paola busani
Paola Busani è stata recentemente eletta dal nuovo Consiglio Direttivo Presidente della Fiab di Modena. 53 anni, da 10 felicemente iscritta alla Fiab, a cui ha aderito principalmente per motivi “politici”: passione per l’ambiente e, come genitore, il desiderio di vivere in una città meno inquinata.
Subentra a Giorgio Castelli, eletto nella carica di Segretario. I membri del nuovo Consiglio Direttivo sono: Altiero Diana, Amorelli Giuseppe, Beneventi Marina, Carapellese Lorenzo, Carretti Eugenio, Coriani Eugenia, Gaido Mara, Marangoni Luana, Marano Giuseppe, Marchiò Maria Chiara, Savigni Cinzia, Sirti Emanuela, Spadoni Ermes e Tracia Nicola.
Intervista al nuovo Presidente.
D.
Paola Busani è stata recentemente eletta Presidente della Fiab di Modena, l’associazione che promuove la mobilità sostenibile e la tutela ambientale, una federazione di associazioni che opera su tutto il territorio nazionale. Qual è l’identikit del nuovo Presidente?
R.
53 anni, da 10 felicemente iscritta alla Fiab a cui ho aderito per motivi “politici” dopo aver contribuito a organizzare le prime Critical Mass a Modena nel lontano 2002. Passione per l’ambiente e, come madre, il desiderio di vivere in una città meno inquinata: queste le semplici motivazioni che mi hanno spinto alla scelta dell’impegno sociale.
Poi è subentrata anche la passione per il cicloturismo e la consapevolezza che scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano ha un valore “civico”, ma è anche un vero piacere.
Subentro alla presidenza di Giorgio Castelli, che ha coperto questo ruolo negli ultimi 6 anni, e so che non sarà un compito facile per il contributo dato da Giorgio alla Fiab. Ci proveremo, e conto di essere aiutatissima dai tanti soci attivi che all’interno della nostra associazione operano instancabili e con passione su svariati fronti: attività nelle scuole, con i migranti, collaborazione con enti pubblici e privati sul tema della mobilità e tanto cicloturismo per tutti.
Spero che questo nuovo impegno non mi limiti troppo nel coltivare anche le mie altre passioni personali, come la musica, la natura, e so che non sarà semplice conciliarlo con il lavoro e la famiglia. Ma è proprio in questo che noi donne siamo particolarmente esperte.
D.
Nel 2016 la Fiab ha registrato oltre 200 iscritti, 1.500 partecipanti alle 40 cicloecursioni effettuate, centinaia di partecipanti alle altre iniziative sociali (fra cui la raccolta di 1.100 firme per la reinstallazione dei portabici alla Biblioteca Delfini). Quali sono i principali obiettivi che nel prossimo biennio -quello della tua presidenza- l’associazione intende perseguire?
R.
Sicurezza stradale, contrasto ai furti di biciclette, interventi di promozione dell’uso della bici sui percorsi casa-scuola, casa-lavoro, tempo libero. Un impegno particolare sarà dedicato alla pedonalità, ingiustamente trascurata, vera cenerentola della mobilità.
Naturalmente, cercheremo di qualificare ancor più l’offerta delle cicloescursioni, sempre più gradite ai nostri soci e ai cittadini, animati dal desiderio di riscoprire il territorio e le sue risorse culturali, naturali e gastronomiche.
Un impegno convinto sarà dedicato al completamento delle grandi ciclovie turistiche che attraverseranno il nostro territorio: la Verona-Firenze sopra tutte, tratto della Eurovelo 7 da Capo Nord a Malta.
D.
Nel clima di disimpegno generale verso la politica, segnalato da vari indicatori, la partecipazione alla vita degli organismi di volontariato resta un punto fermo dei modenesi. E’ così anche per la Fiab?
R.
Dai 50 soci del 2004 (anno di fondazione della Fiab di Modena) siamo passati ai 200 soci del 2016, una crescita conseguita grazie al grande impegno degli amici della bicicletta e dalla loro capacità di coinvolgere i cittadini nelle iniziative a carattere sociale e turistico. Nel prossimo biennio cercheremo di sviluppare ulteriormente il rapporto con i cittadini, migliorando la nostra comunicazione attraverso i nostri social media e i media locali, ma anche intervenendo su temi di interesse generale: gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola con mezzi ecologici, la sicurezza stradale, il contrasto alla ricettazione delle bici, il trasporto con treni e bus, e così via
E su questi temi vogliamo essere un punto di riferimento per Modena, ma anche per tutti i comuni della provincia
D.
La Fiab si è messa in evidenza negli ultimi anni per essere intervenuta su temi di grande attualità e interesse per la mobilità a Modena. Da sola, o più spesso insieme ad altre associazioni, si è battuta con tenacia per promuovere gli spostamenti ecologici. Su temi come le ciclabile di Via Giardini ed Emilia Est, oppure sulla riduzione dei portabici in centro storico, ma anche sull’importante Piano della Mobilità ciclistica l’associazione a volte ha espresso posizioni critiche verso l’Amministrazione comunale. Nel prossimo biennio come intende muoversi la Fiab nei confronti delle altre associazioni ambientaliste e del Comune?
R.
Comune: Autonomia e rispetto delle reciproche competenze, ma nella chiarezza delle posizioni.
Associazioni: ricerca della collaborazione allargata a più temi di comune interesse.
D.
Qual è l’auspicio della Fiab per il prossimo biennio?
R.
Che la bella esperienza del Modena Park, durante il quale i cittadini hanno riscoperto la bicicletta e la pedonalità come mezzo normale per vivere la città e godere delle sue opportunità, diventi normale quotidianità. Per il bene, e il piacere, di tutti.
Mi auguro anche di poter contribuire al maggior coinvolgimento della nostra associazione nella vita della Fiab Nazionale, che con tenacia e competenza sta sviluppando la propria iniziativa sul fronte della mobilità sostenibile, un tema chiave per la vita delle nostre comunità.