Nonostante i progressi degli ultimi anni, il nostro Paese è ancora un fanalino di coda in Europa, per quanto riguarda la questione dell’ intermodalità degli spostamenti. Trenitalia consente il trasporto di una bici tradizionale solo sui regionali contrassegnati dal simbolo della bici, mentre non è mai consentito sui treni di media e lunga percorrenza come Frecciarossa, Frecciaargento, Frecciabianca. Si può però caricare la bici pieghevole. L’anno scorso Trenitalia ha accolto le richieste della Fiab e si impegnata a riqualificare gli Intercity per avere almeno 6 posti bici.
In Francia accade che la Loi d’orientation des mobilités (LOM), legge adottata a marzo 2021, stabilisce che ogni treno deve mettere a disposizione dei ciclisti almeno otto spazi per biciclette. La legge prevede inoltre l’erogazione di diversi servizi per i ciclisti e alcune condizioni che devono essere soddisfatte dagli operatori ferroviari, come le informazioni minime circa il trasporto di biciclette sui treni, devono essere fornite prima del viaggio, al fine di soddisfare le esigenze dei ciclisti. Il personale è obbligato ad informare sulla posizione dei porta bici e a comunicare la possibilità di prenotare un posto al momento dell’acquisto del biglietto.
La Loi d’orientation des mobilités non regola solo l’intermodalità di bici e treni. A partire dal 1°luglio 2021, tutti i nuovi autobus per i servizi regolari di trasporto pubblico, ad eccezione dei servizi urbani, dovranno poter alloggiare cinque biciclette smontate.