Pranzo di fine stagione per FIAB Amici della Bicicletta

Anche quest’anno come da tradizione abbiamo pedalato qualche km per arrivare a Ganaceto, dove, all’ agriturismo i Gelsi, i nostri soci volontari hanno preparato un ottimo pranzo con le verdure di stagione della nostra campagna.

In attesa del programma delle attività del prossimo anno, le biciclette possono riposarsi un pò!

pranzo sociale

pranzo sociale

di ritorno da ganaceto

di ritorno da ganaceto

una bella giornata

una bella giornata

la campagna modenese

la campagna modenese

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M’illumino di più

il volantino della manifestazione

Il 25 ottobre scorso, un pool di associazioni ambientaliste, fra cui la Fiab, ha promosso una singolare iniziativa, “M’illumino di più”, per sensibilizzare i ciclisti al rispetto delle norme del codice stradale nella circolazione notturna, particolarmente pericolosa se attuata con mezzi inadeguati. Iniziato in Piazza Mazzini, il raduno dei manifestanti si è poi sviluppato in un percorso nel centro storico prolungatosi fino alla Polisportiva Sacca, dove è stato accolto dal locale Comitato per la zona a 30 km/h.

Non è stato un caso. L’iniziativa intendeva anche sostenere la richiesta dei cittadini di realizzare una zona a 30 km/h nel quartiere, coerente con gli obiettivi della mobilità sostenibile e della sicurezza perseguiti dagli ambientalisti. I vantaggi sono evidenti: limitando la velocità degli autoveicoli, ordinando la sosta e valorizzando lo spazio pubblico, consente a tutti di potersi muovere serenamente e riduce rumore e inquinamento dell’aria.

La battaglia dei cittadini della Sacca non è riuscita finora a scalfire la granitica indifferenza, se non l’ostilità, del Comune di Modena sull’argomento. Ciononostante, essa rappresenta solo l’ultima (in ordine di tempo) dimostrazione della diffusa e crescente insofferenza verso il modello di mobilità autocentrica praticata negli ultimi anni dall’Amministrazione municipale con determinazione meritevole di miglior causa.

Le zone a 30 km/h stanno invece risvegliando l’interesse in tutta Italia (all’estero sono diffuse da trent’anni) e sono considerate ormai l’architrave per la mobilità sostenibile. Le città di Milano, Torino e Roma stanno pianificando zone a 30 in ampie aree urbane; Reggio Emilia le sta concretamente diffondendo in tutta la città. La città di Terni a metà settembre ha sperimentato una zona a 30 km/h in forma “partecipata”, coinvolgendo i residenti di una strada nella pianificazione con gli esperti e suscitando grande interesse e consensi.

Come mai il Comune di Modena, che pure fra il 1999 e il 2001 era stato fra i primi in Italia ad attuare le zone a 30 km/h, ha completamente abbandonato questi interventi e non ne prevede in futuro?

il punto informativo

il punto informativo

in diretta con Caterpillar - Radio2

in diretta con Caterpillar – Radio2

il raduno

il raduno

cavalcavia mazzoni

cavalcavia mazzoni

Biciclette elettriche: continua il successo modenese

I veicoli elettrici sono sempre più preferiti dai cittadini attenti alla mobilità ecologica. Il Comune di Modena è all’avanguardia in Italia per gli incentivi offerti al loro acquisto e uso.

I contributi per l’acquisto di veicoli elettrici sono una storia di successo del Comune di Modena: dal 2011 al luglio 2013 risultano erogati 4.249 contributi municipali (bici, auto, tri-quadricicli), di cui circa il 98% destinati all’acquisto di biciclette, per una spesa complessiva di 1milione e 26mila euro.

Le bici elettriche godono di un contributo comunale del 14% sul costo totale, per un massimo di 145 euro. Accede agli incentivi anche la sostituzione degli accumulatori. Per conseguire il contributo, occorre essere cittadini modenesi e acquistare solo presso la rete dei venditori convenzionati col Comune.

Il mercato offre numerosi tipi di biciclette, da 350 a 3000 euro. Il consiglio è di acquistare bici sulla fascia di prezzo mediano (800-1200 euro), in quanto hanno dimostrato di avere il miglior rapporto prezzo/qualità. Ricordarsi di munire le preziose bici di un ottimo antifurto e della targa adesiva per l’identificazione del mezzo in caso di ritrovamento dopo un furto. Recentemente sopo apparse sul mercato anche bici elettriche ripiegabili, facili da usare (prezzo intorno ai 1.200 euro).

L’incentivo comunale era stato lanciato a seguito di un progetto europeo (SpeedBike), realizzato a Modena fra il 1997 e il 2000, che aveva evidenziato una domanda crescente di veicoli elettrici per la mobilità. Poiché la diffusione dei veicoli elettrici era ancora agli albori e i loro costi erano elevati, l’Amministrazione comunale decise di varare forme di incentivazione al loro acquisto ed uso. L’intento era di promuovere la mobilità sostenibile e la riduzione dell’inquinamento da traffico.

Si stima che oggi la quota di mobilità elettrica sul totale si aggiri fra il 3% e il 5%, che fa di Modena la città più “elettrica” d’Italia, una fetta notevole che aiuta certamente a ridurre le emissioni inquinanti da traffico in un’area urbana assediata dalle polveri sottili.

Giuseppe Marano
Gazzetta di Modena 19/11/2013

Sulle strade dell’eroica alle ruote di Pavel

Anche noi sul tracciato dell’Eroica!
Mariagrazia Canovi

L’Eroica è una manifestazione che si svolge abitualmente la prima domenica di ottobre in provincia di Siena ed ha la particolarità di rievocare il ciclismo di un tempo su strade in buona parte sterrate e utilizzando biciclette d’epoca. Il nostro programma è quello di percorrere i circa 200 km dell’intero tracciato in 3 giorni.

Il meteo non è incoraggiante, ma siamo fiduciosi e ritrovo è all’Agriturismo Podere San Paolo località Pianella, Castelnuovo Berardenga. Dopo i convenevoli e la sistemazione nelle camere, si parte in direzione di Radda e poi Gaiole in Chianti. Il paesaggio è rilassante, un susseguirsi di verdi colline punteggiate di vigneti e uliveti e attraversate dalle famose e sinuose strade bianche. Facciamo sosta al castello di Brolio, dove possiamo ammirare il paesaggio illuminato da una luce particolarmente bella, già rosata dal tramonto di un pomeriggio inaspettatamente soleggiato. L’ottima ribollita e il cinghiale per cena ci rifocilla adeguatamente, perché domani ci aspetta il percorso più impegnativo e le previsioni danno pioggia.

Si parte verso Siena fino a sfiorarla e intravedere la torre del Mangia in piazza del Campo per poi dirigersi a sud verso Radi dove incontriamo la pioggia che ci costringe ad una fermata, ma fortunatamente non dura a lungo. La possibilità di tagliare il giro viene eroicamente esclusa e ripartiamo verso Vescovado, poi il tracciato risale verso Asciano, famoso per il suo pecorino. I chilometri cominciano a sentirsi sulle gambe, ma il paesaggio che cambia, trasformandosi nelle famose crete senesi, distrae dalla fatica e conquistiamo anche Castelnuovo Berardenga. Ormai ci sentiamo vicini all’arrivo e ci concediamo una sosta per gustare i piccoli grappoli di uva lasciati dall’avvenuta vendemmia. La cena e la compagnia sono ottimi e dopo rimaniamo a lungo nell’accogliente sala da pranzo a chiacchierare e a raccontarci di noi, vecchi amici, anche chi si è conosciuto ieri. Miracoli della bici e della fatica comune.

La domenica mattina spostamento in auto a Buonconvento, magnifica cittadina cintata di mura, uno dei borghi più belli d’Italia. Si pedale verso Castiglione del Bosco per arrivare a Montalcino, patria del famosissimo Brunello, situata nella Val d’Orcia su un’altura di oltre 500 metri, dai quali si gode la vista incantevole di vigneti a perdita d’occhio. Dopo uno spuntino, si riparte con tempi stretti; discesa dopo discesa, salita dopo salita arriviamo a Lucignano d’Asso che ha saputo conservare non solo l’aspetto, ma anche l’atmosfera di un’epoca passata. Nelle vicinanze la sagoma del monte Amiata, antico vulcano, la cui attività si rivela ancora nelle fonti di acque termali. L’ultima salita vera si trasforma in penultima alcune volte, ma alla fine eccoci a Buonconvento. I saluti, si sa, sono sempre un pochino malinconici, specie se si sono passati bellissimi momenti insieme. Un grazie a tutti e in particolare a Beppe e a Pevel, gli organizzatori, per questa bella esperienza!

prime salite

prime salite

si ride con pevel

si ride con pevel

paesaggio da cartolina

paesaggio da cartolina

un grosso leccio

un grosso leccio

tramonto senese

tramonto senese

si riparte ... cambiata la temperatura!

si riparte … cambiata la temperatura!

la classica segnaletica

la classica segnaletica

cipressi e sterrato

cipressi e sterrato

la dura salita

la dura salita

curve e controcurve

curve e controcurve

anche stavolta un giro fantastico!

anche stavolta un giro fantastico!

Legambiente, Puliamo il Mondo 2013

Palette, secchielli e pennelli al Windsor Park
Paola Busani

Altro che crowdfunding! I ragazzi volontari del doposcuola che hanno partecipato alla risistemazione del cicloparco dietro Windsor Park a Modena, in occasione dell’appuntamento annuale di Legambiente “Puliamo il mondo”, che da alcuni anni Fiab sostiene con una partecipazione attiva, hanno letteralmente sbaragliato ogni più rosea aspettativa.

Sotto a una pioggia torrenziale, muniti di palette, secchielli, carriola e sacchetti di plastica a guisa di impermeabili improvvisati, hanno completato con la sabbia il riempimento delle pericolose crepe dell’asfalto del loro cicloparco, hanno risistemato la cartellonisitica, raccolto spazzatura, si sono riappropriati dello spazio attiguo alle loro case.
Tutte le quattro realtà che condividono la sede al Windsor ParK (Officina Progetto Windsor, CNGEI-scout laici, Precariart, Coop sociale La Libellula) hanno attivamente partecipato, ma i veri protagonisti sono stati i più piccoli, per un motivo molto semplice: si sono divertiti un sacco! Giocare con la sabbia è divertente, stare insieme all’aperto pure, ma ai bambini è piaciuto soprattutto rendersi utili, dimostrare di saper fare cose anche per gli adulti e contemporaneamente vedere i risultati del loro lavoro nella trasformazione del cicloparco.
Per una volta abbiamo battuto la televisione soporifera, e dire che la TV era proprio là con noi, con tanto di collegamento in diretta alla trasmissione “Ambiente Italia” di Rai 3.

beppe aiuta i ragazzi

beppe aiuta i ragazzi

nessuno molla - nonostante la pioggia

nessuno molla – nonostante la pioggia

giovani scarriolanti

giovani scarriolanti

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un sacco di energie

la pista va sistemata

la pista va sistemata

armando controlla

armando controlla

e vai di ghiaia

e vai di ghiaia

LE CASCATE DEL BUCAMANTE: Odina e Tìtiro insieme per sempre

le cascate del bucamante

le cascate del bucamante

di Maria Chiara Marchiò

Un panino mangiato con sana fame dopo la fatica; come frutta fichi appena colti raccolti in un casco (vedi che il casco in bici bisogna sempre averlo?). Le mele, no, si sa che le mele nell’Eden è meglio non mangiarle.

Siamo in un mini- paradiso, le cascate del Bucamante, meta di un giro ad anello di 75 km (Modena- Modena per Ligorzano, Granarolo, Riccò, Puianello): ombra, pozze d’acqua, cascatelle. La leggenda aumenta il fascino naturale: la dama Odina e il pastore Tìtiro, nome virgiliano consono a questo luogo bucolico, si amano. Amore impossibile (“alto” il sentiero di Odina, “basso” quello di Tìtiro) con finale tragico: Giulietta e Romeo nostrani annullando la distanza alto-basso si gettano dalla rupe: sarà per sempre la “buca degli amanti”.

Siamo senza le bici sì, sì, sono in un posto sicuro), per non turbare con diavolerie moderne lo spirito degli amanti che aleggia nel rumore della cascata. Già siamo tanti, chiassosi i nostri colori nel verde severo del bosco! Ci accolgono però ospitali (qui, ci dice l’acqua, è casa loro: portate rispetto), non siamo di quelli che lasciano cartacce.

“Titiro, tu disteso all’ombra di un grande faggio fai risuonare il bosco… con il tuo esile flauto” : madre-natura protegge il pastore-cantore dalle guerre civili che infuriano intorno. Anche noi per un po’ ci siamo ristorati in un sito incantato, via dalle nostre “guerre”quotidiane.

Rilievo dei flussi ciclistici

In occasione della settimana della mobilità sostenibile FIAB Modena ha organizzato la rilevazione dei flussi ciclistici, che ripetiamo già da diversi anni nelle stesse modalità per avere dei dati confrontabili.

18 volontari in 16 incroci cittadini. nei prossimi giorni i risultati. Intanto ne abbiamo approfittato per documentare alcune delle tante angherie che gli utenti delle piste ciclabili devono sopportare ogni giorno.

la tabellina per segnare i passaggi

la tabellina per segnare i passaggi

comoda eh Ivo!

comoda eh Ivo!

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la ciclabile? uno spazio di manovra

entrata in ciclabile per breve visita in banca

entrata in ciclabile per breve visita in banca

e poi via in fuga sulla ciclabile

e poi via in fuga sulla ciclabile verso ciro menotti

e la prima volta che ci scappa il morto si dirà che non aveva il casco

e la prima volta che ci scappa il ciclista morto si dirà che non aveva il casco

Sintonia: bicicletta, natura

Una lunga preparazione ha preceduto la realizzazione dell’idea che affiorava nella mente degli appassionati della bici: “la FIAB”.
Sabato 7 settembre, dopo tre ore di macchina, abbiamo parcheggiato sulla ghiaia di marmo; già sentivo l’aria pura di montagna che mi riempiva i polmoni.

L’ ambiente era quello, sano e pulito, rocce e sassi ovunque. Non sapevo quanta strada avevamo davanti a noi, ma sapevo solo che sarebbe stata unica.

Dopo una dura faticata su e giù per le montagne che circondano Erbezzo ci siamo fermati a pranzare con un panino nel parco naturale, su grosse lastre di marmo,  che qui abbonda e che l’uomo ha da sempre utilizzato per costruire ogni cosa. Ecco dove abbiamo mangiato: nel bel mezzo della natura.

A fine giornata come previsto siamo arrivati al rifugio con il fiatone e la fatica sulle spalle e le cacche di mucca sui copertoni delle ruote delle nostre bici… eravamo tutti davvero sfiniti, ma anche contenti, di essere riusciti in quella che per me è stata una impresa.

Dopo una deliziosa cena tipicamente montanara, ed una passeggiata a vedere le stelle in cielo, ci siamo coricati sprofondando in un lungo sonno che io volevo non finisse più, ero davvero sfinito…

Per fortuna però la seconda giornata è stata una passeggiata, tutta la salita del primo giorno è stata compensata da una altrettanto lunga discesa immersi tra le montagne e gli alberi, single track o no.  I sassi e la ghiaia c’erano sempre a terra ed è proprio questo che ci si aspetta dalla mountain bike.

Penso proprio che un esperienza così dovrebbero provarla tutti gli amanti della bicicletta…

Lorenzo Spadoni

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dritto avanti

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dura eh emilio

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attento lore!

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lo strano caso dei sassi piatti

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giù a rotta di collo

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in fila indiana

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verso il rifugio

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slurp!

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preoccupato eh?

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lungo il vecchio confine italia austria

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papà felice!

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into the wild

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curve

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pista!

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smile!

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verso il traguardo

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attenzione: tori vaganti …

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stanchi e felici

La Corsica dei cicloturisti – Luglio 2013

Spiaggia Saleccia

Spiaggia Saleccia

di Vittoriana Di Carlo

Siamo partiti in una fresca notte di fine giugno, caricando i nostri bagagli sul furgone e le nostre bici sul carrello, e poi via fino al porto di Livorno, destinazione: Bastia. È iniziata così la nostra vacanza su due ruote, che ci ha dato l’occasione di partecipare alla grande festa dell’arrivo del “Tour de France”.

Abbiamo iniziato a pedalare su dolci saliscendi, lo sguardo si posava sulla vegetazione mediterranea, percorrendo anche la bellissima strada panoramica con magnifiche scogliere a strapiombo.

Ogni giorno abbiamo ammirato una spiaggia diversa e nuotato nelle fresche acque cristalline. Nei giorni a seguire siamo arrivati nella zona più naturale e selvaggia della Corsica: il “desert des Agriates”.

Arrivati al villaggio di Casta, i ciclisti più temerari si sono avventurati sul sentiero che porta ad una delle spiagge più belle della Corsica: la Saleccia, per un percorso sterrato e ripido di 12 chilometri con profondi solchi nel terreno.

Non ci siamo accontentati di ammirare la Corsica su due ruote, così siamo saliti su una barca per visitare la riserva naturale della Standola e Girolata, patrimonio dell’Unesco.

Verso la fine della vacanza è iniziata la tappa più dura a cui nessuno di noi si è potuto sottrarre: le Calanche di Piana, formazioni rocciose di granito rosso.
L’ultima tappa ciclistica si è conclusa ad Ajaccio, era ora di tornare a casa. Sigh!

Facendo il bilancio della vacanza dico che la fortuna ci ha assistito: due sole forature, tempo sereno, senza vento. Ringraziamo Ivan e Cristina che si sono alternati alla guida del furgone.

Eh sì, in questa vacanza non è mancato proprio niente… magari qualche giorno in più.

Il gruppo dei fortunatissimi cicloturisti

Il gruppo dei fortunatissimi cicloturisti

Se l’auto diventa “presunta colpevole” negli incidenti stradali

Nel Regno Unito ferve il dibattito sulle politiche per la riduzione dell’inquinamento da traffico: modifiche del Codice della strada e iniziative sperimentali municipali stanno ribaltando lo strapotere degli autoveicoli a favore dei mezzi ecologici.

Novità interessanti nel dibattito politico del Regno Unito: il deputato liberaldemocratico Julian Huppert ha dichiarato di voler promuovere in Parlamento una legge che renda l’automobilista responsabile in caso d’incidente con un ciclista, a meno che non sia in grado di provare il contrario. Lo stesso varrà per i ciclisti nei confronti dei pedoni. In tal modo, l’utente della strada considerato più “debole” avrà condizioni di difesa più favorevoli.

L’iniziativa legislativa di Huppert segnala un trend d’interesse crescente delle autorità pubbliche verso la mobilità ecologica, indicata dagli osservatori come una risorsa strategica decisiva per il contenimento dell’inquinamento da traffico che assedia le città di tutto il mondo.

Lo strapotere delle auto nelle strade cittadine ha infatti finito col relegare ciclisti, pedoni e trasporto pubblico ai margini della mobilità urbana: a Modena, il 79% degli spostamenti avviene con l’uso dell’automobile (tre quarti di essi sono inferiori ai tre chilometri). Inoltre, ciclisti e pedoni pagano un pesante tributo di vite umane e di danni materiali a questo modello autocentrico: in Italia, ogni anno si registrano circa 800 morti, con migliaia di feriti.

Questa situazione, insieme a una cultura obsoleta che eleva l’auto a status symbol, provoca una sensibile “intimidazione” psicologica dei ciclisti-pedoni, impauriti dai pericoli quotidiani derivanti dalla presenza aggressiva delle automobili negli stessi spazi pubblici. Ne consegue che gli spostamenti in bici e a piedi (a Modena il 15% circa) sono assai inferiori a quanto potrebbero, considerando che la città estense dispone di un potenziale di oltre 200mila biciclette.

L’iniziativa inglese non è isolata: in Francia, Germania, Paesi scandinavi, Olanda gli stati e le città sperimentano modifiche del Codice stradale e politiche municipali finalizzate a promuovere un riequilibrio fra autoveicoli e mezzi ecologici, unico modo per migliorare la qualità urbana.