CASCATE DI LABANTE – CASTEL D’AIANO: Il gigante roccioso

cascate labante

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CASCATE DI LABANTE – CASTEL D’AIANO
26 LUGLIO 2015

Il gigante roccioso
Maria Chiara Marchiò

Un caldissimo luglio, quasi la bici si arrampica da sola alla ricerca di un po’ di refrigerio. Il percorso in salita non troppo impegnativa ci porta al fresco di Castel d’Aiano, paese pesantemente coinvolto nell’ ultima fase di arretramento dell’esercito tedesco. La comunità ha voluto creare un luogo di memoria degli eventi di guerra che hanno insanguinato l’ Italia tra l’ agosto 1944 e l’ aprile 1945, lungo la cosiddetta Linea Gotica. Un grande plastico dà conto della sua lunghezza, dalla Romagna alla Toscana, e un’ installazione multimediale mediante luci, musiche, suoni, filmati d’epoca ricostruisce la lunga cronologia di lotte e combattimenti che hanno causato indicibili sofferenze alle popolazioni coinvolte.

Seconda meta della giornata, le cascate di Labante, un sito davvero incredibile: uno sperone di roccia simile al muso di un grande animale preistorico riversa sporgendosi nel vuoto una cascata d’acqua in un laghetto, in un contesto paesaggistico di verdi prati, luogo ideale per il nostro pranzo al sacco. Sui fianchi del roccione di travertino si aprono grotte tra le più imponenti d’ Italia solitamente non visitabili, ma erano aperte perché si era di sagra, e il gigante roccioso era circondato da suoni festosi di bambini e di gente allegra.. non ultimi noi, che giocavamo a farci le foto. Dopo democratica consultazione si è deciso di tornare per Zocca: lì sì, non nelle buie grotte di Labante, abbiamo rischiato di perdere qualcuno… rapito dalle bancarelle

Post it: Km 50 – Difficoltà media – Partenza da Ponte Samone sulla Fondovalle. Principali località attraversate: Rosola, Semelano, Villa D’Aiano, Castel D’Aiano, Labante, San Cristoforo (cascata), Zocca, Missano, Montalbano, Samone.

Pedalata alla cascate dell’Abante, Castel D’Aiano

Pedalata alla cascata dell’Abante, Castel D’Aiano, il 26 luglio. Qualche fotografia per chi non c’era.

A ruota libera: Un viaggio contro l’indifferenza

viandando

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Tutto inizia con un viaggio in bicicletta sul Cammino di Santiago e con due ragazze, Gaia e Chiara, accomunate dalla stessa passione per il viaggio lento. Da allora sono passati dieci anni e le due ragazze hanno continuato a viaggiare, percorrendo la via Francigena, l’Olanda, l’Irlanda. A volte si sono separate e Gaia ha proseguito da sola, come quando è andata in America o in Cina.

Quando hanno deciso di raggiungere Gerusalemme si sono ritrovate di nuovo unite, ed è maturato così il desiderio di raccogliere testimonianze di donne incontrate durante il loro andare. La svolta arriva nel 2014, quando Gaia scopre la tragedia di Porto Palo, avvenuta nella notte tra Natale e Santo Stefano di 18 anni prima: una imbarcazione con a bordo circa 300 migranti, provenienti dal Pakistan, dallo Sri Lanka e dall’India, affonda al largo del piccolo porto siciliano. Una tragedia passata sotto silenzio, avvolta nel mistero, finché il velo viene squarciato grazie alla testimonianza di un pescatore e la verità viene a galla. Il libro, scritto dal giornalista Giovanni Maria Bellu, dal titolo emblematico “I fantasmi di Porto Palo” ne racconta tutte le varie sfumature, i silenzi, le omissioni. Sappiamo che da quel lontano 1996 altri terribili naufragi si sono succeduti in un crescendo senza fine (ricordiamo, tra gli altri, quello al largo di Lampedusa dell’ottobre del 2013 e quello più recente dell’aprile di quest’anno. il cui numero di vittime solo a pronunciarlo fa venire i brividi) in un triste, tragico copione al quale rifiutiamo ancora oggi di assuefarci.

Di tutte queste persone, donne, uomini, bambini, non è rimasto nulla, non una tomba su cui piangere, i corpi sepolti per sempre nel grande blu. L’unica realtà rimasta, questa sì, palpabile e concreta, è l’indifferenza dei più.
Ma Gaia non vuole rimanere indifferente, così decide, nell’agosto del 2014, insieme alla associazione “Viandando” di intraprendere un viaggio in bicicletta lungo l’Italia meridionale, percorrendo 1200 chilometri da San Severo in Puglia fino a Porto Palo di Capo Passero, in Sicilia.
Il “Rambling for migrants”, questo il nome del progetto, al quale ha aderito anche l’associazione “Libera contro le mafie” è stato un viaggio della memoria e della conoscenza, durante il quale si è potuto concretizzare l’incontro con comunità di immigrati che hanno vissuto il dramma dell’esodo e che per questo sono testimoni diretti dei flussi dei migranti e rifugiati. L’idea voleva essere altresì una “chiamata di correo” per i paesi dell’Unione, con una raccolta di firme per una petizione volta a spingere i Paesi Europei a farsi carico del recupero della nave F145 affondata nel lontano 1996 insieme al suo carico di vite umane.

Leggiamo dal sito di “Viandando” (www.viandando.eu) che Gaia è tornata dal viaggio carica di speranza e che un nuovo progetto sul tema dei migranti è stato lanciato, un carico di chilometri da percorrere in bicicletta in collettiva, per richiamare l’attenzione delle autorità ad un diverso modo di affrontare il tema migrazione, perché il diritto di sognare una vita migliore è un diritto universale, da sempre.

Rubrica a cura di Luana Marangoni

MTB PLAYGROUND: Giocare con la bici intorno a casa

scuola MTB ai laghetti di Campogalliano

scuola MTB ai laghetti di Campogalliano

MTB PLAYGROUND: Giocare con la bici intorno a casa.
FEBBRAIO-MAGGIO 2015

Da sempre FIAB ha proposto escursioni con livelli di difficoltà crescenti e per biciclette “normali”. Per questo l’ambito MTB, molto più tecnico, è sempre stato un po’ trascurato.

Quest’anno abbiamo voluto proporre un ciclo di uscite dedicate a tutti quelli che ritenevano le proprie capacità fisiche e l’ attrezzatura non adatta al fuoristrada.

Siamo partiti con uscite “intorno a casa”: il primo sui facili argini del secchia a Campogalliano, poi sulle dolci colline intorno a Nirano ed infine abbiamo puntato al soffice terreno sabbioso del Ponte del Diavolo. In ognuna delle uscite abbiamo avuto la compagnia di neofiti/e MTB che si sono cimentati con nuove difficoltà.

La stagione ed il terreno non sono sempre stati nostri alleati, ma pensiamo di rivederli tutti alle prossime uscite in autunno … sembravano davvero soddisfatti del loro nuovo gioco!

Ermes Spadoni

Graziosi Around: sulle orme dello scultore Graziosi

Graziosi

Graziosi

Sulle orme dello scultore Graziosi  – 9 e 10 MAGGIO 2015
Graziosi Around
Diana Altiero

Il progetto “Graziosi Around”, vincitore della IV edizione del concorso “Io amo i beni culturali”,- promosso dall’ Istituto per i Beni Artistici e Naturali della regione Emilia Romagna, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra l’Istituto d’Arte Venturi e il Museo Civico d’Arte di Modena.

Due giorni intorno al Graziosi, artista contemporaneo degli impressionisti ma dai quali prese le distanze, amando rappresentare il suo amore per la natura e il lavoro nei campi.

Il primo giorno, il 9 maggio, si è svolto l’itinerario nel centro di Modena, partendo proprio dalla Gipsoteca a lui dedicata e a seguire, attraverso un percorso a piedi, alla scoperta delle opere presenti nel centro della città. Studenti dell’Istituto d’Arte Venturi si sono cimentati nel ruolo di novelli ciceroni. È curioso come sculture viste tutti i giorni passino inosservate ai nostri occhi ciechi di conoscenze e curiosità.

Il secondo giorno, 10 maggio, la Fiab è stata coinvolta nel percorso ciclistico che aveva come obiettivo di accompagnare in bicicletta i cittadini che lo avessero desiderato da Modena a Savignano sul Panaro, luogo natio del Graziosi dove è nato e cresciuto. A Savignano, esperti di storia locale si sono prodigati in racconti anche curiosi sull’artista, ci hanno fatto conoscere la casa natia e, splendida ancora oggi, la grande quercia rappresentata nei quadri dell’artista, la casa di vacanza in collina, poco distante dalla prima, con una splendida visuale sulla pianura. Tutto questo ci ha fatto rivivere le atmosfere a lui familiari.