abbiamo trovato il diluvio. Ma dopo che il tempo si è calmato siamo partiti e nonostante la stanchezza e la lunga strada che abbiamo dovuto fare, a mezzanotte siamo arrivati al campeggio dove affamati ci siamo abbuffati. In conclusione del nostro viaggio abbiamo fatto un giro per Venezia poi siamo partiti per Modena e tornati a casa dove abbiamo trovato il bel tempo.

Chiara Garofalo

Pizza al tegamino: pedalando con la luna velata

Pizza al tegamino – Bomporto – 22 luglio 2016

Una tradizione che si ripete, ma che non è mai uguale: la gita serale a Bomporto per la pizza al tegamino, in una breve “impressione” di una pedalatrice in ascolto della notte.

Pedalando con la luna velata
Eugenia Coriani

Manca poco a mezzanotte. Siamo tutti indaffarati nei preparativi per il rientro a Modena dopo avere gustato un’ottima pizza.  Ci siamo attrezzati per essere “illuminati” al massimo: luci agganciate al telaio della bicicletta, al manubrio, alle ruote, al casco. Alcuni indossano giubbetti rifrangenti.

La dinamo? Quel fruscio leggero che frenava e sfregava con un ronzio la ruota. Chi la ricorda più! Ora ci sono le lampade a led.

Si parte. Formiamo un lungo serpentone luminoso lungo il Naviglio.

I bambini sono i più eccitati. La notte è buia, la luna è quasi piena, ma velata. Nei pochi attimi di silenzio si sentono i versi degli animali della notte.

Riconosco il verso dell’assiolo e ricordo la poesia di Giovanni Pascoli (… dai campi si sentiva venire un verso: chiù…).

Le luci della città di Modena, che raggiungiamo di lì a poco, spezzano un momento magico per tutti.

BIMBINBICI 2016 a CAMPOGALLIANO domenica 8 maggio

Torna “La nuova fiaba della bicicletta”con l’edizione 2016 di BIMBIMBICI
Una gita in bicicletta per bimbi con mamma e/o papà con partenza da Modena e arrivo al Museo della Bilancia di Campogalliano per visitare la mostra sulla bicicletta “Il Tesoro a pedali!” – http://www.museodellabilancia.it/ e conclusione della giornata in bicicletta ai laghetti Curiel di Campogalliano per conoscere le tante attività all’aria aperta che lì si possono praticare (ca. 30 km di bici in tutto)

BIMBINBICI è un’iniziativa Fiab per promuovere l’uso della bicicletta fra i ragazzi e che si svolge in 200 città d’italia con varie iniziative proprio per le scuole:
il Concorso Nazionale a premi “C’era una volta… in bicicletta” rivolto a bambini e bambine di tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado http://www.bimbimbici.it/concorso-scuole/
lunedì 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata Nazionale “Tutti a scuola a piedi o in bici” in cui invitare i genitori ad accompagnare i propri figli a scuola a piedi o in bicicletta. http://www.bimbimbici.it/tutti-a-scuola-a-piedi-o-in-bicicletta.
E affinché il vostro gesto possa essere d’esempio per tanti vi chiediamo di postare sulla pagina Facebook di BIMBIMBICI (www.facebook.com/bimbimbici) un pensiero, una foto o una suggestione sulla vostra avventura del 21 marzo!

Intorno al tema La nuova fiaba della bicicletta lanciato lo scorso anno, BIMBIMBICI è, di fatto, un’articolata campagna di promozione degli stili di vita sani e consapevoli dal punto di vista ambientale.
Con l’obiettivo di incentivare la mobilità sostenibile e diffondere l’uso della bicicletta tra i giovani e i giovanissimi, BIMBIMBICI si propone anche come evento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del mondo politico in relazione alla necessità di avere città sempre più vivibili e sicure, attraverso la realizzazione di zone verdi, percorsi ciclo-pedonali e progetti di moderazione del traffico.

Sempre grande è il coinvolgimento delle scuole e delle famiglie alla manifestazione BIMBIMBICI: l’edizione 2016 prende il via, infatti, lunedì 21 marzo, primo giorno di primavera, con la Giornata Nazionale “Tutti a scuola a piedi o in bicicletta”. L’invito di FIAB e di BIMBIMBICI a tutti i genitori è quello di vivere, almeno per un giorno, l’esperienza del BikeToSchool accompagnando i propri figli a scuola a piedi o in bicicletta.
Il tragitto percorso può essere vissuto come una vera avventura da condividere, se si desidera, con un post o una foto sulla pagina Facebook di BIMBIMBICI (www.facebook.com/bimbimbici) e, per molti, può anche trasformarsi in una nuova abitudine da ripetere ogni mattina.
La Giornata Nazionale “Tutti a scuola a piedi o in bicicletta” del 21 marzo costituisce, inoltre, per FIAB, un momento utile a tracciare una mappa sempre più precisa dei Bicibus e Pedibus nel nostro Paese.

Alle scuole primarie e secondarie di primo grado è rivolto l’ormai tradizionale Concorso Nazionale di FIAB legato a BIMBIMBICI che, per l’edizione 2016, cavalca il tema decisamente fiabesco “C’era una volta… in bicicletta”: i giovani partecipanti sono invitati a immaginare cosa sarebbe successo se i protagonisti delle fiabe più classiche (Cappuccetto Rosso, il Gatto con gli Stivali, i Tre porcellini) avessero avuto la bicicletta e raccontarlo attraverso un elaborato scritto o disegnato.
Bambini e ragazzi hanno tempo fino al 31 maggio per inviare le loro creazioni, che saranno valutate da una giuria per l’assegnazione delle targhe di partecipazione e di utili premi per la per la scuola legati al mondo della bicicletta, messi a disposizione dai partner dell’evento.
Regolamento e modalità di iscrizione al concorso sono disponibili sul sito www.bimbimbici.it, dove è possibile scaricare anche alcuni esempi-guida di “fiabe a due ruote” scritte da Emilio Rigatti e Pino Cacucci.
La premiazione delle scuole vincitrici del Concorso Nazionale BIMBIMBICI 2016 “C’era una volta… in bicicletta” avverrà nel mese di ottobre 2016.

I Tre Porcellini

I Tre Porcellini

Raperonzolo

Raperonzolo

gatto con gli stivali

gatto con gli stivali

Cappuccetto Rosso

Cappuccetto Rosso