FURTI DI BICI: ISTITUZIONE DI CONSORZIO USATO SICURO

articolo

Comune di Modena
Consiglio Comunale
Gruppo consiliare Forza Italia

Modena 8 marzo 2017

Al Sindaco di Modena
Al Presidente del
Consiglio Comunale di Modena

ORDINE DEL GIORNO

Oggetto: FURTI DI BICI: ISTITUZIONE DI CONSORZIO USATO SICURO

Premesso che:

– nonostante tutti gli sforzi messi in campo dall’amministrazione per prevenire e contrastare il fe-nomeno dei furti di biciclette, quest’ultimi continuano ad essere numerosi e impuniti;
– in risposta ad una recente interrogazione presentata da Forza Italia, in cui si chiedeva tra l’altro se il Sindaco non ritenesse opportuno fare indagini tramite la Polizia Municipale in collaborazione con le Forze dell’Ordine preposte alla sicurezza, al fine di individuare quali sono i canali sui quali ven-gono indirizzati i furti in città e fuori città, intendendo per canali quelli di riciclo e vendita delle biciclette usate; il Sindaco ha assicurato che avrebbe fatto il possibile per individuarli e contrastarli;
– a seguito delle affermazioni del sindaco è successivamente intervenuta la Fiab ( Federazione Ita-liana amici della bicicletta) di Modena, nella persona di Giuseppe Marano, il quale ha rilanciato un progetto del 2012 “Biciclette usato sicuro” BUS , una proposta che prevedeva la costituzione di una rete sotto forma di associazione o consorzio, di commercianti onesti, riconoscibili da una ve-trofania apposita, i quali, in accordo con le forze dell’ordine, la Prefettura e il Comune, potrebbero mettere in vendita bici targate, corredate del libretto di proprietà. I cittadini sarebbero certi della liceità dei mezzi acquistati.
– Un’adeguata campagna di comunicazione, condotta con la collaborazione della Fiab, consentireb-be di dirottare la domanda verso il canale legale, estinguendo la fonte di guadagno di quello illega-le.

Tutto ciò premesso il Consiglio comunale

invita il signor Sindaco

– a rilanciare con più forza tramite il mensile del Comune, ma anche con appositi comunicati stampa, affissioni nelle sedi delle scuole, delle associazioni e nei quartieri, il sistema che prevede l’apposizione di una Targa alla bicicletta con l’iscrizione al Registro Italiano della bicicletta, così da associare e riconoscere il legittimo proprietario in caso di furto e ritrovamento. A Modena, il numero di furti sul parco bici non targato raggiunge circa il 18%, mentre sui mezzi targati è infe-riore allo 0,5%.

– a prendere in serie considerazione il progetto della Fiab, “Biciclette usato sicuro” BUS, attivan-dosi per agevolare la costituzione di un consorzio ad Hoc da parte dei commerciati di biciclette, riconoscendo loro un contributo o una riduzione di tasse comunali nel caso si associasse ed espo-nesse l’apposita vetrofania.

– a collaborare con la FIAB per un’adeguata campagna informativa al fine di indirizzare i cittadini all’acquisto legale, corretto e onesto delle bici usate.

I consiglieri di FI

Adolfo Morandi

Andrea Galli

Giuseppe Pellacani

Petizione-appello per il riposizionamento dei portabici in Corso Canalgrande 103 e per la loro installazione in tutta la città e presso tutti i servizi di pubblica utilità

Data: 6 marzo 2017

Spett.le Sindaco del Comune di Modena – Giancarlo Muzzarelli

Spett.le  Assessore alla Mobilità Comune di Modena – Gabriele Giacobazzi

p.c.     Dirigente Settore Mobilita – Marco Stancari

p.c.     Dirigente Settore Lavori Pubblici – Nabil EI Ahmadiè

Oggetto:

Petizione-appello per il riposizionamento dei portabici in Corso Canalgrande 103 e per la loro installazione in tutta la cit e presso tutti i servizi di pubblica utilità.

Gentile Assessore,

desidero rispondere alla sua lettera del 20 gennaio scorso (prot. gen. n. 2017110120106.05) con cui ha riscontrato la petizione in oggetto, sottoscritta da 1041 cittadini nell’ottobre 2016, per commentare alcune sue dichiarazioni con cui lei intenderebbe “ristabilire una corretta informazione sulle dotazioni di stalli per biciclette e sulle modifiche intervenute negli ultimi periodi”.

Lei accusa la Fiab di aver riportato informazioni “scorrette e fuorvianti” per indurre i cittadini a sostenere una petizione contraria all’iniziativa dell’Amministrazione comunale (eliminazione dei portabici all’ingresso della Biblioteca Delfini), concludendo che  “non è mai esistita nessuna intenzione di eliminazione dei portabici dal Centro Storico”.

Da dove deriva questa conclusione? Non certo dalla realtà, visto che la rilevazione puntuale attuata il 3 marzo 2017 dalla Fiab (v. scheda allegata) la smentiscono clamorosamente.

Parcheggio bici Delfini (Corso Canalgrande 96-103-105):

con due interventi successivi, sono stati eliminati 25 portabici (- 50 posti bici), parte dei quali sono stati ricollocati in via Goldoni (8 portabici Modena e 7 rastrelliere obsolete, + 44 posti bici).

Pertanto, contrariamente a quanto da lei dichiarato, il bilancio finale non è solo numericamente negativo (- 6 posti bici) ma è anche qualitativamente devastante per i ciclisti: in via Goldoni ogni giorno gli utenti sono taglieggiati dai ladri che operano indisturbati in una posizione defilata rispetto al fronte del Palazzo S. Margherita. Al posto delle biciclette, oggi sostano 3 autoveicoli e 10 moto.

Postazioni Centro storico:

dal rilievo del 3 marzo in alcune strade del Centro risulta documentata la rimozione di portabici in numerose postazioni segnalata più volte dalla Fiab, da lei irrealisticamente negata.

In definitiva, mancano all’appello ben 75 portabici, ossia 150 posti bici. Anche considerando le nuove 7 rastrelliere (+ 28 posti bici) e gli 8 portabici (+ 16 posti bici) di via Goldoni, sono spariti 106 posti bici. I 60 portabici netti eliminati rappresentano il 5% della dotazione globale di portabici  in centro.

MEF, MATA, Biblioteca Crocetta, Piazza Roma:

particolarmente sorprendente, poi, è la sua soddisfazione per aver collocato presso alcuni poli pubblici numerose rastrelliere. Le ricordiamo che -con propria delibera di alcuni anni orsono- il Consiglio comunale ha stabilito che solo il Comune è responsabile della individuazione dei parcheggi bici nello spazio pubblico e che questi devono utilizzare il modello di portabici Modena. Proprio nei casi citati, con la grave aggiunta di Piazza Roma appena ristrutturata, dunque, lei ha platealmente contraddetto gli indirizzi del Consiglio comunale, contribuendo a diffondere rastrelliere insicure, a danno dei cittadini.

PMC e il PUMS:

il primo strumento di pianificazione prevede investimenti già decisi negli anni scorsi, mentre molti investimenti sono posticipati… al futuro; il secondo strumento di pianificazione semplicemente… non esiste ancora. Dunque, di cosa si parla?

C’Entro in bici:

da circa un decennio è bloccato, mentre la domanda di questo servizio è crescente. Il bike sharing finanziato dalla Regione, poi, non è mai stato implementato.

Bike-to-work:

lei cita la partecipazione a 2 progetti europei, ma le iniziative concrete sono nulle. Eppure non richiederebbero investimenti onerosi, ma principalmente iniziative politiche e di pubbliche relazioni verso aziende pubbliche e private. Come mai, ad esempio, il Comune non ha mai fatto nulla per i propri dipendenti?

Tavolo Permanente di Consultazione per la Mobilita Urbana:

la Fiab le ha comunicato a suo tempo la propria indisponibilità a continuare a partecipare ai lavori del Tavolo poiché le modalità praticate per l’informazione alle associazioni e la gestione degli incontri è risultata fin dall’inizio del tutto inadeguata a realizzare un confronto rispettoso ed efficace fra le diverse posizioni rappresentate. L’Amministrazione non ha accolto alcuna delle proposte di adeguamento della gestione dei lavori, poche e ragionevoli, sostenute dalla Fiab.

Per conseguire l’obiettivo di incrementare dell’1.5% annuo la mobilità ciclistica a Modena, da lei sostenuto in sede di approvazione del PMC nel dicembre 2016 in Consiglio comunale, occorre ridurre gli spostamenti degli autoveicoli. Le misure assunte finora e quelle previste nel PMC appaiono del tutto inadeguate rispetto allo scopo dichiarato. A tal riguardo, sottolineo che gli ultimi due censimenti Istat hanno attestato che le quote degli spostamenti autoveicolari (75% circa) e ciclistici (10% circa) sono restate inalterate nell’arco di un decennio. Ciò dimostra l’inefficacia totale delle politiche del Comune di Modena in tema di mobilità sostenibile.

L’intervento di rimozione dei portabici davanti alla principale biblioteca cittadina è stato giustamente percepito dai cittadini come la risultante di un atteggiamento generale sul tema della mobilità: ai pedoni e ai ciclisti viene riservato lo spazio pubblico e le risorse finanziarie residuali. Risultato: al posto delle biciclette, oggi, davanti alla Delfini e agli altri poli di pubblico interesse del centro storico si trovano autoveicoli, moto, dehor, contenitori dei rifiuti urbani. Oltre a danneggiare i ciclisti, la sua iniziativa ha danneggiato sensibilmente l’immagine di edifici storici e di aree pregiate del cuore cittadino, che andrebbero invece tutelati e valorizzati.

La Fiab continuerà a condurre le proprie iniziative a sostegno della mobilità sostenibile senza tentennamenti e alla luce del sole, appoggiando le iniziative pubbliche e private coerenti con tale obiettivo e contrastando quelle che ribadiscono l’impostazione autocentrica oggi dominante.

Nell’intento di promuovere la mobilità sostenibile, vengono riproposti due progetti di stretta attualità, immediatamente cantierabili, invitando l’Amministrazione comunale a collaborare con la Fiab per la loro attuazione, nell’interesse dei cittadini:

  • rilievo generale della mobilità a Modena, insieme a Comune ed AMO, al fine di definire un quadro informativo completo e condiviso (non ricavabile dai dati Istat limitati ai percorsi casa-scuola e casa-lavoro), base indispensabile per valutarne i cambiamenti nel corso del tempo;
  • contrasto della ricettazione di biciclette per contenere i furti, tema su cui recentemente è intervenuto il sindaco, Gian Carlo Muzzarelli, rispondendo a un’interpellanza in Consiglio comunale. La Fiab ha predisposto già nel 2012 il progetto B.U.S. (Biciclette Usato Sicuro), sottoponendolo alle forze dell’ordine e alla Prefettura, oltre che al Comune. Purtroppo, finora non ha ricevuto la necessaria attenzione.

Distinti saluti.

Giorgio Castelli

(Presidente FIAB Modena)

Allegato: Rilievo portabici in centro storico (3 marzo 2017)

tabella portabici mancanti

20/1/2017 – PDF Risposta ass. Giacobazzi a nostra petizione

6/3/2017 – PDF Comunicato FIAB

 

Furti di bici: rilanciare l’usato sicuro

catena furti bici

Furti di bici: rilanciare l’usato sicuro

Riflettori accesi sui furti di bici, questa volta sull’area della stazione centrale. L’occasione è stata fornita dall’interrogazione del consigliere di Forza Italia Adolfo Morandi a cui ha risposto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli.

Sia l’interrogazione che la risposta hanno focalizzato l’analisi del fenomeno e l’indicazione delle misure di contrasto sugli aspetti repressivi, riducendolo ad un affare di telecamere e appostamenti di agenti in borghese. Ma è un gioco vano che non produce risultati duraturi.

Occorre assumere l’ottica dei delinquenti: si ruba perché ci si guadagna. Esiste un mercato dell’usato in cui la quota maggioritaria dell’offerta è illegale. Il ladro esiste perché esiste il ricettatore, che svolge un servizio compensato dalle stesse vittime dei furti. La vera iniziativa dunque consiste nell’interrompere il circuito vizioso che alimenta l’illegalità.

Come fare? La Fiab nel 2012 aveva proposto alle forze dell’ordine, alla prefettura e al Comune di Modena il progetto ‘Biciclette Usato Sicuro’ (BUS): con la supervisione dell’Ente locale, i commercianti onesti verrebbero sollecitati a formato una rete nei cui punti vendita – riconoscibili da una vetrofania apposita- sarebbero state offerte bici usate targate, corredate del libretto di proprietà. I cittadini sarebbero certi della liceità dei mezzi acquistati.

Le forze dell’ordine potrebbero concentrarsi sui ricettatori per perseguirli sia sotto l’aspetto fiscale che penale. Un’adeguata campagna di comunicazione, condotta con la collaborazione della Fiab, consentirebbe di dirottare la domanda verso il canale legale, estinguendo la fonte di guadagno di quello illegale.

A tutt’oggi la Fiab non ha ricevuto dal Comune alcun riscontro a questa proposta semplice e concreta.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

 

Se il piano piange …

un piano per la mobilità a modena?

Dopo due anni di iter contrastato e numerose versioni, il Consiglio comunale ha approvato il primo Piano della Mobilità Ciclabile (PMC). Dall’analisi del documento (252 pagine), emerge che il PMC si propone l’obiettivo di incrementare dell’1.5% annuo la quota ciclistica sull’insieme degli spostamenti (oggi la mobilità ciclistica è il 10.38%). A tale scopo, vengono previste molteplici misure per aumento la sicurezza stradale, eliminare criticità e carenze nella rete, incrementare la rete ciclo-pedonale, riconnettere i percorsi frammentati, realizzare Zone a 30 km/h.

Purtroppo, rispetto agli obiettivi prefissati, il PMC appare uno strumento spuntato in due elementi chiave: la prevedibile inefficacia degli interventi previsti e la scarsità delle risorse.

Come è possibile, ad esempio, ridurre gli incidenti agli incroci e alle rotatorie limitandosi a disseminarli di ‘segnalatori luminosi’? Come mai mancano ancora le ciclabili in alcune strade pericolose, come Vignolese ed Emilia? Alcuni progetti appaiono giochi di prestigio: un segnalatore luminoso qui, una chicane là, un cambio di segnaletica più avanti… come se il ciclista fosse uno strano animale cui puoi chiedere tutto. Il discorso delle zone a 30 km/h suscita più perplessità che soddisfazione: oltre ad essere poche, sono scollegate. Assenti interventi per illuminare tratti ciclabili insicuri di notte.

Quasi tutti gli interventi previsti nella fase 2016-18 del PMC sono già in corso o progettati (salvo una quota di valore pari a 0.77 mil, non coperta da risorse). I 15.3 mil della fase futura sono iscritti nel libro dei sogni.

I ciclisti modenesi potranno davvero avvertire una maggiore sicurezza nelle strade e spostarsi fiduciosi ed ottimisti con questo mezzo semplice, efficiente e maledettamente poetico?

Una bici per la vita

laboratorio ciclo officina

Una bici per la vita

Fra le numerose attività proposte dalla Fiab di Modena per promuovere l’uso della bici figurano due corsi rivolti a categorie speciali di persone: ‘Donne in bici‘ coinvolge le straniere e insegna loro a usare la ciclo nei normali spostamenti urbani; ‘Ciclofficina‘ interessa invece gruppi di giovani migranti non accompagnati e minori richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza modenesi.

L’attuazione dei corsi è resa possibile grazie alla collaborazione con altri enti e associazioni. Nel caso di ‘Ciclofficina‘, in particolare, il partenariato è stato sviluppato col Ceis, la Comunità l’Argonauta e il Laboratorio Tric e Trac.

La Fiab recupera le biciclette, i pezzi di ricambio, le attrezzature, i locali per svolgere le attività e tiene i corsi con i propri volontari, articolandoli in più incontri a settimana, durante i quali fornisce loro competenze pratiche nella riparazione della bicicletta, ma anche sul corretto uso del mezzo e sui dispositivi di sicurezza da utilizzare.

I ragazzi imparano ad aggiustare le biciclette utilizzando strumenti molto semplici. Ad ogni partecipante viene consegnata una bicicletta che, dopo essere stata lavata, smontata e revisionata, è infine rimontata. La bici così faticosamente rimessa a nuovo è regalata alla fine del corso, consentendogli una più ampia autonomia di spostamento in città e lo sviluppo delle relazioni sociali. Una bici aiuta l’integrazione e apre nuove prospettive di vita.

Per ampliare il progetto di ‘Ciclofficina’, la Fiab cerca altre biciclette usate da adulto, di qualsiasi genere, gli strumenti base per la manutenzione (chiavi inglesi, pinze, cacciaviti) e anche volontari desiderosi di effettuare un’esperienza originale e ricca di risvolti umani.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2 ruote – 19 febbraio 2017

Modena e Trento: piani della ciclabilità a confronto

un piano per la mobilità a modena?

Il consiglio comunale di Trento ha approvato all’unanimità una mozione d’indirizzo proposta dal PD, frutto di un lavoro organico durato 9 mesi, di un processo partecipativo che ha visto coinvolte le associazioni, tra le quali la Fiab locale.

Quaranta misure strategiche e operative da adottare entro il 2020: Ufficio Biciclette, Biciplan, parcheggi custoditi, campagne informative nelle scuole, Piedibus, bike to shopping, nuova segnaletica colorata, Contabici e tanto altro.

Da segnalare in particolare l’obiettivo di creare una segnaletica univoca e leggibile che indichi i percorsi della città, gli itinerari e i totem-contatori per la misurazione dei flussi in bicicletta, visualizzati in tempo reale su internet.

Mentre per quanto riguarda la questione progettuale l’innovazione è l’adozione del «Biciplan», un piano che propone linee guida sulla progettazione delle ciclabili, analizza la domanda e pianifica la rete.

Via libera anche all’istituzione di un Ufficio biciclette all’interno del Servizio mobilità con a disposizione un addetto che a tempo pieno dovrà occuparsi dello sviluppo di questo mezzo.

Un lavoro da cui esce una proposta organica per migliorare la qualità della vita e il sostegno all’economia. Perché – dice il consigliere proponente – “sono ormai molti gli studi che sottolineano che lo shopping in bici porta a maggiori consumi, promuove un utilizzo della città e degli esercizi commerciali in una logica molto diversa dal mordi-e-fuggi a cui si è ormai abituati”.

Una mozione apprezzata anche dall’assessorato competente, che ha avuto il sostegno trasversale di tutta l’Aula, da desta a sinistra. All’unanimità. Notate qualche differenza con la modalità di elaborazione e gli obiettivi fissati a Modena dal Piano della mobilità ciclistica? Noi si.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

2 ruote – 12 febbraio 2017

Una bicicletta di speranza per i minori richiedenti asilo

laboratorio ciclo officina

Presso la Comunità “L’Argonauta” di Modena sono ospitati minori stranieri non accompagnati e minori richiedenti asilo che frequentano corsi di alfabetizzazione primaria e/o corsi di formazione professionale presso le scuole secondarie di Modena, prevalentemente la mattina.

«Abbiamo pensato di coinvolgere questi ragazzi nell’attività di ciclofficina che oltre ad impegnarli per due pomeriggi la settimana, fornisce loro competenze pratiche nella riparazione della bicicletta e alla fine del progetto la bicicletta aggiustata da loro gli verrà assegnata e potranno utilizzarla negli spostamenti in città. Inoltre prevediamo incontri formativi sul corretto uso del mezzo e sui dispositivi di sicurezza da utilizzare. Tutto questo in collaborazione con i volontari della Fiab che hanno accolto con grande favore la nostra proposta di collaborazione», spiega Alessio Costetti, coordinatore delle Comunità minori di Modena e Parma del Gruppo Ceis, illustrando un interessante progetto che vede coinvolto anche il mondo del volontariato.

«Da anni organizziamo corsi di bicicletta nelle scuole, laboratori di ciclomeccanica e di cicloturismo per i ragazzi e per gli adulti. Ci è venuto naturale affiancare il Ceis in questo progetto – gli fa eco Giorgio Castelli, volontario Fiab e presidente della sezione modenese che si dedica alla formazione dei ragazzi due volte la settimana come tutor meccanico di biciclette – Come facciamo sempre nelle nostre attività, abbiamo attivato le risorse dei nostri soci e delle altre associazioni di volontariato modenesi, per raccogliere parte delle attrezzature e le biciclette usate da riparare o da utilizzare come pezzi di ricambio. Prezioso è stato il contributo del Laboratorio Tric e Trac che ci ha fornito morse, chiavi e biciclette».

Tutti i ragazzi della Comunità frequentano il laboratorio di ciclofficina in gruppi di 5/6 ragazzi per volta affiancati da 2/ 3 volontari in modo da essere seguiti da vicino. «I ragazzi imparano così ad aggiustare biciclette e utilizzano strumenti molto semplici per esercitare la propria manualità», afferma Costetti. Ad ogni ragazzo viene assegnata una bicicletta che viene lavata e smontata revisionata e rimontata completamente. «E’ una soddisfazione vedere un ragazzo che passa del tempo per riportare una catena arrugginita a nuovo splendore – conclude Castelli – Si crea così la propria bici che gli permetterà una nuova autonomia di movimento e forse una nuova esperienza utile per il futuro».

Il laboratorio si trova all’interno della Comunità e in questo primo mese di attività i ragazzi sono stati molto collaborativi, hanno frequentato con entusiasmo e desiderio di apprendere. Alcuni di loro hanno già completato una bicicletta con grande soddisfazione personale, che utilizzano negli spostamenti. Per ampliare il laboratorio servono biciclette usate da adulto di ogni genere, chiavi da meccanico, pinze, cacciaviti e volontari.

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Manovra antismog: finalmente si fa sul serio

inquinamento

Il persistente alto livello di polveri sottili nell’aria ha acceso i riflettori sui rischi per la salute. In effetti, la situazione è molto grave: non si tratta solo delle polveri sottili (PM10), quanto di quelle ultrasottili (PM2,5) che – insieme a numerosi altri veleni – hanno creato un aerosol stagnante sulla Pianura Padana estremamente pericoloso e climalterante. Le sorgenti del fenomeno sono note: traffico, riscaldamento, attività industriali e agricole.

L’immissione incontrollata delle scorie nella terra, nel mare e nell’atmosfera ha raggiunto un livello impressionante e oggi assedia gli stessi fattori chiavi della vita: l’aria, l’acqua, il cibo. È ora di svegliarsi dal torpore che induce a pensare che questa faccenda si risolverà da sola.

I cittadini devono rendersi conto che devono cambiare stile di vita e di mobilità, ad esempio accogliendo i pressanti inviti a usare i mezzi di trasporto ecologici. Anche le istituzioni hanno un ruolo chiave nel dare segnali convincenti e precisi per contrastare l’inquinamento e ricostituire un ambiente sano.

Su quest’ultimo versante, intravediamo segnali rassicuranti. Di fronte all’emergenza, il Comune è corso ai ripari con misure radicali antismog: la domenica ‘ecologica’, l’abbassamento della temperatura nelle case e negli uffici, la conversione di Gigetto in linea-bus e, soprattutto, il blocco della bruciatura delle sterpaglie, evento assai frequente in una zona altamente agricola come quella modenese. Fa anche piacere scoprire – fra le pieghe del bilancio comunale – che una voce è stata prevista per il compenso di uno sciamano cherokee, esperto nella danza della pioggia, assoldato appositamente per provocare utili tempeste scacciaveleni. Possiamo dirlo: finalmente si fa sul serio!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Biciviaggi FIAB Nazionale 2017: è già possibile iscriversi

Anche quest’anno FIAB Nazionale ha in programma splendidi biciviaggi in Italia e in Europa.

Il programma completo lo potete trovare qui

Ognuno di questi viaggi è realizzato in collaborazione con una agenzia specializzata, ma sarà una esperienza FIAB a tutti gli effetti, pedalando alla scoperta del territorio e delle eccellenze ciclabili. Possiamo già fare un breve elenco in ordine cronologico:

15 Luglio 2017 fino al 23 Luglio 2017
Via Rhôna. Con i Galli dalle Alpi alla Camargue
Alla scoperta della via Rhôna, la ciclovia Eurovelo 17 che segue il corso del fiume Rodano. Il nostro percorso parte dalle Alpi al mediterraneo in territorio francese…

21 Luglio 2017 fino al 30 Luglio 2017
OLANDA – Da Rembrandt a Van Gogh
…ripercorrendo la storia delle Città d’Oro. Biciviaggio a margherita con partenza e ritorno a Leiden con percorso giornaliero ad anello…

28 Luglio 2017 fino al 05 Agosto 2017
IRLANDA TRA CIELO, MARE E TERRA
Da est a ovest per pedalare nelle isole Aran e nelle terre del Connemara: la costa atlantica, all’estremità più occidentale di Europa, una delle zone più selvagge e remote…

04 Agosto 2017 fino al 13 Agosto 2017
Da Fontainebleau a Etretat passando per Parigi, attraverso i luoghi dell’impressionismo francese
Da Fontainebleau a Parigi fino alle Falesie dell’Etretat in Normandia, attraverso i luoghi dell’Impressionismo: Manet, Monet, Degas, P.A.Renoir…

12 Agosto 2017 fino al 19 Agosto 2017
Alla scoperta del Sannio e dei Sanniti
Il Molise è la seconda più piccola regione d’Italia ha una densità abitativa di 70 abitanti/km² (la Lombardia ha 419 abitanti/km²). Il traffico automobilistico è praticamente inesistente e si presenta ideale per pedalare in tranquillità e piacevolezza.

19 Agosto 2017 fino al 26 Agosto 2017
Le capitali d’oriente. Da Zagabria a Lubiana
Percorso tra le capitali di Slovenia e Croazia passando per Maribor. In gran parte lungo ciclovie e percorsi ideali per i viaggiatori in bicicletta. Partenza in bus da Verona…

26 Agosto 2017 fino al 02 Settembre 2017
Il Trenino Rosso del Bernina
Biciviaggio da Milano a Milano verso la Svizzera, con l’aiuto dei treni per superare i dislivelli tra cui il famoso trenino rosso del Bernina.

01 Settembre 2017 fino al 08 Settembre 2017
Barcellona bici, mare e sangria
Viaggio nella capitale del divertimento diventata una delle città più ciclabili del sud Europa. Pernotto a due passi dalla Rambla. Consigliata una mtb e un discreto allenamento.

Se non vi basta nel sito andiamoinbici.it trovate ancora altre iniziative e altre verranno inserite a breve.
Solo per soci.

Smog: il piacere vale il rischio?

smog

Modena è immersa in una cappa di velenoso aerosol che a lungo andare, e silenziosamente, ammazza la vita. Tuttavia, non solo le amministrazioni, ma anche molti cittadini si cullano nell’illusione che tutto proceda normalmente e che la faccenda non ci riguardi. È un problema degli altri, l’iniziativa tocca ad altre istituzioni, è una questione irrisolvibile, lo smog è un prezzo dello sviluppo…

E così, di amenità in amenità, la nostra vita annaspa nell’aria ammorbata senza che se ne intravveda una via d’uscita. Dobbiamo dunque rassegnarci e affidarci alla legge dei grandi numeri, come fanno certi fumatori incalliti, secondo cui ‘il piacere vale il rischio’? E se così non fosse?

Poiché la classe dirigente attuale non è all’altezza dei problemi da risolvere, occorre che ogni cittadino rifletta sul contributo che può dare per migliorare la situazione, per sé e per chi ci seguirà in questo mondo bello, ma fragile e unico.

Guardiamo ai fatti: gran parte degli spostamenti in auto sono individuali e a corto raggio (2-3 km); la quattro ruote è costosa da mantenere, pericolosa e inquinante. Cosa ci impone dunque di usarla nei viaggi lunghi come nei brevi?

Al contrario, la bici si rivela un mezzo agile, confortevole per la nostra realtà, economica, pulita e salutare, competitiva negli spostamenti brevi. E divertente. I più ‘comodosi’ possono ricor29rere alla bici elettrica, i più esigenti a ogni sorta di cargo-bike per le merci. È anche creativa: a Copenhagen due giovani italiani riscuotono successo con la loro pizzeria ambulante su due ruote.

L’auto è un (pericoloso) residuo del passato. Se provassimo a cambiare?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it