Calendario Attività 2025

Abbiamo definito il calendario delle attività per 2025: gli aggiornamenti in tempo reale sulle attività confermate e quelle cancellate saranno sempre pubblicate sulla pagina www.modenainbici.it/calendario

Per partecipare alle escursioni è necessario contattare i referenti, essere in buone condizioni fisiche ed avere una bicicletta efficiente, leggere e approvare il regolamento gite.

CICLOVACANZE: le gite di più giorni sono riservate ai soli soci Fiab che contribuiranno all’organizzazione, alle spese di viaggio e di assicurazione.

Alle CICLOESCURSIONI DI UNA GIORNATA: possono partecipare soci e non soci Fiab, sempre contribuendo alle spese organizzative e di assicurazione (2 € per i soci, 5 € per i non-soci).

E20 CICLICI: Itinerari intorno a Carpi di circa 20 Km, si pedala insieme dalle 18:20 alle 20 a non più dei 20 Km/h. (assicurazione 2 € per i soci, 3 € per i non-soci)

20&30: Giri ad anello ad una velocità di non più di 20 km/h e di circa 30 km. Partenze da Mirandola e dai comuni dell’area nord (assicurazione 2 € per i soci, 3 € per i non-soci)

MODENA SLOW-BIKE Conosci Modena in bici a meno di 20 km e ad andamento lento. Percorsi dentro e intorno a Modena, adatti a tutti e saranno interessati da punti naturalistici e/o culturali. Adatti a chi si vuole guardare intorno e chiacchierare piacevolmente con i compagni di pedalata. Saranno di mezza giornata. (assicurazione 2 € per i soci, 3 € per i non-soci)

NOTTURNE Appuntamenti estivi in notturna, con la bici per sgranchirci le gambe al fresco (assicurazione 2 € per i soci, 5 € per i non-soci)

MTB: Escursioni in MTB, anche in collaborazione coi soci del CAI di Castelfranco (assicurazione 2 € per i soci, 5 € per i non-soci).

FIAB IN CICLOFFICINA: Serate di incontro in collaborazione con la Ciclofficina Popolare Rimessa in Movimento di Modena, presso la loro sede in Viale Monte Kosica.

CORSO DI MECCANICA E DI CICLOTURISMO: Fiab organizza corsi per imparare a fare le riparazioni bici più comuni e preparare un ciclo viaggio.

PROMOZIONE AL BIKE TO WORK: Fiab collabora con le amministrazioni pubbliche e con le aziende che incentivano i lavoratori che raggiungono il posto di lavoro in biciletta.

BICICLETTANDO: Progetti di educazione alla mobilità sostenibile, soprattutto nelle scuole elementari e medie. Laboratori di ciclomeccanica per studenti.

DONNE IN BICI: Corso per donne che vogliono imparare ad andare in bici. Il corso si terrà a Modena nel mese di marzo/aprile, in altre sedi in altre date.

RIUNIONE CONSIGLIO DIRETTIVO: Il primo e il terzo martedì del mese, ore 21 presso Casa delle Culture, Via Wiligelmo, 80 a Modena (o in video conferenza). Tutti i soci sono invitati a partecipare.

Come socio FIAB hai diritto a partecipare a tutte le ciclo-escursioni che le associazioni affiliate organizzano in tutta Italia e a tutte le vacanze in bicicletta all’estero BICIVIAGGI FIAB. Consulta il sito www.andiamoinbici.it

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Richiesta di impegno ai candidati Presidente della Regione Emilia-Romagna

Con una lettera aperta ai candidati Presidente della Regione Emilia-Romagna, il Coordinamento FIAB dell’Emilia-Romagna, sentite le 13 associazioni locali della Regione che alla unanimità condividono questo documento, chiede al candidato Presidente della Regione Emilia-Romagna, qualora venga eletto, di:

  1. Provvedere al riesame della rete ciclabile regionale presente nel PRIT 2025 in collaborazione con le FIAB locali della Regione tramite il Coordinatore ER, già membro del tavolo tecnico della mobilità. Si sollecita, inoltre, una programmazione di questo tavolo che ad oggi è stato convocato pochissime volte.
  2. Prevedere la “figura” di Ente Gestore delle ciclovie regionali che si occupi della manutenzione ordinaria e straordinaria lungo tutta la tratta, indipendentemente dai Comuni attraversati
  3. Riorganizzare l’Osservatorio della Sicurezza Stradale, definendo ruolo, funzioni e obiettivi. Partendo dal concetto di democrazia dello spazio pubblico e del diritto dei cittadini alla mobilità. Il concetto autocentrico risulta dominante e non idoneo per una corretta gestione dell’osservatorio. A oggi questo osservatorio ha poca utilità e si riduce spesso a dispensatore di opinioni prive di supporto tecnico scientifico.
  4. Sensibilizzare e/o individuare il responsabile APT per le problematiche della ciclabilità sostenibile, e non solo per la ciclabilità sportiva.
  5. Istituire l’ufficio progettazione mobilità ciclabile. Oggi la Regione non dispone di un ufficio e di personale specifico dedicato. Tutto passa attraverso il Servizio che si occupa di tutte le infrastrutture riguardanti la mobilità sia stradale, che ferroviaria, ecc. Di norma la ciclabilità regionale è delegata alle Province e/o alla Città Metropolitana di Bologna le quali per il tipo di competenza attribuite loro dalla normativa vengono ad essere sovraccaricate e tendono a non affrontare sufficientemente la mobilità sostenibile.
  6. Implementare il trasporto bici sui treni sia con maggiori posti offerti, sia sul costo del biglietto, allineando la Regione ER alle principali Regioni italiane che incoraggiano l’utilizzo del servizio con la gratuità del biglietto per la bicicletta (attualmente 3,50 Eur/gg)
  7. Proseguire sul modello “città 30” di Bologna che se, pur non esportabile completamente verso altre realtà, costituisce un validissimo esempio a cui adattare esperienze analoghe come dimostrato nel corso di ripetuti eventi formativi e statisticamente comprovato come efficacia nella riduzione degli incidenti, soprattutto nei confronti dell’utenza debole (pedoni e ciclisti)

Ancora numeri in calo per i ciclisti a Modena

Lo scorso 24 settembre i volontari di FIAB Modena hanno rilevato 3127 cittadini transitare in bicicletta in 14 punti nevralgici della viabilità cittadina. La rilevazione avviene da oltre un decennio sempre negli stessi punti, nella stessa ora (7.30-8.45) del terzo martedì di settembre per avere una serie di dati confrontabili.

I nostri numeri ci raccontano che rispetto a settembre 2023 abbiamo avuto un calo complessivo di oltre 400 passaggi (-12,4%), simile a quello già registrato tra il 2022 e 2023, un trend che ci porta a rilevare meno passaggi anche del biennio Covid e che sembra certificare una sensibile disaffezione a questo mezzo di spostamento.

E se negli anni precedenti al Covid eravamo in una fase di crescita che ha portato al massimo di 4270 transiti nel 2019, il risultato odierno è il peggiore degli ultimi 8 anni ed inferiore del 15,6% anche rispetto al lontano 2017. Questi numeri sono tanto più preoccupanti dopo quasi cinque anni di vigenza del PUMS, nel quale sono previste una serie di misure per incrementare l’uso della bicicletta da un iniziale 12% fino ad arrivare ad un 20% a fine piano nel 2030.

Purtroppo, non si può dire che in questi anni sia cambiato molto nelle abitudini dei modenesi, visto che le percentuali di spostamento con auto privata rimangono sostanzialmente invariate intorno al 70%. Secondo FIAB è il segnale che le politiche attuate per la mobilità ciclistica non sono ancora incisive e convincenti: d’altronde il tema della qualità e delle manutenzioni degli spazi dedicati alla pedonalità e ciclabilità, è stato tra i punti più critici emersi anche nei recenti incontri del percorso partecipativo “Sei la mia città”.

FIAB continuerà a ripetere il rilevamento semestrale con le sue possibilità, ma attende di avere dati più organici dalla preannunciata introduzione di più moderne e sistematiche tecnologie di conteggio, strumenti che non debbono mancare in una moderna smart-city che intende raggiungere entro il 2030 gli obiettivi che ha stabilito con il Piano della Mobilità Sostenibile.

Infatti, più che i metri di piste ciclabili realizzate, l’unico modo di valutare se il piano stia funzionando è quello di capire se sono aumentati i cittadini che si sono convinti a cambiare abitudini grazie all’efficacia delle azioni e delle politiche messe in atto.

Avere questi numeri è importante per confermare la bontà delle scelte fatte o, al contrario, indurre a riflessioni per apportare le necessarie correzioni. Per questo, in una annunciata volontà politica di maggior partecipazione delle persone alle scelte urbanistiche, FIAB auspica anche una più aperta condivisione e pubblica consultazione dei dati a disposizione dell’Amministrazione.

Settimana Europea della Mobilità, un calendario fitto di iniziative

E’ cominciata il 16 settembre la Settimana Europea della Mobilità (SEM), la più importante campagna di sensibilizzazione della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile.

“La condivisione dello spazio pubblico” è il tema di quest’anno: lo spazio pubblico è una risorsa preziosa e limitata soprattutto all’interno dei centri urbani. Strade e piazze sono luoghi di movimento, ma anche di interazione e relazioni: il loro utilizzo responsabile è vitale per garantire benessere fisico, mentale e sociale, in accordo con la definizione di salute riconosciuta dall’OMS, così come per lo sviluppo di una mobilità che renda più salubre l’ambiente in cui viviamo e più sicuri i nostri spostamenti.

In questo quadro la promozione della bicicletta diventa la chiave di volta per guidare il cambiamento verso città più vivibili. Più si sceglie la bici, più le nostre strade diventano a misura di persona, sicure e accessibili per tutti: lo dimostrano, tra l’altro, alcune delle iniziative messe in campo a Modena, come l’affiancamento dei ragazzi delle classi prime dell’Istituto Venturi in un itinerario sui percorsi ciclabili della città, e “3 ruote per l’amicizia”, che al parco Novi Sad in occasione della giornata UISP il 22 settembre illustrerà il progetto, basato sulla possibilità di accompagnare in giro su bici speciali chi per le ragioni più diverse non è in grado di pedalare in autonomia. La due ruote è un mezzo alla portata davvero di tutti, dalle bici con le rotelle oppure a “spinta” per i bimbi ai tricicli per chi è avanti con gli anni e non ha più l’equilibrio di una volta, alle famiglie con bimbi piccoli grazie alle cargo bike: il 22 settembre in Piazza Roma sarà possibile anche provare le bici cargo della neonata Cargoteca, che le offre su prenotazione in prestito gratuito. Scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto significa scegliere di cambiare in meglio il nostro modo di muoverci e di vivere lo spazio pubblico: più efficiente, sano, veloce, economico e sostenibile. Provare per credere, Fiab ha lanciato una sfida: fare a meno dell’auto per una settimana, una soltanto, per scoprire la libertà, il benessere fisico e mentale e perché no anche i vantaggi economici del pedalare. Chi si sente insicuro, può chiedere liberamente l’affiancamento di un volontario Fiab per il tragitto che deve percorrere.

Maggiori informazioni e il calendario completo delle iniziative Fiab Modena e Carpi per la Settimana Europea della Mobilità sono disponibili al link https://www.modenainbici.it/calendario/

Al lavoro in bici? Ci andiamo insieme.

Anche quest’anno FIAB è in prima linea per portare in tutta Italia centinaia di iniziative nella Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre) e coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, Enti, Aziende e Associazioni a porre attenzione al tema della Mobilità Sostenibile.
Per l’edizione 2024 la Commissione Europea ha scelto quattro aree tematiche e di intervento:
1) vivere lo spazio pubblico in modo diverso
2) riqualifichiamo insieme lo spazio urbano
3) strade scolastiche: creare uno spazio sicuro per gli spostamenti attivi
4) pianificazione e progettazione di strade più sicure

Il filo rosso è la “condivisione dello spazio pubblico” che può dirsi davvero di tutti quando è pensato ed organizzato per tutte le esigenze di mobilità, a partire dalla pedonalità e ciclabilità. Anche a Modena cercheremo di far vivere in modo diverso le strade proponendo diverse attività (elenco completo www.modenainbici.it): ci sono quelle classiche come l’accompagnamento di 14 classi prime dell’istituto Venturi nella loro prima pedalata cittadina, l’organizzazione di eventi con associazioni amiche come il GAFA per l’ Alzhaimer a Carpi o “3 ruote per l’amicizia” a Modena. Ma assicuriamo la nostra presenza anche nelle iniziative dei Comuni in tutta la provincia, come a Castelnuovo, a San Possidonio o a Mirandola dove ci sarà l’inaugurazione dell’Infopoint della Ciclovia del Sole.

Saremo poi al Centro Commerciale “i Portali” in una prima edizione del Bike2Work per i loro dipendenti. Ed in tema di Bike2Work da segnalare il lancio del progetto “Al lavoro in bici? Ci Andiamo Insieme”: l’idea nasce dalla constatazione che tanti cittadini vorrebbero provare ad andare in bici al lavoro, ma si fermano già alle prime difficoltà come scegliere la strada giusta ed evitare i pericoli del traffico.

Convinti che cambiare la modalità anche solo di un singolo viaggio sia importante, FIAB prova così a dare una risposta puntuale: il cittadino ci indica il punto di origine e quello di destinazione del tragitto, il giorno e l’orario che gli interessa e noi lo contatteremo per l’accompagnamento e gli accordi del caso. Il progetto è ora nella sua fase sperimentale, in base alle disponibilità dei nostri soci ed è gratuito.

Per chiedere un accompagnamento è necessario compilare il modulo alla pagina https://www.modenainbici.it/ci-andiamo-insieme/
L’invito è rivolto anche alle aziende e ai mobility manager che vogliono sensibilizzare i propri dipendenti. Allora, ci andiamo insieme?

Interruzione Modena Vignola: necessario individuare subito un tracciato alternativo

La pista ciclabile Modena – Vignola, tra le più frequentate della provincia di Modena, a causa dei lavori di realizzazione della cosiddetta “complanarina” resterà chiusa, all’altezza del sottopasso autostradale di San Donnino, per 6 mesi. Sei mesi che coincidono con la bella stagione e pertanto con il periodo dell’anno di maggior uso da parte degli utenti per sia per gli spostamenti quotidiani casa/lavoro, sport e tempo libero sia per cicloturismo. Sono, infatti, sempre più numerosi i cicloturisti, anche stranieri, che la percorrono per venire a conoscere il nostro territorio.

Alla notizia della chiusura ed a seguito di diverse segnalazioni di cittadini, abbiamo verificato sul posto e con un certo stupore abbiamo constatato che non sono stati individuati e segnalati percorsi alternativi, come avviene di solito quando viene chiusa una strada. Come se una pista ciclabile non fosse a tutti gli effetti una strada pubblica e i ciclisti fossero una categoria di utenti di serie B.

Purtroppo, è un una logica non nuova che abbiamo denunciato anche negli anni scorsi ogniqualvolta che un marciapiede od una ciclabile cittadina vengono interrotti da un cantiere, spesso senza adeguate alternative sicure come prescrive il Codice della Strada.

In questo specifico caso, trattandosi del principale collegamento ciclabile esistente tra Modena e la collina, nonché una delle ciclovie di livello regionale e parte della rete nazionale delle ciclovie BICITALIA, frequentato anche da una utenza famigliare che la sceglie proprio per la sicurezza del percorso, ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte degli enti preposti alla viabilità della zona.

Nell’evidenziare tale situazione chiediamo agli enti preposti, il Comune di Modena e di Castelnuovo Rangone, di individuare e concordare al più presto percorsi alternativi validi su viabilità minore esistente, di segnalarli adeguatamente e, se necessario di renderli più sicuri con limiti di velocità e segnali di attenzione rivolti agli automobilisti.

Stessa attenzione chiediamo fin da ora anche alla Provincia di Modena quando, si presume presto, per la stessa ragione dei lavori di realizzazione della complanare, sarà chiuso il vicino Percorso natura del Tiepido.

Fiab Modena è a disposizione per eventuale supporto a definizione del miglior tracciato alternativo.

Corsie ciclabili di Via Panni. Polemiche ed alternative.

La recente realizzazione di due corsie ciclabili in via Panni ha sollevato diverse opinioni contrarie riportate dalla stampa locale.

Come FIAB ricorda sempre, queste corsie sono destinate prioritariamente alla circolazione delle biciclette ma, se non sono impegnate da ciclisti, possono essere utilizzate da altri veicoli. Sono di fatto la rappresentazione visiva di quanto viene stabilito fin dal 1992 dal Codice della Strada: i veicoli privi di motore devono stare “il più vicino possibile al margine destro della strada” e “il conducente di un autoveicolo che effettui il sorpasso di un velocipede è tenuto ad usare particolari cautele al fine di assicurare una maggiore distanza laterale di sicurezza (..).

Le corsie monodirezionali in carreggiata sono ampiamente utilizzate in ambito residenziale in tutta Europa e chi si oppone a prescindere a questa soluzione dovrebbe indicare delle alternative ragionevoli, purché vengano mantenute le caratteristiche di strada di interquartiere che deve connettere numerosi servizi e poli di attrazione come parchi, polisportive e scuole che devono poter essere raggiunti anche in bicicletta nel modo più diretto, confortevole e sicuro.

Durante un sopralluogo abbiamo potuto verificare le dimensioni della strada e dei marciapiedi esistenti che non consentono né piste ciclabili separate sulla carreggiata, né ciclopedonali sui marciapiedi. FIAB ritiene quindi che la soluzione scelta sia adeguata al contesto, vista anche la concomitante realizzazione di dossi rallentatori con l’istituzione di tratti a 30km/h.

Abbiamo tuttavia alcune osservazioni da avanzare al Comune. La prima riguarda l’imbocco della corsia sulla pista del sottopasso in direzione di via Rosselli, che per dare la priorità all’innesto di via Beato Angelico e a un accesso privato, ha sacrificato la linearità del percorso. È sufficiente un sopralluogo per verificare l’inadeguatezza della soluzione adottata che induce i pedoni e i ciclisti ad uscire dalla pista.

La seconda riguarda l’abituale assenza di una adeguata comunicazione ai cittadini per spiegare e motivare queste trasformazioni della viabilità. È quanto è avvenuto anche nel 2020 quando sono stati realizzati in città altri tre tratti di corsie senza il supporto di una solida campagna informativa che spiegasse a tutti, ciclisti e no, l’uso corretto di questi nuovi strumenti e senza prevedere una efficace attività di controllo.

Il fatto stesso che l’inaugurazione del sottopasso abbia anticipato la realizzazione delle corsie ciclabili, induce a pensare ad una mancanza di sostegno convinto di queste iniziative, e ad una timidezza verso le modifiche allo spazio pubblico che salvaguardino prioritariamente gli utenti della strada più vulnerabili. Su queste scelte bisogna essere innanzitutto convinti per essere convincenti.

FIAB ritiene necessaria l’infrastrutturazione di ciclabili in sede separata sulle dorsali ove le condizioni del traffico lo richiedano, ma altrettanto un cambio di paradigma che negli ambiti residenziali preveda un rallentamento della velocità ed una condivisione dello spazio consapevole e rispettosa da parte di tutte le utenze, a partire da quelle che ne occupano di più.

In bicicletta sui luoghi della memoria a Carpi

“Ricordati di non dimenticare” affermava Nuto Revelli e noi ricordiamo che la Città di Carpi è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile e della medaglia d’argento al valor militare “per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale”. Da qui nasce la proposta di ampliare il “Percorso della Memoria” del Comune di Carpi con i “Percorsi della Memoria in Bicicletta”.
L’idea è di diversi anni fa quando Paola Fregni pedalando nelle valli tra Budrione e Migliarina, notò altri ciclisti, coppie, famiglie con bambini, fermi a guardare i cippi in ricordo dei caduti della lotta partigiana, e quando qualche anno dopo Giorgio Pinelli, appassionato fotografo e volontario ANPI, realizzò il censimento fotografico di cippi, lapidi e monumenti presenti sul territorio del comune di Carpi. Unendo le forze si è arrivati a tracciare i percorsi, verificarli e trasferiti su Google Maps grazie al lavoro dei Soci Fiab Modena Sezione Carpi (Paola, Gisella, Roberta e Mara) in collaborazione con ANPI Carpi.
Gli elementi di interesse (cippi, lapidi, monumenti, steli, sacrari) sono una sessantina e dotati di un QR Code per accedere alla banca dati del Memoriale Digitale della Resistenza Modenese. Osservandone l’ubicazione e analizzando i tracciati stradali, si sono individuati itinerari su strade a basso traffico, escludendo statali e provinciali con lunghezze percorribili con ogni tipo di bici.
Il risultato sono quattro percorsi ciclabili che attraversano sia l’esistente “Percorso della Memoria” come il Campo di Concentramento di Fossoli, il Museo Monumento al Deportato, il Poligono di Tiro, sia la maggior parte dei Cippi, Monumenti, Lapidi, Lastre, Steli, Sacrari del territorio. In totale una lunghezza complessiva di oltre 150 km suddivisi in quattro itinerari con lunghezze variabili dai 30 ai 50 chilometri.
Ogni itinerario è completato con una scheda descrittiva dettagliata, con foto e con un file GPX.
Per chi volesse percorrerli in compagnia nei mesi che ci separano dagli ottanta anni della fine della guerra, Fiab ha inserito nel calendario i quattro percorsi: i primi tre già nel 2024 (21 Aprile, 8 settembre e 13 ottobre) e l’ultimo nel 2025.
Ogni dettaglio del progetto “Percorsi della Memoria in Bicicletta” sul sito di Fiab Modena: https://www.modenainbici.it/progetti/sui-percorsi-della-memoria-a-carpi/

FIAB Modena premia la mobilità attiva 2023

È tempo di bilanci ed anche FIAB Modena e Carpi come da tradizione prova a tirare le somme dell’anno quasi terminato. L’occasione è stata la festa degli auguri natalizi, che quest’anno si è svolta presso la Polisportiva 4 Ville a Modena.

Mentre come FIAB siamo impegnati in una battaglia parlamentare per il nuovo codice della strada, che persegue ancora una visione auto-centrica e ormai insostenibile, rileviamo invece che in tutta Italia ci sono persone ed istituzioni che cercano di sostenere la mobilità pedonale e ciclabile.

Per questo abbiamo deciso di premiare piccole e grandi iniziative in provincia di Modena, a partire al grande lavoro dello studente diciottenne Nicola Malavasi che nell’arco di qualche mese ha percorso e recensito tutte le ciclabili di Modena, catalogandone larghezza, fondo, illuminazione.

Una mappa utilissima a tutti, ma che sarà fondamentale specialmente per la Casa della Carità della Parrocchia Gesù Redentore quando dovrà mettere in strada le bici speciali che si è impegnata ad acquistare con il progetto “3 ruote per l’amicizia”, tramite il quale persone con disabilità potranno avere momenti di riconquista di autonomie e benessere. La bici infatti è inclusiva: ce n’è una adatta (quasi) per tutti, bambini, anziani, diversamente abili!

Ad affiancare poi nella mobilità su due ruote un gruppo di studenti delle scuole medie di Montale è stata Julia Anosowicz, altra premiata da Fiab per il 2023: questa mamma intraprendente ha deciso di “regalare” a suo figlio ed ai suoi amici un percorso di formazione per saper stare in bici rispettando le regole ed essere dei “ciclisti consapevoli”. Un supporto che FIAB ha dato volentieri con i suoi volontari, che si sono impegnati anche a collaborare con l’Unione dei Castelli per il primo corso attivato appunto dall’Unione per insegnare ad andare in bici destinato a donne straniere.

E proprio il Comune di Vignola è stato premiato per aver messo in campo una visione coraggiosa e all’avanguardia della mobilità nel territorio comunale, con la realizzazione di strade scolastiche, l’avvio della progettazione della città 30 e di rotatorie all’olandese, puntando a una città più a misura d’uomo e inclusiva.

FIAB augura a tutti le cittadine e cittadini di Modena e provincia buone feste ed un felice anno nuovo, magari all’insegna della mobilità attiva. In fondo, per godersi pranzi e cenoni senza sensi di colpa per le calorie in eccesso, bastano qualche passeggiata veloce e qualche pedalata in più!

Cosa migliora davvero la sicurezza stradale?

In occasione della Giornata mondiale in memoria delle vittime sulla strada del 19 novembre, FIAB ha inoltrato una lettera aperta ai gruppi parlamentari e alla Commissione Trasporti della Camera.

Come FIAB ci occupiamo da oltre trent’anni della sicurezza delle persone: promuoviamo una mobilità rispettosa di tutte e tutti, forniamo analisi e strumenti perché l’Italia si allinei agli standard europei da cui ancora è molto distante.

Siamo quindi molto preoccupati per le misure contenute nel Ddl “Sicurezza stradale” dal quale emerge un approccio coercitivo e sanzionatorio contrario alla visione scientifica del tema, che di fatto ignora gli strumenti necessari per salvare la vita delle persone. I provvedimenti indicati contengono errori grossolani e distorsioni pericolose: si afferma di salvaguardare chi va in bici, ma si persegue ancora una visione autocentrica e ormai insostenibile.

“In Italia, solo nel 2022, sono 3.159 le morti dovute a collisioni stradali e 223.475 i feriti. Non ci stanchiamo di ripetere che le principali cause di morte sono l’alta velocità, la guida distratta, il mancato rispetto degli attraversamenti pedonali e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (ISTAT). Sono questi i fattori su cui bisogna intervenire. Le proposte del Ddl disincentivano l’uso della bicicletta, non promuovono l’intermodalità e soprattutto non contrastano l’uso eccessivo dell’auto privata nei centri urbani (in Europa svettiamo con 67 auto ogni 100 abitanti). Si limitano poi le ZTL, gli autovelox e non si fa riferimento all’introduzione delle città 30.

Siamo sempre più lontani dalla direzione indicata dalla comunità scientifica: i dati parlano chiaro. Oltre al numero di vittime di violenza stradale, abbiamo un serio problema di sedentarietà e di obesità, che colpiscono le generazioni più giovani. L’Italia è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare, con una percentuale di bambini in sovrappeso del 20,4% e di bambini obesi del 9,4%, compresi i gravemente obesi che rappresentano il 2,4%. Parliamo anche dei livelli inaccettabili di inquinamento delle nostre città e delle morti premature.

Per questo rispediamo al mittente l’accusa di sostenere posizioni ideologiche quando promuoviamo la mobilità attiva e sostenibile. Le infrastrutture ciclabili dovrebbero essere realizzate come si realizza una politica sanitaria. Come FIAB chiediamo che il Governo investa in Salute per evitare di spendere in Sanità.