Grazie a Banca Interprovinciale per il supporto al nostro corso per donne straniere

Ringraziamo la Direzione Provinciale di Banca Interprovinciale che ci ha donato una bicicletta da utilizzare per il corso per insegnare ad andare in bicicletta alle donne straniere.

Il primo dei due corsi previsti nel 2018 si concluderà proprio domenica 22 aprile con una gita in bicicletta per la città

Un ringraziamento sincero a tutte le volontari e i volontari che anche quest’anno hanno reso possibile lo svolgimento di questa preziosa iniziativa organizzata da Fiab Modena ormai da parecchi anni: più biciclette in giro per la città, più libertà e integrazione per le donne straniere.

Vado a scuola in bici: concorso letterario

CONCORSO LETTERARIO per le scuole primarie e secondarie di I° grado della provincia di Modena
le mie riflessioni, le mie esperienze, le mie emozioni
VADO A SCUOLA IN BICICLETTA

possono partecipare tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie di I° della provincia di Modena, divisi in due diverse categorie

saranno premiati i primi 3 classificati di ogni categoria:

  • 1°classificato – casco, luci, lucchetto a catena, tessera FIAB e pubblicazione del testo su un quotidiano
  • 2°classificato – luci, lucchetto a catena e tessera FIAB
  • 3°classificato – luci e lucchetto a catena

la partecipazione è gratuita
i testi in formato pdf, della lunghezza di massimo 2000 battute, vanno inviati entro il 1 marzo all’indirizzo mail redazione@modenainbici.it

Il regolamento completo è disponibile cliccando qui >>

La premiazione avverrà il 10 marzo alle ore 12 alla sala Carandini, in via Dei Servi 5 a Modena, in occasione del seminario LA MOBILITÀ IN EQUILIBRIO organizzato da FIAB Modena e Ordine degli architetti della provincia di Modena

-20%: la dieta del traffico, per città più a misura di persona

CAMPAGNA ELETTORALE IN (PER LA) BICICLETTA
-20%: la dieta del traffico, per città più a misura di persona

Il 2018 inizierà all’insegna della campagna elettorale per le Elezioni Politiche e, in alcuni casi, anche Regionali. Sono accadute molte cose sul tema della ciclabilità in questi 5 anni ed è bene ricordare a noi stessi che lo sviluppo della mobilità ciclistica è finalmente entrata nelle agende politiche di molti.

PREMESSA

Nel 2013 contattammo numerosi candidati cui chiedemmo un impegno su alcuni temi emersi dagli Stati Generali della Bicicletta del 2012 a Reggio Emilia (vedi documento allegato).

In particolare chiedemmo un impegno su 6 dei 10 punti citati:
1. Istituzione del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica;
2. Revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche;
3. Aggiornamento della legge di finanziamento sulla mobilità ciclistica;
4. Equiparazione della bicicletta al trasporto pubblico nell’infortunio in itinere;
5. Monitoraggio e sicurezza stradale;
9. Promozione e valorizzazione del turismo sostenibile attraverso la realizzazione della rete ciclabile nazionale “BICITALIA”.

Su questi punti riteniamo che gli impegni presi allora da molti hanno portato dei frutti:
PUNTO 3: l’approvazione (alla Camera) della Legge Quadro sulla mobilità ciclistica ci sembra un passaggio innovativo, di esempio anche per altre realtà europee;
PUNTO 4: l’infortunio in itinere, dà più serenità ai cittadini e cittadine che scelgono la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani di lavoro;
PUNTO 9: l’identificazione di una rete nazionale, denominata Bicitalia, che include la rete europea Eurovelo, e le risorse per la realizzazione di alcuni tracciati sono elementi che hanno dato l’avvio a molti altri progetti sui territori in una sorta di gara a fare di più tra Enti Pubblici.

A questi punti aggiungiamo il riconoscimento della bicicletta come mezzo di trasporto inserito nella Politica nazionale dei Trasporti (un altro dei punti del decalogo), il ruolo importante del segmento del cicloturismo all’interno delle politiche del Ministero del Turismo, il tema dell’intermodalità, con una nuova attenzione da parte di Trenitalia e RFI con cui FIAB ha attivato protocolli per un supporto anche di consulenza per le loro attività di  sviluppo dell’intermodalità treno+bici.

Pensiamo quindi che ci siano le condizioni oggi, più di ieri, per fare un salto di qualità soprattutto rispetto ai tempi necessari per un concreto sviluppo della mobilità ciclistica: le nostre città hanno bisogno di soluzioni concrete OGGI (e non fra qualche decennio) per i problemi legati all’inquinamento, al consumo dello spazio pubblico, alla salute e benessere dei cittadini, alla sicurezza sulle nostre strade. La bicicletta ha ampiamente dimostrato di essere una soluzione efficace che richiede investimenti contenuti con risultati in tempi brevi.

RICHIESTE

Obbiettivo per la prossima legislatura:

-20%: LA DIETA DEL TRAFFICO, 
per rispettare l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici

Il tema dei cambiamenti climatici e tutto ciò che questo significa è il nostro punto di riferimento: a quei temi occorre dare risposte in tempi brevissimi e la questione della mobilità va affrontata con un cambio radicale dei nostri stili di vita, che sono alla base di questa evoluzione negativa dei clima.
L’abuso dell’auto privata e dei trasporti su gomma ci hanno portato in questi decenni:
– ad un consumo ed impermeabilizzazione del suolo con le conseguenze di disastri ambientali che si ripropongo stagionalmente con una regolarità inquietante e costi enormi per la collettività
– ad un crescente tasso di inquinamento atmosferico con le conseguenze sanitarie conosciute
– ad un abbassamento della qualità di vita nelle nostre città che hanno perso il loro scopo primario di luoghi di aggregazione e convivenza
– ad una crescente sedentarietà, cui sono legate tante patologie
– ad un’insicurezza delle nostre strade che impediscono ai soggetti più vulnerabili e non dotati di un’auto privata – bambini, anziani e persone con ridotta mobilità – di poter avere l’autonomia necessaria per vivere dignitosamente la loro quotidianità.

Per questi motivi occorre puntare ad abbassare mediamente la percentuale delle auto private in circolazione (il -20% è il dato indicato nella legge regionale dell’Emilia Romagna per le città con più di 30.000 abitanti), attraverso una serie di azioni che devono puntare a sviluppare
le modalità di MOBILITÀ ATTIVA, a piedi, in bici e con TPL.

Per raggiungere questo obbiettivo chiediamo un impegno su alcune iniziative entro i primi 2 anni del nuovo Governo

  • ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE PER LA MOBILITÀ CICLISTICA
    Le politiche per la ciclabilità interessano settori diversi e c’è necessità di avere una struttura di Governance chiaramente identificata all’interno della struttura burocratica.
  • RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA:
    30 km/h come standard di velocità nelle città, Contro senso ciclabile (doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico delle città), casa avanzata ai semafori. La Riforma del Codice della Strada è indispensabile per cambiarne la visione e mettere al centro dell’azione normativa la persona e non l’automobile: la riforma organica è ciò che auspichiamo ma i punti indicati sono quelli che avrebbero subito un impatto positivo sulla sicurezza nelle nostre città e faciliterebbero la vita di chi sceglie di muoversi in modo sostenibile, a piedi o in bicicletta.
  • SOSTEGNO ECONOMICO ALL’ACQUISTO DEL MEZZO BICICLETTA (muscolare o a pedalata assistita)
    L’incentivo dovrebbe essere maggiore a fronte di una scelta di dismettere la propria auto o a fronte di un impegno ad un utilizzo quotidiano casa-lavoro o casa-scuola.
  • INCENTIVI/SCONTI FISCALI PER I NEGOZI CHE ATTREZZANO SPAZI PUBBLICI PER BICICLETTE
    È un intervento che ha anche lo scopo di incentivare e rivitalizzare il commercio locale. Più spazio alle biciclette significa più spazio alle persone: 1 posto auto significa 1 potenziale cliente; in 1 posto auto parcheggiano 10 biciclette, 10 potenziali clienti.
  • COMUNI CICLABILI, COMUNI VIVIBILI:
    rivedere gli standard urbanistici della legge Tognoli, che obbliga a dedicare ampie superfici per posteggi auto privati e pubblici, per permettere ai comuni di realizzare trasformazioni urbanistiche sostenibili che privilegino i collegamenti e servizi per biciclette e pedoni, il trasporto pubblico e collettivo e realizzazioni di spazi pubblici di incontro per i cittadini. In attesa di queste modifiche prevedere incentivi (facilitazioni sulla gestione delle spese dei bilanci comunali) per i comuni che realizzano interventi per la ciclabilità e l’accessibilità della città a persone con ridotta mobilità.
  • CITTA’ ATTIVE, CITTA’ SANE:
    prevedere incentivi fiscali per le aziende che facilitano l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro. La promozione della mobilità attiva a partire dagli spostamenti quotidiani ha numerosi riscontri positivi sul benessere psicofisico delle persone e il movimento quotidiano è uno degli elementi di prevenzione di molte delle malattie dell’era moderna, dall’obesità al diabete alle malattie cardiovascolari.

Molte altre sono le attività da mettere in campo per affrontare il vasto tema dei cambiamenti climatici, tuttavia riteniamo che questi siano passaggi che possono dare un aiuto significativo ai cittadini e cittadine che sempre più numerosi stanno cambiando stile di vita: rendere semplice e sicuro l’utilizzo della bicicletta in città è la chiave di volta per scendere dall’auto e muoversi in modo diverso. E i benefici sono per tutti, anche per quella fascia di persone che deve utilizzare necessariamente l’auto privata (indicativamente il 40% degli spostamenti modali).

Milano, 30 novembre 2017

Approvata in via definitiva la legge quadro sulla ciclabilita’: una grande occasione per un’italia più ciclabile

Il Senato ha approvato definitivamente la legge Decaro/Gandolfi (n. 2977 del Senato della Repubblica) che per la prima volta il Italia assegna allo Stato e al MIT il compito di sviluppare la mobilità in bicicletta, a fronte di importanti stanziamenti.

Un momento storico per Fiab e l’Italia. Il risultato di oggi è frutto di un lavoro di tanti, che ha radici lontano nel tempo, oltre 30 anni per FIAB.

In una nota, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio afferma: “La mobilità ciclistica è una priorità per le città. Oggi è legge. La Cenerentola della mobilità, la bicicletta, assume pari dignità in città, in periferia e nei percorsi turistici, rispetto agli altri mezzi e guida il cambiamento verso la mobilità dolce e alternativa. È uno scatto culturale e nella pianificazione delle opere, per il quale il nostro Paese è pronto e di cui dobbiamo ringraziare tutti i Parlamentari con i quali abbiamo collaborato, a partire dal relatore on. Paolo Gandolfi e al Sindaco e Presidente dell’Anci, Antonio Decaro“.

Un ringraziamento particolare da parte di Fiab Modena va al senatore modenese Stefano Vaccari, che molto si è adoperato per l’approvazione di questa legge.

http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/proposte-di-legge/item/1880-approvata-senato-legge.html

Che cosa cambia davvero con questa legge?

In sintesi diciamo che d’ora in poi, a tutti i livelli da quello nazionale, a quello regionale fino a quello comunale, ogni amministrazione dovrà pianificare anche la mobilità ciclistica che raggiunge il livello di qualsiasi altra rete trasportistica che deve essere pensata, pianificata e realizzata, con l’obiettivo di migliorare la qualità urbana, l’ambiente e le città, oltre che di promozione turistica.

In più ci sono disposizioni per i comuni che devono mettere in atto strumenti urbanistici per realizzare i bicicplan (piani d’azione “per promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto), le velostazioni, gli stalli per bici e approvare regolamenti edilizi che consentano il parcheggio delle bici negli spazi condominiali.

Ci sono altri aspetti secondari anche se importanti (come ad es. la possibilità di installare portabiciclette a sbalzo sugli autobus) ma l’aspetto fondamentale è il principio generale del codice della strada che non deve più garantire solo la “fluidità del traffico”, ma da oggi in poi dovrà anche garantire la mobilità sostenibile e la circolazione dei velocipedi.

Siamo particolarmente orgogliosi perché il testo di questa legge l’ha scritta FIAB oramai diversi anni fa e averla portata a casa ALL’UNANIMITA‘ di tutte le forze politiche è un successo che ci fa davvero passare il Natale con la consapevolezza di avere contribuito a migliorare questo paese. C’è ancora molto da fare, ma le fondamenta di una Italia più ciclabile sono state gettate.

A questo articolo è possibile trovi le informazioni puntuali sui provvedimenti che sono indicati nella legge: http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/proposte-di-legge/item/1855-tutto-quello.html

FIAB MODENA
22 dicembre 2017

Programma escursioni ed attività 2018

Come tutti gli anni, alla festa degli auguri di fine anno, è stato presentato il calendario delle attività sociali ed escursioni di FIAB Modena per il 2018. Il dettaglio aggiornato di ogni attività verrà pubblicato come sempre sul nostro sito. E’ possibile scaricare la propria copia del calendario in formato completo o pieghevole tascabile cliccando sulle immagini sottostanti.

Calendario Attività 2018

Calendario Pieghevole 2018

 

Fiab Modena promuove Logos, azienda “amica della bicicletta”

“Una bici elettrica in dono a tutti i dipendenti, per aiutarli concretamente a raggiungere il posto di lavoro in bicicletta senza auto, con la consapevolezza di adottare un comportamento attivo, utile per la salute dei lavoratori e per la salvaguardia dell’ambiente: direi che possiamo complimentarci con Logos per questa iniziativa e augurarci che possa essere da esempio per tante altre aziende del territorio che hanno a cuore l’ambiente.”

Questo è il positivo commento di Fiab Modena, che invita Logos ad aderire a CIAB l’associazione di aziende e associazioni amiche della bicicletta che Fiab-Onlus ha istituito nel 2015 a livello nazionale, raccogliendo la richiesta di fare gruppo e fare lobby per diffondere una cultura nuova della mobilità anche nel mondo del lavoro e delle attività economiche, sempre vigili e attente ai bisogni in cambiamento della società.

logos modena 100 ebike in dono ai dipendenti

I diversi colori della mobilità sostenibile

corso donne straniere

I diversi colori della mobilità sostenibile
Riparte dal 3 ottobre il corso della Fiab di Modena per insegnare l’uso della bicicletta alle donne migranti

Dal 3 ottobre riparte il corso della Fiab di Modena I diversi colori della mobilità sostenibile rivolto alle donne migranti (ma non solo) per insegnare l’uso della bicicletta. Della durata di sei incontri, si tiene nelle giornate di martedì e giovedì, dalle ore 18 alle 19, presso il piazzale ove ha sede l’Arci di Modena (Via IV Novembre 40).

Grazie all’aiuto delle volontarie dell’Associazione, vere colonne portanti di tutto il progetto, le partecipanti vengono familiarizzate con il mezzo a due ruote, imparando progressivamente a stare in equilibrio da sole ed, infine, a tentare la grande prova: pedalare da sole in strada. Un’attenzione particolare viene non a caso riservata alla sicurezza stradale ed alla segnaletica, con informazioni e consigli sui modi più corretti di spostarsi nel traffico.

I diversi colori della mobilità sostenibile è un originale progetto della Fiab di Modena, attivo da quasi dieci anni, che persegue l’obiettivo di rendere le donne perfettamente autonome negli spostamenti quotidiani con la bicicletta. A causa del successo dell’iniziativa, molto apprezzata dalle donne, nel corso degli anni i corsi sono divenuti più numerosi e vengono svolti con una cadenza semestrale, a primavera ed a fine estate.
Si accede ai corsi attraverso una preiscrizione ed il pagamento di una minima quota assicurativa.
Le biciclette sono fornite dalla Fiab.

Informazioni:
www.modenainbici.it

La libertà viaggia su due ruote

corso donne straniere

Diceva Susan B. Anthony, una delle pioniere del movimento per i diritti della donna, che “l’uso della bicicletta ha contribuito all’emancipazione femminile più di ogni altra cosa al mondo.”

In una società autocentrica come la nostra un’affermazione come questa può sembrare superata, eppure é proprio il circolo vizioso provocato dalla carenza di adeguati piani sulla mobilità a spingere da un lato le persone all’uso del mezzo privato, dall’altra a relegare nella marginalità la fascia di popolazione più povera.

A farne le spese sono soprattutto le donne immigrate, la cui difficoltà é aggravata dal fatto che molte di loro non sanno usare la bicicletta, mezzo che permetterebbe loro, a costo zero, di muoversi in autonomia. Da dieci anni la Fiab di Modena si fa carico di questo bisogno, istituendo corsi per insegnare alle donne straniere l’uso della bicicletta. Per fare questo usufruiamo dell’aiuto di varie associazioni come la Uisp, l’Arci e la Casa della Donna e soprattutto, colonna portante del nostro progetto, delle volontarie, che assicurano con il loro entusiasmo il buon esito dei nostri incontri. La tenacia delle allieve, che raramente concludono i nostri corsi semestrali senza imparare a stare in equilibrio sulle due ruote, fa il resto.

Nonostante tutta questa sinergia positiva, il numero di volontarie presenti non riesce a coprire il crescente numero di domande cui ci troviamo a far fronte, per questo motivo da queste pagine lanciamo un appello a tutte le donne che hanno voglia di darci una mano per il prossimo corso di ottobre o per quelli che verranno. Per chi fosse interessata può scrivere a: redazione@modenainbici.it

Il corso, sei incontri, riparte il 3 ottobre e si tiene nelle giornate di martedì e giovedì, dalle ore 18 alle 19, presso il piazzale ove ha sede l’Arci di Modena (Via IV Novembre 40).

Luana Marangoni
www.modenainbici.it

 

Anche la maglia della Fiab nazionale viene dalla bassa modenese

modello maglietta FIAB Modena

Era un po’ di tempo che, tra gli amici del direttivo, si parlava di una maglietta FIAB senza però approfondire la cosa. Forse fu una di quelle idee che vengono al mattino presto quando si assaporano gli ultimi istanti di letto prima di alzarsi? Così, un mattino, mi misi al computer giocando con un’idea che mi era venuta e già il venerdì sera successivo, in occasione di una riunione del direttivo, mi presentai sfacciatamente con alcuni fogli stampati che illustravano la maglietta com’è attualmente ed anche in altre varianti di colore.

La cosa ebbe un successo inaspettato e, siccome a volte le cose sembrano andare per conto loro, avuto mandato di approfondire per verificare prezzi e fattibilità, mi rivolsi alla ditta Anna Neri di Mirandola, nella fattispecie al gentilissimo Sig. Olivo che si rivelò assolutamente disponibile; cosicché alla festa degli auguri di fine anno avevamo un prototipo finito della maglia e una serie di capi prova perchè i soci potessero scegliere la misura e prenotare la maglietta.

All’inizio della primavera potevamo sfoggiare le nostre vistose magliette gialle. Pochi mesi passarono perché altre sezioni della FIAB chi chiedessero il permesso di utilizzare il nostro disegno per avere anche loro una maglietta sociale. A fine del l’anno poi, ciliegina sulla torta, una telefonata dalla direzione generale che ci chiedeva di utilizzare il nostro disegno per il completo da ciclista FIAB nazionale! Credo che la prima uscita “ufficiale” sia stata il 2 giugno 2016 nel corso della 100 Km del secchia, ma vedo che comunque è assai apprezzata e, viste le richieste di soci che per vari motivi non sono riusciti ad averla, ne proporremo probabilmente una “nuova infornata” a fine anno.

Il laboratorio di Anna Neri è specializzato in abbigliamento tecnico per il ciclismo dal 1978, ed ha curato la progettazione, lo sviluppo e la produzione della maglietta, ora simbolo di questa associazione così importante per il territorio visto l’impegno per la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto intelligente e ecologico in ottica di riqualificazione dell’ambiente urbano ed extraurbano.

Eugenio Carretti

esordio 2 giugno 2016

Paola Busani è stata eletta Presidente della Fiab di Modena

paola busani

Paola Busani è stata recentemente eletta dal nuovo Consiglio Direttivo Presidente della Fiab di Modena. 53 anni, da 10 felicemente iscritta alla Fiab, a cui ha aderito principalmente per motivi “politici”: passione per l’ambiente e, come genitore, il desiderio di vivere in una città meno inquinata.

Subentra a Giorgio Castelli, eletto nella carica di Segretario. I membri del nuovo Consiglio Direttivo sono: Altiero Diana, Amorelli Giuseppe, Beneventi Marina, Carapellese Lorenzo, Carretti Eugenio, Coriani Eugenia, Gaido Mara, Marangoni Luana, Marano Giuseppe, Marchiò Maria Chiara, Savigni Cinzia, Sirti Emanuela, Spadoni Ermes e Tracia Nicola.

Intervista al nuovo Presidente.

D.
Paola Busani è stata recentemente eletta Presidente della Fiab di Modena, l’associazione che promuove la mobilità sostenibile e la tutela ambientale, una federazione di associazioni che opera su tutto il territorio nazionale. Qual è l’identikit del nuovo Presidente?

R.
53 anni, da 10 felicemente iscritta alla Fiab a cui ho aderito per motivi “politici” dopo aver contribuito a organizzare le prime Critical Mass a Modena nel lontano 2002. Passione per l’ambiente e, come madre, il desiderio di vivere in una città meno inquinata: queste le semplici motivazioni che mi hanno spinto alla scelta dell’impegno sociale.
Poi è subentrata anche la passione per il cicloturismo e la consapevolezza che scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano ha un valore “civico”, ma è anche un vero piacere.
Subentro alla presidenza di Giorgio Castelli, che ha coperto questo ruolo negli ultimi 6 anni, e so che non sarà un compito facile per il contributo dato da Giorgio alla Fiab. Ci proveremo, e conto di essere aiutatissima dai tanti soci attivi che all’interno della nostra associazione operano instancabili e con passione su svariati fronti: attività nelle scuole, con i migranti, collaborazione con enti pubblici e privati sul tema della mobilità e tanto cicloturismo per tutti.
Spero che questo nuovo impegno non mi limiti troppo nel coltivare anche le mie altre passioni personali, come la musica, la natura, e so che non sarà semplice conciliarlo con il lavoro e la famiglia. Ma è proprio in questo che noi donne siamo particolarmente esperte.

D.
Nel 2016 la Fiab ha registrato oltre 200 iscritti, 1.500 partecipanti alle 40 cicloecursioni effettuate, centinaia di partecipanti alle altre iniziative sociali (fra cui la raccolta di 1.100 firme per la reinstallazione dei portabici alla Biblioteca Delfini). Quali sono i principali obiettivi che nel prossimo biennio -quello della tua presidenza- l’associazione intende perseguire?

R.
Sicurezza stradale, contrasto ai furti di biciclette, interventi di promozione dell’uso della bici sui percorsi casa-scuola, casa-lavoro, tempo libero. Un impegno particolare sarà dedicato alla pedonalità, ingiustamente trascurata, vera cenerentola della mobilità.
Naturalmente, cercheremo di qualificare ancor più l’offerta delle cicloescursioni, sempre più gradite ai nostri soci e ai cittadini, animati dal desiderio di riscoprire il territorio e le sue risorse culturali, naturali e gastronomiche.
Un impegno convinto sarà dedicato al completamento delle grandi ciclovie turistiche che attraverseranno il nostro territorio: la Verona-Firenze sopra tutte, tratto della Eurovelo 7 da Capo Nord a Malta.

D.
Nel clima di disimpegno generale verso la politica, segnalato da vari indicatori, la partecipazione alla vita degli organismi di volontariato resta un punto fermo dei modenesi. E’ così anche per la Fiab?

R.
Dai 50 soci del 2004 (anno di fondazione della Fiab di Modena) siamo passati ai 200 soci del 2016, una crescita conseguita grazie al grande impegno degli amici della bicicletta e dalla loro capacità di coinvolgere i cittadini nelle iniziative a carattere sociale e turistico. Nel prossimo biennio cercheremo di sviluppare ulteriormente il rapporto con i cittadini, migliorando la nostra comunicazione attraverso i nostri social media e i media locali, ma anche intervenendo su temi di interesse generale: gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola con mezzi ecologici, la sicurezza stradale, il contrasto alla ricettazione delle bici, il trasporto con treni e bus, e così via
E su questi temi vogliamo essere un punto di riferimento per Modena, ma anche per tutti i comuni della provincia

D.
La Fiab si è messa in evidenza negli ultimi anni per essere intervenuta su temi di grande attualità e interesse per la mobilità a Modena. Da sola, o più spesso insieme ad altre associazioni, si è battuta con tenacia per promuovere gli spostamenti ecologici. Su temi come le ciclabile di Via Giardini ed Emilia Est, oppure sulla riduzione dei portabici in centro storico, ma anche sull’importante Piano della Mobilità ciclistica l’associazione a volte ha espresso posizioni critiche verso l’Amministrazione comunale. Nel prossimo biennio come intende muoversi la Fiab nei confronti delle altre associazioni ambientaliste e del Comune?

R.
Comune: Autonomia e rispetto delle reciproche competenze, ma nella chiarezza delle posizioni.
Associazioni: ricerca della collaborazione allargata a più temi di comune interesse.

D.
Qual è l’auspicio della Fiab per il prossimo biennio?

R.
Che la bella esperienza del Modena Park, durante il quale i cittadini hanno riscoperto la bicicletta e la pedonalità come mezzo normale per vivere la città e godere delle sue opportunità, diventi normale quotidianità. Per il bene, e il piacere, di tutti.
Mi auguro anche di poter contribuire al maggior coinvolgimento della nostra associazione nella vita della Fiab Nazionale, che con tenacia e competenza sta sviluppando la propria iniziativa sul fronte della mobilità sostenibile, un tema chiave per la vita delle nostre comunità.