Italiani in bici chiedono più sicurezza

segnali

segnali

Le statistiche sono univoche nel rilevare che gli italiani stanno riscoprendo la bici come mezzo di spostamento nelle aree urbane e per il ciclo turismo. Questa tendenza è frutto di diversi fattori convergenti: diffusione della cultura salutista, aumento dei costi di gestione delle automobili, difficoltà d’uso delle quattro ruote in città.

Ma quali sono i problemi prioritari che i ciclisti incontrano quotidianamente? Un recente sondaggio di Nextplora per conto di Linear (Unipol Assicurazioni) conferma la sensazione ben nota alla Fiab: la preoccupazione principale dei ciclisti riguarda la sicurezza della circolazione nelle città. Non è un caso: il rischio medio di mortalità per un biker è di 1,92%, più del doppio (0,77%) rispetto a chi va in auto e oltre il sestuplo (0,31%) di chi sceglie l’autobus.

Non bisogna meravigliarsi che i ciclisti chiedono più protezione e più accessibilità. Il 65% degli intervistati (70% tra gli abitanti del nord) chiede la diffusione delle piste ciclabili mentre il 43% evidenzia le difficoltà di circolazione nelle strade della propria città (il 25% ritiene che solo le strade del centro siano adatte alle due ruote).

Infine, i ciclisti percepiscono nettamente l’ostilità degli automobilisti nei loro confronti, frutto della cultura autocentrica molto diffusa nel Paese.

Restano sullo sfondo altri problemi: i furti, la carenza dei parcheggi e depositi bici adeguati, la segnaletica irrazionale sui percorsi ciclabili, una legislazione che non prevede ancora il reato di omicidio stradale… Ciononostante i ciclisti aumentano. Non è il caso di aiutarli con politiche più coraggiose nella loro impresa civica ed ecologica?

Giuseppe Marano

www.modenainbici.it

Coordinamento Mobilità Nuova: ecco il parere sul progetto di pista ciclabile in Via Giardini

Logo del Coordinamento

Logo del Coordinamento

Pubblichiamo il parere del Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità Nuova di Modena sul progetto di pista ciclabile in Via Giardini a Modena.

Il testo è stato inviato agli assessori Guerzoni Giulio e Giacobazzi Gabriele il giorno 22/8/2014 per riassumere ed evidenziare l’intenso e articolato percorso di confronto intrapreso tra l’amministrazione, i tecnici, i rappresentanti del Coordinamento, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i commercianti stessi, i residenti. L’apertura e l’accoglimento di una serie di proposte del Coordinamento sono da ritenersi sicuramente positive.

Purtuttavia, rispetto all’ultima proposta presentata, il Coordinamento esprime ancora le seguenti perplessità e richieste di chiarimento, prima di poter esprimere un parere definitivo:

  • se la bidirezionalità da Piazzale Risorgimento a Via Gaddi può essere relativamente giustificata dalle ipotetiche difficoltà che può rappresentare una ciclabile che attraversi le aree di uscita della Polizia Stradale e delle ambulanze della Clinica Fogliani che si trovano sul lato opposto, non è però comprensibile la riproposizione della medesima soluzione anche sul tratto da Via della Pace a Viale Corassori. Non essendo presenti problematiche analoghe e vista l’ampia sezione stradale esistente, si potrebbe procedere con la realizzazione di una corsia ciclabile monodirezionale per ciascun senso di marcia, in sicurezza e senza intervenire sulla riduzione dello spartitraffico, con evidente risparmio di risorse economiche e disagi prodotti dall’accantieramento;
  • il coordinamento sottolinea come sia fondamentale la realizzazione contemporanea delle ciclabili, da Piazzale Risorgimento a Via Corassori, su entrambi i lati della Via Giardini onde evitare che, per indisponibilità economica, una parte dell’intervento non venga poi realizzata;
  • il coordinamento ripropone di destinare gli eventuali risparmi ottenuti dalla revisione del progetto sul tratto Pace-Corassori alla riqualificazione del tratto di ciclopedonale esistente fra Viale Corassori e Viale Amendola, che risulterebbe sottodimensionato in seguito alla realizzazione delle nuove ciclabili.
Schema di Proposta del Coordinamento

Schema di Proposta del Coordinamento

Allegato Testo completo del Parere

 

Incredibile Foresta Nera

gruppo lungo il percorso

gruppo lungo il percorso

LA FORESTA NERA (ZONA SUD)
31 AGOSTO – 6 SETTEMBRE 2014

Incredibile Foresta Nera
Vittoriana Di Carlo

Non c’è nulla di più allettante per un cicloturista che pedalare in un posto ameno, prevalentemente in leggera discesa, solo con qualche salita, giusto per ricordarsi che in bici non si gode soltanto!

Il nostro percorso nel Südschwarzwald partiva da 900 m, passando intorno al parco naturale, scendeva fino a 230 m e poi con piccole risalite abbiamo raggiunto i 275 m. Siamo arrivati in pullman nella località di Neustadt, da cui un ampio sentiero perlopiù asfaltato ci ha condotto presso il lago naturale Titisee, avvolto dalla foresta. Abbiamo continuato il nostro giro sempre su ampie ciclabili che attraversavano larghe radure con svariate tonalità di verdi e campi agricoli, mentre il fitto sottobosco, trattenendo la luce, prestava all’immaginazione storie fiabesche e misteriose.

Diverse sono le località attraversate, città con il loro castello ed i loro magnifici giardini fioriti. Siamo arrivati così nella cittadina di Tiengen vicino all’immissione del torrente Wutach nel fiume Reno. Pedala e pedala abbiamo superato il confine per arrivare in Svizzera nell’efficientissima città di Basile. Lì alcuni di noi, ciclisti “insaziabili”, anziché visitarla a piedi hanno preferito continuare a pedalare.

Ritornati in Germania, alla destra del Reno, nei lunghi sentieri ciclabili correvano filari di vigneti. Siamo arrivati così a Bad Bellingen, nota anche come località termale. Abbiamo concluso il viaggio passando da Friburgo con la sua mastodontica cattedrale ed infine sosta a Vaduz nel Liechtenstein.

Ah! Dimenticavo la golosissima torta “Foresta Nera”, fatta con Pan di Spagna, panna montata, scaglie di cioccolata e ciliegie.

27/28 Settembre: Mantova Bike Festival

Locandina Mantova Bike Festival

Locandina Mantova Bike Festival

Il Mantova Bike Festival è l’evento dedicato al mondo della bicicletta in programma sabato 27 e domenica 28 settembre 2014 nel centro storico e in provincia di Mantova.
La bici consente di muoversi in modo ecologico ed attivo, permettendo di apprezzare i tesori ambientali, architettonici, storico-artistici disseminati nel territorio. I dettagli, le atmosfere, gli odori e i giochi di luce emergono appieno durante i PERCORSI CICLOTURISTICI predisposti da guide naturalistiche esperte.
La bici è anche corsa ed adrenalina. Per i professionisti, gli appassionati e i dilettanti il Mantova Bike Festival è l’occasione per tenersi aggiornati tramite CONVEGNI E WORKSHOP tematici e conoscere le novità di stagione in ambito ciclistico, grazie alla FIERAospitata nella splendida cornice di Piazza Sordello.
Ma la bici non è solo un mezzo di trasporto, essa può diventare la protagonista di sensazionali esibizioni di FREESTYLE.


Uno spazio è dedicato alla storia con ESPOSIZIONI di bici e fotografie d’epoca e alla creatività di un giovane artista mantovano che, con il suo marchio Restauro Bici, regala una nuova vita a vecchi telai arrugginiti. A contorno del Festival una serie di EVENTI COLLATERALI animano la città.

Mantova Bike Festival … due giorni di appuntamenti per celebrare l’universo delle due ruote.

www.mantovabikefestival.it

Via Giardini: ritoccata la ciclabile “spezzatino”

Schema di Proposta del Coordinamento

Schema di Proposta del Coordinamento

Dopo un anno e mezzo di progetti e accesi confronti, l’Amministrazione comunale di Modena ha deciso: la ciclabile di Via Giardini si farà come da progetto iniziale, con qualche ritocco e integrazione richiesti a viva voce dal Coordinamento mobilità nuova (che raggruppa una decina di associazioni ambientaliste cittadine).

In particolare, sono stati riconfermati i tratti bidirezionali fra Viale Corassori e Via Pace (lato est) e quello tra Via Pace e Piazzale Risorgimento (lato ovest). Quest’ultimo tratto “scende in strada”, sottraendo una corsia alla carreggiata autoveicolare, proseguendo poi fino a Viale Corassori, ma in corsia monodirezionale. Sul lato opposto, dopo Via Pace viene aggiunto un percorso ciclabile nella sottostrada dove ha sede la Polizia stradale e un “trattino” fra Via Fogliani e l’edicola del Gallo. Il Coordinamento ha chiesto che sia attuato appena possibile anche il tratto nella zona del Gallo fino a Piazzale Risorgimento.

Il progetto approvato dalla Giunta presenta dunque tratti bidirezionali (2,5 m di larghezza) e altri monodirezionali (1,5 m di larghezza) e richiede interventi sui due gruppi semaforici di Giardini/Pace e Giardini/Barozzi.

Le soluzioni adottate appaiono incongrue e più costose di quanto richiesto dalle associazioni ed evidenziano l’assenza di un progetto unitario. Sarebbe stato più facile ed economico tracciare due ciclabili monodirezionali continue su entrambi i lati della strada, da Piazzale Risorgimento a Viale Corassori, senza restringere la sezione delle due corsie per carreggiata, utilizzando aree stradali e alcuni ampi pedonali oggi usati per il parcheggio abusivo delle auto.

È auspicabile che l’approccio utilizzato per Via Giardini non venga riproposto per Via Emilia est, dove già esistono diversi tratti ciclabili spezzettati, realizzati parte su un lato e parte sull’altro lato della strada. Curiosi ed eccitanti nelle gare di sci, gli slalom non lo sono affatto per i ciclisti sulle strade urbane.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Un nuovo logo per la Fiab di Modena

nuovo logo FIAB Modena

nuovo logo FIAB Modena

Su iniziativa della Fiab nazionale, è stato elaborato un nuovo logo identificativo della storica sigla dell’ambientalismo italiano. La sua caratteristica saliente è nel colore giallo dell’acronimo Fiab unito all’immagine della bicicletta.

Da parte loro, le associazioni cittadine federate possono adottare un logo personalizzato col nome della città ed eventualmente dell’associazione.

Il Direttivo modenese ha deciso di limitarsi all’indicazione della città: Fiab Modena. Semplice, diretto, univoco. Una piccola innovazione che riflette un movimento di crescente importanza nel Paese, forte perché unitario ma anche perché radicato nel territorio.

Viaggiare con la bici: tante opportunità

bici in treno

bici in treno

Gli amanti delle biciclette tentano sempre di compiere i viaggi turistici con la loro due ruote al seguito. Questo legittimo desiderio deve però fare i conti con la scarsa propensione delle compagnie di trasporto ad accogliere le esigenze dei ciclisti, specialmente in Italia, dove il ciclo turismo è fatto recente e non ancora di massa. Qualche informazione generale potrà agevolare i biker negli spostamenti.

La formula “bici più treno” è eccellente: mette d’accordo i due mezzi più ecologici oggi circolanti. Ma attenti alla giungla delle norme locali e nazionali. Trenitalia e Italo consentono il trasporto della bici al seguito su ogni treno gratuitamente solo se impacchettata come qualsiasi bagaglio e avvolta in un telo, riducendone l’ingombro alle dimensioni minime (cm 80X110X40). Italo mette a disposizione una convenzione per l’invio della bici integra con un corriere in tutte le regioni italiane (salvo Sicilia e Sardegna) con una cifra contenuta (25 euro), prenotando il giorno precedente il viaggio. Più complessa la situazione sui treni regionali: le bici sono ammesse integre sui convogli pagando un biglietto giornaliero (3.5 euro per andata e ritorno). Per i viaggi oltre confine conviene informarsi nelle stazioni o sui siti web in quanto vi sono molte norme specifiche per ogni tratta.

Il trasporto in aereo può avvenire solo con la bici smontata e impacchettata. Alitalia dà il passaggio gratuito per un peso fino a 23 kg (oltre si paga un supplemento). Tutte le altre compagnie fanno pagare il passaggio (30 euro per i voli nazionali e 50 quelli internazionali con Meridiana; 55 euro con Rynair; 45.90 con Easyjet; 5 euro per kg con Blu Express).

Più economici i viaggi in mare: la bici al seguito paga in base alle tratte: dai 3 euro con Moby Line ai 9 euro di Tirrenia sui collegamenti con la Sardegna. Toremar fa pagare dai 7.28 agli 8.27 euro nelle tratte verso le isole dell’arcipelago toscano. Grimaldi Lines offre il trasporto gratuito su tutte le tratte.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Senso unico eccetto bici: una norma “europea”

senso unico eccetto bici

senso unico eccetto bici

La bocciatura in Commissione trasporti della Camera della norma che intendeva introdurre nel Codice della strada il doppio senso di circolazione per le bici nei sensi unici per gli autoveicoli ha suscitato un coro di commenti, facendo emergere nel dibattito pubblico un’opportunità tanto apprezzata dai ciclisti quanto contrastata da molti difensori delle quattro ruote.

La ragione esplicitata dagli avversari del “senso unico eccetto bici” sono note: la possibilità di trovarsi di fronte un ciclista in una strada a senso unico destabilizza le sicurezze degli automobilisti e costituisce una fonte certa di pericolo mortale, soprattutto per le due ruote.

La motivazione implicita della nuova norma è invece quella di sempre: le strade sono un luogo di circolazione quasi esclusiva per le quattro ruote e ogni altro mezzo che vi si inserisce (bici, bus, pedoni, disabili…) rappresenta un ostacolo alla libertà delle auto.

Le motivazioni a favore del “senso unico eccetto bici”sono essenzialmente due: rendendo promiscuo il traffico, aumenta la sicurezza degli utenti della strada e promuove l’uso della bici, particolarmente nei centri storici, bisognosi di cure anti-smog da cavallo.

Pur apparendo contro-intuitivo, il “senso unico eccetto bici” (da non confondersi col “contromano”) è una misura molto efficace per la sicurezza stradale generale, a condizione di essere praticato nelle zone a 30 km/h, rispettando la circolazione alla propria mano, previa installazione di segnaletica e opportuna campagna di comunicazione preventiva.

Questa norma approda in Italia dopo un decennio di sperimentazione nei paesi più bike frendly d’Europa (Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Ungheria e nei paesi del Nord Europa). Pochi dei contestatori nostrani sono al corrente che è già oggi possibile applicarla sulla base di prescrizioni dettate dal Ministero dei Trasporti, tant’è che Reggio Emilia l’ha adottata in tutto il centro storico, senza alcuna protesta. La norma è stata sostenuta ufficialmente anche dall’Anci (Comuni italiani). Fra le città più avanzate ciclisticamente, Modena “resiste” all’innovazione, confermandosi auto centrica come poche altre. La nuova amministrazione comunale continuerà a puntare sulle quattro ruote come mezzo privilegiato di spostamento in città o si schiererà per la promozione delle bici e della mobilità sostenibile?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Inquinamento da traffico: che fare?

città inquinata

città inquinata

L’inquinamento dell’aria è una delle principali insidie per chi vive in città e causa di numerose e gravi patologie a carico di crescenti quote di popolazione, fonte di costi umani, economici e sociali rilevanti.

Una delle fonti di emissioni velenose sono gli autoveicoli: Modena occupa posti di vertice nelle graduatorie dell’abuso delle auto (circa l’80% degli spostamenti sono effettuati con questo mezzo). C’è da chiedersi come mai questo fenomeno sia così acuto nella ex capitale estense e cosa sia possibile fare per contenerlo.

Sicuramente è mancata nei cittadini e nelle amministrazioni comunali la consapevolezza della gravità della situazione. È mancata di conseguenza una vera strategia di disincentivo dell’uso delle auto da parte dell’ente locale (il parcheggio Novi Park costruito a ridosso del centro storico ne è la prova lampante).

Le nuove amministrazioni insediate nelle principali città italiane elaborano piani e realizzano interventi finalizzati a contenere l’uso dell’auto e a incentivare quello del mezzo pubblico e della bicicletta. La manovra, infatti, o è a tenaglia o fallisce: lo abbiamo capito bene a Modena dove negli ultimi 15 anni gli interventi del Comune non hanno minimamente intaccato l’uso delle auto.

Che fare? L’idea di fondo è di dotarsi di un programma poliennale con interventi tesi ad allontanare progressivamente le auto dal centro, promuovendo allo stesso tempo l’uso dei mezzi ecologici (pedonalità, bus e biciclette). La formula vincente è basata sul “mix magico”: zone a 30 km/h, pedonalizzazioni (a cominciare da Largo S. Agostino), ciclabili periferia-centro, rilancio del trasporto pubblico locale. Non ci sono scorciatoie, e bisogna crederci.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Prima di tornare a Scuola … in discesa dall’ Appennino al Mare

PRIMA DI TORNARE A SCUOLA … IN DISCESA DALL’APPENINO AL MARE
1-5 AGOSTO 2014

Intervista ai cicloturisti adolescenti

Durante il viaggio di ritorno in treno, i ragazzi si sono scambiati delle considerazioni e, in assoluto regime democratico hanno dato la loro valutazione alla ciclovacanza sulla Via Francigena in Toscana, da Pontremoli a Lucca.

Valeria (16 anni): questo è stato il mio primo giro in bici, ho partecipato di mia spontanea volontà non sono stata obbligata dai miei genitori (sghignazzata di sottofondo!). La cosa che ho apprezzato di più sono state la compagnia e il bagno nel fiume Serchio, prima di arrivare a Lucca, percorrendo la bellissima ciclabile lungo il fiume. Prometto di tornare il prossimo anno, anche se dovessi rinunciare ad una vacanza in Puglia con le mie amiche (altra sonora sghignazzata di sottofondo!)

Francesco (10 anni): mi sono piaciute le discese. Della cena vegana al B&B La Selvaiana a Pietrasanta che dire… mi è piaciuta l’acqua e il miele. Nonostante il cibo vegano io a questo giro dò un bel 9!

Irene (13 anni): anche per me è stato il primo giro con la Fiab (wow!) voto 8,5. Belli i 12 km di discesa verso Sarzana, un po’ meno i 6 km di salita prima, da Aulla a Ponzanello. Mooolto comodi i posti dove abbiamo dormito (ennesima sghignazzata di sottofondo, materassino e saccoapelo già dalla prima sera, da veri pellegrini della Francigena)

Alex (12 anni): il giro è andato bene, ma soprattutto il vero campione è stata la mia bici (nuova!), ho forato una sola volta (un bel 9 quindi, ma alla bicicletta!).

Matteo (15 anni) troppi dice lui!: sono venuto con i miei genitori, ma la voglia di partecipare a questo giro era tanta, immensa. E’ stato bello, a tratti impegnativo, ma ci sta dai… dura la salitina per arrivare a Ponzanello, a quel paese del..(ok, ok abbiamo capito, chiude l’intervistatore)

Programma:

  • In treno da Modena fino a Pontremoli
  • 1 g Pontremoli – Via Francigena – Aulla – Ponzanello – Sarzana, pernottamento a La Missione (30 km)
  • 2 g Parco di Montemarcello-Magra – Luni – Marina di Massa – Pietrasanta, pernottamento a b&b La Selvaiana (50 km)
  • 3 g Marina di Pietrasanta – Lido di Camaiore – Viareggio – San Rossore – Torre del Lago – Massarosa, pernottamento all’hotel Marnie (60 km)
  • 4 g Lago di Massaciuccoli – oasi Lipu – Ciclabile lungo il fiume Serchio – Lucca, pernottamento all’ostello S. Frediano (40 km)
  • Rientro in treno da Lucca a Modena

Paola Busani

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