Auguri su due ruote

La fine del 2021 si avvicina ed è tempo di bilanci anche per FIAB Modena. Siamo confortati dalla fiducia dei soci che continuano ad aumentare rendendo il nostro lavoro ancora più impegnativo e stimolante; abbiamo ampliato il direttivo con nuovi ingressi e nuove competenze, idee e possibilità di confronto. Rappresentiamo una variegata popolazione di cittadini, che comprende pendolari in bicicletta, ciclisti per hobby e ciclisti con le rotelline, ciclo-viaggiatori, piccoli e grandi sognatori di città a misura d’uomo, ciclo-attivisti, urbanisti.

Quest’anno oltre alle uscite e ai ciclo-viaggi (memorabili quello in Puglia e la notturna da Carpi al lago di Garda), abbiamo orgogliosamente accompagnato nelle loro prime pedalate due gruppi di apprendiste della due ruote a Modena e Soliera; scortato cittadini modenesi sui luoghi della costituzione, pedalato con i ragazzi delle prime classi dell’Istituto d’Arte Venturi alla scoperta delle piste ciclabili di Modena; portato in bici la bandiera della pace da Modena a Perugia fino ad Assisi; abbiamo guidato cittadini carpigiani alla scoperta delle novità della mobilità ciclistica della loro città (case avanzate, corsie e strade ciclabili). Oltre ai consueti corsi di meccanica, rilevazioni dei flussi ciclistici, le iniziative per la sicurezza (m’illumino di più), il bike to work e la settimana europea della mobilità.

A tutti vanno i nostri più sinceri auguri di buone feste. Un’idea regalo? Con il semplice gesto di sottoscrivere la tessera FIAB potete contribuire a rendere più autorevole la voce di chi chiede un modello di mobilità e dello spazio comune più democratico e ragionevole. Pensateci.

Calendario Attività 2022

Abbiamo definito il calendario delle attività per 2022: l’organizzazione di tutti gli eventi in programma rimane subordinata all’emergenza sanitaria in corso. Gli aggiornamenti in tempo reale sulle attività confermate e quelle cancellate saranno sempre pubblicate sulla pagina www.modenainbici.it/calendario

CICLOESCURSIONI
Per partecipare alle escursioni è necessario contattare i referenti, essere in buone condizioni fisiche ed avere una bicicletta efficiente, leggere e approvare il regolamento gite. Le gite sono rivolte ai soci Fiab che contribuiranno all’organizzazione, alle spese di viaggio e di assicurazione.

CICLO-COLAZIONE “CARPI E DINTORNI”
Serie di facili escursioni in bicicletta per conoscere i dintorni di Carpi. Partenza da Carpi

IN BICI DI SERA: I GIOVEDÌ AL CHIOSCO
Appuntamenti settimanali estivi in notturna, con la bici per sgranchirci le gambe al fresco. Partenza da Modena

ARTEBICI – TEMPO DA MUSEI?
A volte in bici a volte no, andiamo a rivedere tutte le forme e i colori catturati dai nostri occhi durante l’anno, nelle tele dei pittori, nelle opere degli scultori e negli angoli nascosti delle nostre città.

MTB
Escursioni in MTB, in collaborazione coi soci del CAI di Castelfranco (MO)

FIAB IN CICLOFFICINA
Serate di incontro in collaborazione con la Ciclofficina Popolare Rimessa in Movimento di Modena, presso la loro sede in Viale Monte Kosica.

CORSO DI MECCANICA E DI CICLOTURISMO
Fiab organizza corsi per imparare a fare le riparazioni bici più comuni e preparare un ciclo viaggio.

PROMOZIONE AL BIKE TO WORK
Fiab promuove le campagne di Bike to Work, collaborando con le amministrazioni che, con programmi di rimborso chilometrico ai lavoratori che raggiungono il posto di lavoro in bicicletta, premiano una scelta di civiltà a vantaggio di tutta la comunità, volta a ridurre traffico e inquinamento. Consigli e consulenze per le aziende e per i lavoratori che vogliono aderire.

BICICLETTANDO
Progetti di educazione alla mobilità sostenibile, soprattutto nelle scuole elementari e medie. Laboratori di ciclomeccanica.

DONNE IN BICI
Corso per donne che vogliono imparare ad andare in bici. L’iniziativa nasce dalla necessità di agevolare le donne nel loro percorso di inserimento in un contesto lavorativo e nella società utilizzando la bicicletta laddove i mezzi pubblici non arrivano o sono scarsi.

RIUNIONE CONSIGLIO DIRETTIVO
Il primo martedì del mese, ore 21 sede di Via Ganaceto 45 a Modena (o in video conferenza).
Il terzo martedì del mese, ore 21 sede di Via Baldassarre Peruzzi, 22 a Carpi (o in video conferenza).
Tutti i soci sono invitati a partecipare.

Programma Attività 2022

Calendario da parete

Calendario da parete – Attività 2022

Corsie ciclabili: uno strumento innovativo spiegato poco e male

Come era prevedibile, l’introduzione di tre corsie ciclabili in città è diventata la causa di tutti i mali della mobilità modenese. Ovviamente non è così.

Il Codice della strada da due indicazioni ai ciclisti e agli automobilisti:
•  i veicoli sprovvisti di motore devono stare “il più vicino possibile al margine destro della strada”
• “il conducente di un autoveicolo che effettui il sorpasso di un velocipede è tenuto ad usare particolari cautele al fine di assicurare una maggiore distanza laterale di sicurezza, in considerazione della minore stabilità e della probabilità di ondeggiamenti e deviazioni da parte del velocipede stesso”.

Per facilitare questi ragionevoli comportamenti, le recenti modifiche al Codice hanno introdotto le “corsie ciclabili”, da realizzare con semplici linee tratteggiate, con la finalità di segnalare lo spazio per i ciclisti e indurre gli automobilisti ad usare nel sorpasso le cautele necessarie ad assicurare “una maggiore distanza laterale di sicurezza”.

Alla FIAB, appare pertanto del tutto fuori luogo parlare di provvedimenti temporanei o di emergenza e meno ancora di “ciclabilità spinta” o addirittura di “sindrome da ciclabile”. La vera emergenza a Modena è il livello della mobilità automobilistica privata, non sicuramente quella della presenza di spazi ciclabili. Rimane purtroppo sullo sfondo l’evidente disinteresse politico per il benessere ambientale dei modenesi, che subiscono quotidianamente il traffico parassitario di attraversamento della città, essendo ancora più conveniente passare per i viali o per il cavalcavia Mazzoni che praticare soluzioni più esterne.

A Modena, nonostante le insistenti richieste della FIAB, le corsie ciclabili sono state realizzate senza una preventiva comunicazione ai cittadini e senza azioni di accompagnamento e di controllo da parte della Polizia Locale. Si sono così diffuse perplessità derivanti dalla cattiva informazione e hanno avuto gioco facile pretestuose critiche di chi considera i pedoni e i ciclisti “utenti incongrui” della strada e gli automobilisti che si devono “immolare” sulla carreggiata opposta.

Vi sono stati anche alcune sottovalutazioni nella progettazione, perlopiù derivanti dalla mancata riorganizzazione della sosta e degli incroci.

È il caso di via Emilia Ovest, dove è stata realizzata una corsia ciclabile verso la Madonnina per regolarizzare la storica pista ciclabile che, da Codice, poteva essere percorsa solo in direzione centro. In alternativa poteva essere adeguata la ciclabile bidirezionale da un solo lato della strada alle dimensioni minime di legge 2,5mt + 0,50 di cordolo: ma sempre 3 metri di carreggiata erano necessari.

In via Tagliazucchi, dove da anni la FIAB registra centinaia di studenti e lavoratori in bici che la percorrono nelle ore di punta, le nuove corsie hanno delimitato lo spazio alla destra da sempre usato dai ciclisti ed hanno riaffermato la loro precedenza: in quel breve tratto di strada le auto devono accodarsi ed attendere di avere spazio per il sorpasso. Da codice era così anche prima, a meno che i sorpassi non fossero effettuati contravvenendo alla norma.

E’ molto simile anche il tratto più stretto di via Morane, quello tra Via Sigonio e il passaggio a livello, dove si è persa l’occasione per ridisegnare complessivamente gli spazi assegnati ai pedoni e ai ciclisti e rendere maggiormente vivibile e sicura questa arteria che ha visto, già diversi incidenti mortali, di pedoni e i ciclisti.

In alternativa, il nuovo Codice prevede sempre la possibilità di realizzare una strada urbana ad unica carreggiata a 30Km/h con priorità ciclabile.

Le situazioni sono come al solito complesse e toccano esigenze contrastanti: ma è dovere degli amministratori coinvolgere preventivamente tutti gli attori, motivare apertamente le scelte, accompagnarle con la comunicazione, avendo il coraggio anche di correggere eventuali errori.

La FIAB, come al solito, è a disposizione di tutta la comunità per dare il proprio costruttivo contributo, per passare da quella che è una città a misura di auto ad una a misura di persone.

A Carpi la Settimana della Mobilità Sostenibile

CARPI – SETTIMANA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE (SEM):

In questi due anni Fiab Carpi/Modena si è impegnata per migliorare la ciclabilità in Carpi inviando proposte e suggerimenti al Comune che, sensibile alla mobilità sostenibile e con una sua nuova visione di città, ha attivato progetti e realizzato interventi.

Durante la SEM (16/22 settembre) il Comune intende COMUNICARE quanto realizzato e in corso di realizzazione, oltre a spiegare ai cittadini come utilizzare in sicurezza la rete ciclabile.

Anche Fiab Carpi/Modena sarà presente durante la SEM con le seguenti proprie attività (in accordo con il Comune) nei seguenti giorni:

  • 16/09 partecipazione al Giretto d’Italia; rilevamento dei flussi ciclistici dalle 7,30 alle 9,30
  • 16/09 tutto il giorno: banchetto in via Matteotti che verrà chiusa con attività in strada
  • 17/09 – ore 17,30: tour alla scoperta delle nuove ciclabili allo scopo di farle conoscere ai cittadini
  • 18/09 – ore 10,00: tour alla scoperta delle nuove ciclabili
  • 18/09 – ore 16,00: tour alla scoperta delle nuove ciclabili
  • 19/09 – ore 10: partecipazione alla biciclettata organizzata dalla GAFA
  • 19/09 – ore 16: tour alla scoperta delle nuove ciclabili
  • 22/09 – ore 12,15: giro inaugurale sulla nuova rete ciclabile con partenza da via Peruzzi (circa 4 km) organizzato dal Comune con partecipazione di Fiab.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare.

MODENA CITY BIKE: un progetto dell’ Istituto d’Arte Venturi e FIAB

Una grande novità all’interno della 20° Settimana Europea Mobilità Sostenibile: quest’anno L’Istituto Statale d’Arte “Adolfo Venturi” ha scelto la collaborazione di FIAB Modena per approntare il progetto di accoglienza delle Classi Prime.

Nella settimana dal 18 al 25 settembre, ognuna delle 14 classi “primine” avrà la possibilità di partecipare ad una uscita didattica in bicicletta della durata di due ore, con lo scopo di favorire la socializzazione attraverso un’esperienza pratica.

Ad ognuno dei ragazzi e ragazze verrà fornita una bicicletta in ordine (noleggiate per l’occasione) e partendo dalla sede di Via Ganaceto, accompagnati dai docenti di Scienze Motorie, dai docenti di sostegno e dai volontari FIAB, arriveranno al Parco Ferrari. Durante il percorso ci saranno momenti di sensibilizzazione all’uso di biciclette e monopattini in città, in particolar modo in riferimento alle nuove norme del codice della strada (corsie ciclabili, case avanzate) che verranno “testate” sul campo.

Il progetto è di grande valenza perché oltre a sviluppare un primo momento “informale” con cui rompere il ghiaccio con i nuovi amici, permette a molti ragazzi di prendere confidenza con la città che frequenteranno per almeno cinque anni, e incoraggia ad un uso consapevole dello spazio pubblico assegnato agli utenti non motorizzati, quali saranno fino alla maggiore età.

Per FIAB è un importante momento di dialogo con una vasta platea di adolescenti (oltre 300 ragazzi) che saranno cittadini protagonisti della mobilità dei prossimi decenni.

Sui pedali della libertà

L’americana Susan B. Anthony, avvocato per i diritti civili e simbolo del movimento per l’emancipazione femminile, dichiarò nel 1896: «L’uso della bicicletta è stato fondamentale per l’emancipazione della donna più di qualunque altra cosa al mondo. Dà alle donne la sensazione di libertà e di completa autonomia. Gioisco ogni volta che vedo in giro una donna pedalare … immagine senza ostacoli della libera femminilità.»

È diventata un simbolo di questa libera femminilità la ciclista Afghana Masomah Ali Zada, che ha gareggiato sulla due ruote nella cronometro alle olimpiadi di Tokyo, nella squadra dei Rifugiati. Nel suo paese natale, da cui è fuggita nel 2016, mentre pedalava è stata bersagliata di pietre, ortaggi e insulti e ora che i Talebani hanno preso Kabul le andrebbe molto peggio. Bici uguale libertà (di muoversi in autonomia prima di tutto), e laddove alle donne questa libertà è negata anche l’uso della bici è proibilto o considerato sconveniente, come mostra il celebre lungometraggio saudita “La bicicletta verde”.

Molte donne straniere che arrivano in Italia. anche quelle più emancipate, che hanno pure la patente, non hanno mai usato una bici e questo le limita molto negli spostamenti della vita quotidiana (la spesa, accompagnare i figli a scuola).

Per questo da anni le volontarie di Fiab Modena tengono corsi (il prossimo in partenza a settembre) in cui insegnano loro a pedalare, a fronteggiare i pericoli della strada e a conoscere i segnali stradali. La motivazione delle principianti è altissima, come la loro soddisfazione a fine corso: è una gioia poter quasi volare, l’aria sul viso, sui pedali della libertà.

In ricordo di Ivo

Stralcio del diario di viaggio del giro in bicicletta del maggio 2009 nel Peloponneso (Ivo Alberti)

Questo era Ivo,
Aveva fatto una scommessa con se stesso, ci diceva, e l’aveva vinta. Ce lo abbiamo ancora davanti agli occhi mentre si riposa sopra un muretto a secco o mentre corre insieme agli altri ragazzi del gruppo, imitando gli atleti olimpici nell’antica città greca di Olimpia. Era stata una bellissima, faticosa vacanza.

 

Da allora, in un modo o nell’altro, quando poteva, era con noi: partecipava alle attività associative della Fiab, alle biciclettate cittadine, alla rilevazione dei flussi ciclistici, lo incontravamo ogni tanto lungo la ciclabile per Vignola e facevamo delle lunghe chiacchierate.

Allegro, tenace, spiritoso, ironico, pieno di energia. Ti ricorderemo così.

Le recenti riflessioni di Lapam Confartigianato sulla mobilità ciclistica a Modena, si prestano a diverse considerazioni

Se si superano i titoli esaltanti dell’articolo, che presentano Modena come 3° per rete ciclabile e tra le prime per imprese del settore, si scopre una quadro decisamente desolante.

Infatti, nonostante il generale momento favorevole per la bicicletta e la diffusione delle piste ciclabili nei comuni della provincia, gli utilizzatori abituali non sono in crescita, come dimostrano i rilievi che FIAB svolge da oltre 15 anni, mentre aumentano fortemente gli incidenti che vedono coinvolti ciclisti con feriti e morti.

Forse le cause di questo ridotto uso andrebbero proprio ricercate sullo scarso livello di sicurezza stradale e in una viabilità con segnaletica obsoleta e incongrua per i ciclisti, come dichiara lo stesso comune di Modena. Molti incroci e semafori sono organizzati senza riguardo ai pedoni e ai ciclisti che trovano scarsa continuità negli itinerari. Inoltre, pesano la scarsa sicurezza di ritrovare il proprio mezzo parcheggiato, la difficoltà a trovare porta biciclette sicuri e, infine, la tortuosità dei percorsi necessari per raggiungere il centro in bicicletta senza infrangere il Codice.

I chilometri di piste sono solo un indicatore; fare le piste dove non servono o dove non disturbano le auto è solo spendere male i soldi pubblici. Per diffondere l’uso della bicicletta per raggiungere i luoghi di studio, di lavoro e di svago bisogna abbassare la velocità dei mezzi a motore che è la causa prima degli incidenti stradali e garantire continuità, comodità e sicurezza ai percorsi pedonali e ciclabili anche a costo di rendere meno facile e meno comodo andare in auto.

Nuovo Codice della Strada: iniziato il confronto con il Comune

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi l’ Assessora Filippi, la Polizia Municipale, la dirigente Sergio e l’Ufficio Comunicazione del Comune, per rappresentare all’amministrazione la nostra soddisfazione per l’inizio di un percorso di introduzione anche a Modena di nuove forme di mobilità urbane previste dal Codice della Strada.

Non abbiamo nascosto però che dal punto di vista dell’utenza ciclistica e pedonale sono stati fatti alcuni errori, a cui chiediamo venga messo rimedio prima possibile.

Infatti le novità introdotte sono così importanti che non vanno solo fatte a norma, ma anche fatte bene, cioè accompagnandole con elementi di moderazione del traffico, riqualificazione dei pedonali e dei posteggi auto, ed in generale con la rimozione di ogni ostacolo di fruibilità.

Ed ancora troppo poco è stato fatto sul tema della comunicazione alla cittadinanza, senza la quale è difficile sperare in un uso corretto delle nuove corsie: l’attuale dinamica porta solo a lamentele sia di ciclisti che di automobilisti.

In merito abbiamo anche sollecitato un intervento costante in strada della Polizia Urbana inizialmente con intenti educativi, e poi solo in un secondo momento anche sanzionatori.

Contiamo di vedere risultati da questo dialogo avviato.

Corsia Ciclabile Via Emilia Ovest

Comunicato Stampa

Con soddisfazione iniziamo a vedere anche a Modena le nuove corsie ciclabili monodirezionali, previste dalle nuove disposizioni del Codice della strada. Riteniamo che siano una opzione molto utile per incrementare gli spazi ciclabili, ma vanno realizzate con buonsenso perché devono essere facilmente comprensibili dai cittadini, supportate anche da campagne di informazione alla cittadinanza.

Essendo strutture disegnate solo con segnaletica orizzontale compaiono spesso nel giro di una notte, ed al momento della loro tracciatura a volte invece sembra che il buonsenso sia rimasto nel cassetto.

È il caso di via Emilia Ovest dove il percorso della corsia ciclabile è fatto come prescritto dalle nuove normative, ma purtroppo ci si è scordati di sistemare alcuni parcheggi che sono rimasti “a spina di pesce”: in questo modo si mettono in grossa difficoltà gli automobilisti nella manovra di uscita, perché coperti da altre auto non possono vedere i ciclisti in arrivo con il concreto rischio di creare situazioni di pericolo.

Tutte le linee guida di progettazione ciclabile consigliano che eventuali parcheggi alla destra di una corsia ciclabile in carreggiata siano in asse con la direzione di percorrenza e che ci sia una zona franca di almeno 50 cm per poter aprire la portiera, proprio per minimizzare il conflitto inevitabile tra l’auto in manovra ed il ciclista in corsia.

L’unica controindicazione di questa soluzione è che vengono a mancare alcuni posteggi: dai nostri sopralluoghi in quel breve tratto iniziale di via Emilia abbiamo valutato una perdita di tre, massimo quattro posti auto. Ci sembra un “costo” accettabile se guardiamo ai vantaggi di avere una corsia ciclabile più sicura e maggior spazio pedonale davanti alle attività economiche ed alle abitazioni.

La normativa che istituisce le “corsie ciclabili” le ha previste espressamente molto facili da inserire nel tessuto urbano: poca segnaletica, nessuna misura minima di carreggiata, nessun vincolo per presenza di parcheggi o fermate autobus. Non per questo però vanno fatte “alla leggera”, e se fossimo stati consultati preventivamente avremmo sicuramente dato qualche consiglio: inserimento di misure di moderazione della velocità, uso di vernici durevoli, allineamento dei parcheggi.

Poteva essere l’occasione per rivedere complessivamente l’organizzazione degli spazi delle strade interessate, speriamo almeno che essendo un intervento a basso costo sia possibile correggere subito alcune scelte discutibili. A breve faremo le necessarie segnalazioni al Comune.