Tesoro a Pedali: la mostra del Museo della Bilancia sulla bicicletta

FIAB ospite di “Detto tra noi” la trasmissione mattutina di TRC, nella quale il Museo della Bilancia di Campogalliano presenta le attività che nel 2016 ruotano intorno “Tesoro a Pedali”, la mostra sulla tecnica della bicicletta. FIAB è tra gli Enti che collaborano con il Museo per realizzare incontri e cicloescursioni a Campogalliano.

 

FIAB Modena presenta “Tesoro a Pedali” from FIAB Modena on Vimeo.

Più autostrade, più traffico e inquinamento

città inquinata

città inquinata

Le grandi manovre condotte in nome del paradigma autocentrico hanno conseguito un successo strabiliante: in un’area tra le più densamente infrastutturate d’Europa saranno realizzate nei prossimi anni altre due autostrade (Cispadana e Sassuolo-Campogalliano) e potenziate quelle esistenti (A1 e A22). Oltre alle new entry, infatti, le sempre più faraoniche autostrade storiche saranno arricchite di complanari (A1 nel tratto Cantone del Mugnano-Modena sud) e di una nuova corsia (Brennero). L’investimento (iniziale) previsto ammonta a ben 2,8 miliardi di euro, una cifra da capogiro che farà stappare molte bottiglie di champagne ai costruttori e ai politici che li sostengono a oltranza.

Nella colata di cemento e asfalto programmata, enorme e ingiustificata, spicca peraltro la più incredibile distorsione della razionalità economica e sociale mai architettata: in presenza di un collegamento autostradale esistente (Modena-Sassuolo) se ne costruirà un doppione parallelo.

Facilmente prevedibile l’impatto sul territorio e sulla vita quotidiana dei cittadini: più autostrade vuol dire più circolazione autoveicolare, più inquinamento e riduzione della speranza di vita per gli abitanti (lo attestano le ricerche dell’Unione Europea e dell’OMS).

La situazione appare ormai chiara: le strategie della mobilità sono dettate da un complesso politico-economico ben consolidato ed efficiente, capace di condizionare la gestione del bilancio pubblico con modalità amministrative acrobatiche. La mobilità sostenibile, sbandierata in periodo elettorale e richiamata in testa al Piano della Mobilità ciclistica, riguarda ormai gli studi di archeologia del consenso. Il re è nudo e danza intorno a noi.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Dalla Maremma al Salento, e altro ancora

colori inaspettati dell'estate padana

colori inaspettati dell’estate padana

A 12 anni dalla sua fondazione, la Fiab modenese si dimostra più vitale che mai. Nata per promuovere la mobilità sostenibile e un concetto di spazio pubblico accogliente, l’associazione conferma e rilancia tutti i suoi impegni assunti al momento della nascita, nel 2004, coinvolgendo sempre più cittadini: nel 2015 ha totalizzato 192 soci, un incremento di quasi un terzo rispetto all’anno precedente.

Ma è il programma delle iniziative 2016 (significativamente intitolato “Dalla parte di chi pedala ogni giorno”) a rappresentare la sfida più ambiziosa per l’organizzazione, un’attenta miscela di cicloescursionismo, corsistica, iniziative culturali e sociali, e collaborazioni con altri enti e associazioni del territorio. Anzitutto sono ben 51 le escursioni previste in Emilia Romagna e nel resto d’Italia, a cui possono partecipare tutti i cittadini. Spiccano per impegno “Alba sull’Adriatico e tramonto sul Tirreno” (7 gg.), la “Verona-Firenze” (2 gg.), il “Gran tour delle Dolomiti” (3 gg.) e il “Salento e la taranta” (9 gg.). 4 sono gli incontri dedicati alla meccanica e al cicloturismo, per le manutenzioni normali e la pianificazione delle gite. Infine, 11 sono le iniziative sociali e culturali, fra cui si distinguono due “Rilevazioni dei flussi ciclabili” e “M’illumino di più”, tradizionale manifestazione ideata per sensibilizzare i ciclisti a usare i dispositivi luminosi e circolare tranquillamente anche di notte.

Alle attività riportate nel programma ufficiale della Fiab, si aggiungono 10 interventi a carattere educativo nelle scuole modenesi, iniziative pubbliche a sostegno della mobilità sostenibile, realizzazione di attività pubbliche nel campo della mobilità in collaborazione con Comuni e Unioni di Comuni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Anno nuovo, vecchie rastrelliere

portabici inadeguati

portabici inadeguati

Anno nuovo, vecchie rastrelliere

Il contrasto ai furti delle biciclette può essere attuato con varie misure, fra cui i parcheggi dotati di moderni portabici. Dopo uno studio sui cicloparcheggi e depositi presenti in città, fornito dalla Fiab all’ Amministrazione comunale dieci anni fa, il Comune effettuò una gara in seguito a cui venne selezionato un portabici (chiamato “Modena”, a forma di P), ritenuto adatto per la città. Il progetto fu accompagnato da una delibera del Consiglio comunale che impone al Comune di provvedere in via esclusiva alla collocazione di nuovi portabici, dopo averne rilevata la reale esigenza.

Di nuovi portabici risulta ne siano stati installati circa 1.200 in centro, a fronte di un fabbisogno censito di circa 2.500 unità. Ma il progetto, meritorio sotto ogni punto di vista, si è fermato. Non solo: risulta che nei più importanti interventi di riqualificazione urbana realizzati sono riapparse le vecchie rastrelliere. L’ elenco è purtroppo significativo: Piazza Roma, Museo Ferrari, Manifattura Tabacchi, parcheggi Novi Park e Palazzo Europa, parcheggio Largo Pucci. Il Comune ha collocato rastrelliere obsolete che non consentono di legare ruota e telaio per una migliore protezione della bici: come mai?

Sempre in tema di lotta ai furti, good news dal Policlinico: il 23 dicembre l’ Azienda ha inaugurato il primo deposito protetto per le biciclette riservato ai dipendenti. Situato sotto l’ ingresso 1, può ospitare 78 biciclette. I dipendenti possono accedervi col badge.
A quando i depositi protetti anche all’ ospedale di Baggiovara e nelle sedi comunali di Via Santi e Via Galaverna?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Ciclo consigli sotto l’albero

rossella-natale-alberelliCiclo consigli sotto l’albero

Qualche giorno fa il lettore N. M. scriveva: «È necessario adeguare la viabilità con muove opere, e bisogna farlo immediatamente». In occasione del preannunciato incremento delle tariffe della sosta, la lavoratrice del centro storico C. M. si lamentava: «Invece di agevolarci, ci mettono ancora più in ginocchio e, con uno stipendio di 700 euro, sarò costretta a parcheggiare a chilometri di distanza pur di non pagare: come si fa a lavorare così?». Un altro lettore, G. C. M., ha espresso considerazioni critiche sulla ciclabile di Via Giardini: «Quindi: pagheremo più parcheggi, respireremo più smog, pedaleremo in una ciclabile secondo me non sicura». In Via Giardini ARPA ha rilevato 13 sforamenti ai limiti di PM10 negli ultimi 14 giorni, 53 totali nel 2015. Gli amministratori comunali di Modena si sono mobilitati per incrementare le autostrade che già solcano numerose il territorio, sostituire i treni provinciali con bus e realizzare faraonici parcheggi a ridosso del centro storico.

Di fronte a quest’ansia autocentrica, destinata ad aumentare l’inquinamento e a dequalificare la città, la FIAB propone modesti consigli per promuovere l’uso della bici, una valida alternativa alle auto: 1) Scegliete il tipo di bicicletta più adatta ai vostri bisogni 2) Spendete il necessario per proteggere la bici con targa e antifurto 3) Se potete, cercate alternative alle strade insicure 4) Se usate i marciapiedi, rispettate almeno i pedoni 5) Pedalate a distanza di sicurezza dalle auto posteggiate, usate le luci di notte 6) Tenete la bici sempre in ordine e manutenetela regolarmente 7) Pedalate in gruppo per stare al sicuro, fare meno fatica e arrivare prima.

Buone feste e buona pedalata!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Se il clima non mobilita Modena…

città inquinata

città inquinata

Le conclusioni della recente Conferenza sul clima tenuto dall’ONU a Parigi hanno dato una chance alle nazioni impegnando gli stati a contenere l’incremento della temperatura a meno di 2 gradi nei prossimi decenni. Molti osservatori, tuttavia, hanno evidenziato l’assenza di vincoli e quantificazioni per ogni area del pianeta, determinando una notevole incertezza sull’efficacia delle deliberazioni assunte da quasi 200 rappresentanti mondiali.

Che interesse rivestono le decisioni parigine per la vita quotidiana dei cittadini? Sul tema la città di Modena sembra completamente assente, distratta e disinteressata. E invece il tema riguarda proprio noi persone normali, che viviamo, lavoriamo e passiamo il tempo nella città. Saremo noi a pagare il conto dell’inquinamento ambientale prodotto in misura rilevante dalle automobili.

Secondo il Rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), l’Italia ha registrato nel 2012 un record di decessi “prematuri” (84.400 persone), su un totale di 491mila nell’intera Unione europea. Le città padane sono quelle più inquinate del paese. I tre inquinanti più devastanti, le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, sono generati dalla circolazione autoveicolare. In questa situazione, non esiste una politica a livello cittadino per la limitazione dell’inquinamento (stentano anche a livello regionale e nazionale…): disinteresse e calcoli politici di brevissimo periodo hanno impedito l’attuazione di misure serie di contrasto alle emissioni atmosferiche. Sarebbe ora che noi cittadini ci svegliassimo dal torpore sull’argomento e chiedessimo conto ai nostri amministratori di quanto non fatto per la nostra salute. I due gradi di cui s’è parlato a Parigi riguardano proprio noi.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

A proposito di cordoli

i parcheggi attuali in via giardini - zona gallo

i parcheggi attuali in via giardini – zona gallo

Commercianti, cordoli e soluzioni coraggiose

Proseguono al rallentatore i lavori per la realizzazione della contestata ciclabile-spezzatino di Via Giardini e, con rassicurante regolarità, arrivano le critiche dei commercianti. Quando le leggiamo, di primo acchito ci prende lo sconforto. Ma poi, ragionando bene, dobbiamo riconoscere che contengono qualche ragione: chi ha seguito la presentazione dell’opera ricorda bene che -appena illustrato il percorso- i politici hanno subito evidenziato che non si sarebbero persi che pochi posti auto e che non sarebbe stata rallentata la scorrevolezza dell’asse viario. Tradotto: facciamo quest’opera solo perché c’è qualche soldo dalla Regione, perché teniamo buone le associazioni ambientaliste… ma voi non avete nulla da temere, tutto rimarrà come prima.

E allora sono giuste le proteste di oggi se si scopre un cordolo di troppo, una sezione stradale ristretta di mezzo metro, tutto per “3 bici che potevano passare tranquillamente da Via Luosi”.

Quando si affronta un problema di convivenza fra soggetti diversi nello spazio pubblico, la costruzione di una semplice (e malfatta) ciclabile non può non suscitare giuste critiche dell’una e dell’altra parte. Come avevano chiesto le associazioni ambientali, fra cui la Fiab, il progetto doveva prevedere una profonda trasformazione dell’area con l’obiettivo di togliere la gran parte di spazio oggi monopolizzato dalle auto per restituirlo finalmente alle persone. L’obiettivo sarebbe stato chiaro per tutti e non sarebbero sorte le discussioni sui cordoli.

Questa è politica: scelte chiare e coraggiose per affrontare alla radice i problemi. Chi penserebbe, oggi, finita la riqualificazione di Piazza Roma, di lasciare qualche decina di parcheggi auto?! Impensabile… o no?

Ermes Spadoni

Mobilità sostenibile: basterebbe copiare

tecnici progettisti ed associazioni

tecnici progettisti ed associazioni

Un documentario televisivo recentemente ha descritto l’insieme delle opere e dei servizi che hanno consentito la crescita e lo sviluppo della motorizzazione privata nel secolo scorso. Uno sforzo economico ed organizzativo gigantesco ha portato alla progettazione e la realizzazione di nuove infrastrutture stradali, sfruttando l’esperienza di asfaltare le strade bianche già sviluppata per facilitare la circolazione delle biciclette. Poi sono venute le altre innovazioni: incroci, codici della strada, segnaletica, servizi per la manutenzione, la custodia e il parcheggio dei veicoli… Con la moltiplicazione degli incidenti stradali sono apparsi i carri attrezzi, le ambulanze e le assicurazioni; alla diffusione dei furti, si è risposto con antifurti e garage.

Tutto ciò ha permesso l’esplosione della motorizzazione con le relative conseguenze. Con l’inquinamento e gli incidenti stradali il pendolo ha preso a oscillare in direzione opposta: obbligo di dotare le abitazioni di autorimesse e parcheggi, limitazioni al traffico e alla sosta, parcheggi a pagamento, giornate senz’auto per contrastare l’inquinamento ormai insopportabile…

Chi ci amministra dichiara di voler promuovere l’uso della bicicletta, anche attraverso la realizzazione di piste ciclabili. Dimentica però che è necessaria una vera politica della mobilità ciclabile che, come per la motorizzazione in passato, garantisca percorsi diretti e veloci, sicurezza stradale, sicurezza dai furti, parcheggi nei centri amministrativi e commerciali e nelle abitazioni e, soprattutto auto meno veloci in città.

In questo dovrebbero essere avvantaggiati: infatti, diversamente dagli amministratori del secolo scorso, non dovrebbero inventare nulla di nuovo, ma solo copiare.

Giorgio Castelli
www.modenainbici.it

Bici e agrumi contro la ‘Ndrangheta

sos rosarno

sos rosarno

Cosa succede se la Fiab di Modena organizza (2013) una ciclo escursione nella Piana di Gioia Tauro, tre anni dopo la rivolta degli immigrati di Rosarno del 2010? Avviene che si stabilisce un rapporto di amicizia con i giovani agricoltori di S.O.S. Rosarno e che i loro agrumi biologici arrivano a Modena ad un neo costituito G.A.S. (gruppo acquisto solidale), con soddisfazione generale.

La risposta dei modenesi è stata notevole: si tratta di 200 cassette per 50 destinatari che consegnano un messaggio straordinario di bontà e civiltà: clementine, arance, pompelmi, limoni e bergamotti portano sotto la Ghirlandina i sapori autentici delle zone tipiche delle produzioni di alta qualità, ma non solo. I giovani di S.O.S. Rosarno (www.sosrosarno.org) offrono una giusta retribuzione ai lavoratori assunti regolarmente per le attività agricole, rompendo la tendenza generalizzata allo sfruttamento brutale praticato dagli altri coltivatori (5 euro al giorno).

La bicicletta porta lontano, ed è in grado di lanciare un ponte di solidarietà verso chi vive in un territorio stupendo, devastato però dalla presenza della ‘Ndrangheta che intimidisce e spazza via ogni forma di resistenza civile. La determinazione dei giovani di Rosarno costituisce un esempio concreto che può alimentare un’economia sana capace di attecchire dove meno te lo aspetti, in un contesto totalmente sfavorevole, alimentando la speranza nel cambiamento politico e sociale che tutti auspichiamo. Combattiamo la medesima battaglia: a Modena, e in Emilia, siamo alle prese con la presenza mafiosa che un tempo credevamo lontana e di scarso interesse, la stessa che spadroneggia in tutta la Calabria.

Ma da due anni i giovani di Rosarno sono meno soli e sanno che la loro pratica di legalità e rispetto dell’ambiente trova sostenitori convinti a Modena, e non solo.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

La (tardiva) conversione dell’ex assessore

centro di modena in bici

centro di modena in bici

L’ex assessore alla mobilità Daniele Sitta, nel parlare dei 10 luoghi più belli di Modena, ha dichiarato:

“Le periferie (…) di Modena sono gradevoli e anche ben costruite (…), ma c’è poca densificazione, pochi abitanti per ettaro. In questo modo non si trasformano in pezzi veri e propri di città, non si possono insediare artigiani e piccolo commercio”

“Nel disegnare la città del futuro occorre pensare a luoghi dove si sta bene, ma dove la vita deve essere facile per piccoli negozi e uso della bici o del trasporto pubblico, altrimenti le persone prenderanno l’auto e andranno al centro commerciale”.

Come non condividere con quest’idea della città futura?

Peccato che questi ragionevoli propositi siano espressi da un assessore che per ben 9 anni ha sostenuto solo la mobilità autoveicolare e ha sottratto 42 anni di risorse alla mobilità sostenibile per realizzare il Novi Park, un’opera che non ha contribuito a rendere la vita più facile ai negozi di quartiere, ai ciclisti e al trasporto pubblico.

Nei suoi 9 anni di amministrazione non ha realizzato le ciclabili di accesso al centro urbano, né facilitato il transito delle bici sui percorsi esistenti o migliorato gli attraversamenti, non ha ridotto le velocità sulle strade, non ha agevolato il trasporto pubblico né migliorato la vita ai pedoni.

Nei suoi 9 anni di gestione non ha neppure sfruttato le occasioni per collegare i quartieri a nord della ferrovia al centro. La mobilità motorizzata privata è restata inchiodata al 79% degli spostamenti.

Purtroppo anche il suo successore non sta facendo di meglio, ma speriamo che la sua conversione sia più rapida e tempestiva.

Giorgio Castelli
www.modenainbici.it