Impariamo a riparare la bici con FIAB Modena

Anche quest’anno 2018 la FIAB Modena nel mese di febbraio  ha organizzato un corso di ciclo-meccanica e cicloturismo, cui ho aderito con molto entusiasmo perché vorrei approfondire  le mie  conoscenze. La bicicletta deve essere un oggetto di utilizzo quotidiano, non qualcosa da tenere in garage o nel sottoscala e da utilizzare  solo in primavera.

Come qualsiasi mezzo meccanico necessita sia di  manutenzione di base o preventiva  per aumentare le prestazioni,  allungarle la vita,  consentire un’esperienza di guida piena e divertente e una maggiore sicurezza, sia  di una manutenzione straordinaria quando si rompe o qualcosa non funziona.

Questo corso è utile per riconoscerne i malfunzionamenti,  ripararli e poter sostituire i pezzi che più facilmente si usurano.

Dopo la lezione introduttiva in cui  ci hanno spiegato i primi rudimenti quali : come scegliere una bicicletta, come regolare la sella e il manubrio per trovare la postura più confacente, la ruota con i diversi tipi di pneumatici e misure che la contraddistinguono…, siamo passati alla parte pratica “mettendo le mani in pasta”. Ogni corsista ha smontato la ruota posteriore della propria bici, rimosso il copertone ed estratta la camera d’aria , quindi  gli è stato mostrato come ripararne la foratura.  Abbiamo  successivamente rimontato il tutto sotto la guida degli insegnanti. Nel corso della  prossima lezione ci focalizzeremo sull’argomento freni e cambio.

I temi in questione vengono sviscerati in modo semplice e molto “colorito”  al fine di mantenere  alta l’attenzione e facilitare la comprensione dell’argomento e la discussione.

Una bici efficiente ci aiuta a sostenere  uno stile di vita più sano  aumentando il livello di benessere psicofisico.

La bicicletta da sempre è libertà e si spera diventi  una scelta di vita, uno stile di vita.

Luigi Barbieri
www.modenainbici.it

 

 

 

 

 

Elezioni, messaggi di fumo

Era evidente che il dibattito in campagna elettorale sarebbe stato di basso livello e scollegato da soluzioni realistiche ai problemi del paese. Proprio per questo Riccardo Iacona aveva inaugurato la nuova stagione di “Presa Diretta” con una puntata “in positivo” tutta dedicata ai temi della mobilità ciclabile, evidenziando in prima serata ad un vasto pubblico, come potesse risolvere alcuni dei problemi delle nostre città e generare nuove opportunità di business.

Ci hanno immediatamente pensato alcuni dei principali partiti a smorzare i nostri facili entusiasmi.

Partiamo dal mesozoico Berlusconi: “Nel nostro programma non ci sono più tasse sull’auto, che è uno strumento per andare al lavoro, e accompagnare i figli a scuola”. Ehhh? In tutto il mondo moderno questa è considerata una “bestemmia”: a scuola ci si va prima sulla cargo-bike della mamma, poi con i mezzi pubblici o in bici. Portare i ragazzi a scuola in auto è considerato antieconomico, inquinante e soprattutto diseducativo. In Italia invece assistiamo inermi al parcheggio selvaggio davanti alle scuole per consegnare come pacchi, ragazzi che nella stragrande maggioranza dei casi abitano a meno di 2 km di distanza. Abbiamo perfino dovuto fare una legge nel 2017 per permettere l’uscita in autonomia da scuola! Sarebbe ora che anche T-Rex Silvio si accorgesse che questa malsana abitudine genera un circolo vizioso, che blocca i il traffico cittadino proprio nell’orario di punta per lavoratori ed imprenditori, che invece hanno spesso vera necessità di usare l’auto privata. Incentivare questa abitudine, invece che contrastarla, è tipica di una classe politica che ha sempre mostrato indifferenza, quando non ostilità, per le richieste di una mobilità più sostenibile.

Più sorprendente il caso del M5S, che invece si era dimostrato finora più sensibile a questi temi. E’ successo che per la consegna dei simboli elettorali il minivan M5S si sia fermato sulle strisce pedonali per far scendere Grillo e di Maio, e poi sostasse alla fermata del bus per più di un’ora (giustamente multato). Sono arrivate poi le scuse dovute e ineluttabili, perché anche se sembra una cosa di piccolo conto, questo incivile comportamento è lo specchio fedele di quello che succede in tutt’Italia, dove gli spazi per i mezzi pubblici, per i ciclisti e per i pedoni sono regolarmente invasi da automobilisti che non hanno nessun riguardo per i diritti di mobilità e sicurezza di chi non può o non vuole muoversi con l’auto privata.

Se queste sono le premesse, purtroppo abbiamo una forte sensazione che, anche in questa campagna elettorale, i segnali di fumo per capire quale sarà il destino delle nostre città, provengano dai tubi di scarico delle auto blu e non portino nessuna buona notizia per le nostre speranze.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

-20%: la dieta del traffico, per città più a misura di persona

CAMPAGNA ELETTORALE IN (PER LA) BICICLETTA
-20%: la dieta del traffico, per città più a misura di persona

Il 2018 inizierà all’insegna della campagna elettorale per le Elezioni Politiche e, in alcuni casi, anche Regionali. Sono accadute molte cose sul tema della ciclabilità in questi 5 anni ed è bene ricordare a noi stessi che lo sviluppo della mobilità ciclistica è finalmente entrata nelle agende politiche di molti.

PREMESSA

Nel 2013 contattammo numerosi candidati cui chiedemmo un impegno su alcuni temi emersi dagli Stati Generali della Bicicletta del 2012 a Reggio Emilia (vedi documento allegato).

In particolare chiedemmo un impegno su 6 dei 10 punti citati:
1. Istituzione del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica;
2. Revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche;
3. Aggiornamento della legge di finanziamento sulla mobilità ciclistica;
4. Equiparazione della bicicletta al trasporto pubblico nell’infortunio in itinere;
5. Monitoraggio e sicurezza stradale;
9. Promozione e valorizzazione del turismo sostenibile attraverso la realizzazione della rete ciclabile nazionale “BICITALIA”.

Su questi punti riteniamo che gli impegni presi allora da molti hanno portato dei frutti:
PUNTO 3: l’approvazione (alla Camera) della Legge Quadro sulla mobilità ciclistica ci sembra un passaggio innovativo, di esempio anche per altre realtà europee;
PUNTO 4: l’infortunio in itinere, dà più serenità ai cittadini e cittadine che scelgono la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani di lavoro;
PUNTO 9: l’identificazione di una rete nazionale, denominata Bicitalia, che include la rete europea Eurovelo, e le risorse per la realizzazione di alcuni tracciati sono elementi che hanno dato l’avvio a molti altri progetti sui territori in una sorta di gara a fare di più tra Enti Pubblici.

A questi punti aggiungiamo il riconoscimento della bicicletta come mezzo di trasporto inserito nella Politica nazionale dei Trasporti (un altro dei punti del decalogo), il ruolo importante del segmento del cicloturismo all’interno delle politiche del Ministero del Turismo, il tema dell’intermodalità, con una nuova attenzione da parte di Trenitalia e RFI con cui FIAB ha attivato protocolli per un supporto anche di consulenza per le loro attività di  sviluppo dell’intermodalità treno+bici.

Pensiamo quindi che ci siano le condizioni oggi, più di ieri, per fare un salto di qualità soprattutto rispetto ai tempi necessari per un concreto sviluppo della mobilità ciclistica: le nostre città hanno bisogno di soluzioni concrete OGGI (e non fra qualche decennio) per i problemi legati all’inquinamento, al consumo dello spazio pubblico, alla salute e benessere dei cittadini, alla sicurezza sulle nostre strade. La bicicletta ha ampiamente dimostrato di essere una soluzione efficace che richiede investimenti contenuti con risultati in tempi brevi.

RICHIESTE

Obbiettivo per la prossima legislatura:

-20%: LA DIETA DEL TRAFFICO, 
per rispettare l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici

Il tema dei cambiamenti climatici e tutto ciò che questo significa è il nostro punto di riferimento: a quei temi occorre dare risposte in tempi brevissimi e la questione della mobilità va affrontata con un cambio radicale dei nostri stili di vita, che sono alla base di questa evoluzione negativa dei clima.
L’abuso dell’auto privata e dei trasporti su gomma ci hanno portato in questi decenni:
– ad un consumo ed impermeabilizzazione del suolo con le conseguenze di disastri ambientali che si ripropongo stagionalmente con una regolarità inquietante e costi enormi per la collettività
– ad un crescente tasso di inquinamento atmosferico con le conseguenze sanitarie conosciute
– ad un abbassamento della qualità di vita nelle nostre città che hanno perso il loro scopo primario di luoghi di aggregazione e convivenza
– ad una crescente sedentarietà, cui sono legate tante patologie
– ad un’insicurezza delle nostre strade che impediscono ai soggetti più vulnerabili e non dotati di un’auto privata – bambini, anziani e persone con ridotta mobilità – di poter avere l’autonomia necessaria per vivere dignitosamente la loro quotidianità.

Per questi motivi occorre puntare ad abbassare mediamente la percentuale delle auto private in circolazione (il -20% è il dato indicato nella legge regionale dell’Emilia Romagna per le città con più di 30.000 abitanti), attraverso una serie di azioni che devono puntare a sviluppare
le modalità di MOBILITÀ ATTIVA, a piedi, in bici e con TPL.

Per raggiungere questo obbiettivo chiediamo un impegno su alcune iniziative entro i primi 2 anni del nuovo Governo

  • ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE PER LA MOBILITÀ CICLISTICA
    Le politiche per la ciclabilità interessano settori diversi e c’è necessità di avere una struttura di Governance chiaramente identificata all’interno della struttura burocratica.
  • RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA:
    30 km/h come standard di velocità nelle città, Contro senso ciclabile (doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico delle città), casa avanzata ai semafori. La Riforma del Codice della Strada è indispensabile per cambiarne la visione e mettere al centro dell’azione normativa la persona e non l’automobile: la riforma organica è ciò che auspichiamo ma i punti indicati sono quelli che avrebbero subito un impatto positivo sulla sicurezza nelle nostre città e faciliterebbero la vita di chi sceglie di muoversi in modo sostenibile, a piedi o in bicicletta.
  • SOSTEGNO ECONOMICO ALL’ACQUISTO DEL MEZZO BICICLETTA (muscolare o a pedalata assistita)
    L’incentivo dovrebbe essere maggiore a fronte di una scelta di dismettere la propria auto o a fronte di un impegno ad un utilizzo quotidiano casa-lavoro o casa-scuola.
  • INCENTIVI/SCONTI FISCALI PER I NEGOZI CHE ATTREZZANO SPAZI PUBBLICI PER BICICLETTE
    È un intervento che ha anche lo scopo di incentivare e rivitalizzare il commercio locale. Più spazio alle biciclette significa più spazio alle persone: 1 posto auto significa 1 potenziale cliente; in 1 posto auto parcheggiano 10 biciclette, 10 potenziali clienti.
  • COMUNI CICLABILI, COMUNI VIVIBILI:
    rivedere gli standard urbanistici della legge Tognoli, che obbliga a dedicare ampie superfici per posteggi auto privati e pubblici, per permettere ai comuni di realizzare trasformazioni urbanistiche sostenibili che privilegino i collegamenti e servizi per biciclette e pedoni, il trasporto pubblico e collettivo e realizzazioni di spazi pubblici di incontro per i cittadini. In attesa di queste modifiche prevedere incentivi (facilitazioni sulla gestione delle spese dei bilanci comunali) per i comuni che realizzano interventi per la ciclabilità e l’accessibilità della città a persone con ridotta mobilità.
  • CITTA’ ATTIVE, CITTA’ SANE:
    prevedere incentivi fiscali per le aziende che facilitano l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro. La promozione della mobilità attiva a partire dagli spostamenti quotidiani ha numerosi riscontri positivi sul benessere psicofisico delle persone e il movimento quotidiano è uno degli elementi di prevenzione di molte delle malattie dell’era moderna, dall’obesità al diabete alle malattie cardiovascolari.

Molte altre sono le attività da mettere in campo per affrontare il vasto tema dei cambiamenti climatici, tuttavia riteniamo che questi siano passaggi che possono dare un aiuto significativo ai cittadini e cittadine che sempre più numerosi stanno cambiando stile di vita: rendere semplice e sicuro l’utilizzo della bicicletta in città è la chiave di volta per scendere dall’auto e muoversi in modo diverso. E i benefici sono per tutti, anche per quella fascia di persone che deve utilizzare necessariamente l’auto privata (indicativamente il 40% degli spostamenti modali).

Milano, 30 novembre 2017

Le priorità del PUMS a Modena

In questi giorni Fiab Modena partecipa alla consultazione pubblica che il Comune di Modena organizza per la stesura del PUMS, il Piano per la Mobilità Sostenibile, cioè le politiche per la mobilità che la città adotterà nei prossimi 10 anni. Pur salvaguardando la necessità individuale di spostamento, è condiviso da tutti l’obiettivo di avere una città meno stremata dal traffico, più vivibile, silenziosa e sicura, (ve la ricordate nei giorni del concerto di Vasco?) privilegiando l’autobus, la biciletta o andando a piedi invece che in auto.

Un appuntamento importantissimo per i modenesi di oggi e di domani, che verranno invitati a dare il loro parere sulle priorità del Piano stesso con un questionario, in una città dove gli spostamenti in auto con singolo conducente raggiungono quasi il 70% del totale e dei quali solo la metà supera distanze superiori ai 2,5 km.

Per decidere di lasciare l’auto a casa pensiamo sia fondamentale la concorrenzialità dei mezzi pubblici, a parità di tempo devono almeno essere più comodi: sapere se e quando passa l’autobus grazie ad applicativi ITC, le corsie preferenziali che ne garantiscono il transito dovrebbero essere priorità del PUMS.

Marciapiedi più larghi, ben pavimentati e illuminati, percorsi ciclabili adeguatamente collegati, attraversamenti pedonali più sicuri sarebbero garanzia non solo per gli utenti deboli, i ragazzi e gli anziani, ma per ognuno di noi, che diventa pedone o ciclista nel momento in cui scende dall’auto. Anche queste le possiamo considerare priorità del PUMS?

Tra 10 anni possiamo immaginare una maggiore diffusione della bicicletta elettrica che può diventare una vera alternativa all’auto anche su lunghe distanze. Già da ora dobbiamo porci la necessità di adeguare la nostra rete ciclabile a questo cambiamento, con ciclabili funzionali e parcheggi bici protetti in tutti gli edifici pubblici e privati, assicurazione contro i furti.

Anche la logistica delle merci dovrà cambiare: meno furgoni e camion e più cargo-bike (le simpatiche bici con cestone per il trasporto di grossi oggetti) per consegnare gli acquisti on-line e le merci nei negozi. Quindi strade più libere dalle auto parcheggiate a bordo strada, dal pericoloso traffico a velocità eccessiva per tutelare e favorire chi sceglierà di muoversi in bici, a piedi in autobus, perché questo dovrebbe essere il vero obiettivo di un Piano della Mobilità Sostenibile.

Paola Busani
www.modenainbici.it

Campionatore passivo, cittadino attivo.

È di pochi giorni la notizia che l’Italia è a rischio di procedura di infrazione in materia di qualità dell’aria; sarebbe “colpevole”, insieme ad altri paesi europei, di mantenere troppo alti i livelli di concentrazione di due inquinanti atmosferici: il biossido di azoto (NO2) e il particolato atmosferico. Il Ministro dell’Ambiente sarà convocato, entro fine mese, dal Commissario dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, il quale si attende di conoscere “come e in che tempi si vuole raggiungere il rispetto” delle principali direttive europee in materia di qualità dell’aria.

Sono già pronti a rispondere all’Europa, sopperendo all’inoperatività del governo italiano, i “cittadini sentinella” di Bologna, protagonisti e finanziatori di “Aria Pesa”, un’iniziativa di monitoraggio che definirà una mappatura puntuale della qualità dell’aria in città.

Saranno più di 200 i cittadini attivi nella rilevazione, verranno forniti di un “kit misuratore” di NO2 con relative istruzioni per l’uso. Il kit consta di una staffa, di tre fascette per il fissaggio e del campionatore, quest’ultimo è un tubetto di pochi centimetri che va installato nel luogo più aperto possibile a una distanza dal suolo non inferiore ai tre metri. Si può mettere su un balcone, accanto a un palo o fuori dalla finestra, in questo modo verrà misurata la qualità dell’aria nelle strade più frequentate, come quelle casa-lavoro, casa-scuola. Il monitoraggio avrà la durata di un mese, dal 25 gennaio al 25 febbraio, i dati raccolti saranno sottoposti ad uno studio scientifico, supportato dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna e confrontato con i dati regionali dell’Arpa, ad oggi presente in città di Bologna, con 3 centraline.

Aria Pesa” non è solo un esperimento civico su basi scientifiche, è una presa di coscienza collettiva, che va a contrastare le scelte dell’amministrazione pubblica che determinano gravi conseguenze sulla salute e la qualità di vita in città. Se da una parte la politica si affievolisce, dall’altra il risveglio dei cittadini può essere lo stimolo per motivare politiche più coraggiose di limitazione di veicoli inquinanti e promozione della mobilità sostenibile, portando un cambiamento profondo dei nostri stili di vita.

I cittadini si stanno attivando … e la politica?

Marina Beneventi
www.modenainbici.it

Il destino del Ciclista Felice di Morane-Vaciglio

Come va di moda nelle moderne pubblicità, per indorare la pillola del discusso progetto Morane-Vaciglio, la nostra amministrazione ci ha propinato un rassicurante rendering del nuovo comparto, al centro del quale capeggia il classico Ciclista Felice. Tralascio la valutazione urbanistica del nuovo comparto (sulla quale vi consiglio il blog RiconnettereModena), ma sappiamo tutti benissimo quale è il triste destino del Ciclista Felice una volta fuori dall’accogliente parchetto del quartiere: ciclabili sconnesse, spezzate, scarsamente illuminate, non segnalate, strade di città larghe e pericolose come autostrade, parcheggi selvaggi fin sui marciapiedi e portabici mancanti.

Il vero deficit culturale delle amministrazioni locali in tema di ciclabilità si rivela proprio nella destinazione d’uso a cui viene relegata la bici: sgambate nei parchetti di quartiere con i bimbi, e scampagnate domenicali appena fuori città. Scopi per i quali in effetti Modena si distingue, ma senza mai affrontare un progetto organico (perché non imitare la Bicipolitana di Pesaro ad esempio?) per l’uso quotidiano scuola e lavoro.

Gli ultimi decenni hanno visto nascere a Modena diversi quartieri periferici come il Morane Vaciglio, dai quali per qualsiasi necessità (spesa, cure, svago, lavoro) ci si deve affidare a spostamenti rilevanti. Una situazione aggravata da altrettante scelte di decentramento di importanti poli aggregatori (si pensi solo al polo scolastico Leonardo, all’ Ospedale Baggiovara, ai vari Centri Commerciali) la cui dislocazione è stata fatta solo in funzione della comoda accessibilità automobilistica. Pensate solo all’area del Cinema Victoria, da quasi 10 anni principale centro di ritrovo per giovani e famiglie, con migliaia di presenze tutti i giorni, a 900 metri in linea d’aria dalla Ghirlandina, ancora senza una reale accessibilità pedonale e ciclabile dal centro, a meno di non volersi addentrare nel ripido sottopasso bunker del Cialdini.

Ed allora tutti in auto, anche chi potrebbe farne a meno, a discapito di chi l’auto la deve usare davvero per lavoro o necessità, e si ritrova inevitabilmente la città bloccata da un semplice cantiere in tangenziale, o per l’inaugurazione dell’ennesimo centro commerciale.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

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Di solito in città uso la bici; oggi per necessità vesto i panni dell’ automobilista urbano. Traffico allucinante, code. Ad ogni semaforo rosso accumulo veleni, dei gas di scarico e dello stress. Finalmente un tratto di strada libero, recupererò un po’ del mio ritardo. Ma no! una signora si accinge ad attraversare sulle strisce e mi guarda esitante. Non si è ancora mossa, avverto l’ impulso di ignorarla.

Complice la fretta, si affaccia la tentazione di sfruttare una situazione asimmetrica in cui, per una volta, ho io un piccolo potere : sarebbe una ben meschina rivalsa su quegli enormi SUV che chiedono strada con prepotenza, perché son più grossi. Li voglio emulare su scala ridotta? No, mi fermo.

La signora attraversando mi fa un cenno di ringraziamento con la mano e le rispondo con un sorriso. Gesti superflui – ho solo osservato il codice – ma densi di significato. Grazie di non avere abusato del tuo potere, mi dice lei. Rispettando te, utente più debole della strada, ho rispettato anche me stessa, rispondo io. Silenziosa promessa di una convivenza civile più gentile ed umana.

Tutta questa dinamica è durata pochi secondi, ma sono bastati per farmi ripartire più serena. Però la tentazione c’ è stata…. Il 2017 ci ha regalato la legge per la mobilità ciclistica , premio di tante battaglie FIAB per città più vivibili. Ma la battaglia ognuno deve farla anche dentro di sé, per disintossicarsi davvero dal modello sociale malato che volenti o nolenti ci contamina un po’ tutti, così come l’ aria che respiriamo: un modello che idolatra la velocità, osanna il vincente, ammira il potente, tollera il sopruso, mortifica il debole. E si comincia da gesti molto piccoli. Buon 2018 in una Modena meno inquinata, da tutti i punti di vista.

Maria Chiara Marchiò 
www.modenainbici.it

Approvata in via definitiva la legge quadro sulla ciclabilita’: una grande occasione per un’italia più ciclabile

Il Senato ha approvato definitivamente la legge Decaro/Gandolfi (n. 2977 del Senato della Repubblica) che per la prima volta il Italia assegna allo Stato e al MIT il compito di sviluppare la mobilità in bicicletta, a fronte di importanti stanziamenti.

Un momento storico per Fiab e l’Italia. Il risultato di oggi è frutto di un lavoro di tanti, che ha radici lontano nel tempo, oltre 30 anni per FIAB.

In una nota, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio afferma: “La mobilità ciclistica è una priorità per le città. Oggi è legge. La Cenerentola della mobilità, la bicicletta, assume pari dignità in città, in periferia e nei percorsi turistici, rispetto agli altri mezzi e guida il cambiamento verso la mobilità dolce e alternativa. È uno scatto culturale e nella pianificazione delle opere, per il quale il nostro Paese è pronto e di cui dobbiamo ringraziare tutti i Parlamentari con i quali abbiamo collaborato, a partire dal relatore on. Paolo Gandolfi e al Sindaco e Presidente dell’Anci, Antonio Decaro“.

Un ringraziamento particolare da parte di Fiab Modena va al senatore modenese Stefano Vaccari, che molto si è adoperato per l’approvazione di questa legge.

http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/proposte-di-legge/item/1880-approvata-senato-legge.html

Che cosa cambia davvero con questa legge?

In sintesi diciamo che d’ora in poi, a tutti i livelli da quello nazionale, a quello regionale fino a quello comunale, ogni amministrazione dovrà pianificare anche la mobilità ciclistica che raggiunge il livello di qualsiasi altra rete trasportistica che deve essere pensata, pianificata e realizzata, con l’obiettivo di migliorare la qualità urbana, l’ambiente e le città, oltre che di promozione turistica.

In più ci sono disposizioni per i comuni che devono mettere in atto strumenti urbanistici per realizzare i bicicplan (piani d’azione “per promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto), le velostazioni, gli stalli per bici e approvare regolamenti edilizi che consentano il parcheggio delle bici negli spazi condominiali.

Ci sono altri aspetti secondari anche se importanti (come ad es. la possibilità di installare portabiciclette a sbalzo sugli autobus) ma l’aspetto fondamentale è il principio generale del codice della strada che non deve più garantire solo la “fluidità del traffico”, ma da oggi in poi dovrà anche garantire la mobilità sostenibile e la circolazione dei velocipedi.

Siamo particolarmente orgogliosi perché il testo di questa legge l’ha scritta FIAB oramai diversi anni fa e averla portata a casa ALL’UNANIMITA‘ di tutte le forze politiche è un successo che ci fa davvero passare il Natale con la consapevolezza di avere contribuito a migliorare questo paese. C’è ancora molto da fare, ma le fondamenta di una Italia più ciclabile sono state gettate.

A questo articolo è possibile trovi le informazioni puntuali sui provvedimenti che sono indicati nella legge: http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/proposte-di-legge/item/1855-tutto-quello.html

FIAB MODENA
22 dicembre 2017

Un’altra occasione persa

Nei primi giorni di dicembre sono stati inaugurati contemporaneamente tre centri commerciali che si affacciano tutti su via Emilia Ovest.
In particolare si è trattato della riorganizzazione del grande ipermercato del centro commerciale Grandemilia, dell’insediamento di un altro supermercato sotto al cavalcavia della Madonnina e di un centro per il bricolage verso il ponte dell’autostrada.

Così, in barba ad una attenta pianificazione, si sono aggiunti altri carichi urbanistici commerciali sull’asse principale di Modena, perdendo l’occasione per riqualificare progressivamente uno degli accessi più importanti della città.

Per rendere accessibili questi insediamenti sono stati realizzati nuovi svincoli e rotatorie che hanno sottratto ai ciclisti ed ai pedoni il poco spazio disponibile ai margini della strada, faticosamente difesi nel passato con una attenta politica urbanistica. Come se non bastasse, questa nuova riorganizzazione non si è preoccupata di dare continuità agli spezzoni di ciclabili e di sottostrade che prefiguravano la progressiva realizzazione dei percorsi pedonali e ciclabili su ogni lato della strada, previsti negli strumenti urbanistici. Così si vieta l’accesso pedonale e ciclabile alle più importanti attività industriali e commerciali della città: altro che Mutina Splendidissima!

Tutto questo farebbe pensare ad un deciso cambio di rotta nella gestione del territorio e della mobilità, se non fosse che, contemporaneamente, si investono ingenti risorse comunali e statali in progetti di bike to work per spingere i cittadini all’uso della bicicletta per recarsi al lavoro.

Inoltre l’Agenzia per la Mobilità Amo con il progetto MOSSA cerca di premiare le aziende più virtuose nell’offrire servizi ed incentivi ai lavoratori che accedono al posto di lavoro con mezzi più rispettosi dell’ambiente. Il Comune ha inoltre iniziato le consultazioni per la stesura del Piano urbano di mobilità sostenibile (PUMS), che mette al primo posto l’uso della bicicletta e del trasporto pubblico per gli spostamenti di ambito urbano.

Se si trattasse di una persona fisica si potrebbe pensare alla schizofrenia o a disturbi dissociativi, ma in questo caso è molto probabile che si tratti della netta differenza tra ciò che si dichiara di perseguire e ciò che si realizza nella realtà.

La FIAB, pur con grande rammarico per tali scelte contraddittorie, non rinuncia a collaborare con tutti per affermare una mobilità più efficace e moderna rispettosa dell’ambiente.

Giorgio Castelli
www.modenainbici.it

Programma escursioni ed attività 2018

Come tutti gli anni, alla festa degli auguri di fine anno, è stato presentato il calendario delle attività sociali ed escursioni di FIAB Modena per il 2018. Il dettaglio aggiornato di ogni attività verrà pubblicato come sempre sul nostro sito. E’ possibile scaricare la propria copia del calendario in formato completo o pieghevole tascabile cliccando sulle immagini sottostanti.

Calendario Attività 2018

Calendario Pieghevole 2018