Inquinamento: ristabilire la verità dei fatti

siringa-auto

auto – droga

Nel suo rapporto “Qualità dell’aria in Emilia-Romagna”, l’ARPA ha rilevato che nel 2015 a Modena sono stati registrati 55 superamenti dei limiti del PM10, confermando Modena e provincia fra le zone più inquinate d’Europa. L’agenzia ha precisato che il traffico contribuisce per il 34% alle emissioni delle polveri cancerogene, cui occorre aggiungere il 57% di ossidi di azoto, il 39% di monossido di carbonio e il 25% dell’anidride carbonica.

Di fronte ai dati di ARPA, gli enti responsabili delle politiche ambientali e della salute hanno assunto atteggiamenti “negazionisti”, deresponsabilizzanti e intimidatori: i problemi dipendono dalla natura e dalla geografia, non dal traffico. Inoltre, il PM10 è un indicatore della ricchezza e del successo: non vorremo mica impoverirci? Di conseguenza, le misure di contrasto di Comune e Regione sono state emergenziali e rassicuranti, limitandosi a perseguire un lieve contenimento del traffico. Salvo poi dichiarare grottescamente che i blocchi del traffico sono “inefficaci”.

Come stanno le cose?

Disinformazione e ipocrisia imperano e la verità latita. I blocchi del traffico non sono veri blocchi: riguardano una categoria ridotta di veicoli, un’area limitata della città, una fascia oraria ininfluente (gli automobilisti anticipano e posticipano gli spostamenti rispetto agli orari del blocco), i controlli sono inesistenti. L’ordinanza comunale dei blocchi prevede 22 deroghe, compresi i veicoli commerciali, i più inquinanti. Le misure “negative” non sono accompagnate da misure “positive”: non c’è un Piano della mobilità ciclistica né un programma di rilancio del trasporto pubblico. Nel frattempo, però, il complesso politico-economico (politici, commercianti, costruttori) solo pochi giorni fa ha festeggiato il varo di due nuove autostrade e il potenziamento delle due esistenti. Questo sì che è parlar chiaro!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Tesoro a Pedali: la mostra del Museo della Bilancia sulla bicicletta

FIAB ospite di “Detto tra noi” la trasmissione mattutina di TRC, nella quale il Museo della Bilancia di Campogalliano presenta le attività che nel 2016 ruotano intorno “Tesoro a Pedali”, la mostra sulla tecnica della bicicletta. FIAB è tra gli Enti che collaborano con il Museo per realizzare incontri e cicloescursioni a Campogalliano.

 

FIAB Modena presenta “Tesoro a Pedali” from FIAB Modena on Vimeo.

Più autostrade, più traffico e inquinamento

città inquinata

città inquinata

Le grandi manovre condotte in nome del paradigma autocentrico hanno conseguito un successo strabiliante: in un’area tra le più densamente infrastutturate d’Europa saranno realizzate nei prossimi anni altre due autostrade (Cispadana e Sassuolo-Campogalliano) e potenziate quelle esistenti (A1 e A22). Oltre alle new entry, infatti, le sempre più faraoniche autostrade storiche saranno arricchite di complanari (A1 nel tratto Cantone del Mugnano-Modena sud) e di una nuova corsia (Brennero). L’investimento (iniziale) previsto ammonta a ben 2,8 miliardi di euro, una cifra da capogiro che farà stappare molte bottiglie di champagne ai costruttori e ai politici che li sostengono a oltranza.

Nella colata di cemento e asfalto programmata, enorme e ingiustificata, spicca peraltro la più incredibile distorsione della razionalità economica e sociale mai architettata: in presenza di un collegamento autostradale esistente (Modena-Sassuolo) se ne costruirà un doppione parallelo.

Facilmente prevedibile l’impatto sul territorio e sulla vita quotidiana dei cittadini: più autostrade vuol dire più circolazione autoveicolare, più inquinamento e riduzione della speranza di vita per gli abitanti (lo attestano le ricerche dell’Unione Europea e dell’OMS).

La situazione appare ormai chiara: le strategie della mobilità sono dettate da un complesso politico-economico ben consolidato ed efficiente, capace di condizionare la gestione del bilancio pubblico con modalità amministrative acrobatiche. La mobilità sostenibile, sbandierata in periodo elettorale e richiamata in testa al Piano della Mobilità ciclistica, riguarda ormai gli studi di archeologia del consenso. Il re è nudo e danza intorno a noi.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Dalla Maremma al Salento, e altro ancora

colori inaspettati dell'estate padana

colori inaspettati dell’estate padana

A 12 anni dalla sua fondazione, la Fiab modenese si dimostra più vitale che mai. Nata per promuovere la mobilità sostenibile e un concetto di spazio pubblico accogliente, l’associazione conferma e rilancia tutti i suoi impegni assunti al momento della nascita, nel 2004, coinvolgendo sempre più cittadini: nel 2015 ha totalizzato 192 soci, un incremento di quasi un terzo rispetto all’anno precedente.

Ma è il programma delle iniziative 2016 (significativamente intitolato “Dalla parte di chi pedala ogni giorno”) a rappresentare la sfida più ambiziosa per l’organizzazione, un’attenta miscela di cicloescursionismo, corsistica, iniziative culturali e sociali, e collaborazioni con altri enti e associazioni del territorio. Anzitutto sono ben 51 le escursioni previste in Emilia Romagna e nel resto d’Italia, a cui possono partecipare tutti i cittadini. Spiccano per impegno “Alba sull’Adriatico e tramonto sul Tirreno” (7 gg.), la “Verona-Firenze” (2 gg.), il “Gran tour delle Dolomiti” (3 gg.) e il “Salento e la taranta” (9 gg.). 4 sono gli incontri dedicati alla meccanica e al cicloturismo, per le manutenzioni normali e la pianificazione delle gite. Infine, 11 sono le iniziative sociali e culturali, fra cui si distinguono due “Rilevazioni dei flussi ciclabili” e “M’illumino di più”, tradizionale manifestazione ideata per sensibilizzare i ciclisti a usare i dispositivi luminosi e circolare tranquillamente anche di notte.

Alle attività riportate nel programma ufficiale della Fiab, si aggiungono 10 interventi a carattere educativo nelle scuole modenesi, iniziative pubbliche a sostegno della mobilità sostenibile, realizzazione di attività pubbliche nel campo della mobilità in collaborazione con Comuni e Unioni di Comuni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Anno nuovo, vecchie rastrelliere

portabici inadeguati

portabici inadeguati

Anno nuovo, vecchie rastrelliere

Il contrasto ai furti delle biciclette può essere attuato con varie misure, fra cui i parcheggi dotati di moderni portabici. Dopo uno studio sui cicloparcheggi e depositi presenti in città, fornito dalla Fiab all’ Amministrazione comunale dieci anni fa, il Comune effettuò una gara in seguito a cui venne selezionato un portabici (chiamato “Modena”, a forma di P), ritenuto adatto per la città. Il progetto fu accompagnato da una delibera del Consiglio comunale che impone al Comune di provvedere in via esclusiva alla collocazione di nuovi portabici, dopo averne rilevata la reale esigenza.

Di nuovi portabici risulta ne siano stati installati circa 1.200 in centro, a fronte di un fabbisogno censito di circa 2.500 unità. Ma il progetto, meritorio sotto ogni punto di vista, si è fermato. Non solo: risulta che nei più importanti interventi di riqualificazione urbana realizzati sono riapparse le vecchie rastrelliere. L’ elenco è purtroppo significativo: Piazza Roma, Museo Ferrari, Manifattura Tabacchi, parcheggi Novi Park e Palazzo Europa, parcheggio Largo Pucci. Il Comune ha collocato rastrelliere obsolete che non consentono di legare ruota e telaio per una migliore protezione della bici: come mai?

Sempre in tema di lotta ai furti, good news dal Policlinico: il 23 dicembre l’ Azienda ha inaugurato il primo deposito protetto per le biciclette riservato ai dipendenti. Situato sotto l’ ingresso 1, può ospitare 78 biciclette. I dipendenti possono accedervi col badge.
A quando i depositi protetti anche all’ ospedale di Baggiovara e nelle sedi comunali di Via Santi e Via Galaverna?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2015, storia di un anno di FIAB Modena (il video)

Il racconto fotografico delle attività di FIAB Modena nel 2015. Non solo cicloescursioni, ma anche attività sociali, con le scuole, formazione e sensibilizzazione all’uso della bici, proposte per una mobilità sostenibile, per città più vivibili e sicure.

 

2015, storia di un anno di FIAB Modena from FIAB Modena on Vimeo.

e se vi è piaciuto potete già iscrivervi a FIAB per il prossimo anno!

Ciclo consigli sotto l’albero

rossella-natale-alberelliCiclo consigli sotto l’albero

Qualche giorno fa il lettore N. M. scriveva: «È necessario adeguare la viabilità con muove opere, e bisogna farlo immediatamente». In occasione del preannunciato incremento delle tariffe della sosta, la lavoratrice del centro storico C. M. si lamentava: «Invece di agevolarci, ci mettono ancora più in ginocchio e, con uno stipendio di 700 euro, sarò costretta a parcheggiare a chilometri di distanza pur di non pagare: come si fa a lavorare così?». Un altro lettore, G. C. M., ha espresso considerazioni critiche sulla ciclabile di Via Giardini: «Quindi: pagheremo più parcheggi, respireremo più smog, pedaleremo in una ciclabile secondo me non sicura». In Via Giardini ARPA ha rilevato 13 sforamenti ai limiti di PM10 negli ultimi 14 giorni, 53 totali nel 2015. Gli amministratori comunali di Modena si sono mobilitati per incrementare le autostrade che già solcano numerose il territorio, sostituire i treni provinciali con bus e realizzare faraonici parcheggi a ridosso del centro storico.

Di fronte a quest’ansia autocentrica, destinata ad aumentare l’inquinamento e a dequalificare la città, la FIAB propone modesti consigli per promuovere l’uso della bici, una valida alternativa alle auto: 1) Scegliete il tipo di bicicletta più adatta ai vostri bisogni 2) Spendete il necessario per proteggere la bici con targa e antifurto 3) Se potete, cercate alternative alle strade insicure 4) Se usate i marciapiedi, rispettate almeno i pedoni 5) Pedalate a distanza di sicurezza dalle auto posteggiate, usate le luci di notte 6) Tenete la bici sempre in ordine e manutenetela regolarmente 7) Pedalate in gruppo per stare al sicuro, fare meno fatica e arrivare prima.

Buone feste e buona pedalata!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Dalla parte di chi #pedalaognigiorno

dalla parte di chi #pedalaognigiorno

dalla parte di chi #pedalaognigiorno

Dalla parte di chi #pedalaognigiorno
Giorgio Castelli

Questo è il titolo della campagna per il tesseramento FIAB del 2016 e sottolinea l’impegno corale dell’associazione per la tutela dei diritti e della sicurezza di chi va in bicicletta.

È un impegno ormai trentennale che cerca di tutelare e promuovere l’uso delle due ruote in un progetto di riqualificazione degli spazi pubblici urbani ed extraurbani, per una mobilità davvero sostenibile.

Ci rivolgiamo a chi usa la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per scelta responsabile o anche solo come strumento della propria passione.

FIAB Modena ha cercato di declinare questi contenuti nelle numerose e crescenti iniziative che trovate nel nostro ricco calendario del 2016. Sarà un anno veramente impegnativo per tutti noi e contiamo sul contributo di tutti i soci per riuscire con uno sforzo corale, a renderlo concreto ed efficace.

Seguendo la nostra pluriennale tradizione, le attività programmate cercano di diffondere comportamenti responsabili nell’ambiente e nello spazio pubblico e prevedono la collaborazione con le scuole, con altre associazioni e con i numerosi istituti culturali della nostra Provincia.

Lo sforzo continuo di costruire un rapporto con le altre agenzie culturali ed associative mira ad unire le forze e le risorse disponibili per le finalità della nostra organizzazione e contemporaneamente arricchisce la nostra associazione di nuove idee e di nuovi punti di vista.

Con lo stesso spirito organizziamo le nostre gite e i nostri viaggi, che mettono al primo posto la ricerca di un rapporto attivo col territorio visitato e con la storia dei suoi abitanti. Il viaggio può così diventare una ricca esperienza personale e associativa, che ci apre la mente e ci avvicina alla comprensione della varietà culturale umana.

Per noi infatti praticare una ‘mobilità nuova’ significa promuovere uno stile di vita che rende le nostre città più belle e più sicure, riduce le sofferenze dei cittadini per il traffico e l’inquinamento e agevola la conoscenza e la relazione tra persone di territori e culture diverse, costruendo un ambiente più sano, più sereno e più civile.

Archivio InfoBici

ANNO 2019

infobici 48 - marzo 2019

infobici 48 – marzo 2019

ANNO 2018

infobici 47 - settembre 2018

infobici 47 – settembre 2018

ANNO 2017

infobici 45 - aprile 2017

infobici 45 – aprile 2017

infobici 46 - settembre 2017

infobici 46 – settembre 2017

ANNO 2016

infobici 43 - gennaio 2016

infobici 43 – gennaio 2016

infobici 44 - settembre 2016

infobici 44 – settembre 2016

ANNO 2015

infobici 42 - novembre 2015

infobici 42 – novembre 2015

infobici 41 - luglio 2015

infobici 41 – luglio 2015

infobici 40 - aprile 2015

infobici 40 – aprile 2015

infobici 39 - gennaio 2015

infobici 39 – gennaio 2015

ANNO 2014

infobici n.38

Infobici n.38 – ottobre 2014

infobici n.37

Infobici n.37 – luglio 2014

infobici n.36

Infobici n.36 – aprile 2014

infobici n.35

Infobici n.35 – gennaio 2014

ANNO 2013

Infobici n.34

Infobici n.34 – ottobre 2013

Infobici n.33

Infobici n.33 – luglio 2013

Infobici n.32

Infobici n.32 – aprile 2013

Infobici n.31

Infobici n.31 – gennaio 2013

ANNO 2012

Infobici n.30

Infobici n.30 – ottobre 2012

Infobici n.29

Infobici n.29 – luglio 2012

Infobici n.28

Infobici n.28 – aprile 2012

Infobici n.27

Infobici n.27 – gennaio 2012

ANNO 2011

Infobici 26 - mese anno

Infobici 26
ottobre 2011

Infobici 25 - luglio 2011

Infobici 25
luglio 2011

Infobici 24 - aprile 2011

Infobici 24
aprile 2011

infobici 23 - marzo 2011

Infobici 23
marzo 2011

Infobici 22 - gennaio 2011

Infobici 22
gennaio 2011

ANNO 2010

infobici21

Infobici 21
ottobre 2010

infobici20

Infobici 20
luglio 2010

infobici19

Infobici 19
aprile 2010

infobici18

Infobici 18
gennaio 2010

ANNO 2009

Infobici 17 mese anno

Infobici 17
ottobre 2009

Infobici 16 mese anno

Infobici 16
luglio 2009

Infobici 15 mese anno

Infobici 15
aprile 2009

Infobici 14 mese anno

Infobici 14
marzo 2009

Infobici 13 mese anno

Infobici 13
gennaio 2009

ANNO 2008

Infobici 12

Infobici 12
ottobre 2008

Infobici 11

Infobici 11
luglio 2008

Infobici 10

Infobici 10
aprile 2008

Infobici 09

Infobici 09
gennaio 2008

ANNO 2007

Infobici 8

Infobici 8
settembre 2007

Infobici 7

Infobici 7
luglio 2007

Infobici 6

Infobici 6
aprile 2007

Infobici 5

Infobici 5
gennaio 2007

ANNO 2006

Infobici 4

Infobici 4
ottobre 2006

Infobici 3

Infobici 3
luglio 2006

Infobici 2

Infobici 2
aprile 2006

Infobici 1

Infobici 1
gennaio 2006

ANNO 2005

Infobici 0

Infobici 0
ottobre 2005

Se il clima non mobilita Modena…

città inquinata

città inquinata

Le conclusioni della recente Conferenza sul clima tenuto dall’ONU a Parigi hanno dato una chance alle nazioni impegnando gli stati a contenere l’incremento della temperatura a meno di 2 gradi nei prossimi decenni. Molti osservatori, tuttavia, hanno evidenziato l’assenza di vincoli e quantificazioni per ogni area del pianeta, determinando una notevole incertezza sull’efficacia delle deliberazioni assunte da quasi 200 rappresentanti mondiali.

Che interesse rivestono le decisioni parigine per la vita quotidiana dei cittadini? Sul tema la città di Modena sembra completamente assente, distratta e disinteressata. E invece il tema riguarda proprio noi persone normali, che viviamo, lavoriamo e passiamo il tempo nella città. Saremo noi a pagare il conto dell’inquinamento ambientale prodotto in misura rilevante dalle automobili.

Secondo il Rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), l’Italia ha registrato nel 2012 un record di decessi “prematuri” (84.400 persone), su un totale di 491mila nell’intera Unione europea. Le città padane sono quelle più inquinate del paese. I tre inquinanti più devastanti, le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, sono generati dalla circolazione autoveicolare. In questa situazione, non esiste una politica a livello cittadino per la limitazione dell’inquinamento (stentano anche a livello regionale e nazionale…): disinteresse e calcoli politici di brevissimo periodo hanno impedito l’attuazione di misure serie di contrasto alle emissioni atmosferiche. Sarebbe ora che noi cittadini ci svegliassimo dal torpore sull’argomento e chiedessimo conto ai nostri amministratori di quanto non fatto per la nostra salute. I due gradi di cui s’è parlato a Parigi riguardano proprio noi.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it