Quel dedalo di ciclabili “spezzate” dalle strade

Cosa sarebbero le strade senza le intersezioni? Grazie ad esse, possiamo scegliere ‘scorciatoie’ fra un punto e l’altro della città e risparmiare tempo. Nel suo inimitabile linguaggio tecnico, il Codice della Strada ne dà una definizione neutra, adatta a un cartone animato per ragazzi: esse sono l’«area comune a più strade, organizzata in modo da consentire lo smistamento delle correnti di traffico dall’una all’altra di esse».

Tuttavia, come ogni umana realizzazione, presenta controindicazioni, alcune delle quali piuttosto serie. Verificandosi numerosi incidenti, è stato poi necessario presidiare gli incroci con semafori e altre tecnologie per favorire comportamenti meno pericolosi. Ciononostante, restano luoghi ad alto rischio: le cartine degli incidenti documentano questo fatto con addensamenti degli eventi proprio negli incroci più trafficati.

Se osserviamo le intersezioni adottando l’ottica del ciclista, le cose si complicano. Quando corre in strada con gli altri conducenti, il biker è assoggettato alle medesime norme, stessi diritti e doveri. Quando invece si materializza una ciclabile, è tenuto a utilizzarla, separandosi dalla «corrente di traffico» generale.

L’ineffabile legislatore l’ha definita «parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi». Perché sono state realizzate le ciclabili è intuibile: per proteggere gli «utenti deboli», ossia «tutti coloro i quali meritino una tutela particolare dai pericoli derivanti dalla circolazione sulle strade».

Il Codice pontifica seccamente che – all’incrocio di una ciclabile con una strada – i biker hanno l’obbligo «di arrestarsi e dare la precedenza a chi circola sulla strada». All’opposto, hanno diritto di precedenza in due distinte situazioni: quando l’attraversamento è ciclabile e quando i semafori col simbolo delle bici scattano sul verde. Se il semaforo è senza simbolo della bici, i ciclisti seguono le medesime regole degli altri utenti della mobilità.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Aziende green che promuovono la mobilità sostenibile

Come raggiungono il posto di lavoro i dipendenti delle varie aziende che operano a Modena? Vengono da lontano o abitano in zone sufficientemente vicine e collegate dal trasporto pubblico? Quanti sono i dipendenti che provengono da uno stesso quartiere o dalla stessa cittadina e che potrebbero organizzarsi e raggiungere il posto di lavoro insieme? E quanti invece userebbero volentieri la bicicletta anziché l’auto se fosse garantito loro di poterlo fare in sicurezza, senza l’insidia del traffico o del rischio di furto della bicicletta stessa?

Questa semplice indagine dovrebbe essere svolta all’interno di ogni azienda che con responsabilità sociale decide di intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile ed ecologico e così dichiarare una bassa impronta ecologica: una strategia che in termini di ritorno d’immagine oggi ripaga molto più di tante campagne pubblicitarie o sponsorizzazioni occasionali.

Queste buone pratiche verranno presentate ai dirigenti, mobility manager e responsabili della mobilità delle aziende modenesi che saranno invitate al seminario organizzato da AMO (Agenzia per la Mobilità e il Trasporto pubblico di Modena) giovedì 31 maggio 2018 dalle 16,30 alle 19 presso la Camera di Commercio di Modena.

Si tratta di un’iniziativa che fa parte del progetto MO.SSA (Mobilità sostenibile sistematica aziendale, http://mossamodena.it, che intende seguire e premiare con un riconoscimento le aziende che si pre/occupano di mobilità favorendo comportamenti più sani per i propri dipendenti, e che, al contempo, riducano il traffico delle nostre città, così insopportabile e insensato durante quelle ore della giornata che coincidono con l’entrata e l’uscita dal lavoro.

Fiab Modena, partner del progetto, partecipa a questo prezioso incontro presentando le soluzioni che vedono l’uso della bicicletta alternativo all’auto negli spostamenti casa-lavoro e interaziendali: come promuovere e incentivare il bike to work fra i dipendenti, perché anche questo caratterizza un’azienda green, rispettosa dell’ambiente, responsabile e attenta a promuovere uno stile di vita più salutare per tutti.

Paola Busani
www.modenainbici.it

Buoni propositi per la Ferrovia Modena-Sassuolo

Un segnale positivo da parte di alcuni consiglieri regionali, che sorprendentemente si sono incontrati proprio lì: tra i ritardi, il disservizio, la fatiscenza delle carrozze e il disagio dei pendolari; alla stazione ferroviaria di Carpi. Presente anche l’assessore alla mobilità Cesare Galantini per dibattere sullo stato in cui riversa la linea ferroviaria Modena-Carpi-Mantova.

Tra le richieste, che i consiglieri regionali hanno avanzato, che tradurranno ben presto in documento politico, c’è la proposta di estendere la linea Ferrovia Modena-Sassuolo fino a Carpi; su cui, tra l’altro, è già favorevole la nostra assessora all’ambiente, Alessandra Filippi. Sperando che la richiesta, insieme alle altre, venga sostenuta in Assemblea Legislativa con il megafono, sappiamo di certo che aumentare la capillarità del servizio, e quindi la sua estensione, non può prescindere dal potenziamento e da una revisione complessiva dell’intera linea ferroviaria. Inoltre investire nell’ ammodernamento dei mezzi non è sufficiente; occorre intervenire sul “paesaggio infrastrutturale”, che comprende un rinnovamento urbano di ampia visione. Si parte dalle stazioni implementandone il numero e l’accessibilità, trasformandole in luoghi pubblici di qualità e sicurezza, e con sistemi anti-evasione, ma soprattutto predisponendo un ordine di interscambio con altri mezzi di trasporto, per dare la possibilità di intraprendere percorsi casa-lavoro, casa-scuola e casa-ospedale attraverso una mobilità collettiva e alternativa; togliendo così dalla strada un numero elevato si autovetture.

Non dimentichiamoci che è di pochi giorni fa il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea per smog, perché come prevedibile i livelli di Pm10 restano ancora troppo elevati.

Un’occasione persa fino ad oggi per il nostro bistrattato “Gigetto”, che attraversando 6 comuni che rappresentano il 50% della popolazione e il 60% dei posti di lavoro della Provincia di Modena, genera quotidianamente 110,000 spostamenti, un grande potenziale per la vita urbana del nostro territorio.

Marina Beneventi
www.modenainbici.it

 

Pedali fra Po di Goro e Po di Gnocca

Sabato 28 Domenica 29 aprile bici & barca

… scarsa documentazione fotografica, forse perchè gli adulti erano preoccupati di evitare cadute nei fossati dei monelli o di calmare il loro entusiasmo, domandandosi: riusciranno i nostri eroi a pedalare controvento, e i più piccoli a sopportare i sobbalzi del trasporto, per 35 chilometri?

beh, non solo riuscivano ma, rientrati all’ostello, continuavano ancora lì a spingere le loro bici attorno agli spritz degli adulti e non smorzavano l’entusiasmo, più per la gita in barca forse che per la pedalata, più la compagnia giocosa che per il birdwatching…

ma comunque il cocktail fra l’acqua dolce e quella salata, è stato perfetto e così, fra l’adagiarsi sul corso del fiume poi in una spiaggia deserta, fra una visita al Faro e i voli di gabbiani e aironi rosa, di fatica, per loro, nemmeno la traccia, ma solo tanta tanta voglia di ripartire …

 

Bimbimbici e la Terramara di Montale

Nella locandina dell’edizione Bimbimbici 2018 promossa dalla FIAB – Federazione Nazionale della Bicicletta, c’è il disegno di bambini vestiti da supereroi in sella non ad un drago o ad un cavallo alato, bensì ad una bicicletta. Sullo sfondo adulti che li seguono, anche loro in sella alle due ruote, con una macchina che fa da sfondo, parcheggiata lungo il bordo della strada. In primo piano, oltre all’entusiasmo dei bambini, un cartello segnaletico indicante il limite dei 30 chilometri orari, manifesto-speranza di quello che è il nostro auspicio per la città del futuro: muoversi in libertà e sicurezza.

Ma senza un buon inizio non si va da nessuna parte ed è per questo che, come recita un nostro slogan, “si impara da piccoli“. Si impara dalla scuola, si impara dai piccoli spostamenti quotidiani, dall’abbandonare quella che inizialmente potrà anche sembrare una comodità irrinunciabile, ma che spesso si rivela una trappola portatrice di stress oltre che di inquinamento.

Si inizia dunque per forza di cose anche dagli adulti, sono loro infatti che devono attuare questa piccola grande rivoluzione lasciando a casa la propria autovettura, ne va della salute dei propri figli. Così, giunti all’edizione 2018 di questa importantissima campagna nazionale di sensibilizzazione all’uso della bicicletta, cui hanno già aderito un centinaio di città in tutta Italia, la nostra associazione ha pensato di inserirla in un progetto più ampio di cicloturismo per famiglie, spingendoci oltre l’ambito cittadino.

Il 13 maggio ci recheremo dunque al Parco Archeologico della Terramara di Montale. Il percorso si snoderà lungo ciclabili e strade a bassa percorrenza, per un totale complessivo di 25 chilometri. Giunti alla Terramare, i ragazzi si cimenteranno in attività legate ad antiche tecniche artigianali. Il ritrovo è alle ore 10 al Parco della Repubblica (zona parcheggio) di Modena, iscrizione obbligatoria entro venerdì 11 maggio. Rientro previsto intorno alle h. 17,30.

Per le ulteriori informazioni vi rimandiamo al seguente link :
https://www.modenainbici.it/evento/bimbinbici-la-terramara-di-montale/

Luana Marangoni
www.modenainbici.it

 

I Piani per la mobilità sostenibile (PUMS)

I comuni di Modena, di Carpi e del Distretto Ceramico stanno elaborando i Piani per la mobilità sostenibile.

Il PUMS è un nuovo strumento di pianificazione della mobilità di medio e lungo termine, che supera gli altri piani della mobilità e del traffico e che può variare gli strumenti urbanistici vigenti.

Trae origine dagli indirizzi della Commissione Europea finalizzati a realizzare uno sviluppo equilibrato e sostenibile della mobilità. Deve perseguire 4 macro-obiettivi: l’efficacia ed efficienza del sistema della mobilità attraverso riequilibrio dei modi di spostamento ed una maggiore integrazione tra lo sviluppo urbanistico e la mobilità, la sostenibilità energetica ed ambientale per ridurre il consumo di carburanti ed i livelli di inquinamento, la sicurezza della mobilità stradale e la sostenibilità socio economica, per il miglioramento della soddisfazione dei cittadini, dell’inclusione sociale, dell’occupazione e per la riduzione dei costi della mobilità.

Il decreto attuativo del 4 agosto 2017 individua una lunga ed articolata serie di azioni per raggiungere questi obiettivi e stabilisce le modalità per assicurare, nella fase di formazione dei piani, la partecipazione attiva dei cittadini.

E’ una grande occasione per ripensare l’attuale mobilità centrata prevalentemente sull’automobile, che ha trasformato la nostra provincia nella zona urbanizzata con i più alti livelli di inquinamento d’Europa.

I PUMS sono strumenti che, se elaborati consapevolmente e coraggiosamente, permetteranno alle nostre comunità di accedere a nuove e consistenti fonti di finanziamento per nuovi investimenti sul trasporto pubblico, per le infrastrutture per la mobilità ciclabile e per la riorganizzazione degli spazi e delle aree pubbliche.

Questa volta per i nostri amministratori non vi sono alibi, perché sono chiari gli obiettivi politici, sono disponibili gli strumenti amministrativi per una intensa partecipazione dei cittadini, sono precise le indicazioni tecniche e, se i progetti saranno efficaci e credibili, non mancheranno i finanziamenti utili al cambiamento.

Giorgio Castelli
www.modenainbici.it

Modena: Alessandra Filippi nuovo assessore alla mobilità.

Fiab Modena dà il benvenuto al nuovo assessore all’ambiente e alla mobilità del Comune di Modena, Alessandra Filippi, e le augura buon lavoro.

Questa scelta da parte del Comune di Modena, nonostante si sia ormai giunti all’ultimo anno di legislatura, ci fa sperare in una svolta e in un’azione più incisiva del Comune in materia ambientale. Soprattutto, ci pare significativo che il Comune intenda trattare in stretta sinergia i due importanti settori della programmazione, strategici per la qualità ambientale della nostra città, ovverossia l’ambiente e la mobilità.

Modena sta lavorando alla realizzazione del PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile), il piano che si occuperà di stabilire le modalità di sviluppo della mobilità modenese per i prossimi dieci anni, e Fiab Modena si augura che prevalgano scelte più coraggiose e innovative, di quelle fino ad ora presentate, volte a favorire la mobilità sostenibile.

Per questo ci permettiamo di ricordare all’Assessore Filippi, ma anche, e soprattutto, al resto della Giunta Comunale, il documento di 10 proposte che proprio insieme a Legambiente e ad altre associazioni ambientaliste sottoponemmo ai candidati alla carica di sindaco alle ultime elezioni amministrative rimasto in tutto questo tempo disatteso: una proposta per una migliore qualità di vita della città, e soprattutto dello spazio urbano e della convivenza comune.

Allegato – Decalogo Mobilità Nuova

FIAB MODENA
20 aprile 2018

Rilevamento Flussi ciclistici: dati del 10 aprile 2018

Il rilevamento è stato effettuato dalle 7,30 alle 8,45 conteggiando i ciclisti che entrano ed escono dal centro storico: dalle 7,30 alle 7,45 abbiamo conteggiato 491 ciclisti, per lo più studenti; nell’ora successiva, dalle 7,45 alle 8,45, ne abbiamo conteggiati 2463, per un totale quindi di 2954 ciclisti, contro i 3033 che furono conteggiati nell’aprile del 2016. Si tratta dunque d’un leggero calo, che però s’iscrive in una tendenza che continua a manifestarsi in modo regolare ormai.

Nonostante il numero di ciclisti conteggiato ogni anno ad aprile sia inferiore a quello conteggiato, sempre ogni anno, a settembre, dobbiamo constatare una progressiva diminuzione rispetto ai rilevamenti precedenti. Dal 2008, anno in cui abbiamo iniziato ad effettuare il rilevamento, v’è stata una leggera crescita del numero di ciclisti fino al 2013, stabile fino al 2016, cui, da allora, ha fatto seguito una costante diminuzione.

Anche alla luce dei dati che il Comune di Modena ha presentato a proposito del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), crediamo che le ragioni principali da imputarsi al costante calo del numero di ciclisti siano da attribuirsi alla politica comunale in materia di parcheggi per automobili disponibili in prossimità del centro storico: troppi in termini quantitativi e troppo a buon mercato considerando che ogni auto occupa suolo che è di tutti.

Alcune riflessioni al riguardo:

  1. All’interno del parcheggio sotterraneo Novi Park, moltissimi posti auto non sono utilizzati, in particolare la quasi totalità di quelli situati al piano interrato con relativi e seri problemi di sicurezza pubblica.
  2. Secondo i dati del PUMS, anche quando i posti auto destinati alla sosta regolamentare non sono totalmente occupati, si assiste purtroppo a numerosissimi episodi di abusivismo: il 25% delle auto risulta parcheggiato al di fuori degli spazi consentiti, sui marciapiedi o sulle piste ciclabili e/o in doppia fila. La volontà da parte degli automobilisti di non voler pagare per parcheggiare la propria auto e la mancanza di adeguati controlli da parte della società che controlla i parcheggi sono tra i fattori che contribuiscono al perdurare della situazione.
  3. Il parcheggio dell’Ex-AMCM (di una capienza di circa 300 posti auto) consente di poter parcheggiare a costo zero anche per l’intera giornata, invogliando chi si reca al lavoro in centro, a farlo in automobile. Ciò è confermato dalle varie analisi effettuate sulla mobilità modenese e dai dati che il Comune ha raccolto in fase di studio del PUMS: il 12% degli spostamenti in auto all’interno della città sono inferiori a 1,2 km; il 47% è inferiore a 2,5 km.

A ciò si deve aggiungere il fatto che nelle zone di parcheggio a pagamento, commercianti e lavoratori del centro storico possono lasciare l’auto in sosta per tutta la giornata giorno un abbonamento mensile di 23 euro (ovverossia, meno di 1 euro al giorno), mentre al parcheggio Novi Park — tanto per fare un altro esempio — uno studente può parcheggiare la propria auto per meno di 3 euro al giorno.

Questa politica, evidentemente, non fa che incentivare l’utilizzo dell’automobile da parte di tutti, lavoratori e studenti, per recarsi in città, in completo contrasto con quella promossa da un numero sempre crescente di città europee e che mira a un progressivo aumento delle spese legate al parcheggio dell’automobile privata per limitarne o scoraggiarne l’uso e favorire invece un tipo di mobilità dolce, aumentando al contempo la vivibilità stessa della città; una politica che, oltretutto, si è finora rilevata più efficace dell’ampliamento stesso delle piste ciclabili cittadine.

Il transito dei pedoni, invece, è in aumento: 1022 nel 2014, 1340 nel 2018. V’è la possibilità, però, che si tratti prevalentemente di automobilisti che hanno lasciato la propria auto in prossimità del centro storico per poi raggiungerlo a piedi.

Infine, marciapiedi malmessi o inesistenti nelle zone adiacenti al centro, così come la scarsa competitività del trasporto pubblico contribuiscono senza dubbio a favorire l’utilizzo dell’auto anche per gli spostamenti interni alla città.

Una considerazione specifica va fatta riguardo i dati rilevati in Via Giardini, sulla tanto contestata ciclabile che ha rappresentato un ingente investimento da parte del Comune e della Regione: 53 passaggi all’ora in direzione centro nel 2016 contro i 74 del 2018, e 42 in direzione Baggiovara nel 2016 contro i 53 di oggi. Sarebbe interessante confrontare questi dati con lo studio specifico sui flussi d’utilizzo della ciclabile che il Comune ha presentato alla Regione per ottenerne il finanziamento.

Modena possiede numerosi chilometri di piste ciclabili sulla carta; purtroppo, a scarseggiare, sono i ciclisti.

La manutenzione e la continuità della rete ciclabile; attraversamenti più sicuri e più facili per pedoni e ciclisti (i dati del PUMS rivelano che un solo attraversamento su 25 è ciclabile, ovverossia quando il ciclista può restare in sella alla proprio bici per attraversarlo, e che solo il 2% delle piste ciclabili è in sede propria), e provvedimenti più efficaci per contrastare i furti di bicicletta sono misure necessarie per invogliare i cittadini a preferire la bicicletta all’auto e affinché la ciclomobilità diventi sempre più comoda ed efficace.

FIAB MODENA
16 aprile 2018

Grazie a Banca Interprovinciale per il supporto al nostro corso per donne straniere

Ringraziamo la Direzione Provinciale di Banca Interprovinciale che ci ha donato una bicicletta da utilizzare per il corso per insegnare ad andare in bicicletta alle donne straniere.

Il primo dei due corsi previsti nel 2018 si concluderà proprio domenica 22 aprile con una gita in bicicletta per la città

Un ringraziamento sincero a tutte le volontari e i volontari che anche quest’anno hanno reso possibile lo svolgimento di questa preziosa iniziativa organizzata da Fiab Modena ormai da parecchi anni: più biciclette in giro per la città, più libertà e integrazione per le donne straniere.

Biciclettando, andare in bici diventa un gioco istruttivo

Fra le numerose attività svolte, nei mesi di aprile e maggio, dalla FIAB modenese spicca per impegno e originalità «Biciclettando», il modulo didattico offerto alle scuole primarie e secondarie per avvicinare i ragazzi al mondo delle due ruote e alla mobilità sostenibile. L’iniziativa è presente da anni nel catalogo ufficiale degli itinerari scuola-città offerti da MeMo (Comune di Modena) e ha suscitato un interesse crescente. Il successo dell’attività è originato dal mix di storia, cultura, tecnologia ed escursioni che la FIAB ha messo a punto nel tempo, confezionato abilmente con comunicazione verbale, video, dimostrazioni pratiche, sintetizzato in due ore e veicolato dalla travolgente passione (e competenza) dei ciclisti per il loro amatissimo mezzo.

«Biciclettando» si articola in un modulo teorico in classe, a sfondo culturale, e in un laboratorio all’aria aperta, più pratico. L’attività in classe presenta la bicicletta nella sua evoluzione storica, come mezzo di trasporto meccanico che richiede conoscenze tecniche elementari e rispetto delle norme, e come protagonista della mobilità sostenibile. Un’interessante momento è l’osservazione delle carte del territorio in cui è ubicata la scuola e lo studio delle piste ciclabili più vicine, ponendole a confronto con i percorsi automobilistici del quartiere.

Straordinariamente coinvolgente è poi il laboratorio pratico, durante il quale i ragazzi apprendono le principali attività di controllo, manutenzione e riparazione della propria bicicletta, ricevendo aiuto e consigli per metterla a punto e dotarla di tutte le componenti necessarie per migliorarne la visibilità sulla strada. Come momento culminante delle attività, ricco di gratificazione e avventura urbana, «Biciclettando» offre la possibilità di compiere insieme agli esperti della Fiab un’escursione in città, progettata insieme ai docenti e agli studenti.

Tutte le attività sono svolte dai soci dell’organizzazione, a titolo volontario.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it