Meno velocità, più sicurezza

incidente auto bici

incidente auto bici

Insieme all’inquinamento, il rischio stradale rappresenta uno dei problemi più acuti della mobilità, in particolare per ciclisti e pedoni, gli utenti più indifesi. I danni umani, sociali e materiali provocati dagli incidenti sono rilevanti e alimentano la sensazione di insicurezza che frena i cittadini dal maggior utilizzo di mezzi ecologici e meno pericolosi, specie nei centri urbani, dove si verificano i due terzi dei sinistri e delle vittime.

Come fronteggiare questa situazione? Le campagne spot di sanzioni mirate ad automobilisti e ciclisti, ad uso e consumo dei media, non lasciano tracce significative: occorre attuare iniziative permanenti, capaci di incidere su abitudini negative ben radicate, contrarie alla civile convivenza nello spazio pubblico.

Fra i fattori di rischio connessi al traffico, quello più pernicioso è la velocità, perché moltiplica numero e gravità degli incidenti. L’impatto di un autoveicolo che viaggia a 50 km/h è paragonabile alla caduta dal quinto piano di un edificio. Per ridurre gli incidenti è necessario contenere la velocità, specialmente degli autoveicoli, i killer più numerosi e spietati.

Molte città hanno da tempo adottato misure efficaci e permanenti: zone a 30 km/h, pedonalizzazione dei centri storici, rotatorie, organizzazione della sosta, attraversamenti protetti, ridisegno delle intersezioni, utilizzo su larga scala delle nuove tecnologie. La protezione dei ciclisti e dei pedoni viene attuata con piste ciclabili, marciapiedi, attraversamenti ciclo pedonali protetti, illuminazione notturna.

Il fenomeno degli incidenti è così drammatico da richiedere un vero Piano delle sicurezza stradale, al cui centro sia posto con decisione l’uomo e non l’automobile. Tutto il resto sono chiacchiere al vento.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Si cercano volontarie per il nuovo corso per le donne straniere di settembre

rossella-donne-straniereLanciamo un appello alle socie e simpatizzanti per aiutarci a far ripartire il nuovo corso per le donne straniere finalizzato all’uso della bicicletta.

Le date ed il periodo da noi individuato è il seguente: 20, 22 , 27, 29 settembre e poi 4 e 6 ottobre 2016 dalle ore 18 alle ore 19,30.

Vi chiediamo di chiamarci riportando la vostra adesione alla giornata,  non importa se aderirete ad una sola lezione oppure a tutte, la cosa che conta é sapere quante siamo e cercare (ovviamente nel limite del possibile) di mantenere la disponibilità una volta data.

Questo ci permetterà di sapere con anticipo quante di voi saranno presenti e di conseguenza decidere quante saranno le “allieve”

Il luogo sarà sempre la sede Arci in Via IV Novembre 40/L.

Prima dell’inizio del corso faremo un incontro con tutte voi per organizzarci al meglio

Per le adesioni preghiamo di telefonare a Diana 3474506510 oppure Luana 3384882782

La lunga via delle Dolomiti: ciclovacanza per famiglie FIAB Modena

VIAGGIO NEI MONTI
Il 18 agosto alle 6:30 ci siamo trovati alla stazione di Modena, pronti per la partenza. Era la prima volta che portavo la bici sul treno quindi all’ inizio facevo molta fatica, ma dopo averla caricata e scaricata un paio di volte mi sono abituata. Dopo tante ore di treno finalmente siamo arrivati a Bressanone. Da li siamo andati a Brunico in bici, non erano tanti chilometri ma la salita era ripidissima perciò mi sono sembrati infiniti. Fortuna che in campeggio ci avevano già montato le tende cosi non abbiamo dovuto farlo noi stanche come eravamo e per questo ringrazio tantissimo Stefano e la sua famiglia. Però il ristorante del campeggio si era scordato della nostra prenotazione così siamo andati a mangiare in una pizzeria lì vicino che fortunatamente faceva la pizza anche per me che sono celiaca poi in tenda a nanna sotto la pioggia.

Il giorno dopo abbiamo fatto colazione e siamo montati in sella, per me è andato molto meglio del primo, fortunatamente le salite si alternavano a delle belle discese. Dopo tanti chilometri siamo arrivati in ostello, dopo esserci riposati in giardino, siamo saliti nelle nostre camere poi siamo scesi a mangiare.

Il terzo giorno pensavamo fosse tutto in discesa ma al momento della colazione ci hanno detto che dovevamo fare la mattinata in salita e solo al pomeriggio trovavamo la tanto amata discesa comunque siamo arrivati in campeggio sani e salvi. Dopo aver fatto un giro nel paese di Cortina, e avere cenato, siamo andati in tenda a dormire. La mattina ci siamo accorti che tutte le nostre cose erano bagnate perché di notte aveva diluviato .

L’ultimo giorno in bici è andato benissimo, era tutto in discesa e arrivate a Calalzo abbiamo preso il treno per Mestre, e di nuovo abbiamo trovato il diluvio. Ma dopo che il tempo si è calmato siamo partiti e nonostante la stanchezza e la lunga strada che abbiamo dovuto fare, a mezzanotte siamo arrivati al campeggio dove affamati ci siamo abbuffati. In conclusione del nostro viaggio abbiamo fatto un giro per Venezia poi siamo partiti per Modena e tornati a casa dove abbiamo trovato il bel tempo.

Chiara Garofalo

Pizza al tegamino: pedalando con la luna velata

Pizza al tegamino – Bomporto – 22 luglio 2016

Una tradizione che si ripete, ma che non è mai uguale: la gita serale a Bomporto per la pizza al tegamino, in una breve “impressione” di una pedalatrice in ascolto della notte.

Pedalando con la luna velata
Eugenia Coriani

Manca poco a mezzanotte. Siamo tutti indaffarati nei preparativi per il rientro a Modena dopo avere gustato un’ottima pizza.  Ci siamo attrezzati per essere “illuminati” al massimo: luci agganciate al telaio della bicicletta, al manubrio, alle ruote, al casco. Alcuni indossano giubbetti rifrangenti.

La dinamo? Quel fruscio leggero che frenava e sfregava con un ronzio la ruota. Chi la ricorda più! Ora ci sono le lampade a led.

Si parte. Formiamo un lungo serpentone luminoso lungo il Naviglio.

I bambini sono i più eccitati. La notte è buia, la luna è quasi piena, ma velata. Nei pochi attimi di silenzio si sentono i versi degli animali della notte.

Riconosco il verso dell’assiolo e ricordo la poesia di Giovanni Pascoli (… dai campi si sentiva venire un verso: chiù…).

Le luci della città di Modena, che raggiungiamo di lì a poco, spezzano un momento magico per tutti.

L’assordante silenzio intorno all’ozono

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inquinamento

Da diversi giorni, la concentrazione dell’ozono nell’aria supera la soglia dei 180 microgrammi per metro cubo. Il fatto che colpisce è l’assordante silenzio che accompagna l’evento, percepito dalle autorità pubbliche e dagli stessi cittadini come “normale”. Si moltiplicano gli “inviti” a restarsene reclusi fra le mura domestiche nelle ore più calde, come se fosse naturale o, peggio ancora, il necessario controvalore del benessere economico.

L’ozono a livello del suolo non è un regalo del diavolo, ma il frutto (avvelenato) di varie reazioni chimiche di sostanze inquinanti prodotte dall’uomo innescate dalla luce del sole, in particolare il biossido di azoto. Il problema è che questo gas dal caratteristico odore di aglio è molto dannoso in quanto aggredisce le mucose respiratorie e gli occhi. Insieme allo smog fotochimico, costituisce un killer della nostra salute.

L’inquinamento può essere ridotto agendo sulle sue fonti. Nel campo della mobilità urbana, gli spostamenti con gli autoveicoli devono essere ridimensionati a favore del trasporto pubblico, della ciclabilità e della pedonalità.

L’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi, ha enunciato in Consiglio comunale di Modena la rivoluzionaria (per lui) necessità di regolamentare la circolazione delle auto in centro, «anche alla luce dei piani regionali che, recependo direttive europee, chiedono di implementare le aree libere da auto». Bene, è un punto di partenza. Ora occorrerebbe passare alla pratica e attuare le necessarie, coerenti soluzioni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Mobilità ecologica: l’opzione elettrica

ebike a castelvetro

ebike a castelvetro

Good news nel settore della mobilità elettrica. Il Comune di Milano ha realizzato un piano per moltiplicare le colonnine per la ricarica veloce dei mezzi elettrici: 12 delle 34 esistenti gestiste dalla società elettrica cittadina possono effettuare ricariche dell’80% degli accumulatori in dotazione ai veicoli elettrici in 20 minuti, al costo di 60 euro l’anno (ricariche illimitate).

Il campionato ufficiale FIA di Formula E(lettrica) ha acquisito la collaborazione di Enel per produrre l’energia necessaria alle gare. La società pubblica italiana realizzerà per i gran premi elettrici una mini-grid per monitorare i consumi dei vari team, fornirà l’illuminazione a led per le zone limitrofe al percorso di gara e installerà le colonnine di ricarica elettrica.

La cooperativa modenese Insieme, supportata da Itas Assicurazioni e My-Close, ha lanciato un kit composto da lucchetto intelligente e polizza assicurativa contro i furti delle bici elettriche. Il dispositivo comunica al proprietario i tentativi di furto e localizza la posizione della bici. Inizialmente, la polizza viene offerta a organizzazioni professionali, ma è facile immaginare che presto sarà estesa a tutti i cittadini.

Per i veicoli elettrici, valgono sempre gli incentivi del Comune di Modena: per l’acquisto il premio ammonta al 14% del prezzo fatturato (con alcuni massimali); i possessori di tali veicoli possono richiedere l’accesso alla ZTL e l’esenzione del pagamento della sosta.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Parigi pedala, e Modena che cosa fa?

Si concretizza il ‘Piano bicicletta 2015-2020’ del Comune di Parigi. La sindaca di Ville Lumière, Anne Hidalgo, ha fissato il proprio obiettivo: entro il 2020 triplicare – dal 5 al 15 per cento – l’uso della bicicletta. Il ‘Piano’ dispone di 150 milioni di euro per creare spazi e servizi a favore del vélo.

Verranno costruite piste ciclabili, parcheggi di scambio bici/trasporto pubblico, parcheggi bici, riqualificate strade e piazze per renderle idonee alla rete ciclabile, incentivato l’acquisto di veicoli elettrici e potenziato il bike sharing. Altri interventi riguarderanno la sicurezza: ciclabili con doppio senso di circolazione per le bici nei sensi unici, diritto di precedenza al ciclista con aree di arresto ai semafori, incentivi ai condomini che offrono posti bici, zone a 30 km/h nei quartieri residenziali.

Raffrontato a quello parigino, il ‘Piano della mobilità ciclabile‘ dell’ex capitale estense, fermo da due anni, appare un residuo del secolo passato, un irrealistico (e non finanziato) elenco di ciclabili. Il ‘Piano’ non convince lo stesso autore, l’assessore alla mobilità, Gabriele Giacobazzi: infatti non ha indicato alcun obiettivo verificabile e non dispone di risorse. Il ‘Piano’ si rivela perciò un bluff, forse utile per la propaganda elettorale, ma certo inutile per cambiare il modello autocentrico di mobilità imperante a Modena.

Proposta: 60 dei 120 milioni di euro destinati a recuperare il S. Agostino siano dirottati a realizzare un vero piano triennale della ciclabilità, necessario per far respirare una delle città più inquinate d’Europa.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

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Bike2work‬: andare a lavorare in bicicletta è una scelta di libertà

Anche se sulla nuova ciclabile di via Giardini il nostro giudizio non è per nulla positivo, a causa di tutte le scelte progettuali sbagliate e dimostrate anche dal test di lunedì scorso, Amici della Bicicletta FIAB Modena ha voluto partecipare alla biciclettata che il PD ha organizzato sul percorso Baggiovara – Modena perché lo scopo dichiarato era incentivare l’uso della nuova ciclabile nelle percorrenze casa-lavoro, per i pendolari che possono scegliere un’alternativa all’ automobile per raggiungere Modena e il polo ospedaliero di Baggiovara.

E’ un obiettivo importante per migliorare la mobilità della nostra città e ridurre il traffico e ci auguriamo che venga promosso con coraggio e coerenza dalla amministrazione comunale. A dimostrazione che Amici della Bicicletta FIAB Modena non è sempre contro, ma presente e collaborativa se le scelte sono nella direzione giusta

Mobilità sostenibile: incentivi efficaci

bus seta

bus seta

La notizia è di quelle ‘storiche’: Seta permetterà di caricare gratuitamente la bicicletta pieghevole a bordo dei propri mezzi nelle reti urbane di Modena, Carpi e Sassuolo, mentre trasporterà qualsiasi tipo di due ruote sulle linee extraurbane. Cade finalmente un’incongruenza ingiustificata che penalizzava l’intermodalità ecologica.

C’è dell’altro: l’azienda offrirà ai propri passeggeri uno sconto del 50% sull’acquisto di un abbonamento mensile, mentre agli abbonati annuali concederà un contributo fino ad un massimo di 250 euro per l’acquisto di 60 bici pieghevoli.

Sull’argomento degli incentivi la Fiab da tempo rivolge al Comune ed agli enti pubblici l’appello a intervenire con strumenti innovativi per premiare i comportamenti ‘civici’ dei propri collaboratori che si spostino a piedi, con la bici o col trasporto pubblico. Considerando la vastità della platea potenziale (solo il Comune ha un organico di 1.800 dipendenti, cui si aggiungono altre migliaia dell’Ausl, delle scuole e di altri uffici statali), i benefici ambientali potrebbero essere molto significativi.

Tre sono le possibili offerte ai lavoratori: incentivi economici, tempo libero e servizi. In relazione alle distanze coperte sui percorsi casa-lavoro, il personale potrebbe ricevere un bonus in busta paga, in giorni di ferie aggiuntivi e in strutture dedicate (deposito protetto).

Questi sistemi, soprattutto il tempo libero e i servizi, potrebbero essere molto efficaci e realizzati con investimenti modesti. L’invito pertanto è al Comune di Modena affinché adotti incentivi ‘ecologici’ per i propri dipendenti, svolgendo al contempo un’azione di moral suasion nei confronti di altri enti territoriali perchè facciano altrettanto.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

E io pedalo

Grande successo ieri sera a Sant’Agata Bolognese alla prima dello spettacolo di Donatella Allegro con Irene Guadagnini : “E io pedalo” , durante il quale si racconta un secolo di storia attraverso la bicicletta e tra un giro di ruota e il successivo  si riflette su aspetti culturali, politici e sociali legati a questo mezzo sempre attuale,  che ieri come oggi corre libero e veloce, alimentando sogni e speranza, il desiderio di riscatto e di ribellione, la lotta per la resistenza, il bisogno di autonomia.

Una parte dello spettacolo si è ispirato ai corsi che la Fiab di Modena svolge da diversi anni per insegnare l’uso della bicicletta alle donne straniere

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