In un mondo di incertezze e precarietà, finalmente abbiamo una sicurezza: gli automobilisti che transitano sulle rotatorie possono tranquillamente ammazzare i ciclisti circolanti sulla ciclabile purché provengano dalla loro sinistra. Questa coraggiosa autorizzazione alla “pulizia stradale” a danno dei ciclisti è stata ratificata in sede giudiziaria grazie a un cavillo: l’automobilista che aveva eliminato un biker proveniente da sinistra alla rotatoria del Raffaello è stato assolto perché nella rotatoria vale la regola di dover dare precedenza solo a chi viene da destra.
Pertanto, a nulla vale se la ciclabile riporta la segnaletica orizzontale e verticale che ne garantisce il diritto di precedenza negli attraversamenti, in entrambe le direzioni.
Immaginiamo che questo principio di moderna giurisprudenza valga – per analogia – anche per tutti gli altri incroci non in rotatoria, ad esempio per quelli nelle zone a 30 km/h, dove vige la medesima regola della precedenza a chi viene da destra valida nelle rotatorie.
Mentre si va alla modifica del Codice della Strada che prevede il reato di omicidio stradale nell’intento di contenere gli incidenti (circa 3.500 vittime l’anno), a Modena la cultura autocentrica ha prodotto una nuova forma di barbarie: la legge del più forte viene consolidata anche laddove la segnaletica una volta tanto è chiara e posta a protezione dei più deboli, pedoni e ciclisti. Grazie alla sentenza ammazza-ciclisti, sulle strade cittadine la sicurezza è destinata certamente ad aumentare, con beneficio dell’ambiente e della salute.
Giuseppe Marano
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