Colori dell’autunno o calori dell’estate?

antica mappa tra il secchia ed il panaro

antica mappa tra il secchia ed il panaro

I COLORI DELL’AUTUNNO
5 OTTOBRE 2014

Colori dell’autunno o calori dell’estate?
Paola Busani

Quando Stella ed Ermes hanno pensato l’escursione dal Secchia al Panaro, immaginavano di percorrere le ciclabili lungo i due fiumi, e il tratto di campagna che li divide, in atmosfera autunnale, fra i rossi, gli aranci e i gialli delle foglie di vite e degli alberi da frutta, l’odore delle prime stufe a legna accese e magari un vin brulé a Camposanto per corroborare la pedalata del rientro. Niente di tutto questo, grazie agli effetti inaspettati del cambiamento climatico.

Ottobre ci ha concesso una biciclettata “estiva” nel clima, nel paesaggio, nello spirito e nella entusiastica partecipazione. Le ciclabili sugli argini dei nostri due fiumi, quella sul Secchia all’andata e quella sul Panaro al ritorno, con le sue magnifiche ville, come sempre sono state apprezzate da tutto il gruppo dei ciclisti Fiab. Non ci stancheremo mai di proporle e consigliarle, compresa la sosta rifornimento alla Lanterna di Diogene, il ristorante sull’argine del Panaro a Solara di Bomporto, che ci ha accolto con una splendida torta al cioccolato e buon vino fresco.

Originale la partenza, sotto lo sguardo benevolo del Secchia e del Panaro, mirabilmente rappresentati nelle due statue della fontana in Piazza Garibaldi, che oggi sono stati due fiumi “amici” ma che per le conseguenze proprie del cambiamento climatico – aumento delle temperature e intensificarsi delle precipitazioni – possono diventare una minaccia per Modena se non impariamo a convivere con questa nuova realtà.

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Mobilità del centro urbano: calano i ciclisti del 10% in un anno

rilevazione flussi in viale ciro menotti

rilevazione flussi in viale ciro menotti

Il 23 settembre la FIAB Modena ha effettuato il periodico rilevo dei ciclisti che sono transitati dalle 7,30 alle 8,45 nei più importanti accessi al centro urbano. Grazie alla collaborazione di 20 soci, sono stati contati 3827 ciclisti, confermando l’elevato uso della bicicletta negli spostamenti urbani ma, per la prima volta dal 2008, si è registrato un calo del 10%. rispetto nel settembre del 2013, quando ne erano stati registrati ben 4266.

Sono quasi dimezzati i transiti in largo Aldo Moro e nel piazzale Natale Bruni, mentre nella gran parte delle altre intersezioni si è registrato un calo molto limitato. Continuano invece ad essere molto frequentati gli incroci di Buon Pastore/Sigonio e di Emilia Est/Menotti (430 passaggi ognuno), seguiti da Medaglie d’Oro/Muratori (348); un interessante aumento è stato registrato nell’incrocio Vignolese/Marzabotto.

Per la prima volta si è fatto il rilievo dei ciclisti anche all’intersezione Canalchiaro/Rua Frati, che ha guadagnato il posto più alto del podio, con ben 506 passaggi in 75 minuti, un fiume di bici diretto per il 70% verso il centro.

I risultati della rilevazione confermano il ruolo della bicicletta negli spostamenti urbani ma, parallelamente, evidenziano la necessità di interventi a sostegno della mobilità sostenibile, unico rimedio efficace per contenere l’inquinamento e tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.

In particolare sottolineano l’urgenza di interventi per rendere più brevi e diretti i percorsi e per aumentare la sicurezza dei ciclisti e della bici. E’ infatti noto che la pericolosità del traffico veicolare e il rischi di furto della bicicletta sono i principali freni al suo uso abituale.

I dati inquietanti dell’inquinamento urbano, che il Comune ha appena presentato in occasione della manovra antismog 2014/15, e l’elevato numero di incidenti stradali che colpiscono specialmente i ciclisti e i pedoni mal si conciliano con la modestia dei programmi e gli scarsi investimenti destinati alla mobilità nuova.

Favorire davvero chi si sposta in modo ecologico, a piedi, in bici e col trasporto pubblico, ovunque sia stato praticato è risultato l’unico concreto antidoto all’inquinamento e fattore di miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Se ne stanno accorgendo anche quei commercianti del centro storico che hanno scoperto il valore della pedonalizzazione nella promozione delle loro attività.

27.09.2014
(Fiab Modena)

Senso unico eccetto bici: lettera al sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli

senso unico eccetto bici

senso unico eccetto bici

al Sindaco Comune di Modena
Gian Carlo Muzzarelli

e p.c. Assessore Ambiente
Giulio Guerzoni

e p.c. Assessore Mobilità
Gabriele Giacobazzi

Egr. Sindaco

l’ANCI, assieme a molti comuni italiani e alla FIAB (Federazione Italiana amici della Bicicletta), ha da tempo proposto la modifica al Codice della Strada per sancire la possibilità di far circolare le biciclette nei due sensi di marcia anche su strade a senso unico per gli altri veicoli. Tale norma allineerebbe l’Italia ad altri numerosi paesi europei (Francia, Belgio, Germania, Svizzera) e confermerebbe una scelta già compiuta da diversi Comuni, compresa la vicina Reggio Emilia.

Ovviamente il “senso unico eccetto bici” sarebbe applicabile solo in alcune strade dei centri urbani, dove sono presenti condizioni di sicurezza e di traffico moderato.

Sabato 6 settembre i giornali hanno pubblicato la notizia che il Ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi ha espresso parere contrario alla proposta, del resto già bloccata in Commissione Trasporti della Camera da un emendamento di Scelta Civica.

Questa opposizione è stata argomentata con generiche considerazioni pseudo-antropologiche sugli italiani, che sarebbero diversi dai cittadini di altri paesi europei. In realtà, fingendo di avere a cuore la sicurezza dei ciclisti, di fatto si cerca di continuare a limitarne la circolazione.

Per confutare tali argomentazioni basta conoscere le esperienze e le rilevazioni statistiche di grandi e piccole città europee, oltre che di molte città italiane come Reggio Emilia, Bologna e Torino, che attestano il contrario: l’introduzione del “senso unico eccetto bici”, se attuato con dovuta intelligenza, non comporta alcun aumento di incidentalità, anzi favorisce una guida prudente e l’uso della bicicletta nei centri urbani.

La nostra associazione ha già richiesto al Comune di Modena l’introduzione del “senso unico eccetto bici” in alcune strade del centro storico, per aiutare i ciclisti a raggiungere il centro città, senza inutili e dispendiosi giri viziosi e senza commettere infrazioni, come purtroppo avviene ora.

Tale soluzione è del resto realizzabile anche con l’attuale testo del Codice della Strada, a condizione che vengano adottate opportune cautele.

In una Modena “smart city”, da lei più volte prospettata, le chiediamo di unire la sua voce a quella degli amministratori di Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, e di richiedere formalmente al Parlamento e al Governo di introdurre nel Codice della Strada norme utili a favorire la circolazione quotidiana delle biciclette, compresa quella relativa al “senso unico eccetto bici”.

Ciò consentirebbe al nostro Paese di adottare soluzioni già ampiamente e positivamente sperimentate, superando ogni dubbio interpretativo e le attuali anacronistiche resistenze.

Cordiali saluti.

Modena 23.09.2014

Il Presidente FIAB – Amici della bicicletta di Modena

Giorgio Castelli

C’era una volta. Villa Gandini – Formigine

fiaba

fiaba

GLI ALBERI DEL PARCO VILLA GANDINI -FORMIGINE
21 SETTEMBRE 2014

C’era una volta
Diana Altiero

C’era una volta… il classico inizio del maggior numero di favole, storie nate per essere raccontate oralmente e così tramandate di generazione in generazione; i fratelli Grimm e altri le hanno raccolte in scatole magiche, i libri, per farle giungere fino a noi pare solo per essere raccontare ai piccoli. In realtà nella loro origine erano nate per essere raccontate per rallegrare le serate di grandi e piccini trascorse davanti al camino.

Nel giorno di fine estate e inizio dell’autunno ci siamo ritrovati in piazzale I° maggio per conquistare la meta fatidica alla scoperta dei “Magici alberi“ di Villa Gandini a Formigine. E come per magia ci siamo ritrovati scaraventati proprio nell’ atmosfera del “c’era una volta”, alla scoperta di credenze popolari relative ai diversi alberi ultracentenari del parco.

Cominciamo dal noce di Benevento: pare che un gigantesco noce ospitasse per la notte di San Giovanni (tra il 23 e il 24 giugno) un sabba di streghe che giungevano a migliaia. Capitò che una notte un ciabattino gobbo passando da lì fu rapito dalle streghe che lo presero a ballare con loro fino all’alba. Questi ballò talmente bene che in premio le streghe gli tolsero la gobba. L’amico del ciabattino, anche lui gobbo, sentito quando accaduto all’amico tentò la sorte ma ballò talmente male che le streghe lo ricompensarono cucendogli anche la gobba dell’amico.
Poi, sotto la quercia, una nuova storia e così sotto ognuno dei dieci alberi che abbiamo visitato…

Non c’erano bambini con noi, non ci potevamo nascondere dietro il fatto che eravamo lì per i bambini. In realtà le storie, i racconti su quel che “c’era una volta”, fanno bene a grandi e piccini.

Depositi e portabici contro i ladri

catena furti bici

catena furti bici

Le segnalazioni dei furti di bici occupano uno spazio fisso nella cronaca quotidiana dei mezzi d’informazione e suscitano continui dubbi e tentazioni alla rassegnazione nei ciclisti urbani, provocando il ricorso ai mezzi non ecologici.

La questione centrale è sempre la stessa: è possibile proteggere l’amata bici o, quantomeno, ridurre significativamente il rischio dei furti cui è esposta? La risposta è inequivocabilmente affermativa.

Tuttavia, la difesa della bici è principalmente nelle mani del ciclista. Alcuni buoni comportamenti favoriscono la prevenzione: dotarsi di un buon antifurto di acciaio cementato, legare ruota e telaio al portabici, targare la bici. E quando proprio si cade nel gorgo dei furti, presentare sempre la denuncia alle forze dell’ordine e non comprare bici usate da venditori illegali.

Un ruolo importante dovrebbero giocarlo gli enti pubblici e privati, realizzando servizi per i propri dipendenti e clienti. Il Comune dovrebbe sviluppare la rete dei depositi protetti e la collocazione dei portabici “Modena” al posto delle obsolete rastrelliere. Da questo punto di vista, i programmi d’investimento sono fermi e anzi riemergono vecchie cattive abitudini: nei parcheggi del MEF, della ex-Manifattura tabacchi e perfino nella parte di Piazza Roma restituita ai cittadini sono state installate rastrelliere del tutto inadeguate e insicure.

Anche le principali aziende pubbliche e private (a cominciare da Ausl, Hera ecc.) dovrebbero provvedere a realizzare depositi e installare portabici moderni, cosa che allo stato attuale sfugge alla sensibilità dei decisori.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Furti delle biciclette, qualcosa si può fare

catena furti bici

catena furti bici

CARO Carlino,
leggo che il governo spinge sulla circolazione su due ruote, tanto da incentivare le piste ciclabili protette chiedendo anche ai Comuni di permettere, quando le dimensioni della strada lo permettono, alle due ruote di circolare contro mano. Va tutto benissimo, io stesso sono a favore dell’uso della bicicletta, che uso molto spesso anche se piove, cercando di bardarmi con impermeabile e calzoni di nylon che mi prottegono.
Nessuno però tiene mai conto di una cosa: le biciclette vengono rubate con una frequenza che forse chi sta al governo nemmeno si immagine.
Credo che Modena da questo punto di vista non sia nè particolarmente sfortunata nè privilegiata: qui parcheggiare la bici in strada è rischioso, non valgono lucchetti o catene di grandi dimensioni. E’ uno dei principali motivi che spingono le persone a non usare le due ruote. Arriveremo mai a risolvere il problema?
Ermanno Vincenzi

 

SONO rimasto stato colpito dalla lettera di Ermanno Vincenzi sui furti delle biciclette. Le sue più che giustificate lamentele sono originate da un fenomeno vasto e radicato che lo conducono a un’osservazione importante: «E’ uno dei principali motivi che spingono le persone a non usare le due ruote».

L’antidoto proposto («l’unico modo è agire alla fonte, vale a dire scovare e arrestare almeno i ladri più attivi sulla piazza») sembra la reazione più naturale ed efficace. Purtroppo, la questione è molto più complessa e andrebbe affrontata con strategie integrate di revenzione e repressione.

Come Fiab (federazione italiana amici della bicicletta) abbiamo tanto a cuore il problema dei furti di bici che vi abbiamo dedicato una campagna articolata fra il 2011 e il 2012, col sostegno del Comune e dei media locali. Sulla base della nostra esperienza e delle informazioni di cui disponiamo, possiamo però affermare che il contrasto al fenomeno dei furti è possibile e necessario per favorire la mobilità sostenibile, urgente in una città inquinata come Modena.

Che fare? Dobbiamo agire su più ambiti: i comportamenti dei ciclisti, il contrasto della ricettazione, la diffusione di servizi a protezione delle bici.

I ciclisti devono imparare a difendersi, attuando cinque azioni concrete: usare antifurti di qualità (acciaio cementato di livello almeno 7), legare ruota e telaio ai portabici, targare la bici, denunciare il furti quando se ne è vittima, acquistare bici usate solo da venditori di fiducia specializzati.

Ricettazione: la Fiab ha proposto nel 2012 il progetto B.U.S. (Biciclette Usato Sicuro) alle Forze dell’ordine e al Comune, senza però riuscire a sbloccarne l’inerzia. L’idea è di costituire una rete di negozi “sicuri” presso cui acquistare bici tracciate nella loro provenienza e targate e di pubblicizzarla in città per orientare la domanda di usato verso i commercianti corretti.

Infine, i servizi per i ciclisti: chiediamo da tempo al Comune di diffondere i portabici Modena (quelli a P) in tutta la città, come pure di moltiplicare i depositi protetti che hanno dato ottime prova di sicurezza tutelando la bici a centinaia di utenti.

L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è la rassegnazione: battere i ladri di bici è possibile.

Giuseppe Marano
FIAB Modena

Italiani in bici chiedono più sicurezza

segnali

segnali

Le statistiche sono univoche nel rilevare che gli italiani stanno riscoprendo la bici come mezzo di spostamento nelle aree urbane e per il ciclo turismo. Questa tendenza è frutto di diversi fattori convergenti: diffusione della cultura salutista, aumento dei costi di gestione delle automobili, difficoltà d’uso delle quattro ruote in città.

Ma quali sono i problemi prioritari che i ciclisti incontrano quotidianamente? Un recente sondaggio di Nextplora per conto di Linear (Unipol Assicurazioni) conferma la sensazione ben nota alla Fiab: la preoccupazione principale dei ciclisti riguarda la sicurezza della circolazione nelle città. Non è un caso: il rischio medio di mortalità per un biker è di 1,92%, più del doppio (0,77%) rispetto a chi va in auto e oltre il sestuplo (0,31%) di chi sceglie l’autobus.

Non bisogna meravigliarsi che i ciclisti chiedono più protezione e più accessibilità. Il 65% degli intervistati (70% tra gli abitanti del nord) chiede la diffusione delle piste ciclabili mentre il 43% evidenzia le difficoltà di circolazione nelle strade della propria città (il 25% ritiene che solo le strade del centro siano adatte alle due ruote).

Infine, i ciclisti percepiscono nettamente l’ostilità degli automobilisti nei loro confronti, frutto della cultura autocentrica molto diffusa nel Paese.

Restano sullo sfondo altri problemi: i furti, la carenza dei parcheggi e depositi bici adeguati, la segnaletica irrazionale sui percorsi ciclabili, una legislazione che non prevede ancora il reato di omicidio stradale… Ciononostante i ciclisti aumentano. Non è il caso di aiutarli con politiche più coraggiose nella loro impresa civica ed ecologica?

Giuseppe Marano

www.modenainbici.it

Coordinamento Mobilità Nuova: ecco il parere sul progetto di pista ciclabile in Via Giardini

Logo del Coordinamento

Logo del Coordinamento

Pubblichiamo il parere del Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità Nuova di Modena sul progetto di pista ciclabile in Via Giardini a Modena.

Il testo è stato inviato agli assessori Guerzoni Giulio e Giacobazzi Gabriele il giorno 22/8/2014 per riassumere ed evidenziare l’intenso e articolato percorso di confronto intrapreso tra l’amministrazione, i tecnici, i rappresentanti del Coordinamento, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i commercianti stessi, i residenti. L’apertura e l’accoglimento di una serie di proposte del Coordinamento sono da ritenersi sicuramente positive.

Purtuttavia, rispetto all’ultima proposta presentata, il Coordinamento esprime ancora le seguenti perplessità e richieste di chiarimento, prima di poter esprimere un parere definitivo:

  • se la bidirezionalità da Piazzale Risorgimento a Via Gaddi può essere relativamente giustificata dalle ipotetiche difficoltà che può rappresentare una ciclabile che attraversi le aree di uscita della Polizia Stradale e delle ambulanze della Clinica Fogliani che si trovano sul lato opposto, non è però comprensibile la riproposizione della medesima soluzione anche sul tratto da Via della Pace a Viale Corassori. Non essendo presenti problematiche analoghe e vista l’ampia sezione stradale esistente, si potrebbe procedere con la realizzazione di una corsia ciclabile monodirezionale per ciascun senso di marcia, in sicurezza e senza intervenire sulla riduzione dello spartitraffico, con evidente risparmio di risorse economiche e disagi prodotti dall’accantieramento;
  • il coordinamento sottolinea come sia fondamentale la realizzazione contemporanea delle ciclabili, da Piazzale Risorgimento a Via Corassori, su entrambi i lati della Via Giardini onde evitare che, per indisponibilità economica, una parte dell’intervento non venga poi realizzata;
  • il coordinamento ripropone di destinare gli eventuali risparmi ottenuti dalla revisione del progetto sul tratto Pace-Corassori alla riqualificazione del tratto di ciclopedonale esistente fra Viale Corassori e Viale Amendola, che risulterebbe sottodimensionato in seguito alla realizzazione delle nuove ciclabili.
Schema di Proposta del Coordinamento

Schema di Proposta del Coordinamento

Allegato Testo completo del Parere

 

Incredibile Foresta Nera

gruppo lungo il percorso

gruppo lungo il percorso

LA FORESTA NERA (ZONA SUD)
31 AGOSTO – 6 SETTEMBRE 2014

Incredibile Foresta Nera
Vittoriana Di Carlo

Non c’è nulla di più allettante per un cicloturista che pedalare in un posto ameno, prevalentemente in leggera discesa, solo con qualche salita, giusto per ricordarsi che in bici non si gode soltanto!

Il nostro percorso nel Südschwarzwald partiva da 900 m, passando intorno al parco naturale, scendeva fino a 230 m e poi con piccole risalite abbiamo raggiunto i 275 m. Siamo arrivati in pullman nella località di Neustadt, da cui un ampio sentiero perlopiù asfaltato ci ha condotto presso il lago naturale Titisee, avvolto dalla foresta. Abbiamo continuato il nostro giro sempre su ampie ciclabili che attraversavano larghe radure con svariate tonalità di verdi e campi agricoli, mentre il fitto sottobosco, trattenendo la luce, prestava all’immaginazione storie fiabesche e misteriose.

Diverse sono le località attraversate, città con il loro castello ed i loro magnifici giardini fioriti. Siamo arrivati così nella cittadina di Tiengen vicino all’immissione del torrente Wutach nel fiume Reno. Pedala e pedala abbiamo superato il confine per arrivare in Svizzera nell’efficientissima città di Basile. Lì alcuni di noi, ciclisti “insaziabili”, anziché visitarla a piedi hanno preferito continuare a pedalare.

Ritornati in Germania, alla destra del Reno, nei lunghi sentieri ciclabili correvano filari di vigneti. Siamo arrivati così a Bad Bellingen, nota anche come località termale. Abbiamo concluso il viaggio passando da Friburgo con la sua mastodontica cattedrale ed infine sosta a Vaduz nel Liechtenstein.

Ah! Dimenticavo la golosissima torta “Foresta Nera”, fatta con Pan di Spagna, panna montata, scaglie di cioccolata e ciliegie.

27/28 Settembre: Mantova Bike Festival

Locandina Mantova Bike Festival

Locandina Mantova Bike Festival

Il Mantova Bike Festival è l’evento dedicato al mondo della bicicletta in programma sabato 27 e domenica 28 settembre 2014 nel centro storico e in provincia di Mantova.
La bici consente di muoversi in modo ecologico ed attivo, permettendo di apprezzare i tesori ambientali, architettonici, storico-artistici disseminati nel territorio. I dettagli, le atmosfere, gli odori e i giochi di luce emergono appieno durante i PERCORSI CICLOTURISTICI predisposti da guide naturalistiche esperte.
La bici è anche corsa ed adrenalina. Per i professionisti, gli appassionati e i dilettanti il Mantova Bike Festival è l’occasione per tenersi aggiornati tramite CONVEGNI E WORKSHOP tematici e conoscere le novità di stagione in ambito ciclistico, grazie alla FIERAospitata nella splendida cornice di Piazza Sordello.
Ma la bici non è solo un mezzo di trasporto, essa può diventare la protagonista di sensazionali esibizioni di FREESTYLE.


Uno spazio è dedicato alla storia con ESPOSIZIONI di bici e fotografie d’epoca e alla creatività di un giovane artista mantovano che, con il suo marchio Restauro Bici, regala una nuova vita a vecchi telai arrugginiti. A contorno del Festival una serie di EVENTI COLLATERALI animano la città.

Mantova Bike Festival … due giorni di appuntamenti per celebrare l’universo delle due ruote.

www.mantovabikefestival.it