Arte e bici, un binomio sempre più apprezzato

città d'arte della pianura padana

città d’arte della pianura padana

Il Circuito città d’arte della Pianura Padana ha rinnovato la convenzione con la Fiab per promuovere il ciclo turismo negli 11 comuni aderenti (tra cui Modena). In virtù di tale accordo, le associazioni locali della FIAB organizzano visite guidate per gruppi di cicloturisti aderenti all’associazione offrendo loro particolari condizioni di accoglienza, disponibilità gratuita di guide, informazioni, materiali speciali ed altri benefit. È possibile iscriversi in ogni momento alla Fiab.

Le escursioni sono da concordarsi scrivendo o telefonando ai referenti degli Uffici Turismo e al referente Fiab cittadino (http://www.circuitocittadarte.it/cosa-fare/cicloturismo). Oltre alle gite di un giorno, è possibile organizzare anche i week end nelle città d’arte, contattando gli Operatori turistici. È importante evidenziare che una parte della quota di adesione va al progetto Biciclette a Fiumi (www.bicicletteafiumi.it), l’iniziativa della Fiab a sostegno delle zone terremotate del modenese.

L’offerta dei week end è molto interessante e variegata:

  • BERGAMO: pedalando su e giù tra arte e natura;
  • BRESCIA: Franciacorta ed il Lago di Garda;
  • CARPI E LA BASSA MODENESE: storia , arte e cucina nella terra dei Pio e degli Estensi;
  • DA CREMONA A PARMA: da Stradivari a Verdi;
  • DA PARMA A CREMONA: lungo il grande Fiume;
  • DA LODI A MONZA: arte e natura di provincia;
  • DA MONZA A LODI: l’Adda racconta;
  • DA MODENA A REGGIO EMILIA: alla scoperta di preziose città e suggestive campagne;
  • MODENA E LE SUE COLLINE: castelli , colline, sapori e…motori;
  • MIRANDOLA E LA BASSA MODENESE: convivialità , tradizioni e natura tra il Secchia ed il Panaro;
  • DA PAVIA A PIACENZA: spiritualità, gusto ed arte sulle sponde del Po;
  • DA PIACENZA A PAVIA: sulla strada dei pellegrini;
  • VERCELLI: la strada del riso

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

le città

le città

Blocco Euro 3: meno veleni per tutti

città inquinata

città inquinata

Blocco Euro 3: meno veleni per tutti

Appena annunciato, il “piano anti smog” del Comune ha provocato un’alzata di scudi trasversale che ha unificato la politica contro le misure chiave previste dal provvedimento. In particolare, si critica l’inserimento dei veicoli Euro 3 nell’elenco di quelli esclusi dalla circolazione, portandone il numero da 12.800 a 22.200. Vale la pena di precisare che l’incremento delle auto escluse è di 9.400 unità su oltre 116.000 e che la maggioranza degli spostamenti urbani sono inferiori ai 2 km, percorribili con altri mezzi.

Quali sono le motivazioni sostenute? Il PD, FI e Cinque Stelle solidarizzano: troppi i cittadini penalizzati dal provvedimento, insufficienti e inquinanti a loro volta i mezzi del trasporto pubblico offerti come alternativa al mezzo privato.

Le contromisure proposte tendono tutte a lasciare invariato l’inquinamento: dalla «libera circolazione nell’anello interno le tangenziali» alla riduzione dell’ampiezza «delle aree interessate dalla limitazione», alla sospensione della manovra in attesa di chiarimenti dalla Regione.

Nessuno degli oppositori ha avanzato proposte alternative né ha accennato alla ciclabilità, che è la seconda modalità di spostamento (oltre il 10% sul totale). La bici è già posseduta da tutti i cittadini e ha costi di gestione bassissimi.

Nel presentare il Piano della Mobilità Ciclabile il 15 gennaio scorso, il Sindaco Giancarlo Muzzarelli dichiarò che esso si propone di «ridurre la quota di spostamenti con l’automobile privata». È evidente che ciò è possibile promuovendo il trasporto pubblico, la ciclabilità e la pedonalità. Proprio gli argomenti emersi da parte dei detrattori del “piano anti smog”, ivi compreso il suo (pentito?) presentatore, l’Assessore Guerzoni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Pedalata alla cascate dell’Abante, Castel D’Aiano

Pedalata alla cascata dell’Abante, Castel D’Aiano, il 26 luglio. Qualche fotografia per chi non c’era.

A ruota libera: Un viaggio contro l’indifferenza

viandando

viandando

Tutto inizia con un viaggio in bicicletta sul Cammino di Santiago e con due ragazze, Gaia e Chiara, accomunate dalla stessa passione per il viaggio lento. Da allora sono passati dieci anni e le due ragazze hanno continuato a viaggiare, percorrendo la via Francigena, l’Olanda, l’Irlanda. A volte si sono separate e Gaia ha proseguito da sola, come quando è andata in America o in Cina.

Quando hanno deciso di raggiungere Gerusalemme si sono ritrovate di nuovo unite, ed è maturato così il desiderio di raccogliere testimonianze di donne incontrate durante il loro andare. La svolta arriva nel 2014, quando Gaia scopre la tragedia di Porto Palo, avvenuta nella notte tra Natale e Santo Stefano di 18 anni prima: una imbarcazione con a bordo circa 300 migranti, provenienti dal Pakistan, dallo Sri Lanka e dall’India, affonda al largo del piccolo porto siciliano. Una tragedia passata sotto silenzio, avvolta nel mistero, finché il velo viene squarciato grazie alla testimonianza di un pescatore e la verità viene a galla. Il libro, scritto dal giornalista Giovanni Maria Bellu, dal titolo emblematico “I fantasmi di Porto Palo” ne racconta tutte le varie sfumature, i silenzi, le omissioni. Sappiamo che da quel lontano 1996 altri terribili naufragi si sono succeduti in un crescendo senza fine (ricordiamo, tra gli altri, quello al largo di Lampedusa dell’ottobre del 2013 e quello più recente dell’aprile di quest’anno. il cui numero di vittime solo a pronunciarlo fa venire i brividi) in un triste, tragico copione al quale rifiutiamo ancora oggi di assuefarci.

Di tutte queste persone, donne, uomini, bambini, non è rimasto nulla, non una tomba su cui piangere, i corpi sepolti per sempre nel grande blu. L’unica realtà rimasta, questa sì, palpabile e concreta, è l’indifferenza dei più.
Ma Gaia non vuole rimanere indifferente, così decide, nell’agosto del 2014, insieme alla associazione “Viandando” di intraprendere un viaggio in bicicletta lungo l’Italia meridionale, percorrendo 1200 chilometri da San Severo in Puglia fino a Porto Palo di Capo Passero, in Sicilia.
Il “Rambling for migrants”, questo il nome del progetto, al quale ha aderito anche l’associazione “Libera contro le mafie” è stato un viaggio della memoria e della conoscenza, durante il quale si è potuto concretizzare l’incontro con comunità di immigrati che hanno vissuto il dramma dell’esodo e che per questo sono testimoni diretti dei flussi dei migranti e rifugiati. L’idea voleva essere altresì una “chiamata di correo” per i paesi dell’Unione, con una raccolta di firme per una petizione volta a spingere i Paesi Europei a farsi carico del recupero della nave F145 affondata nel lontano 1996 insieme al suo carico di vite umane.

Leggiamo dal sito di “Viandando” (www.viandando.eu) che Gaia è tornata dal viaggio carica di speranza e che un nuovo progetto sul tema dei migranti è stato lanciato, un carico di chilometri da percorrere in bicicletta in collettiva, per richiamare l’attenzione delle autorità ad un diverso modo di affrontare il tema migrazione, perché il diritto di sognare una vita migliore è un diritto universale, da sempre.

Rubrica a cura di Luana Marangoni

Giovani ciclisti alla scuola Cittadella

Si impara da piccoli
BICICLETTANDO: LABORATORIO DI CICLOMECCANICA
22 APRILE 2015

Giovani ciclisti alla scuola Cittadella

“Rimontare una ruota è stato bellissimo per me; tanti strumenti, attrezzature e il modo con cui si trovava il buco nella ruota. Fantastico!”, Roxana, 5° B

“Un giorno sono venuti e ci hanno spiegato come si usano le bici. E quando vogliamo frenare dobbiamo frenare dietro perché se freniamo davanti possiamo cadere e ferirci” (Jurgent, 5° A)

“Il velocipede è stato inventato in Francia nel 1861 da un fabbro di nome Kirkpatrik Mac Millan … Ma perché una bici così alta? Forse per la posizione del suo cavaliere. Ma la bici era un mezzo ancora insicuro. Quando il cavaliere (guidante) saliva non riusciva a frenare perché non esistevano ancora i freni. La bicicletta adesso è un mezzo sicuro che aiuta l’ambiente e ti semplifica le cose. Ma ci aspettano cose nuove nel futuro, forse bici volanti? O bici a razzo non inquinanti!! (Ikram, 5° A)

roxana

roxana

jurgens

jurgens

ikram

ikram

Tranquilli si parte …

bici impazzita

bici impazzita

Rubrica a cura di Armando Gualandrini e Sandro Galtarossa

In queste poche righe mi soffermo su alcuni piccoli accorgimenti che possiamo adottare affinché le nostre uscite in bicicletta siano le più sicure e divertenti possibili.

Sia che ci troviamo nel caos cittadino o nella quiete della campagna o su un passo di montagna si dovrà essere sempre molto attenti e adattarci al contesto in cui ci stiamo muovendo, dobbiamo sempre essere padroni sia del mezzo che della strada che stiamo percorrendo.

Non si può prescindere, qualunque sia la nostra meta, dall’ avere una bicicletta efficiente:
• Grandezza del telaio adeguata alla nostra altezza
• coperture in buono stato
• freni efficienti
• mezzi di segnalamento funzionanti
• kit di soccorso per le forature

Ricordo che la gomma perde le proprie caratteristiche nel tempo, anche se sembrano nuove.

Da non sottovalutare l’importanza di un abbigliamento adeguato, soprattutto quando si sta in sella per più ore: esso infatti deve essere confortevole, non deve impedire i movimenti e all’ occorrenza deve ripararci dal sole o dalla pioggia. Fondamentali per la nostra sicurezza sono casco e occhiali, consiglio l’acquisto di buoni prodotti, testa e occhi li meritano. Stare molto attenti alle stringhe delle scarpe, se troppo lunghe potrebbero impigliarsi nelle moltipliche anteriori.

Molti ciclisti hanno comportamenti di guida che sono pericolosi per sé e per gli altri quando si pedala in gruppo.

Rispettare il codice stradale.
La bicicletta esprime un senso di libertà e spensieratezza, questo non deve fare diminuire la nostra attenzione soprattutto quando si è in gruppo in quanto possono essere coinvolte molte persone per una nostra disattenzione, si deve essere sempre attenti e pronti ad evitare ostacoli improvvisi.

Quando affrontiamo strade con traffico bisogna rimanere in fila indiana.

Se affrontiamo una salita è opportuno pedalare con il proprio ritmo e non superare i propri limiti, la discesa va affrontata con tranquillità e anche se a volte si vorrebbe volare, bisogna tenere sotto controllo sia la bicicletta che la strada. I freni vanno usati entrambi, calibrando destro e sinistro in base al fondo stradale.

Quando si entra in una zona scura o se ne esce stare molto attenti, l’occhio deve abituarsi al cambio di luce e potremmo per qualche attimo non vedere.

Nel caso di gallerie poco illuminate o altre situazioni di potenziale pericolo indossare il giubbetto alta visibilità diventa fondamentale per la nostra incolumità.

Partiamo …

MTB PLAYGROUND: Giocare con la bici intorno a casa

scuola MTB ai laghetti di Campogalliano

scuola MTB ai laghetti di Campogalliano

MTB PLAYGROUND: Giocare con la bici intorno a casa.
FEBBRAIO-MAGGIO 2015

Da sempre FIAB ha proposto escursioni con livelli di difficoltà crescenti e per biciclette “normali”. Per questo l’ambito MTB, molto più tecnico, è sempre stato un po’ trascurato.

Quest’anno abbiamo voluto proporre un ciclo di uscite dedicate a tutti quelli che ritenevano le proprie capacità fisiche e l’ attrezzatura non adatta al fuoristrada.

Siamo partiti con uscite “intorno a casa”: il primo sui facili argini del secchia a Campogalliano, poi sulle dolci colline intorno a Nirano ed infine abbiamo puntato al soffice terreno sabbioso del Ponte del Diavolo. In ognuna delle uscite abbiamo avuto la compagnia di neofiti/e MTB che si sono cimentati con nuove difficoltà.

La stagione ed il terreno non sono sempre stati nostri alleati, ma pensiamo di rivederli tutti alle prossime uscite in autunno … sembravano davvero soddisfatti del loro nuovo gioco!

Ermes Spadoni

In sella alla bici la salute ci guadagna

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gita in bici

Utilizzare la bici sulle strade urbane contribuisce certamente a ridurre l’inquinamento, l’incidentalità, i costi degli spostamenti e il degrado urbano. Ma la bici offre anche piaceri e vantaggi personali, a cominciare da quelli alla salute.

Una bella escursione sulle due ruote produce effetti di miglioramento dell’umore, prevenzione di malattie (tumori, ictus, infarto, diabete e osteoporosi), controllo del peso (in un’ora si bruciano fino a 600 calorie), aumento del tono muscolare, riduzione della glicemia, del colesterolo «cattivo» e dei trigliceridi, mentre induce un aumento del colesterolo «buono».

Occorre però osservare alcune buone regole e accortezze: ad esempio, è consigliabile affrontare inizialmente due o tre uscite ogni settimana da 25/30 minuti, per aumentare poi il tempo e le difficoltà del percorso. è ragionevole dosare gli sforzi (70-80 pedalate al minuto) e controllare le pulsazioni cardiache con un frequenzimetro (la frequenza massima si calcola con la formula 220 – l’età).

Affinché un’escursione in bici sia davvero salutare, è opportuno adeguare le misure della ciclo alla propria corporatura, esattamente come un vestito, regolando l’altezza della sella in modo da toccare terra con la punta dei piedi. Gli abiti devono favorire la traspirazione. Il casco riduce i danni delle cadute.

Di notte, usare le luci e un giubbetto catarifrangente (obbligatorio nelle strade extraurbane). Per una maggiore efficienza dello sforzo muscolare, è necessario appoggiare sul pedale la punta del piede (non il tallone). Va da sé che è necessario bere liquidi in abbondanza per compensare la sudorazione. Infine, il sellino dev’essere rigido, evitando (per gli uomini) gli appoggi che comprimano la prostata.

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Graziosi Around: sulle orme dello scultore Graziosi

Graziosi

Graziosi

Sulle orme dello scultore Graziosi  – 9 e 10 MAGGIO 2015
Graziosi Around
Diana Altiero

Il progetto “Graziosi Around”, vincitore della IV edizione del concorso “Io amo i beni culturali”,- promosso dall’ Istituto per i Beni Artistici e Naturali della regione Emilia Romagna, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra l’Istituto d’Arte Venturi e il Museo Civico d’Arte di Modena.

Due giorni intorno al Graziosi, artista contemporaneo degli impressionisti ma dai quali prese le distanze, amando rappresentare il suo amore per la natura e il lavoro nei campi.

Il primo giorno, il 9 maggio, si è svolto l’itinerario nel centro di Modena, partendo proprio dalla Gipsoteca a lui dedicata e a seguire, attraverso un percorso a piedi, alla scoperta delle opere presenti nel centro della città. Studenti dell’Istituto d’Arte Venturi si sono cimentati nel ruolo di novelli ciceroni. È curioso come sculture viste tutti i giorni passino inosservate ai nostri occhi ciechi di conoscenze e curiosità.

Il secondo giorno, 10 maggio, la Fiab è stata coinvolta nel percorso ciclistico che aveva come obiettivo di accompagnare in bicicletta i cittadini che lo avessero desiderato da Modena a Savignano sul Panaro, luogo natio del Graziosi dove è nato e cresciuto. A Savignano, esperti di storia locale si sono prodigati in racconti anche curiosi sull’artista, ci hanno fatto conoscere la casa natia e, splendida ancora oggi, la grande quercia rappresentata nei quadri dell’artista, la casa di vacanza in collina, poco distante dalla prima, con una splendida visuale sulla pianura. Tutto questo ci ha fatto rivivere le atmosfere a lui familiari.

 

La grande guerra vista dal mare: ciclovacanza FIAB per famiglie

PRIMA DELLA SCUOLA: LA GRANDE GUERRA VISTA DAL MARE

24-26 LUGLIO 2015: Bici in trincea
Maria Puviani, una mamma

Insolita e straordinaria vacanza per noi quest’anno: la nostra prima volta con la Fiab di Modena, tre giorni nei luoghi della Grande Guerra. Con noi ci sono grandi e piccoli e persino un cane. Partenza alle ore 6:00 in stazione a Modena. Sono previsti due cambi, a Bologna e Venezia. Carica e scarica le bici, in testa o in coda?

Alcune impressioni di viaggio: il primo giorno, ad Aquileia, saliamo tutti sul campanile Popponiano a guardare il paesaggio. In Basilica ammiriamo il mosaico policromo più esteso del mondo occidentale. La laguna per arrivare a Grado: acqua e acqua a destra e sinistra. Caldissimo bagno al mare e poi lunga pedalata tra i campi per Cona dove ci fermiamo per cena e notte.

Il secondo giorno, a Redipuglia, la scalinata e il museo dove gli alpini ci raccontano la Guerra a modo loro. La dolina con le trincee, unico strappo in salita del giro. Altre ciclabili nascoste tra campi e argini per raggiungere il secondo agriturismo. C’è tempo per tornare all’Isonzo e fare un lunghissimo bagno prima di sera.

Il terzo giorno visitiamo velocemente Gradisca e poi a Palmanova, la città stellata, che non poteva mancare. Si mangia nella grande piazza. Caffè e partenza verso Cervignano per il rientro a Modena.

I soci Fiab che ci hanno accompagnato sono stati molto accoglienti e preparati. Tutto è andato bene e nessuno ha bucato. Abbiamo pedalato, sudato, chiacchierato, mangiato, sorriso e siamo tornati allo stesso punto di partenza ma non eravamo più gli stessi. Migliori? Vedete voi.

Note di colore che vi permetteranno di immaginarvi là con noi:

Oh my God… quante docce per ventiquattro persone? Chi ha usato un lenzuolo per asciugarsi ? Can (il cane) abbaia a distesa perché vuole stare in mare con gli altri! Oh com’è trasparente l’acqua dell’Isonzo! Chi è il campione delle “jumping stones”? Si dorme alla grande sulla spiaggia di sassi. I bimbi sono come pesciolini di fiume dentro e fuori dall’acqua gelida. Tu dove hai dormito la prima calda notte? Le “frasche con l’ovoduro” e un po’ di bora. Piove di notte: wow, tutti con le copertine su borse e zaini ma la schiviamo ! Solo tuoni e nemmeno una goccia. I cavalli, le more, i cigni selvatici e i gruccioni, i grilli e il gelato a palline.

Contiamo di ripetere l’esperienza il prossimo anno: di sicuro il cestino e i parafanghi li lascio a casa.

POST IT

1° giorno: Modena-Cervignano del Friuli in treno; ciclabile Alpe Adria da Cervignano del Friuli, Aquileia, spiaggia di Grado, riserva naturale delle Foci dell’Isonzo; pernottamento Foresteria  Isola di Cona 333 4056800 (40 km ca)

2° giorno: Riserva naturale dell’Isola della Cona – Monfalcone – Sacrario Militare di Redipuglia –  visita dei siti di guerra sul Carso; pernottamento a Le Giarine a Fogliano 0481 728608 (50 km ca)

3° giorno: Bagno nell’Isonzo a Sagrado – Gradisca- Palmanova – Cervignano- rientro a Modena in treno. (30 km ca)

Un ringraziamento a tutta la sezione BISIACH IN BICI per l’accompagnamento: Nicola, Francesco, Patrik, Roberta e tutti gli altri che hanno preparato il giro e pedalato con noi. GRAZIE!