Parigi pedala, e Modena che cosa fa?

Si concretizza il ‘Piano bicicletta 2015-2020’ del Comune di Parigi. La sindaca di Ville Lumière, Anne Hidalgo, ha fissato il proprio obiettivo: entro il 2020 triplicare – dal 5 al 15 per cento – l’uso della bicicletta. Il ‘Piano’ dispone di 150 milioni di euro per creare spazi e servizi a favore del vélo.

Verranno costruite piste ciclabili, parcheggi di scambio bici/trasporto pubblico, parcheggi bici, riqualificate strade e piazze per renderle idonee alla rete ciclabile, incentivato l’acquisto di veicoli elettrici e potenziato il bike sharing. Altri interventi riguarderanno la sicurezza: ciclabili con doppio senso di circolazione per le bici nei sensi unici, diritto di precedenza al ciclista con aree di arresto ai semafori, incentivi ai condomini che offrono posti bici, zone a 30 km/h nei quartieri residenziali.

Raffrontato a quello parigino, il ‘Piano della mobilità ciclabile‘ dell’ex capitale estense, fermo da due anni, appare un residuo del secolo passato, un irrealistico (e non finanziato) elenco di ciclabili. Il ‘Piano’ non convince lo stesso autore, l’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi: infatti non ha indicato alcun obiettivo verificabile e non dispone di risorse. Il ‘Piano’ si rivela perciò un bluff, forse utile per la propaganda elettorale, ma certo inutile per cambiare il modello autocentrico di mobilità imperante a Modena.

Proposta: 60 dei 120 milioni di euro destinati a recuperare il S. Agostino siano dirottati a realizzare un vero piano triennale della ciclabilità, necessario per far respirare una delle città più inquinate d’Europa.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

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Eco mobilità: le nuove opportunità del mercato

ikea sladda

ikea sladda

Numerose novità tecnologiche e commerciali si affollano nel panorama della mobilità urbana di segno ecologico e favoriscono le opzioni di spostamenti non inquinanti nelle nostre città avvelenate dalle emissioni degli autoveicoli tradizionali.

Discrete le notizie in campo ciclistico: nel 2015 sono state vendute in Italia oltre 1.600.000 bici, un volume simile a quello dell’anno precedente. Si tratta di veicoli di ogni tipo e prezzo, a fronte di una domanda sempre più articolata e varia, dalle bici lussuose di alta gamma a quelle a basso costo per un uso quotidiano.

Ha sorpreso la scesa in campo di un colosso globale come Ikea: da agosto metterà in vendita a 700 euro «Sladda», la bicicletta per un utilizzo urbano. È interessante notare che questo mezzo è stato concepito come una bicicletta resistente, pratica e a ridotta necessità di manutenzione. Fra l’altro, è dotata di una trasmissione a cinghia e di un telaio in allumino. La nuova bici potrà essere abbinata a un piccolo rimorchio, utilissimo per le commissioni in città.

Mentre si moltiplicano le notizie di prototipi d’avanguardia, si conferma il notevole incremento di produzione e vendita di bici con motore elettrico: nel 2015 sono state vendute nel nostro Paese quasi 60.000 e-bike (il 10% in più sul 2014), di cui un terzo italiane.

Ma sul fronte dell’elettrico si profilano sempre più convinte le iniziative dei grandi marchi internazionali di autovetture. L’industria cinese sta programmando di mettere sul mercato nei prossimi anni oltre 20 milioni di autoveicoli elettrici. Grandi produttori europei, asiatici e americani si stanno lanciando nella corsa all’auto elettrica con ricarica a induzione (senza uso di cavi elettrici).

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Dalla parte di chi #pedalaognigiorno

dalla parte di chi #pedalaognigiorno

dalla parte di chi #pedalaognigiorno

Dalla parte di chi #pedalaognigiorno
Giorgio Castelli

Questo è il titolo della campagna per il tesseramento FIAB del 2016 e sottolinea l’impegno corale dell’associazione per la tutela dei diritti e della sicurezza di chi va in bicicletta.

È un impegno ormai trentennale che cerca di tutelare e promuovere l’uso delle due ruote in un progetto di riqualificazione degli spazi pubblici urbani ed extraurbani, per una mobilità davvero sostenibile.

Ci rivolgiamo a chi usa la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per scelta responsabile o anche solo come strumento della propria passione.

FIAB Modena ha cercato di declinare questi contenuti nelle numerose e crescenti iniziative che trovate nel nostro ricco calendario del 2016. Sarà un anno veramente impegnativo per tutti noi e contiamo sul contributo di tutti i soci per riuscire con uno sforzo corale, a renderlo concreto ed efficace.

Seguendo la nostra pluriennale tradizione, le attività programmate cercano di diffondere comportamenti responsabili nell’ambiente e nello spazio pubblico e prevedono la collaborazione con le scuole, con altre associazioni e con i numerosi istituti culturali della nostra Provincia.

Lo sforzo continuo di costruire un rapporto con le altre agenzie culturali ed associative mira ad unire le forze e le risorse disponibili per le finalità della nostra organizzazione e contemporaneamente arricchisce la nostra associazione di nuove idee e di nuovi punti di vista.

Con lo stesso spirito organizziamo le nostre gite e i nostri viaggi, che mettono al primo posto la ricerca di un rapporto attivo col territorio visitato e con la storia dei suoi abitanti. Il viaggio può così diventare una ricca esperienza personale e associativa, che ci apre la mente e ci avvicina alla comprensione della varietà culturale umana.

Per noi infatti praticare una ‘mobilità nuova’ significa promuovere uno stile di vita che rende le nostre città più belle e più sicure, riduce le sofferenze dei cittadini per il traffico e l’inquinamento e agevola la conoscenza e la relazione tra persone di territori e culture diverse, costruendo un ambiente più sano, più sereno e più civile.

Archivio InfoBici

ANNO 2019

infobici 48 - marzo 2019

infobici 48 – marzo 2019

ANNO 2018

infobici 47 - settembre 2018

infobici 47 – settembre 2018

ANNO 2017

infobici 45 - aprile 2017

infobici 45 – aprile 2017

infobici 46 - settembre 2017

infobici 46 – settembre 2017

ANNO 2016

infobici 43 - gennaio 2016

infobici 43 – gennaio 2016

infobici 44 - settembre 2016

infobici 44 – settembre 2016

ANNO 2015

infobici 42 - novembre 2015

infobici 42 – novembre 2015

infobici 41 - luglio 2015

infobici 41 – luglio 2015

infobici 40 - aprile 2015

infobici 40 – aprile 2015

infobici 39 - gennaio 2015

infobici 39 – gennaio 2015

ANNO 2014

infobici n.38

Infobici n.38 – ottobre 2014

infobici n.37

Infobici n.37 – luglio 2014

infobici n.36

Infobici n.36 – aprile 2014

infobici n.35

Infobici n.35 – gennaio 2014

ANNO 2013

Infobici n.34

Infobici n.34 – ottobre 2013

Infobici n.33

Infobici n.33 – luglio 2013

Infobici n.32

Infobici n.32 – aprile 2013

Infobici n.31

Infobici n.31 – gennaio 2013

ANNO 2012

Infobici n.30

Infobici n.30 – ottobre 2012

Infobici n.29

Infobici n.29 – luglio 2012

Infobici n.28

Infobici n.28 – aprile 2012

Infobici n.27

Infobici n.27 – gennaio 2012

ANNO 2011

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Infobici 26
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Infobici 25 - luglio 2011

Infobici 25
luglio 2011

Infobici 24 - aprile 2011

Infobici 24
aprile 2011

infobici 23 - marzo 2011

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marzo 2011

Infobici 22 - gennaio 2011

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gennaio 2011

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Infobici 12

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Infobici 11

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ANNO 2007

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Infobici 5

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ANNO 2006

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ottobre 2006

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luglio 2006

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aprile 2006

Infobici 1

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gennaio 2006

ANNO 2005

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ottobre 2005

E’ definitivo il calendario delle attività FIAB Modena per il 2016

Ieri sera alla festa di Auguri di fine anno, abbiamo presentato ai numerosi soci il calendario delle attività FIAB Modena per il 2016.

Abbiamo escursioni per tutti i gusti e difficoltà e tante, tante attività con altre associazioni e con le scuole.

Scaricate qui la vostra copia del calendario e del pieghevole delle escursioni

calendario attività 2016

calendario attività 2016

pieghevole attività 2016

pieghevole attività 2016

 

La commedia quotidiana

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Ogni giorno nelle nostre strade diversi attori recitano la stessa commedia: i pedoni girano faticosamente su marciapiedi troppo stretti e rovinati, ingombrati dalle auto; i ciclisti per sopravvivere schivano i pedoni, gli altri veicoli e le portiere delle auto in sosta; gli automobilisti, spesso al telefono, schivano nervosi i pedoni, i ciclisti e i furgoni per contendersi la strada e si lamentano del traffico e degli ingorghi; gli autisti guidano lentamente i bus nel tentativo di rispettare l’orario; i commercianti dalla propria vetrina chiedono parcheggi e si lamentano dei ciclisti che passano davanti ai loro negozi; i residenti osservano il traffico dalle proprie finestre e si lamentano del rumore, dello smog e della difficoltà di parcheggio.

I registi dello spazio pubblico, più attenti al consenso che ai risultati, proseguono come Sisifo: il Comune, cerca di allargare le strade, di aumentare i parcheggi, di togliere i pedoni e i ciclisti dalla strada; per “proteggerli” li ammucchia assieme e manda i ciclisti su un’unica pista piena di transenne e li obbliga a scendere a ogni incrocio; la Regione, per evitare ulteriori sanzioni dell’Unione Europea, adotta una dubbia manovra antismog che limita la circolazione delle auto più inquinanti da ottobre a marzo; il Comune, per limitare le critiche e agevolare le attività cittadine, concede infinite deroghe (http://www.comune.modena.it/news-in-evidenza/manovra-antinquinamento-2015-2016).

Intanto le lobby dei costruttori guadagnano sempre di più sfornando auto con nuovi Euro.

Solo nel mondo più evoluto sceneggiatori più acuti riscrivono una commedia più salutare: riorganizzano lo spazio pubblico, riducono le sezioni stradali e i parcheggi, pedonalizzano porzioni sempre maggiori di città, favoriscono i mezzi pubblici e premiano chi si sposta in bicicletta.

Anche Papa Bergoglio, nell’ultima Enciclica Laudato si’, scrive: “La qualità della vita nelle città è legata in larga parte ai trasporti, che sono spesso causa di grandi sofferenze per gli abitanti. Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello d’inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano”. Lancia un forte appello ad “azioni quotidiane” e “a dare priorità ai trasporti pubblici, a proteggere la casa comune” e a cambiare modello di sviluppo “per i poveri e per uno sviluppo sostenibile e integrale”.

Cosa stiamo aspettando?

Manovra antinquinamento: Basterà fermare qualche vecchia auto?

città inquinata

città inquinata

Manovra antinquinamento: Basterà fermare qualche vecchia auto?
Giorgio Castelli, Guseppe Marano

Il Piano integrato per la qualità dell’aria della Regione Emilia Romagna prevede restrizioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti nelle aree urbane con oltre 50.000 abitanti. Le nuove misure hanno suscitato le reazioni negative di commercianti, artigiani e di molte forze politiche che prevedono una penalizzazione degli interessi economici ed elettorali delle categorie rappresentate. Poche le voci favorevoli, sormontate dal coro dei contrari.

Per valutare questa “manovra antismog” occorre chiedersi: quale sarà la riduzione dell’inquinamento urbano da traffico veicolare? Cambieranno le abitudini di mobilità dei modenesi? Sarà tutelata la salute pubblica e verrà incentivata la mobilità sostenibile? Le limitazioni alla circolazione valgono da ottobre a marzo, nella fascia oraria dalle 8.30 alle 18.30, da lunedì al venerdì, e interessano i veicoli a benzina (Euro 0 ed Euro 1), diesel (Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, anche se dotati di filtro antiparticolato); ciclomotori e motocicli Euro 0.

In teoria i veicoli interdetti alla circolazione passano da 12.800 a 22.200, cioè dal 12% al 19% circa del parco circolante. L’area interessata dalle limitazioni passa dal 26% al 30% del territorio urbanizzato. Tutti i veicoli possono raggiungere i parcheggi scambiatori ai margini del centro cittadino, compresi i centrali parcheggi Novi Park e dello stadio.

La manovra prevede numerosissime deroghe che ne riducono l’effetto: sono esentati i mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine, i veicoli elettrici, il car pooling, i mezzi commerciali, chi accompagna i figli alla scuola dell’infanzia, i proprietari con reddito basso certificato, gli operatori per gli interventi d’emergenza (l’elenco è lunghissimo). In definitiva, i veicoli interdetti alla circolazione saranno un numero limitato. Di questi, tutti hanno bisogno di andare verso il centro ove vige il blocco?

Ma il vero problema è che molti Comuni si limitano ad attuare al minimo le misure regionali e non realizzano ulteriori interventi di promozione della mobilità sostenibile.

Le alternative al trasporto privato inquinante sono note: il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclistica, quest’ultima grande risorsa per la mobilità urbana (a Modena copre una quota del 10% degli spostamenti locali).

Il Comune di Modena ha da tempo presentato il Piano della Ciclabilità, che si propone interventi ambiziosi, non supportati però dall’analisi degli spostamenti attuali, dalla conoscenza dei bisogni dei ciclisti e soprattutto da finanziamenti certi. Inoltre, non risulta correlato alla pianificazione urbanistica e alla mobilità generale.

La Fiab sostiene che la ciclabilità si promuove elevando i livelli della sicurezza stradale, moderando la velocità dei veicoli, attuando una lotta ai ladri di biciclette e ai ricettatori, completando la rete ciclabile sulle più pericolose strade urbane, coinvolgendo le aziende pubbliche e private nella realizzazione di depositi protetti, installando portabiciclette moderni, permettendo alle bici la circolazione in entrambi i sensi di marcia nei sensi unici per le automobili.

Sono interventi a bassissimo costo o con costi limitati, soprattutto se confrontati ai milioni necessari alla realizzazione di parcheggi giganteschi, autostrade e bretelle di vario genere, tutte opere più vantaggiose per chi le realizza che utili per i potenziali utenti.

Ombre fosche sull’ambiente a Modena

città inquinata

città inquinata

Indici ambientali preoccupanti per Modena. L’ennesima conferma arriva da «Ecosistema urbano 2015»: il rapporto di Legambiente descrive la situazione cittadina ben lontana dagli standard fissati dall’Unione Europea per la salute dei cittadini e del territorio.

Benché 39° nella classifica globale (su 104 città esaminate), Modena presenta un quadro allarmante per le emissioni inquinanti: 60° per il biossido di azoto, 55° per il PM10, 61° per l’ozono. Negativi risultano gli indicatori della mobilità: 55° posizione per gli spostamenti in auto/moto (79% in città; Bolzano 30%, Ferrara 43%); 77° per l’incidentalità (7,15 vittime per 100mila abitanti); 62° per le isole pedonali (0,19 metri quadrati per 100mila abitanti; Bologna 1,05/100mila ab.).

Brutte notizie anche per il trasporto pubblico: benché fra la 12° e la 14 posizione (città intermedie), i dati assoluti indicano la contrazione del servizio: 76 passeggeri trasportati/ab. (erano 102 l’anno precedente) 25 km percorsi/ab. (erano 27).

L’indice sulla ciclabilità colloca Modena alla 12° posizione (18,28 metri quadrati equivalenti/100 ab.). Il dato va interpretato: a Modena esistono molte ciclabili ma la loro qualità è scarsa. Basti un confronto: nella vicina Reggio Emilia sono ben 39,36 i metri per 100 abitanti, nonostante una popolazione inferiore.

Tre le considerazioni conclusive: l’ambiente cittadino continua ad essere avvelenato dalle emissioni inquinanti nell’aria, generate in buona misura dal traffico motorizzato; il trasporto pubblico, pur assorbendo risorse ingenti, è in declino; la ciclabilità pur essendo una risorsa strategica è ancora trascurata.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

La valvola, un dettaglio importante

Taccuino: in bici tra tecnica e salute

La valvola, un dettaglio importante
Rubrica a cura di Sandro Galtarossa e Armando Gualandrini

Vi sarà capitato di dover cambiare una camera d’aria e, dopo averla comprata, vi siete accorti di non esservi ricordati di indicare la valvola di gonfiaggio.

La principale differenza riguarda il loro utilizzo su cerchioni stretti con relativo foro di passaggio della valvola da 6,5 mm, o su cerchioni larghi con relativo foro da 8,5 mm.

Sui cerchi stretti, di solito si utilizzano camere con la valvola Presta, che hanno la particolarità di avere il dado prigioniero; una volta svitato, il dado permette il gonfiaggio, non è separato dal corpo della valvola, e richiede un po’ di attenzione mentre si gonfia la gomma. Per il serraggio sul cerchio della valvola occorre un dado di fissaggio che tenga conto del diametro inferiore della valvola rispetto al foro sui cerchioni.

Per i cerchi larghi, abbiamo vari tipi: valvola Regina o Italiana, valvola classica o Dunlop, che ha la particolarità di avere la parte interna estraibile. In tutti i casi bisogna prestare attenzione a serrare bene il dado di fissaggio della valvola sul cerchio, un movimento della camera d’aria all’interno del cerchio potrebbe provocare lo strappo della valvola dalla sua sede sulla camera.

modelli di valvole

modelli di valvole