Eletto il nuovo Consiglio Direttivo di FIAB Modena

Si è tenuta venerdì 27/2/2015 presso la sede FIAB Modena l’assemblea che ha eletto i nuovi consiglieri dell’ Associazione. Alla fine dello spoglio risultano eletti:

  1. Altiero Diana
  2. Amorelli Giuseppe
  3. Barbieri Lucia
  4. Borzio Nicola
  5. Busani Paola
  6. Carretti Eugenio
  7. Castelli Giorgio
  8. Coriani Eugenia
  9. Marangoni Luana
  10. Marano Giuseppe
  11. Salvalai Fausto
  12. Scacchetti Daniela
  13. Sirti Emanuela
  14. Spadoni Ermes
  15. Valente Maria Stella

Il nuovo direttivo è stato convocato per venerdì 13/3 ore 21.00 presso la sede per eleggere il presidente ed il segretario.

 

Fiab Modena: tante attività nel 2015

corso di ciclofficina

corso di ciclofficina

A 11 anni dalla sua nascita, in aggiunta all’impegno per promuovere la mobilità sostenibile la Fiab di Modena propone un ventaglio molto ampio di iniziative per tutti. Il programma 2015 dell’associazione, che ha sede in pieno centro storico (Via Ganaceto 45), risponde alle esigenze di un vasto pubblico di utenti normali della bici e di cicloturisti dal palato sempre più raffinato.

Anzitutto le ciclo escursioni: quest’anno sono ben 45, comprese quelle in mountain bike. Ce n’è per tutti i gusti: dalle escursioni di mezza giornata in provincia a quella per Santiago de Compostela. A queste iniziative partecipano circa 2000 ciclisti ogni anno.

Le attività di formazione nelle scuole sono sempre più apprezzate da docenti e studenti: nel 2015 sono stati richiesti dalle scuole 10 itinerari didattici e 4 interventi per la manutenzione della bici rivolti ai ragazzi, per un’utenza di circa 300 partecipanti. I corsi di manutenzione hanno successo anche fra gli adulti: sono già stati programmati 4 corsi, con oltre 40 partecipanti. Riscuotono notevole interesse le immancabili proiezioni di viaggio del venerdì presso la sede.

Un discorso a parte meritano quattro iniziative specifiche della Fiab modenese: «I diversi colori della mobilità sostenibile» (corsi per andare in bici rivolti alle donne immigrate), «M’illumino di più» (promozione della sicurezza stradale notturna), le rilevazioni dei flussi ciclabili in 20 punti della città, attività svolta due volte l’anno dal 2008, «Artebici – Tempo da Musei», che coniuga il piacere della bici con quello dell’arte.

Questo sforzo organizzativo è il frutto dell’appassionata dedizione dei 150 volontari che costituiscono la base sociale della Fiab.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Tavolo comunale della Mobilità: il Coordinamento Associazioni Mobilità Nuova sospende la propria partecipazione

Logo del Coordinamento

Logo del Coordinamento

Alla c.a. degli Assessori
Giacobazzi Gabriele
Guerzoni Giulio

E p.c. Sindaco di Modena
Muzzarelli Giancarlo

Con la presente le Associazioni del Coordinamento per una Mobilità Nuova desiderano informare della loro decisione di sospendere la propria partecipazione al Tavolo di Consultazione per la Mobilità Urbana.

La presentazione del Piano Ciclabili avvenuto senza che questi sia stato discusso al Tavolo di Consultazione, risulta a noi infatti incompatibile con l’idea di confronto che le associazioni ritengono essere tra i principi fondamentali di un qualsiasi Tavolo.

Cordiali saluti

Modena, 2 febbraio 2015

Il Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità Nuova di Modena

 

Lettera Inviata agli assessori Giacobazzi e Guerzoni

Piano della Mobilità Ciclabile: per la Fiab è troppo timido, di scarsa efficacia e senza coperture finanziarie

un piano per la mobilità a modena?

un piano per la mobilità a modena?

Il Piano della Mobilità Ciclabile presentato dalla Giunta al Consiglio comunale giovedì 15 gennaio rappresenta il primo tentativo di affrontare con una visione d’insieme la circolazione e la sicurezza dei ciclisti in città. Il problema chiave è noto: l’eccesso di spostamenti in auto (oltre il 75% sul totale) determina un elevato inquinamento, una scarsa qualità urbana e una grave pericolosità delle strade, particolarmente per ciclisti e pedoni.

Le indicazioni del sindaco, Giancarlo Muzzarelli, circa le finalità del Piano centrano la questione più spinosa: “L’obiettivo è quello di ridurre la quota di spostamenti con l’automobile privata… Compito di una Amministrazione è garantire la massima sicurezza a chi sceglie forme di mobilità dolce, sicurezza degli attraversamenti delle piste ciclopedonali e delle strade a utilizzo promiscuo”.

Come non condividere questi chiarissimi e impegnativi intenti?

La Fiab si è posta una domanda molto semplice: le soluzioni prospettate dal Piano consentiranno di promuovere la mobilità sostenibile e rendere la città meno inquinata e più sicura e fruibile per tutti?

La lettura degli elaborati delude le attese e ne evidenzia i limiti: non vi sono dati e analisi sulle esigenze di mobilità in generale e ciclistica in particolare, mancano gli obiettivi specifici da raggiungere, manca la programmazione temporale degli interventi, mancano soprattutto gli indicatori di risultato per monitorare la sua attuazione.

Colpisce in particolare l’inadeguatezza degli interventi rispetto alle criticità individuate.

Un esempio: mentre sono annunciati numerosi interventi in vari punti della città, vengono tralasciate inspiegabilmente le strade più trafficate e pericolose: Via Emilia Ovest (dalla Bruciata alla Madonnina), Viale Corassori (nell’ultimo tratto verso via Giardini), Via Morane, Via Vignolese, il tratto centrale di Via Nonantolana, Viale Gramsci Via Canaletto. Nessuna traccia infine del completamento dell’asse Amendola, Via Don Minzoni e Gobetti.

Il pur importante intento di diffondere le zone a moderazione della velocità (zone a 30 km/h) non comprende le aree più densamente popolate della città (San Faustino, Buon Pastore – Morane, Musicisti), caratterizzate da una forte presenza di servizi e attività commerciali, da una rilevante utenza a piedi e in bicicletta e da un elevato numero di incidenti

Nel Piano non sono previsti interventi per la sicurezza delle biciclette e i servizi per i ciclisti (depositi protetti, parcheggi bici moderni, targatura, generalizzata…), e quelli indispensabili per tutelare ciclisti e pedoni negli attraversamenti stradali.

Nessuno chiarisce come saranno reperiti i finanziamenti per il Piano. L’unica certezza infatti riguarda le (contestate) ciclabili di Via Giardini e di Via Emilia est, già finanziate. Sul resto nessun impegno è stato assunto dagli Amministratori. In assenza di queste indicazioni, però, il Piano si svilisce nell’ ennesimo libro dei sogni, di cui non si avvertiva la necessità.

Diversamente da quanto dichiarato dal Sindaco, le misure prospettate, anche se attuate, difficilmente consentiranno di riequilibrare il rapporto tra pedonalità, ciclabilità, trasporto pubblico e motorizzazione privata, come da anni viene richiesto e come si sta facendo in tutta d’Europa (v. Libro Bianco dei Trasporti).

A tal fine occorrerebbero misure ben più incisive e generalizzate: ciclabili nelle strade più trafficate dirette al centro, continuità e diritto di precedenza delle piste, servizi per le bici e lotta senza quartiere ai furti. E poi occorrerebbe riorganizzare la mobilità autoveicolare in coerenza con l’obiettivo della sostenibilità ambientale, la sicurezza e la fruibilità della città per tutti e, infine, rilanciare il trasporto pubblico.

Il Piano appare timidissimo rispetto agli obiettivi dichiarati, al punto da risultare inefficace nel modificare il modello di mobilità vigente, ancora decisamente autocentrico.

La Fiab è consapevole che riorganizzare la mobilità per aumentare la percentuale dei mezzi ecologici è impresa difficile, che richiede tempo e consenso sociale. E per questo assicura la propria disponibilità a collaborare con il Comune per definire meglio i problemi da affrontare e i programmi che il Piano presentato non ha sufficientemente proposto.

Fiab Modena
(Mercoledì 21 gennaio 2015)

In allegato il parere completo sul piano della mobilità

Sono aperte le iscrizioni al corso di ciclomeccanica e cicloturismo

alcune regolazioni sulla bici

alcune regolazioni sulla bici

Sono aperte le iscrizioni al CORSO DI CICLOMECCANICA E CICLOTURISMO

Il corso è a numero chiuso, con iscrizione obbligatoria, per garantire la necessaria assistenza a tutti i partecipanti.

E’ necessario che ognuno porti la propria bicicletta per prendervi confidenza e acquisire una buona manualità.

Il corso è riservato ai soci e si svolge in via Zannini 1B a Modena (di fronte alla caserma dell’Ottavo Campale) nei lunedì 9, 16 e 23 di febbraio.

Il costo è di 10 € per il rimborso delle spese.

Per info e iscrizioni tel Giorgio 3662674669

Abbiamo pubblicato il Calendario ed il Programma Attività 2015

Sono stati distribuiti alla festa degli auguri di fine anno, il nuovo calendario e il pieghevole delle attività per il 2015. Nelle prossime settimane arriverà insieme al primo “infobici” del 2015. Chi vuole scaricare una copia digitale in PDF può farlo qui sotto. Diffondete e … partecipate!

Depliant Attività 2015 FIAB Modena

Pieghevole Attività 2015 FIAB Modena

Calendario 2015 FIAB Modena

Calendario 2015 FIAB Modena

Per partecipare alle gite è necessario contattare i referenti, essere in buone condizioni fisiche ed avere una bicicletta efficiente. Le gite sono rivolte ai soci Fiab che contribuiranno alle spese sostenute dall’Associazione e l’assicurazione. Il tesseramento 2015 si può fare durante le gite, in sede, oppure on line  compilando questa form.

II costi annuali della tessera sono:

  • 5 euro socio junior fino a 14 anni
  • 20 euro socio ordinario
  • 25 euro socio ordinario + abbonamento rivista BC
  • 30 euro socio sostenitore
  • 35euro socio sostenitore + abbonamento rivista BC.

Nella quota sono compresi il periodico Infobici e la polizza assicurativa annuale RC.

E’ partita la campagna di tesseramento 2015 di FIAB Modena

rossella-foglie-autunnoDa ottobre è partita la campagna di tesseramento 2015 per la Fiab. Il Consiglio Direttivo ha fissato le nuove quote:

  • Socio junior (under 14), 5 €
  • Socio ordinario, 20 €
  • Socio ordinario+bimestrale BC, 25 €
  • Socio sostenitore, 30 €
  • Socio sostenitore+bimestrale BC, 35 €

Oltre che in sede e durante le escursioni, ci si può iscrivere anche online su www.modenainbici.it e ricevere tutte le informazioni relative ai servizi e ai vantaggi che offre l’iscrizione a Fiab, oltre a sostenere l’associazione: più siamo più contiamo!

La decisione di incrementare le quote di adesione è stata sofferta, ma inevitabile: invariata dal 2004, anno di fondazione, la quota (15 €) non riusciva più a sostenere le numerosissime iniziative sociali e culturali ritenute strategiche: educazione alla mobilità ciclistica nelle scuole, corsi per insegnare alle donne straniere ad andare in bici, iniziative contro i furti di biciclette, promozione cicloturismo in provincia di Modena (in particolare “Biciclette a fiumi”), corsi di manutenzione bici, produzione di materiali informativi sulla mobilità sostenibile…

Sono inoltre intervenute altre esigenze inderogabili: la Fiab nazionale ha aumentato da 8 a 10 € per ogni tessera il contributo per l’organizzazione centrale, mentre il costo del periodico BC è passato da 2 a 6 € annuo.

Occorre evidenziare che, con l’aumento della quota sociale, il costo della tessera della Fiab Modena si è allineata alla media nazionale e che comprende anche l’assicurazione per la responsabilità civile per tutto l’anno. Inoltre, riduce i costi di partecipazione alle escursioni di una giornata ed è obbligatoria per quelle di più giorni.

I conti della Fiab modenese sono in ordine, grazie al rigore gestionale e al notevolissimo impegno di volontariato e organizzativo dei soci. Le maggiori entrate garantiranno pertanto l’autonomia dell’associazione e la sua capacità di assumere iniziative finalizzate alla promozione della mobilità ciclistica, in tutte le sue forme, da quella urbana a quella cicloturistica, com’è nella sua tradizione.

10 anni promettenti

fiab modena - 10 anni in cifre

fiab modena – 10 anni in cifre

Mi ricordo ancora quel viaggio a Reggio Emilia in una serata fredda e piovosa. Con Beppe, Bruno e Giuseppe avevamo appuntamento con Claudio, per sapere come fondare una sede della FIAB anche a Modena. Quella sera abbiamo saputo di un gruppo di modenesi iscritti a Reggio che avevano pensato la stessa cosa! Li abbiamo incontrati qualche giorno dopo a casa di Luciana. Erano Eugenia, Giovanna, Armando, Vittorio e Luciana ovviamente. Il 15 di aprile tutti assieme abbiamo sottoscritto gli atti dal notaio.

Da questo piccolo gruppo sono nati i nostri primi programmi, le gite ed i viaggi, sempre più frequenti e più frequentati, organizzati da un gruppo poco esperto, ma pieno di entusiasmo.

Poco dopo abbiamo mosso i primi passi nelle scuole, con l’accompagnamento dei bambini, i laboratori e i programmi didattici. Crescevano anche gli iscritti e arrivavano nuove idee e nuove competenze, che ci hanno permesso di allargare la nostra presenza nel territorio: la pubblicazione del giornalino, il corso per le donne straniere, i primi articoli sulla stampa, le interviste, il sito, facebook, le iniziative pubbliche.

Siamo cresciuti anche all’interno della FIAB nazionale organizzando a Modena il primo Consiglio Nazionale nel 2011, il progetto Biciclette a Fiumi nel 2012, il raduno nazionale e il Festival del Cicloturismo nel 2013 ed eleggendo un nostro delegato nel Consiglio Nazionale.

Fino ad ora abbiamo potuto contare su una buona coesione ed entusiasmo, sulla autonomia finanziaria e su una grande apertura verso il territorio e il suo associazionismo, che ha consentito l’organizzazione di numerose iniziative comuni.

Ora possiamo dire che siamo conosciuti e che siamo un punto di riferimento sul cicloturismo e sulla mobilità sostenibile, ma dobbiamo crescere per allargare la nostra presenza nella provincia e per arricchire l’associazione di nuove risorse e nuove idee.

Una associazione rimane viva se sa attrarre e accogliere nuove idee, se sa rinnovare la propria organizzazione e allargare la partecipazione degli iscritti e se mantiene orgogliosamente la propria autonomia, anche finanziaria.

Dopo dieci anni di intenso lavoro, tutti assieme dobbiamo accrescere gli iscritti e soprattutto favorire la loro partecipazione alle attività di promozione del cicloturismo e della mobilità dolce.

Giorgio Castelli

Senso unico eccetto bici: lettera al sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli

senso unico eccetto bici

senso unico eccetto bici

al Sindaco Comune di Modena
Gian Carlo Muzzarelli

e p.c. Assessore Ambiente
Giulio Guerzoni

e p.c. Assessore Mobilità
Gabriele Giacobazzi

Egr. Sindaco

l’ANCI, assieme a molti comuni italiani e alla FIAB (Federazione Italiana amici della Bicicletta), ha da tempo proposto la modifica al Codice della Strada per sancire la possibilità di far circolare le biciclette nei due sensi di marcia anche su strade a senso unico per gli altri veicoli. Tale norma allineerebbe l’Italia ad altri numerosi paesi europei (Francia, Belgio, Germania, Svizzera) e confermerebbe una scelta già compiuta da diversi Comuni, compresa la vicina Reggio Emilia.

Ovviamente il “senso unico eccetto bici” sarebbe applicabile solo in alcune strade dei centri urbani, dove sono presenti condizioni di sicurezza e di traffico moderato.

Sabato 6 settembre i giornali hanno pubblicato la notizia che il Ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi ha espresso parere contrario alla proposta, del resto già bloccata in Commissione Trasporti della Camera da un emendamento di Scelta Civica.

Questa opposizione è stata argomentata con generiche considerazioni pseudo-antropologiche sugli italiani, che sarebbero diversi dai cittadini di altri paesi europei. In realtà, fingendo di avere a cuore la sicurezza dei ciclisti, di fatto si cerca di continuare a limitarne la circolazione.

Per confutare tali argomentazioni basta conoscere le esperienze e le rilevazioni statistiche di grandi e piccole città europee, oltre che di molte città italiane come Reggio Emilia, Bologna e Torino, che attestano il contrario: l’introduzione del “senso unico eccetto bici”, se attuato con dovuta intelligenza, non comporta alcun aumento di incidentalità, anzi favorisce una guida prudente e l’uso della bicicletta nei centri urbani.

La nostra associazione ha già richiesto al Comune di Modena l’introduzione del “senso unico eccetto bici” in alcune strade del centro storico, per aiutare i ciclisti a raggiungere il centro città, senza inutili e dispendiosi giri viziosi e senza commettere infrazioni, come purtroppo avviene ora.

Tale soluzione è del resto realizzabile anche con l’attuale testo del Codice della Strada, a condizione che vengano adottate opportune cautele.

In una Modena “smart city”, da lei più volte prospettata, le chiediamo di unire la sua voce a quella degli amministratori di Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, e di richiedere formalmente al Parlamento e al Governo di introdurre nel Codice della Strada norme utili a favorire la circolazione quotidiana delle biciclette, compresa quella relativa al “senso unico eccetto bici”.

Ciò consentirebbe al nostro Paese di adottare soluzioni già ampiamente e positivamente sperimentate, superando ogni dubbio interpretativo e le attuali anacronistiche resistenze.

Cordiali saluti.

Modena 23.09.2014

Il Presidente FIAB – Amici della bicicletta di Modena

Giorgio Castelli

Un nuovo logo per la Fiab di Modena

nuovo logo FIAB Modena

nuovo logo FIAB Modena

Su iniziativa della Fiab nazionale, è stato elaborato un nuovo logo identificativo della storica sigla dell’ambientalismo italiano. La sua caratteristica saliente è nel colore giallo dell’acronimo Fiab unito all’immagine della bicicletta.

Da parte loro, le associazioni cittadine federate possono adottare un logo personalizzato col nome della città ed eventualmente dell’associazione.

Il Direttivo modenese ha deciso di limitarsi all’indicazione della città: Fiab Modena. Semplice, diretto, univoco. Una piccola innovazione che riflette un movimento di crescente importanza nel Paese, forte perché unitario ma anche perché radicato nel territorio.