La rete stradale modenese ammonta ad oltre 850 km e consente ad un traffico instancabile di collegare abitati, aree artigianali, centri commerciali, luoghi di aggregazione sociale. Le intersezioni e le improvvise interruzioni ne sono il punto più delicato e rischioso. Vediamo cosa prevede il Codice della Strada e quali comportamenti adottare per la propria (e altrui) sicurezza.
Forse non tutti sanno che … si può attraversare sulle strisce pedonali semaforizzate in sella alla bicicletta
Un parere della Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del M.I.T del 1.8.2012 ha chiarito definitivamente il testo ambiguo ai sensi dell’art. 41 del CdS, che recita: In assenza di lanterne semaforiche per i velocipedi, i ciclisti sulle intersezioni semaforizzate devono assumere il comportamento dei pedoni.
Il parere autorevole specifica che l’art. 40 del CdS prevede che In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni che hanno iniziato l’attraversamento; analogo comportamento devono tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabili.
Dalla lettura dei due articoli si desume che il riferimento al comportamento dei pedoni non si riferisce all’andare a piedi, ma allo stare fermi o attraversare quando c’è via libera per i pedoni, senza necessariamente scendere dalla bicicletta.
Il parere ricorda inoltre che l’art. 182 recita: i ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni.
Ciclabili e passi carrai: lo sapevi che…?
Chi esce da un passo carraio deve dare la precedenza a chi circola sulla strada. Ma… la ciclabile è una strada?
I ciclisti hanno pieno diritto di precedenza lungo la pista ad essi riservata fino a quando essa termina e incrociano una strada. Tuttavia, specialmente nei centri urbani, lungo il percorso incrociano spesso i passi carrabili, una delle intersezioni più insidiose e pericolose, anche perché a scarsa visibilità.
Il Codice definisce i passi carrabili come «accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli» (art. 3 -37). Essi devono «essere individuati con l’apposito segnale, previa autorizzazione dell’ente proprietario» (art. 22-comma 3).
Nel caso di incrocio, i veicoli uscenti dai carrabili devono precedenza a quelli che transitano sulle ciclabili: « Negli sbocchi su strada da luoghi non soggetti a pubblico passaggio i conducenti hanno l’obbligo di arrestarsi e dare la precedenza a chi circola sulla strada» (art. 145-comma 6). Occorre però chiarire che, a tutti gli effetti, la ciclabile -essendo percorso di pubblico passaggio- è assimilabile alla strada.
Il testo integrale del parere si può trovare su Wikipedia alla voce “Attraversamento ciclabile”.
Segnaletica ciclabili: una vera giungla!
Sulle ciclabili mancano molti segnali, e tanti ci sono ma sono errati. I ciclisti devono dunque diffidare della segnaletica?
Nessuna espressione come ‘giungla della città’ descrive meglio la situazione indescrivibile della segnaletica ciclistica modenese. La metafora è perfetta e calzante: un terzo dei segnali non è a norma. Un bel record!
I ciclisti devono diffidare della segnaletica che dovrebbe invece guidarli e proteggerli, particolarmente agli incroci, e guardarsi dai pericoli che nasconde costantemente. A ogni intersezione, devono incrociare le dita: sarà quella buona o è la solita fregatura? E allora, sai che ti dico? Me ne vado in strada, almeno la situazione è più chiara. O no?
È lo stesso Comune di Modena a rivelare i dati sconfortanti della segnaletica cittadina: segnali esistenti 2.405; mancanti 1.116; a norma 1.621; da eliminare (non a norma c/o attraversamenti ciclo-pedonali e ciclabili) 81; da eliminare (errato – segnale doppio/inutile) 166; da sostituire (errato – tipologia segnale sbagliato) 537.
Sicuramente, anche nelle strade normali ci sarà qualche segnale sbagliato o inappropriato. Ma difficilmente si raggiungerà la percentuale dei segnali ciclabili (circa un terzo del totale). Ci si potrebbe chiedere come mai si è verificato un così alto numero di errori: sono da addebitare ai continui mutamenti della normativa stradale? A scarsa sorveglianza, a manutenzioni tardive o insufficienti? Ma più importante ancora è capire cosa intenda fare l’Amministrazione comunale per porre fine a questa incredibile situazione, che crea i presupposti di potenziali incidenti, danni umani ed economici e conflitti giudiziari fra ciclisti e automobilisti a ogni incrocio.