Biciclettando, andare in bici diventa un gioco istruttivo

laboratori con i ragazzi delle scuole

laboratori con i ragazzi delle scuole

Fra le numerose attività svolte dalla Fiab modenese spicca per impegno e originalità «Biciclettando», il modulo didattico offerto alle scuole primarie e secondarie per avvicinare i ragazzi al mondo delle due ruote e alla mobilità sostenibile. L’iniziativa è presente da anni nel catalogo ufficiale degli itinerari scuola-città offerti da MeMo (Comune di Modena) e ha suscitato un interesse crescente: nel 2015/16 sono ben 20 le scolaresche coinvolte, con circa 450 studenti.

Il successo dell’attività è originato dal mix di storia, cultura, tecnologia ed escursioni che la FIAB ha messo a punto nel tempo, confezionato abilmente con comunicazione verbale, video, dimostrazioni pratiche, sintetizzato in due ore e veicolato dalla travolgente passione (e competenza) dei ciclisti per il loro amatissimo mezzo.

«Biciclettando» si articola in un modulo mattutino in classe, a sfondo culturale e teorico, e in un laboratorio pomeridiano, più pratico.

L’attività in classe presenta la bicicletta nella sua evoluzione storica, come mezzo di trasporto meccanico che richiede conoscenze tecniche elementari e rispetto delle norme, e come protagonista della mobilità sostenibile. Un’interessante momento è l’osservazione delle carte del territorio in cui è ubicata la scuola e lo studio delle piste ciclabili più vicine, ponendole a confronto con i percorsi automobilistici del quartiere.

Straordinariamente coinvolgente è poi il laboratorio pomeridiano, durante il quale i ragazzi apprendono le principali attività di controllo, manutenzione e riparazione della propria bicicletta, ricevendo aiuto e consigli per metterla a punto e dotarla di tutte le componenti necessarie per migliorarne la visibilità sulla strada.

Come momento culminante delle attività, ricco di gratificazione e avventura urbana, «Biciclettando» offre la possibilità di compiere insieme agli esperti della Fiab un’escursione in città, progettata insieme ai docenti e agli studenti.

Tutte le attività sono svolte dai soci dell’organizzazione, a titolo volontario.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

giorni scuola orario soci
   9 e 16 febbraio Marconi (lab. pomerid.) 14,30/16,30 Giorgio e Beppe
 17 e 24 febbraio Cavour  (lab. pomerid.) 14,30/16,00 Eugenio e Fausto
 17 marzo Bersani 5° A  (Albareto)   8,45/12,30 Giorgio e Paola
   1 aprile Carducci 3°C e 3°G   8,45/12,30 Giorgio e Eugenio
 19 e 26 aprile Calvino  (lab. pomerid.) 14,30/16,30 Eugenio e Giorgio (kit)
 19 e 26 aprile Guidotti  (lab. pomerid.) 14,30/16,30 Fausto e Nicola
 20 e 27 aprile Ferraris  (lab. pomerid.) 14,30/16,30 Beppe
 21 aprile Gramsci 4° A e 4°C   8,45/12,30 Paola e Giorgio
 22 aprile Cittadella 5° B   8,45/12,30 Giorgio, Eugenio, Eugenia
 27 aprile Carducci 3°A e 3°B   8,45/12,30 Giorgio e Eugenio
30 aprile (sabato) Carducci 2°D e 2°F   8,45/12,30 Ermes e Armando
10 e 17 maggio Sola-S.Damaso (lab.p.) 14,30/16,30 Eugenio e NIcola
11 e 17 maggio Carducci (laboratorio p.) 14,30/16,30 Beppe e Giorgio

Inquinamento: ininfluenti le «cure palliative»

auto ibrida

auto ibrida

Il 2015/16 passerà alla storia come il primo anno senza un vero inverno. Questo incredibile primato è la conseguenza di un cambiamento climatico che è stato ribadito nella Conferenza ONU di Parigi (dicembre 2015), conclusasi con l’impegno a limitare a 2 gradi l’incremento della temperatura nei prossimi decenni per prevenire una situazione ingovernabile.

A tale scopo, è indispensabile «fare i compiti a casa». Per salvaguardare la salute e il futuro della biosfera (il posto in cui viviamo), è necessario ridurre le emissioni dei gas climalteranti (biossido di azoto, anidride carbonica ecc.). A questa misura, ne dev’essere associata un’altra, finalizzata a tutelare la salute umana: contenere le polveri sottili prodotte dal riscaldamento, dall’industria pesante e dal traffico.

Di fronte a questa esigenza, come reagiscono i decisori politici nostrani? Invece di attuare interventi commisurati alla gravità della situazione ambientale e sanitaria (in provincia di Modena sono circa 30mila su 700mila abitanti le persone colpite da patologie alle vie respiratorie collegate all’inquinamento dell’aria), lanciano iniziative capaci di conquistare l’attenzione dei media ma del tutto inefficaci per risolvere i problemi. Adottano le «cure palliative» per illudere l’ammalato, piuttosto che combattere le cause all’origine dei suoi mali.

L’ultima misura assunta dalla Regione Emilia Romagna, l’esenzione dal pagamento del bollo per tre anni per chi acquisti auto ibride (motore a benzina associato a elettrico o idrogeno), rientra in questa classe di annunci surreali. Le lobby dei produttori di veicoli ibridi, come già quelle degli impianti a metano e gpl, continuano a spolpare il bilancio pubblico in nome di una presunta «mobilità sostenibile» dietro cui si celano vistosi interessi privati. Solo chi vive sulle nuvole può fingere che questi veicoli, destinatari di incentivi a vario titolo, siano «ecologici», nonostante emettano gas velenosi per l’ambiente (bruciano derivati del petrolio per produrre elettricità). La verità è che, a Bologna come a Modena, l’auto continua a restare l’unica vera opzione per la mobilità urbana.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

FIAB Ferrara: Comacchio, fuga al mare con screzio archeologico

comacchio

comacchio

Segnaliamo una bella escursione di 2 giorni dei nostri amici di FIAB Ferrara.

Il 23 e 24 Aprile ci recheremo a Comacchio per una escursione con scopi paesaggistici ed archeologici. Sono recenti le notizie che le zone limitrofe alla città stanno restituendo reperti molto importanti (seconda nave romana;basamento marmoreo di un faro o di un molo marittimo). Avremo la collaborazione del Gruppo Archeologico Ferrarese e del Comune di Comacchio .

PROGRAMMA
23 Aprile : 8.30 raduno ; 9.00 visita al Museo archeologico nazionale in particolare la parte dotata di audiovisivi che illustrano il sito di Spina(piano terra) per poi salire al primo piano per apprezzare, accompagnati dai volontari del GAF, alcuni dei reperti di maggior pregio .
11.00 partenza per Comacchio seguendo il corso del Volano fino a Final di Rero dove è previsto il pranzo.
14.00 ripartenza per Migliarino ,Ostellato ,strade del Mezzano,sito di Spina , Comacchio
16.00 visita alla città della laguna accompagnati da guide del Comune.
18.00 arrivo a Porto Garibaldi (Camping Florenz) per il pernottamento e la cena.
(In totale da FE il percorso è di km 75 )
21.30 serata in spiaggia

24 Aprile : 8.30 raduno ; 9.00 partenza per raggiungere il sito di Santa Maria Padovetere ed apprezzare i nuovi ritrovamenti archeologici (accompagnati da esperti del Museo Archeologico Nazionale). In alternativa gita in barca nelle valli in partenza dalla Stazione Foce (secondo gruppo) .
11 30 Partenza di tutta la comitiva per Ostellato seguendo le strade del Mezzano
13.00 Ostellato pranzo presso le “Vallette”
15.00 ripartenza per Ferrara seguendo l’itinerario più conveniente ai presenti.
17.00 arrivo a FE Stazione ferroviaria (sempre km 75)
Costi : € 85/90 comprendenti due pranzi , una mezza pensione presso il Camping ,assicurazione infortuni e RCA. Va aggiunto il costo del giro in barca per chi sceglie questa soluzione (circa €15)

Prenotazione con caparra di € 40 entro il 12 Aprile presso Massimo (348 8645028 ; mamiglio48@tim.it) oppure Rossana (0532 718177 ; roszir@alice.it)

Copertura assicurativa per il bike to work

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“L’uso del velocipede, come definito ai sensi dell’art. 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, deve, per i positivi riflessi ambientali, intendersi sempre necessitato.”

Questa affermazione perentoria, espressa nell’urticante forma del burocratese più puro, pone termine ad una durissima disputa durata 9 anni che ha contrapposto la Fiab e l’INAIL, l’ente che sovrintende alle assicurazioni sugli infortuni dei lavoratori.

La questione è di rilevante interesse. Fino al dicembre 2015, ai dipendenti che utilizzavano la bici per recarsi in azienda non era riconosciuta la copertura assicurativa in caso di infortuni sul percorso casa-lavoro, in quanto l’uso del loro mezzo non era ritenuto “necessitato”. In concreto, un lavoratore coinvolto in un incidente stradale che usava il mezzo pubblico veniva risarcito, mentre se usava la bicicletta non lo era.

La nuova normativa estende i benefici assicurativi anche ai ciclisti, in base ad una considerazione ambientale (il loro gesto contribuisce a ridurre l’inquinamento dell’aria), e quindi va premiato per la sua valenza civica (legge n° 221/2015).

Il successo della Fiab corona 9 anni di una dura battaglia. La campagna dell’associazione era iniziata nel 2007 e ha coinvolto un crescente numero di enti locali. In questa circostanza, va dato atto che il Comune di Modena è stato fra gli enti che hanno aderito fra i primi alla campagna con una propria deliberazione di Consiglio Comunale risalente al 2008. Un piccolo gesto che ha contribuito certamente a sbloccare la situazione verso un esito positivo.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

articolo di domenica 6/3/2016

articolo di domenica 6/3/2016

Gli ideali collettivi dell’architettura modenese tra gli anni ’50 e ’70

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partenza da piazza grande

Le bellezze della città di Modena
Venerdì 19 (conferenza) e domenica 21 (visita in bicicletta) febbraio 2016

Gli ideali collettivi dell’architettura modenese tra gli anni ’50 e ’70

Un ‘ iniziativa che ha riscosso molta partecipazione e grande interesse si è articolata in due appuntamenti: la sera di venerdì 19 l’ architetto Rossella Cadignani ha mostrato immagini e spiegato tutti i perché dell’ itinerario ciclistico su cui ci avrebbe condotto la domenica successiva in città. L’ oggetto della visita guidata, piuttosto particolare, erano i progetti architettonici di Modena degli anni ’50-’70, che furono espressione di una politica lungimirante che primariamente cercava risposte alle necessità contingenti della cittadinanza, immaginandone anche gli sviluppi futuri.

Un ‘ iniziativa che ha riscosso molta partecipazione e grande interesse si è articolata in due appuntamenti: la sera di venerdì 19 l’ architetto Rossella Cadignani ha mostrato immagini e spiegato tutti i perché dell’ itinerario ciclistico su cui ci avrebbe condotto la domenica successiva.

L’ oggetto della visita guidata, piuttosto particolare, era la Modena degli anni ’50-’70 del ‘900. Non si poteva però non partire da Piazza Grande, dall’ ombra di quel Duomo la cui edificazione, nel 1099, i rappresentanti di tutte le classi sociali riuniti in assemblea deliberano di finanziare: si imponeva alle autorità tradizionali la volontà del “comune”; ci si determinava orgogliosamente come una collettività non di sudditi ma di cittadini. Questa eredità non la dovremmo mai dimenticare…

Qualche analogia fra la rinascita dell ‘ XI secolo ed il secondo dopoguerra c’ è : venti anni di sudditanza sotto la dittatura, cinque anni di guerra che è stata anche guerra civile hanno stremato e dilaniato il tessuto sociale della città, ma c’è una grande voglia di ricostruire, di partecipare, per inverare i valori di democrazia e uguaglianza sanciti dalla Costituzione. E Modena trova il suo Sindaco, Alfeo Corassori, che circondandosi di collaboratori capaci come l’ ingegner Pucci effettua scelte urbanistiche lungimiranti ; ecco viale Storchi, con le sue botteghe e tettoie, la ciclabile e il pedonale; ecco il Villaggio Artigiano, che – pensato per rispondere ad una situazione di grande povertà, disoccupazione, violenti conflitti- contribuisce a fare di Modena l’ avanguardia di quello sviluppo economico che verrà denominato “modello emiliano”.

Dopo la ripresa economica, i progetti per intervenire sulla città vengono affidati a grandi nomi dell’ architettura: Aldo Rossi e Gianni Braghieri nel ’71 vincono il concorso per l’ ampliamento del Cimitero, a tutt’oggi solo in parte realizzato. Dopo le spiegazioni di Rossella sull’ intero disegno lo abbiamo guardato con occhi nuovi, lasciandoci coinvolgere dalla poetica di questa suggestiva “città dei morti”.

Gli anni ’70 vedono anche la realizzazione del quartiere Giardino, le case immerse nel verde che è però, appunto, un giardino non limitatamente “condominiale” bensì aperto a tutta la città. Ultima tappa, il Parco Ferrari. Anche di questo avevamo visto il disegno di Leonardo Benevolo e di Sir Jellico, ben diverso dall’ attuale sistemazione ( o meglio per molti aspetti non-sistemazione)

Era un periodo fertile di sogni, di idee. Penso ad un’altra analogia: assieme alle cattedrali romaniche dopo l’ anno Mille fiorivano le lingue romanze ; parallelamente ai progetti urbanistici nella Modena degli anni ’60 e ’70 si realizzava un modello di scuola , dai nidi alle materne, ancora oggi preso ad esempio in tutta Europa.

Una pedalata estremamente interessante.. pensare che la Modena del ‘900 sia già Storia fa un po’ effetto ma è proprio così, se pensiamo al malinconico presente, così privo di ideali collettivi e povero di futuro

Chiara Marchiò
FIAB Modena

Mobilità ciclistica: quali incentivi?

rossella-casa-lavoroL’incalzare delle cattive notizie sugli elevati livelli di inquinamento nelle aree urbane e, più in generale, delle emissioni nell’aria che stanno provocando il grande cambiamento climatico in corso, richiede risposte proporzionali alla gravità della situazione ambientale. Chiarezza di obiettivi, trasparenza nelle decisioni e costanza nell’attuare le attività programmate costituiscono i requisiti essenziali di cui gli enti decisori dovrebbero dotarsi per affrontare fenomeni di enorme portata, prodotti localmente e a livello planetario.

Oltre ai citati attributi, i decisori dovrebbero affidarsi anche alla creatività, nel senso di immaginare soluzioni originali e concrete capaci di contribuire a risolvere i problemi individuati. In altre parole, per promuovere l’uso dei mezzi alternativi all’auto privata (trasporto pubblico, bicicletta e pedonalità) occorre anche mettere in campo forme di incentivi reali per modificare stili di mobilità divenuti ormai contrari al bene comune.

Sotto questo aspetto, la Francia sta mettendo in cantiere misure inedite e di lungo periodo. Il governo ha deciso di prevedere un’indennità di 25 centesimi a chilometro percorso per i cittadini che vanno al lavoro in bicicletta. Il Comune di Parigi ha adottato proprio questo strumento a vantaggio dei suoi 63.000 dipendenti.

E in Italia? Alcune aziende private importanti da tempo praticano questa misura semplice e concreta, a volte con qualche variante interessante. Un’azienda ospedaliera ferrarese ha previsto un incentivo temporale: accantona il tempo di spostamento in bici dei lavoratori e lo trasforma in tempo da recuperare come congedo. Le vie della mobilità sostenibile sono infinite, basta cercarle.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Innamorarsi di Fattori il giorno di San Valentino

14/02/2016 Mostra Giovanni Fattori al Palazzo Zabarella Padova

Innamorarsi di Fattori il giorno di San ValentinoMostra Fattori by Diana Altiero
Seguendo una guida dall’insolito nome, Mosè, andiamo alla scoperta di Fattori, a Padova.

L’originalità di questo pittore sta nel rifiuto dell’uso del disegno come guida alla pittura, tant’è che nelle sue opere è particolarmente evidente che i quadri non si possono vedere solo in fotografia o sullo schermo di un computer, perché in realtà sono anche un po’ sculture, piene di rilievi e avallamenti.

 

A Padova una pioggia discreta ci accompagna lungo il percorso che ci porta a Palazzo Zabarella e che si interrompe brevemente per una sosta irrinunciabile al Caffè Pedrocchi per degustare il noto caffè e respirare l’atmosfera elegante e signorile.

Al Palazzo Zabarella la guida che ci accoglie si presenta: “Mi chiamo Mosè”, un nome che suona strano, non comune, pervenuto direttamente dalla Bibbia a noi, suggerendo quasi riverenza, soggezione. Iniziamo il viaggio nella mostra di Fattori con Mosè che ci racconta, con fare personale e appassionato, di come sia differente vedere i quadri in foto o su un monitor di computer. Infatti sostiene che anche i quadri potrebbero essere visti come sculture in quanto anch’essi presentano rilievi e spessori visibili solo con l’opera davanti agli occhi. Fattori viene “dipinto” come un precursore rispetto alle correnti artistiche successive, anche se lui, come altri del suo tempo, si è tenuto lontano da Parigi.

L’originalità sta nel rifiuto dell’uso del disegno come guida alla pittura e nella scelta del formato stretto e lungo, per alcune opere, quasi a suggerire un movimento dello sguardo che conduce al soggetto protagonista. Le opere di guerriglie risorgimentali sono trattate non com’era d’obbligo al suo tempo, cioè come una storia celebrativa, ma come una storia delle retrovie, dell’uomo soldato. I luoghi di battaglia erano scelti e divenivano oggetto di osservazione per la successiva ambientazione nella quale inscenare la sua verità di guerriglia; infatti in “Posta militare sul campo“ vi sono raffigurati momenti di vita quotidiana.

Non mancano altri soggetti quali ritratti e marine, come “La rotonda di Palmieri“, in cui le donne sono appena accennate da figure essenziali, quasi delle macchie; e poi animali,  quali i bovi nel “Pio bove”, in sintonia con l’omonimo sonetto di Carducci.

Mosè ha compiuto in modo esaustivo e professionale la sua missione traghettandoci da una sponda all’altra della mostra e lasciandoci innamorati di Fattori proprio nel giorno della festa degli innamorati.

Diana Altiero
FIAB Modena

 

 

 

 

Precauzioni per difendersi dai furti di biciclette

catena furti bici

catena furti bici

Per la partecipazione alla Domenica ecologica, la Fiab ha scelto di affrontare il tema dei furti di biciclette, un fenomeno molto diffuso in città che crea allarme sociale e inibisce o riduce l’uso di questo mezzo di spostamento ecologico strategico (insieme al trasporto pubblico) per contenere l’inquinamento dell’aria. Annualmente, è stato stimato che solo a Modena vengono rubate circa 5mila bici, per un danno di mezzo milione di euro.

La lotta efficace ai furti di bici richiede l’attuazione di due misure concorrenti finalizzate a incidere sui furti e la ricettazione.

Alcuni consigli pratici per difendersi dai furti: legare ruota e telaio a un portabici, dotarsi di un antifurto di buona qualità, targare la bici per poterla identificare, denunciare il furto alle forze dell’ordine, non comprare bici usate da venditori irregolari. In caso di sparizione dell’amato velò, verificare all’Ufficio comunale oggetti rinvenuti e presso le forze dell’ordine se è stato ritrovato. Conviene acquisire la chiave per l’accesso ai depositi protetti comunali per bici, presenti in diversi punti della città.

La ricettazione va contrastata isolando i venditori illegali di usato da quelli corretti. A tale scopo la Fiab sostiene il progetto B.U.S. (Biciclette Usato Sicuro) con cui offre una convenzione ai venditori che li impegna a vendere usato di provenienza certa e targato.

L’Ente locale dovrebbe diffondere i portabici “Modena” (quelli a P), costruire nuovi depositi protetti, potenziare il bike sharing. Le Forze dell’ordine dovrebbero attuare controlli dei venditori illegali, ben noti in città.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Inquinamento: ristabilire la verità dei fatti

siringa-auto

auto – droga

Nel suo rapporto “Qualità dell’aria in Emilia-Romagna”, l’ARPA ha rilevato che nel 2015 a Modena sono stati registrati 55 superamenti dei limiti del PM10, confermando Modena e provincia fra le zone più inquinate d’Europa. L’agenzia ha precisato che il traffico contribuisce per il 34% alle emissioni delle polveri cancerogene, cui occorre aggiungere il 57% di ossidi di azoto, il 39% di monossido di carbonio e il 25% dell’anidride carbonica.

Di fronte ai dati di ARPA, gli enti responsabili delle politiche ambientali e della salute hanno assunto atteggiamenti “negazionisti”, deresponsabilizzanti e intimidatori: i problemi dipendono dalla natura e dalla geografia, non dal traffico. Inoltre, il PM10 è un indicatore della ricchezza e del successo: non vorremo mica impoverirci? Di conseguenza, le misure di contrasto di Comune e Regione sono state emergenziali e rassicuranti, limitandosi a perseguire un lieve contenimento del traffico. Salvo poi dichiarare grottescamente che i blocchi del traffico sono “inefficaci”.

Come stanno le cose?

Disinformazione e ipocrisia imperano e la verità latita. I blocchi del traffico non sono veri blocchi: riguardano una categoria ridotta di veicoli, un’area limitata della città, una fascia oraria ininfluente (gli automobilisti anticipano e posticipano gli spostamenti rispetto agli orari del blocco), i controlli sono inesistenti. L’ordinanza comunale dei blocchi prevede 22 deroghe, compresi i veicoli commerciali, i più inquinanti. Le misure “negative” non sono accompagnate da misure “positive”: non c’è un Piano della mobilità ciclistica né un programma di rilancio del trasporto pubblico. Nel frattempo, però, il complesso politico-economico (politici, commercianti, costruttori) solo pochi giorni fa ha festeggiato il varo di due nuove autostrade e il potenziamento delle due esistenti. Questo sì che è parlar chiaro!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it