Lungo le antiche vie d’acqua con AidMed

 

Alla scoperta delle antiche vie d’acqua

Viviamo in una grande pianura ricca di fiumi; da tempi antichissimi l’ opera dell’ uomo ha dovuto e saputo utilizzare al meglio il preziosissimo dono dell’ acqua, canalizzandola, controllandola, e rendendo fertile e vivibile il nostro territorio. Nel nostro percorso gli operatori della Bonifica Burana ci hanno raccontato dei canali che anticamente percorrevano a cielo aperto la nostra città, e ci hanno fatto constatare che l’ intervento umano per monitorare e gestire il flusso dell’ acqua è tuttora presente, ed indispensabile : se ne occupa appunto il Consorzio della Bonifica Burana, che opera sul territorio di 3 regioni, 5 province e 55 comuni.

Quanti di noi soci Fiab sapevano a cosa realmente servisse questo ente? Scommetto su pochi. Bene, abbiamo visto molte cose affascinanti, dall’ antico canale ora interrato ancora visibile a Saliceta San Giuliano che arrivava fino a Piazza Roma, fino alla diga di Castellarano, con sosta al bellissimo manufatto del Dosile. Una pedalata-lezione sul ciclo dell’ acqua e la sua regolamentazione.

L’ iniziativa ha riscosso grande partecipazione : buona cosa, perché vedeva tra i suoi promotori l ‘ AIDMED, l’ Associazione Italiana Distrofia Muscolare di Emery-Dreyfuss. E, a proposito di doni, un contributo seppur piccolo alla ricerca sulla cura di questa rara malattia è prezioso come l’ acqua.

Maria Chiara Marchiò

Mobilità sostenibile: 1 volta su 5 lasciamo l’auto in garage

auto / bici

auto / bici

In tutto il mondo la tendenza delle politiche degli amministratori locali in tema di vivibilità delle città, è quella di incrementare la mobilità sostenibile. Anche in Emilia-Romagna, dove la mobilità ciclopedonale vede una percentuale di spostamenti solo del 10%, l’obiettivo ambizioso per il 2020 è quello di arrivare al 20%.

I cittadini sanno bene perché non amano usare mezzi alternativi all’auto: scarso senso di sicurezza, corsie e piste ciclabili incomplete o mancanti e scarsamente mantenute, mezzi pubblici vecchi ed inaffidabili, marciapiedi stretti e condivisi con le bici, furti di bici a volontà, servizi dedicati inorganici ed inefficienti (bike-sharing, car-sharing, depositi protetti, rastrelliere, etc..).

Tutto vero, però l’obiettivo del 20% lo si può ottenere semplicemente se ognuno di noi, 1 volta su 5, prima di partire da casa ragiona su quale mezzo sia più efficiente per quello che si appresta a fare. Perché non è necessario rottamare 1 auto su 5, ma non usarla 1 volta su 5.

Ed allora, proviamo una volta alla settimana ad alzarci 15 minuti prima per accompagnare a piedi il figlio a scuola, o una volta alla settimana ad andare sempre a piedi a pagare il bollettino in posta; proviamo anche una volta ad andare in bici a comprare un chilo di gelato, o per andare dal dottore, o perfino a fare 3 km in bici per andare al lavoro, almeno quando gli impegni lavorativi ce lo consentono.

Tutti noi possiamo rinunciare 1 volta su 5 all’auto: scopriremo che si può fare, nonostante tutti gli ostacoli sulla nostra strada, e scopriremo che è anche piacevole. Dimostreremo ai nostri amministratori che non ci rassegniamo a città invivibili, e che c’è una forte voglia di una città migliore, senza attendere le mirabolanti opere di una politica, che spesso da sola non raggiunge gli obiettivi strategici che si prefigge.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

gazzetta-11-set-2016

Meno velocità, più sicurezza

incidente auto bici

incidente auto bici

Insieme all’inquinamento, il rischio stradale rappresenta uno dei problemi più acuti della mobilità, in particolare per ciclisti e pedoni, gli utenti più indifesi. I danni umani, sociali e materiali provocati dagli incidenti sono rilevanti e alimentano la sensazione di insicurezza che frena i cittadini dal maggior utilizzo di mezzi ecologici e meno pericolosi, specie nei centri urbani, dove si verificano i due terzi dei sinistri e delle vittime.

Come fronteggiare questa situazione? Le campagne spot di sanzioni mirate ad automobilisti e ciclisti, ad uso e consumo dei media, non lasciano tracce significative: occorre attuare iniziative permanenti, capaci di incidere su abitudini negative ben radicate, contrarie alla civile convivenza nello spazio pubblico.

Fra i fattori di rischio connessi al traffico, quello più pernicioso è la velocità, perché moltiplica numero e gravità degli incidenti. L’impatto di un autoveicolo che viaggia a 50 km/h è paragonabile alla caduta dal quinto piano di un edificio. Per ridurre gli incidenti è necessario contenere la velocità, specialmente degli autoveicoli, i killer più numerosi e spietati.

Molte città hanno da tempo adottato misure efficaci e permanenti: zone a 30 km/h, pedonalizzazione dei centri storici, rotatorie, organizzazione della sosta, attraversamenti protetti, ridisegno delle intersezioni, utilizzo su larga scala delle nuove tecnologie. La protezione dei ciclisti e dei pedoni viene attuata con piste ciclabili, marciapiedi, attraversamenti ciclo pedonali protetti, illuminazione notturna.

Il fenomeno degli incidenti è così drammatico da richiedere un vero Piano delle sicurezza stradale, al cui centro sia posto con decisione l’uomo e non l’automobile. Tutto il resto sono chiacchiere al vento.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Si cercano volontarie per il nuovo corso per le donne straniere di settembre

rossella-donne-straniereLanciamo un appello alle socie e simpatizzanti per aiutarci a far ripartire il nuovo corso per le donne straniere finalizzato all’uso della bicicletta.

Le date ed il periodo da noi individuato è il seguente: 20, 22 , 27, 29 settembre e poi 4 e 6 ottobre 2016 dalle ore 18 alle ore 19,30.

Vi chiediamo di chiamarci riportando la vostra adesione alla giornata,  non importa se aderirete ad una sola lezione oppure a tutte, la cosa che conta é sapere quante siamo e cercare (ovviamente nel limite del possibile) di mantenere la disponibilità una volta data.

Questo ci permetterà di sapere con anticipo quante di voi saranno presenti e di conseguenza decidere quante saranno le “allieve”

Il luogo sarà sempre la sede Arci in Via IV Novembre 40/L.

Prima dell’inizio del corso faremo un incontro con tutte voi per organizzarci al meglio

Per le adesioni preghiamo di telefonare a Diana 3474506510 oppure Luana 3384882782

La lunga via delle Dolomiti: ciclovacanza per famiglie FIAB Modena

VIAGGIO NEI MONTI
Il 18 agosto alle 6:30 ci siamo trovati alla stazione di Modena, pronti per la partenza. Era la prima volta che portavo la bici sul treno quindi all’ inizio facevo molta fatica, ma dopo averla caricata e scaricata un paio di volte mi sono abituata. Dopo tante ore di treno finalmente siamo arrivati a Bressanone. Da li siamo andati a Brunico in bici, non erano tanti chilometri ma la salita era ripidissima perciò mi sono sembrati infiniti. Fortuna che in campeggio ci avevano già montato le tende cosi non abbiamo dovuto farlo noi stanche come eravamo e per questo ringrazio tantissimo Stefano e la sua famiglia. Però il ristorante del campeggio si era scordato della nostra prenotazione così siamo andati a mangiare in una pizzeria lì vicino che fortunatamente faceva la pizza anche per me che sono celiaca poi in tenda a nanna sotto la pioggia.

Il giorno dopo abbiamo fatto colazione e siamo montati in sella, per me è andato molto meglio del primo, fortunatamente le salite si alternavano a delle belle discese. Dopo tanti chilometri siamo arrivati in ostello, dopo esserci riposati in giardino, siamo saliti nelle nostre camere poi siamo scesi a mangiare.

Il terzo giorno pensavamo fosse tutto in discesa ma al momento della colazione ci hanno detto che dovevamo fare la mattinata in salita e solo al pomeriggio trovavamo la tanto amata discesa comunque siamo arrivati in campeggio sani e salvi. Dopo aver fatto un giro nel paese di Cortina, e avere cenato, siamo andati in tenda a dormire. La mattina ci siamo accorti che tutte le nostre cose erano bagnate perché di notte aveva diluviato .

L’ultimo giorno in bici è andato benissimo, era tutto in discesa e arrivate a Calalzo abbiamo preso il treno per Mestre, e di nuovo abbiamo trovato il diluvio. Ma dopo che il tempo si è calmato siamo partiti e nonostante la stanchezza e la lunga strada che abbiamo dovuto fare, a mezzanotte siamo arrivati al campeggio dove affamati ci siamo abbuffati. In conclusione del nostro viaggio abbiamo fatto un giro per Venezia poi siamo partiti per Modena e tornati a casa dove abbiamo trovato il bel tempo.

Chiara Garofalo

Pizza al tegamino: pedalando con la luna velata

Pizza al tegamino – Bomporto – 22 luglio 2016

Una tradizione che si ripete, ma che non è mai uguale: la gita serale a Bomporto per la pizza al tegamino, in una breve “impressione” di una pedalatrice in ascolto della notte.

Pedalando con la luna velata
Eugenia Coriani

Manca poco a mezzanotte. Siamo tutti indaffarati nei preparativi per il rientro a Modena dopo avere gustato un’ottima pizza.  Ci siamo attrezzati per essere “illuminati” al massimo: luci agganciate al telaio della bicicletta, al manubrio, alle ruote, al casco. Alcuni indossano giubbetti rifrangenti.

La dinamo? Quel fruscio leggero che frenava e sfregava con un ronzio la ruota. Chi la ricorda più! Ora ci sono le lampade a led.

Si parte. Formiamo un lungo serpentone luminoso lungo il Naviglio.

I bambini sono i più eccitati. La notte è buia, la luna è quasi piena, ma velata. Nei pochi attimi di silenzio si sentono i versi degli animali della notte.

Riconosco il verso dell’assiolo e ricordo la poesia di Giovanni Pascoli (… dai campi si sentiva venire un verso: chiù…).

Le luci della città di Modena, che raggiungiamo di lì a poco, spezzano un momento magico per tutti.

L’assordante silenzio intorno all’ozono

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inquinamento

Da diversi giorni, la concentrazione dell’ozono nell’aria supera la soglia dei 180 microgrammi per metro cubo. Il fatto che colpisce è l’assordante silenzio che accompagna l’evento, percepito dalle autorità pubbliche e dagli stessi cittadini come “normale”. Si moltiplicano gli “inviti” a restarsene reclusi fra le mura domestiche nelle ore più calde, come se fosse naturale o, peggio ancora, il necessario controvalore del benessere economico.

L’ozono a livello del suolo non è un regalo del diavolo, ma il frutto (avvelenato) di varie reazioni chimiche di sostanze inquinanti prodotte dall’uomo innescate dalla luce del sole, in particolare il biossido di azoto. Il problema è che questo gas dal caratteristico odore di aglio è molto dannoso in quanto aggredisce le mucose respiratorie e gli occhi. Insieme allo smog fotochimico, costituisce un killer della nostra salute.

L’inquinamento può essere ridotto agendo sulle sue fonti. Nel campo della mobilità urbana, gli spostamenti con gli autoveicoli devono essere ridimensionati a favore del trasporto pubblico, della ciclabilità e della pedonalità.

L’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi, ha enunciato in Consiglio comunale di Modena la rivoluzionaria (per lui) necessità di regolamentare la circolazione delle auto in centro, «anche alla luce dei piani regionali che, recependo direttive europee, chiedono di implementare le aree libere da auto». Bene, è un punto di partenza. Ora occorrerebbe passare alla pratica e attuare le necessarie, coerenti soluzioni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Mobilità ecologica: l’opzione elettrica

ebike a castelvetro

ebike a castelvetro

Good news nel settore della mobilità elettrica. Il Comune di Milano ha realizzato un piano per moltiplicare le colonnine per la ricarica veloce dei mezzi elettrici: 12 delle 34 esistenti gestiste dalla società elettrica cittadina possono effettuare ricariche dell’80% degli accumulatori in dotazione ai veicoli elettrici in 20 minuti, al costo di 60 euro l’anno (ricariche illimitate).

Il campionato ufficiale FIA di Formula E(lettrica) ha acquisito la collaborazione di Enel per produrre l’energia necessaria alle gare. La società pubblica italiana realizzerà per i gran premi elettrici una mini-grid per monitorare i consumi dei vari team, fornirà l’illuminazione a led per le zone limitrofe al percorso di gara e installerà le colonnine di ricarica elettrica.

La cooperativa modenese Insieme, supportata da Itas Assicurazioni e My-Close, ha lanciato un kit composto da lucchetto intelligente e polizza assicurativa contro i furti delle bici elettriche. Il dispositivo comunica al proprietario i tentativi di furto e localizza la posizione della bici. Inizialmente, la polizza viene offerta a organizzazioni professionali, ma è facile immaginare che presto sarà estesa a tutti i cittadini.

Per i veicoli elettrici, valgono sempre gli incentivi del Comune di Modena: per l’acquisto il premio ammonta al 14% del prezzo fatturato (con alcuni massimali); i possessori di tali veicoli possono richiedere l’accesso alla ZTL e l’esenzione del pagamento della sosta.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Parigi pedala, e Modena che cosa fa?

Si concretizza il ‘Piano bicicletta 2015-2020’ del Comune di Parigi. La sindaca di Ville Lumière, Anne Hidalgo, ha fissato il proprio obiettivo: entro il 2020 triplicare – dal 5 al 15 per cento – l’uso della bicicletta. Il ‘Piano’ dispone di 150 milioni di euro per creare spazi e servizi a favore del vélo.

Verranno costruite piste ciclabili, parcheggi di scambio bici/trasporto pubblico, parcheggi bici, riqualificate strade e piazze per renderle idonee alla rete ciclabile, incentivato l’acquisto di veicoli elettrici e potenziato il bike sharing. Altri interventi riguarderanno la sicurezza: ciclabili con doppio senso di circolazione per le bici nei sensi unici, diritto di precedenza al ciclista con aree di arresto ai semafori, incentivi ai condomini che offrono posti bici, zone a 30 km/h nei quartieri residenziali.

Raffrontato a quello parigino, il ‘Piano della mobilità ciclabile‘ dell’ex capitale estense, fermo da due anni, appare un residuo del secolo passato, un irrealistico (e non finanziato) elenco di ciclabili. Il ‘Piano’ non convince lo stesso autore, l’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi: infatti non ha indicato alcun obiettivo verificabile e non dispone di risorse. Il ‘Piano’ si rivela perciò un bluff, forse utile per la propaganda elettorale, ma certo inutile per cambiare il modello autocentrico di mobilità imperante a Modena.

Proposta: 60 dei 120 milioni di euro destinati a recuperare il S. Agostino siano dirottati a realizzare un vero piano triennale della ciclabilità, necessario per far respirare una delle città più inquinate d’Europa.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2ruote_10luglio2016

Bike2work‬: andare a lavorare in bicicletta è una scelta di libertà

Anche se sulla nuova ciclabile di via Giardini il nostro giudizio non è per nulla positivo, a causa di tutte le scelte progettuali sbagliate e dimostrate anche dal test di lunedì scorso, Amici della Bicicletta FIAB Modena ha voluto partecipare alla biciclettata che il PD ha organizzato sul percorso Baggiovara – Modena perché lo scopo dichiarato era incentivare l’uso della nuova ciclabile nelle percorrenze casa-lavoro, per i pendolari che possono scegliere un’alternativa all’ automobile per raggiungere Modena e il polo ospedaliero di Baggiovara.

E’ un obiettivo importante per migliorare la mobilità della nostra città e ridurre il traffico e ci auguriamo che venga promosso con coraggio e coerenza dalla amministrazione comunale. A dimostrazione che Amici della Bicicletta FIAB Modena non è sempre contro, ma presente e collaborativa se le scelte sono nella direzione giusta