Critical Mass: facciamoci sentire

Comunicato Stampa.

Venerdì 21 giugno alle ore 18.30 le associazioni FIAB Modena, Ciclofficina Rimessa in Movimento, Comitatatissimo la Balorda, con la partecipazione di #mobastacemento e i ragazzi e le ragazze del FridayForFuture Modena, organizzano una Critical Mass in bicicletta, che partendo dal Parco Novi Sad farà un ampio giro della città, per far sentire il “popolo della bici”.

Usciamo infatti dal un quinquennio che non ha dato alcuna risposta alle principali questioni della mobilità sostenibile, continuando così un lungo periodo di inconcludenza e negligenza delle recenti amministrazioni, tanto che alle recenti elezioni abbiamo deciso di non sottoporre ai candidati sindaci le nostre richieste, per evitare così una inutile adesione di tutti, o quasi tutti, salvo dimenticarsene subito dopo.

Non ci eravamo sbagliati: infatti in campagna elettorale i partiti che in questi anni si sono occupati solo di tangenziali e complanari per la mobilità delle auto e delle merci, o solo di quella degli immigrati, sono diventati improvvisamente ambientalisti e sostenitori della pedonalità diffusa.

Ora però la fase elettorale è finita e il Sindaco ha ricevuto un ampio mandato, ed ha scelto un assessore alla mobilità che conosce bene le nostre principali proposte: moderazione del traffico a 30 Km/h, realizzazione di percorsi ciclabili su tutte le radiali urbane, messa in sicurezza degli incroci e degli attraversamenti ciclo pedonali e dei percorsi casa-scuola, senso unico eccetto bici nelle strade ove possibile, depositi e portabici sicuri, potenziamento ed ammodernamento del trasporto pubblico, riduzione dello spazio assegnato al parcheggio e alla mobilità privata.

La nuova giunta ha davanti un quinquennio con un PUMS appena adottato che prova a dare risposte a tutte le principali questioni rimaste sotto il tappeto: chiediamo che vengano affrontate nei primi 2 anni e che vengano impegnate adeguate risorse, per dimostrare ai cittadini che qualcosa è cambiato.

Venerdì ci faremo sentire con i nostri campanelli, ma nei prossimi mesi non mancheremo di far sentire le nostre ragioni per restituire lo spazio cittadino ai modenesi e non alle loro auto.

Modena, 19 Giugno 2019
Direttivo FIAB Modena

Costituzione del Comitato per la Pista Ciclabile Modena-Nonantola

COMUNICATO STAMPA

Nonantola, 17 giugno 2019

Costituzione del Comitato per la Pista Ciclabile Modena-Nonantola

Le Associazioni Legambiente Nonantola, Legambiente Modena e FIAB Modena si sono costituite parte attiva nel promuovere un Comitato per chiedere la realizzazione di un collegamento ciclabile tra Nonantola e Modena.

Le ragioni che giustificano quest’opera non più rimandabile sono molteplici:

1- Creare un’alternativa all’automobile che sia praticabile ed incentivante, a disposizione del cittadino che desideri ricorrervi. La distanza dal centro di Nonantola a quello di Modena (Via Roma a Nonantola – Piazza Grande a Modena) è di 10 Km: un ciclista a passo lento impiega poco più di mezz’ora, in auto nelle ore di punta ci si mette fino a un’ora, senza contare i tempi per trovare parcheggio;

2- Molte persone sono costrette a rinunciare alla bicicletta, a causa della pericolosità del traffico sulla via Nonantolana e della velocità sostenuta dei veicoli. La Nonantolana è l’arteria più trafficata della Provincia, con 11 milioni di veicoli l’anno a fronte di 9,9 milioni per la Via Emilia Est e di 7,8 milioni per Via Canaletto;

3- Una pista ciclabile separata dalla via Nonantolana, con alti standard di qualità e sicurezza, potrebbe assorbire un traffico di ciclisti consistente e contribuire ad alleviare la congestione sulla strada. Potrebbe essere il primo esempio in Italia di tangenziale ciclabile di tipo olandese, un’opera di cui essere fieri;

4- La costruzione di Eurovelo 7, l’autostrada ciclabile europea che connette Capo Nord a Malta e passa per Bologna con una variante su Modena, offre un’occasione unica in termini di cicloturismo: una rete di diramazioni, di cui la pista ciclabile lungo la Nonantolana farebbe parte come pista ciclabile provinciale principale, permetterebbe al cicloturista di approfittare appieno delle ricchezze storiche, architettoniche, culturali, ambientali, enogastronomiche locali. Un chilometro di pista ciclabile turistica porta un indotto economico annuo tra i 110 e i 350 mila euro, ma occorre muoversi in fretta per non essere tagliati fuori;

5- Oggi promuovere una mobilità attiva più dolce, razionale e meno impattante dal punto di vista ambientale, è un imperativo ed una prova di responsabilità per contrastare lo squilibrio ecologico che si è creato negli ultimi decenni; ne trae beneficio anche la salute di chi pedala, con una riduzione di problemi legati a sovrappeso, diabete, malattie cardiovascolari, una diminuzione di ansia e stress, un maggiore rendimento sul lavoro e un maggior benessere psicofisico generale;

6- Nel 2018 abbiamo fatto una richiesta alle rispettive Amministrazioni Comunali, perché si attivi un tavolo progettuale concertato; si sono tenuti già due incontri preliminari per valutare le opportunità e le criticità. L’aspetto economico può essere ritenuto “il problema”, ma crediamo che investire in miglioramento ambientale significhi investire in qualità di vita per il presente ed il futuro di tutti. Occorre procedere con decisione e rapidità e per questo è necessaria una mobilitazione dal basso.

Chiediamo che si proceda in tempi brevi ad elaborare uno studio di fattibilità da presentare alla Regione Emilia-Romagna, affinché si possa cogliere l’opportunità di finanziamenti che saranno disponibili nel prossimo futuro. Ci attiveremo con una raccolta di firme a sostegno di questa nostra richiesta e del progetto della Pista Ciclabile Modena-Nonantola.

 

Circolo Legambiente Nonantola “Il Ponte”

Circolo Legambiente Modena “Angelo Vassallo”

FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – Modena

 

Per adesioni e informazioni:

e-mail: ciclabile.nonantolana@gmail.com

https://modenanonantolaciclabile.home.blog/

firma la petizione online

https://www.change.org/p/per-una-pista-ciclabile-modena-nonantola

MODULO PER RACCOLTA FIRME CICLABILE MODENA NONANTOLA

FIAB Modena ha un nuovo presidente

Coerente con il principio della rotazione, Paola Busani rimette il suo mandato coprendo ora il ruolo di vicepresidente. Durante il suo mandato l’associazione è grandemente cresciuta in termini di impegno in difesa dell’ambiente, sotto il profilo specifico di una mobilità più sostenibile. Il nuovo presidente, Eugenio Carretti, è consapevole di assumersi un impegno importante.

“So che mi aspetta un lavoro non da poco, ma mi rasserena l’avere collaboratori, la vicepresidente, la segreteria e tutto il direttivo che non mi lasceranno certo solo. Una delle tante cose di FIAB che apprezzo è che si tratta di un’associazione davvero democratica, le decisioni si prendono assieme e gli impegni si condividono. Ciò che vorrei è una FIAB sempre aperta verso le altre associazioni e non solo, che si spendono realmente per sensibilizzare le persone verso la difesa dell’ambiente ed una mobilità attiva che si traduca in una trasformazione di Modena, affinché diventi una città dei Modenesi e non delle loro automobili come ora.”

Eugenio Carretti, 58 anni, è già un elemento molto attivo e conosciuto dai soci. Il direttivo esprime il suo grande apprezzamento per il lavoro svolto da Paola Busani e porge i migliori auguri al nuovo presidente.

Modena, 11 Giugno 2019

Direttivo Fiab Modena

Il Nuovo Codice della Strada

Il nuovo Codice della Strada è uscito dalle commissioni del Senato ed è stato adottato un testo base che prevede alcuni punti di indubbio valore come le strade scolastiche e la casa avanzata per i ciclisti ai semafori.

Più controversa la possibilità per le bici di usare le corsie preferenziali degli autobus: in alcune città funziona bene, ma non tutti gli esperti sono d’accordo con mettere le bici in concorrenza con il TPL.

C’è poi l’introduzione della distanza minima di un 1,5 metri in fase di sorpasso di un ciclista: è un messaggio importante perché è giusto che la sicurezza di chi pedala sia soprattutto a carico dell’utente motorizzato. Qualcuno dice che sarà una violazione difficile da accertare: secondo noi è semplice perché conti alla mano la bici occupa quasi 1 metro, a cui si aggiungono 2 metri dell’auto e 1,5 metri di distanza di sicurezza, che fanno 4,5 metri in tutto. Non sono molte le corsie stradali di tali dimensioni e quindi se non vedremo sanzionare i sorpassi fatti senza mettere la freccia e superare la mezzeria, sapremo se la norma sarà solo simbolica o no.

Mancano però due tasselli fondamentali per migliorare la sicurezza e la fruibilità delle strade per tutti: l’introduzione del limite di 30 km/h come velocità standard nelle strade locali in città e il doppio senso ciclabile: FIAB ed altre associazioni hanno presentato un emendamento in tal senso, perché in tutti i paesi che hanno a sorte la mobilità sostenibile rappresentano il vero punto di svolta. Vigileremo perché non vogliamo che la montagna partorisca un topolino. Ancora una volta.

Basta percorsi ciclopedonali!

Il Comune di Modena ha appena annunciato la costruzione dell’ennesimo percorso ciclopedonale a due sensi di marcia, della larghezza di 2 metri e mezzo, che “funge da collettore per gli spostamenti all’interno dell’area industriale dei Torrazzi” e lo collegherà “con via Cavo Argine e con l’area urbana interna alla tangenziale attraverso il sottopasso già presente”.

Anche un profano, non ciclista, comprende che due biciclette e due pedoni affiancati in tale spazio non riescono a passare. Infatti la normativa vigente (D.M.557 del ’99, Caratteristiche tecniche delle piste ciclabili) stabilisce che la realizzazione di una pista bidirezionale sul marciapiede è consentita solo all’interno di parchi o di zone a traffico prevalentemente pedonale, se non reca pregiudizio alla circolazione dei pedoni (Art.6c.2c) e lo spazio pedonale deve essere almeno due volte quello ciclabile, partendo da una larghezza minima di 3,20m.

Se mai queste norme fossero sfuggite, sono anche ampiamente contenute nelle “Linee guida per il sistema regionale di ciclabilità” appena approvate dalla Regione E.R.

Questa superficialità contraddice anche i criteri adottati per la pianificazione degli interventi dal Piano della mobilità ciclabile, approvato dal Comune nel 2016, che sono: l’attrattività, la continuità, la brevità, la riconoscibilità e la coerenza normativa”.

Inoltre nel il Piano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), che il Comune ha appena approvato, si afferma che “gli interventi a favore della pedonalità si pongono l’obiettivo di qualificare la mobilità pedonale mitigando i conflitti con le altre componenti di traffico e mettendola in sicurezza”.
E’ difficile immaginare che si tratti di una svista dei progettisti, perché purtroppo sono stati appena realizzati altri percorsi ciclopedonali bidirezionali in via Paolucci, in via Breda e in via Emilia Ovest vicino al Bricoman, per non parlare di via Giardini.

E mentre realizza infrastrutture scadenti e fuori norma nelle zone industriali, il Comune pretende, attraverso incentivi economici, di far crescere i lavoratori che vanno al lavoro in bicicletta col progetto Bike to Work, al quale partecipa anche la FIAB.

Noi ciclisti abbiamo la netta impressione che vi sia la malcelata intenzione spingerci nelle aree dei pedoni per toglierci dalla strada, che vogliono lasciare alle auto. Peccato che il Codice della Strada non preveda l’obbligatorietà per i ciclisti di transitare sulle piste promiscue coi pedoni, così ci tocca litigare anche con gli automobilisti disinformati che ci suonano e ci vogliono spingere sulla pista, come avviene abitualmente in via Giardini.

E’ così difficile comprendere che sulle radiali cittadine e sulle strade con mezzi pesanti, come via Martin Luther King, si devono realizzare piste monodirezionali su entrambi i lati, affiancate dai marciapiedi di almeno 2 metri per tutelare i pedoni, come prescrivono il buon senso, le norme e come fanno in tutti i Paesi evoluti?

Tribuna Ambientale – Le risposte dei candidati al Comune di Modena

Quanto sono ambientalisti i candidati sindaco di Modena? Quanto hanno a cuore le sorti del nostro pianeta e di Modena che ne abita una infinitesima parte condividendone la sorte?  Le associazioni:
● FIAB Amici della Bicicletta Modena https://www.modenainbici.it/
● ISDE Medici per l’ambiente https://isdemodena.net/
● INCO.SCIENZA https://www.inco-scienza.org/
● Ingegneria Senza Frontiere Modena http://isf-modena.org
● Legambiente Modena http://www.legambientemodena.it/
● WWF Emilia Centrale https://www.facebook.com/wwfemiliacentrale/

Lo hanno chiesto ai candidati sindaci sottoponendo loro una selezione di domande.

Riportiamo qui allegate le risposte ricevute dai candidati sindaco ai quesiti a loro posti. Si tratta di una iniziativa che mira a raccogliere informazioni precise e comparabili da parte dei candidati Sindaco per il Comune di Modena, su alcuni temi su cui si dibatte spesso e non sempre in modo chiaro, come quelli ambientali.

A voi la lettura!

Cycling for All

La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB) e l’European Cyclists’ Federation (ECF) si rivolgono a tutti i candidati al Parlamento Europeo a pochi giorni dalle elezioni di domenica 26 maggio: “Sarete sostenitori della mobilità in bici in caso di elezione a eurodeputati?” L’appello è una richiesta di impegno sulle tematiche bike friendly che dovranno essere centrali nella nuova legislatura 2019-2024.

FIAB ed ECF chiedono che l’Unione Europea mantenga la rotta già fissata in questa legislatura. Sono diversi i risultati portati a termine, come il voto del Parlamento per richiedere 8 spazi-bici su ogni treno nuovo e rinnovato in Europa. Sul lungo periodo i candidati dovranno impegnarsi a incentivare la mobilità ciclistica affinché, entro il 2030, la metà degli spostamenti complessivi venga fatta in sella.

Si chiede poi che venga reso obbligatorio l’Intelligent Speed Assistance (ISA) in tutti i nuovi veicoli per tutelare pedoni e ciclisti. In termini economici, l’appello fissa al 3% la fetta del budget del settore trasporti che dovrà essere destinata alle infrastrutture ciclabili nel prossimo bilancio pluriennale (2021-2027). Ad oggi la spesa è dell’1,5%.

Un’altra richiesta è l’impegno a far sì che la bici a pedalata assistita elettrica (con velocità limitata a 25 km/h e potenza entro i 250W) venga classificata come uguale alla bici tradizionale e non come un mezzo a motore. Ultimo, ma non ultimo, FIAB ed ECF puntano alla formazione di un Intergruppo Parlamentare sulla ciclabilità nel prossimo Parlamento.

Comuni ciclabili UCMAN – Unione dei Comuni Modenesi Area Nord

FIAB ha promosso il progetto “Comuni Ciclabili”, un utile strumento per permettere alle amministrazioni di “misurare” le azioni intraprese per migliorare la ciclabilità dei loro territori.

Comuni Ciclabili non è un premio, è non è nemmeno una semplice raccolta di dati, ma un insieme di esempi e sollecitazioni, utili a confrontarsi, attraverso il raggiungimento di alcuni obiettivi, in una gara virtuosa per individuare le città più a misura di ciclista, sia per la mobilità quotidiana, che per l’esperienza turistica, sull’esempio di molte città europee che già adottano standard avanzati. Nei tre anni di adesione all’iniziativa i Comuni devono cercare di migliorare la loro posizione, aggiustando quegli aspetti che Comuni Ciclabili ha evidenziato come carenti e critici.

I comuni che aderiscono possono così contare su:

  • Road Map delle azioni per la ciclabilità
  • Condivisione delle migliori pratiche tra le città della rete
  • Valorizzazione delle politiche attuate
  • Marketing territoriale per la ciclabilità
  • Stimolo ad una competizione virtuosa

Quest’anno tra gli altri hanno deciso di misurarsi con Comuni Ciclabili, tutte le amministrazioni dell’ “Unione dei Comuni Modenesi Area Nord” (UCMAN). Il dato peggiore che accomuna tutti i comuni analizzati è l’alto indice di motorizzazione. Da sottolineare che le cittadine modenesi hanno buoni punteggi rispetto agli altri comuni italiani, ma soffrono il confronto con quelli delle altre province dell’Emilia Romagna.

Andando a vedere le singole sezioni di valutazione, per cercare di dare una valutazione complessiva dei 9 comuni dell’area, possiamo dire che mentre cicloturismo e ciclabili urbane si avvicinano alla sufficienza, quasi a zero stanno i parametri relativi alla moderazione del traffico e della velocità, la governance e la comunicazione.

Da questo si evince come l’impostazione delle politiche in area è vista ancora come nel passato, dove ciclabilità fa rima solo con ciclabili (urbane e turistiche ricreazionali) mentre mancano completamente i tasselli che permetto di migliorare la qualità e la quantità degli spostamenti in mobilità dolce: la moderazione del traffico e della velocità veicolare, la governance delle politiche della mobilità e la comunicazione alla cittadinanza per spiegare con chiarezza i vantaggi e le opportunità dei nuovi modelli di mobilità.

Per migliorare i punteggi, ma soprattutto per convincere più cittadini ad abbandonare l’uso esclusivo dell’auto negli spostamenti, è necessario che i Comuni dell’ UCMAN affrontino questi problemi partendo da politiche di moderazione del traffico e di riequilibrio degli spazi e dei servizi a favore della mobilità dolce (piedi, bici, TPL).

Vedremo alla prossima valutazione nel 2020 se le amministrazioni saranno state capaci di cambiare passo.

Candidati sindaci: prove INVALSI sull’ambiente

Quanto sono ambientalisti i candidati sindaco di Modena? Quanto hanno a cuore le sorti del nostro pianeta e di Modena che ne abita una infinitesima parte condividendone la sorte?

Lo scopriremo dalle risposte che daranno alla selezione di domande che le associazioni ambientaliste modenesi tutte insieme sottoporranno loro durante le 2 settimane che precedono il confronto elettorale.

La salvaguardia e il monitoraggio costante della qualità ambientale del nostro territorio, la mobilità sostenibile, il cambiamento climatico, il consumo di suolo, la gestione dei rifiuti, la relazione fra salute e ambiente, lo sviluppo sostenibile di Modena saranno le principali tematiche su cui i candidati saranno invitati a rispondere e ad assumersi un impegno per il prossimo mandato amministrativo che, nero su bianco, verrà valutato e monitorato dalle associazioni ambientaliste in specifico, FIAB Amici della Bicicletta Modena, ISDE, INCO.SCIENZA, ISF Modena , Legambiente Modena e WWF.

Le risposte che giungeranno dai candidati verranno diffuse in tempo reale sui social delle stesse associazioni, a disposizione dei loro associati e simpatizzanti, al fine di fornire loro un quadro conoscitivo utile al voto.

Ai candidati verrà chiesto di rispondere entro il 21 Maggio pv e dal 22 Maggio pv le risposte verranno rese disponibili

Ai candidati che si renderanno disponibili a questa prova rispondendo alle domande verrà data anche la possibilità di pubblicare i propri programmi elettorali a completamento delle risposte.

Le associazioni aderenti sono:

FIAB Amici della Bicicletta Modena

ISDE Medici per l’ambiente

INCO.SCIENZA

ISF-Modena , Ingegneria Senza Frontiere

Legambiente Modena

WWF

Modena, maggio 14 maggio 2019

 

 

AMBIENTE

1) La preparazione, presentazione e diffusione della “Relazione sullo stato dell’Ambiente della provincia di Modena” ha rappresentato l’occasione per integrare e rendere intellegibili le conoscenze sui temi dell’Ambiente e la Salute nella nostra provincia, ma anche e soprattutto rendere partecipi i cittadini nella pianificazione del territorio. Sareste disposti ad impegnarvi per la organizzazione e coordinamento con le altre istituzioni della provincia (Arpa, AUSL, Università, Protezione Civile, Associazioni ambientaliste, AmO, Ass. Agricoltura Regione ER)?

 

2) Occorre chiarire il contesto istituzionale della Consulta per l’Ambiente: legge del 3° settore. Intendete riorganizzarla per renderlo un organismo realmente funzionante? In particolare su tutte le conoscenze in tema di ambiente salute?

Intendete costruire e gestire un portale della Consulta in cui riportare tutte le iniziative delle diverse Associazioni ambientaliste, ma anche e soprattutto le conoscenze in tema di Ambiente Salute sul territorio del Comune e, per quanto possibile, della provincia?

 

MOBILITÀ

3) Condividete il PUMS (piano della mobilità urbana sostenibile) in corso di adozione a Modena? che giudizio sintetico ne date? Cosa ne farete una volta eletti? quali le azioni del PUMS che vi impegnate a portare a termine entro i primi 2 anni di legislatura?

 

4) Indicare in ordine di priorità i seguenti temi, giustificando la scelta

  1. Intermodalità
  2. Pedonalizzazione centro storico
  3. Monitoraggio Modal split mensile, con obiettivi progressivi riduzione auto privata
  4. Creazione consulta permanente mobilità sostenibile
  5. Realizzazione biciplan e percorsi ciclabili su strada
  6. Premiare aziende che adottano pratiche incentivanti (misurate) per spostamenti casa-lavoro sostenibili
  7. Cambiare politiche/tariffe sosta a pagamento

 

5) Quale secondo voi è la priorità per ridurre il traffico veicolare a Modena e favorire l’uso della bici in sicurezza:

  • Ridurre i parcheggi in centro città del-1% all’anno
  • Istituire zone 30 km/h nella fascia attorno al centro storico
  • Ridimensionare le carreggiate per ottenere una diversa ripartizione degli spazi che favorisca prima di tutto i pedoni e ciclisti

 

6) Per migliorare la qualità dell’aria e degli spazi urbani bisogna ridurre la percentuale complessiva degli spostamenti con l’auto privata. Non ritiene che per conseguire tale obiettivo, oltre alle azioni a sostegno della mobilità sostenibile (trasporto pubblico locale, pedonalità e mobilità ciclistica) previste dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile appena adottato, servano anche misure per disincentivare l’uso dell’automobile per l’accesso alle zone centrali, quali la riduzione dei parcheggi e/o l’aumento delle tariffe?

 

7) Vi impegnate ad istituire un programma di allargamento e manutenzione straordinaria di tutti i marciapiedi della città? automobilisti, ciclisti, utenti del trasporto pubblico prima o poi siamo tutti pedoni

 

8) Il comune di Modena privilegia la linea ferroviaria Dinazzano-Marzaglia a qualsiasi altro collegamento per lo scalo merci?

 

ARIA

https://www.fondazionesvilupposostenibile.org/wp-content/uploads/dlm_uploads/2017/09/Report_La_sfida_della_qualita_dell_aria_nelle_citta_italiane_2017.pdf

8) Indicare in ordine di priorità i seguenti temi e le azioni da intraprendere sulla qualità dell’aria, giustificando la scelta

  1. Intervenire sul settore mobilità (pubblica e/o privata)
  2. Intervenire sul settore edilizio privato, incentivando la riqualificazione degli edifici (soprattutto gli impianti di riscaldamento)
  3. Intervenire nelle aziende con incentivi i programmi per ridurre le emissioni e monitorare la qualità dei processi e la gestione degli scarti
  4. Ridurre produzione rifiuti con obiettivo di intervenire sull’ inceneritore: sì /no/perché /quando
  5. Intervenire sulla riduzione e controllo delle emissioni e le sostanze inquinanti derivate dal settore agricolo
  6. Premialità/riconoscenze pubbliche alle aziende che si attivano per la riduzione delle emissioni con certificazione Comunale.
  7. Adeguare gli strumenti urbanistici affinché ogni nuovo edificio, riqualificazione, ristrutturazione, ecc, … preveda come standard minimo gli standard più elevati per le prestazioni energetiche indipendentemente dalla zona della città
  8. Attuazione urgente e radicale del PAIR piano aria integrato regionale 2020! (Duemilaventi!!)

 

ACQUA

9) Il 12-13 giugno 2011 la maggioranza assoluta dei cittadini modenesi e dei cittadini italiani votò si pronunciò per la gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato. Sono passati quasi otto anni ma quel risultato referendario non ha avuto applicazione. E’ all’esame del parlamento una legge per la ripubblicizzazione del servizio idrico, anche nel caso non venga approvato i Comuni hanno comunque la possibilità di riappropriarsi della gestione di questi importanti servizi. Alla fine del 2024 scade in buona parte dei comuni della Provincia, compreso quello di Modena, l’affidamento della distribuzione e depurazione dell’acqua ad HERA, è l’occasione per passare a una gestione pubblica partecipata dai cittadini senza dover pagare penali. La ripubblicizzazione va preparata per tempo e in questo senso il ruolo della prossima consigliatura è fondamentale. Come Sindaco si impegnerà in tal senso?

 

RIFIUTI

10) Il comune di Modena attuerà la raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale in quanto metodo che ha dimostrato di essere il migliore per diminuire rifiuti oltre che per arrivare ad una percentuale alta di RD, come prescritto dalla LR 16/2015; contestualmente all’aumento di RD e riciclo siete disposti a fare accordi perché nell’inceneritore vengano bruciati solo i rifiuti provenienti da Modena per arrivare al 50% di incenerimento entro il 2021 per arrivare in tempi brevi a spegnerlo?

 

11) Siete disponibili a istituire il divieto di fumare nei parchi pubblici visto il tappeto di mozziconi abbandonati che è impossibile togliere e visto che non sono biodegradabili?

Baggiovara – Spezzano: i dati non mentono

Ho sperimentato anche il percorso ciclabile per raggiungere Spezzano da Baggiovara che brevemente vi riassumo. Dopo il passaggio a livello sulla via Giardini si inizia la lunga circumnavigazione di Casinalbo e Formigine, lungo ciclopedonali che costeggiano la campagna e numerosi parchi, con percorsi sinuosi e attraversamenti solo pedonali, per arrivare finalmente alla zona industriale di via Gatti. Con un altro attraversamento pedonale, ho imboccato la nuova pista che, con 4 curve strette e cieche, supera un fabbricato per arrivare alla pista sul lato Est di via della Fornace. La pista muore contro una recinzione quindi, ritornato agli orti, ho imboccato via Stradella e dopo due attraversamenti contorti di via Prati ho raggiunto via Giardini. Mi aspettavano un attraversamento non ciclabile, due scandalose e illegali transenne davanti a Fondovalle e altri due
attraversamenti pedonali per imboccare via Viazza verso Fiorano.

Una specie di ciclopedonale di via Viazza muore prima dell’incrocio con via del Canaletto, che imbocco assieme ai numerosi TIR diretti alle ceramiche. Più avanti sulla sinistra spunta una pista promiscua poco prima della rotonda, che muore dopo un’altra rotonda ai piedi del cavalcavia, per lasciare posto ai camion in attesa di scaricare. Arrivo così alla Statale, dove rispunta sulla destra uno spazio ciclopedonale stretto e contorto che percorro fino al centro di Spezzano.

Mi sono chiesto: con simili infrastrutture ciclabili, per quale motivo quel 77% che ora usa l’auto per andare al lavoro e quel 45% che la usa per percorsi inferiori a 2 km e mezzo dovrebbero passare alla bicicletta? Per ritornare a Modena ho preso via Stradella che almeno mi assicura la stessa precedenza che hanno gli automobilisti.

Giorgio Castelli
www.modenainbici.it