Ho sperimentato anche il percorso ciclabile per raggiungere Spezzano da Baggiovara che brevemente vi riassumo. Dopo il passaggio a livello sulla via Giardini si inizia la lunga circumnavigazione di Casinalbo e Formigine, lungo ciclopedonali che costeggiano la campagna e numerosi parchi, con percorsi sinuosi e attraversamenti solo pedonali, per arrivare finalmente alla zona industriale di via Gatti. Con un altro attraversamento pedonale, ho imboccato la nuova pista che, con 4 curve strette e cieche, supera un fabbricato per arrivare alla pista sul lato Est di via della Fornace. La pista muore contro una recinzione quindi, ritornato agli orti, ho imboccato via Stradella e dopo due attraversamenti contorti di via Prati ho raggiunto via Giardini. Mi aspettavano un attraversamento non ciclabile, due scandalose e illegali transenne davanti a Fondovalle e altri due
attraversamenti pedonali per imboccare via Viazza verso Fiorano.
Una specie di ciclopedonale di via Viazza muore prima dell’incrocio con via del Canaletto, che imbocco assieme ai numerosi TIR diretti alle ceramiche. Più avanti sulla sinistra spunta una pista promiscua poco prima della rotonda, che muore dopo un’altra rotonda ai piedi del cavalcavia, per lasciare posto ai camion in attesa di scaricare. Arrivo così alla Statale, dove rispunta sulla destra uno spazio ciclopedonale stretto e contorto che percorro fino al centro di Spezzano.
Mi sono chiesto: con simili infrastrutture ciclabili, per quale motivo quel 77% che ora usa l’auto per andare al lavoro e quel 45% che la usa per percorsi inferiori a 2 km e mezzo dovrebbero passare alla bicicletta? Per ritornare a Modena ho preso via Stradella che almeno mi assicura la stessa precedenza che hanno gli automobilisti.
Giorgio Castelli
www.modenainbici.it