Via Vignolese: o bici o auto? 

Dopo il secondo incidente grave in poche settimane, un lettore ha scritto ad un giornale locale: “in via Vignolese c’è un grosso problema di convivenza con le due ruote. Questa strada non ha ciclabili, quindi i casi sono due: o si creano le ciclabili o si vietano le bici.”

Analisi perfetta, ma è stata esclusa una soluzione: si tolgono le auto. È una provocazione, anche se in tanti paesi europei sarebbe presa in seria considerazione.

Per prevenire molti incidenti basterebbe circolare più piano, non sorpassare i ciclisti così vicino da colpirli con il retrovisore, o non parcheggiare un furgoncino a mezza carreggiata, ma è vero che in quella strada la convivenza è problematica.

Come diverse arterie storiche che dal centro portano in periferia, anche via Vignolese è diventata nel tempo una strada densamente abitata e con un diffuso commercio locale, il che mal si concilia con la funzione di strada di scorrimento che ha assunto nella seconda metà del ‘900. Viste le dimensioni che in diversi punti non permettono la costruzione di ciclabili separate e marciapiedi a norma, sarebbe ora di prendere atto che gli attuali flussi di traffico degradano e rendono invivibili tali direttrici ormai diventate strade di quartiere: bisogna restituire loro una conformazione che senza vietare il traffico automobilistico lo renda secondario rispetto a pedonalità e ciclabilità.

Si possono usare metodi consolidati (restringimenti, riordino delle soste, sensi unici) o sperimentare le strade urbane a priorità ciclabile E-bis introdotte nel Codice della Strada nel 2020. Così si renderebbe la convivenza non solo possibile, ma vantaggiosa per tutti i cittadini.

 

L’anno che verrà

40 anni dopo l’uscita di una delle sue canzoni più famose, “L’anno che verrà”, vorremmo fare un omaggio al grandissimo Lucio Dalla adattandone le parole e unendoci al suo messaggio di speranza (scanzonata, è il caso di dirlo!) per questo nuovo anno alle porte. A tutti un augurio di buon 2022, sempre in sella!

 

Caro sindaco ti scrivo così mi distraggo un po’.

E siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.

Da quando sei stato rieletto c’è una grossa novità:

Mezzo mandato è finito ormai

Ma qualcosa ancora qui non va.

 

Si esce poco la sera a piedi e in bicicletta

Per terrore di esser stirati da tizi in auto che vanno di fretta

E si sta in coda nel traffico per intere settimane,

E per prenderci le contromisure

Poco tempo ti rimane.

 

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno

Porterà una trasformazione

E tutti quanti stiamo già aspettando

Ci saran marciapiedi percorribili tutto il giorno,

Sulle zebre senza il segno di croce

Anche i pedoni faranno ritorno.

 

Si potrà andare in bici in sicurezza tutto l’anno,

Anche i bimbi potran pedalare

Mentre gli anziani già lo fanno.

 

E si faran zone 30 in tutta la città,

Perchè il traffico sia moderato

Le linee guida ci sono di già.

E senza grandi disturbi la multa scatterà,

Per chi in auto fa troppo il furbo

o il cretino ad ogni età.

 

Vedi caro sindaco cosa ti scrivo e ti dico

E come sono contento

che di cambiare è già il momento,

Vedi, vedi, vedi, vedi,

Vedi caro sindaco cosa si deve inventare

Per poterci ridere sopra,

Per continuare a sperare.

 

E se quest’anno poi passasse in un istante

Vedi sindaco mio come diventa importante

Che in questo istante ci sia anche FIAB

L’anno che sta arrivando tra un anno passerà

Noi ci stiamo preparando

A promuover ste novità.

Bike to Work Modena: i risultati di un anno

BIKE TO WORK, NEL PRIMO ANNO OLTRE 60 MILA EURO DI INCENTIVI

A guadagnare andando al lavoro in bici o monopattino sono stati 405. Hanno percorso quasi 500 mila chilometri con un risparmio di circa 75 tonnellate di Co2
Andare al lavoro in bici ci si guadagna, non solo in salute. Sono 405 i cittadini che nell’ultimo anno hanno ottenuto qualche decina di euro in buoni mobilità per essersi recati al lavoro in bicicletta o in monopattino o bici elettrici nel corso dei primi 12 mesi di attività del progetto “Bike to work Modena”. Tra il 26 ottobre 2020 e il 25 ottobre 2021 sono stati erogati incentivi per oltre 60 mila euro, per un totale di chilometri percorsi che sfiora i 500 mila e un risparmio di quasi 75 tonnellate di Co2. Nei quattro trimestri trascorsi, sono mediamente stati attivi 374 utenti, che hanno percepito un incentivo medio trimestrale di 41 euro.

https://www.comune.modena.it/salastampa/archivio-comunicati-stampa/2022/1/bike-to-work-nel-primo-anno-oltre-60-mila-euro-di-incentivi

Morti in strada: numeri inaccettabili

Prima in regione, tra le prime in Italia, la provincia di Modena nel 2021 detiene il record dei ciclisti e dei pedoni uccisi e feriti sulle strade. Giovani e anziani, donne e uomini, studenti e lavoratori, nessuno è fuori pericolo: si muore travolti sulle strisce pedonali, urtati mentre si pedala pian pianino (come il signore di 81 anni investito sulla Vignolese) da veicoli che sorpassano senza tenere le distanze, a volte senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso. Sulle strade, senza corazza di acciaio intorno, si è sempre più fragili.

Non si può parlare di fatalità: queste collisioni si possono e quindi si devono prevenire! In Europa è dal 1997 che esiste una Visione Zero: una strategia, da allora adottata in una ventina di città, che ha portato all’azzeramento delle vittime della strada. Ingegneri, urbanisti, amministrazioni, forze di polizia, hanno insieme la responsabilità di creare e mantenere una rete di mobilità che consente all’errore umano (che potrà sempre capitare) di non avere conseguenze fatali.

A partire dalla riduzione della velocità su quasi tutte le strade cittadine e il controllo severo sul rispetto dei limiti (e delle strisce pedonali), due cose che si possono fare da subito anche a Modena. Si procede poi con una sistematica pianificazione stradale mirata a massimizzare la sicurezza di tutti, togliendo spazio alle auto e restituendolo a chi è più vulnerabile, così da avere le condizioni per una mobilità accessibile per tutti.

Chiediamolo alle famiglie delle vittime se è accettabile continuare a morire in strada a Modena nel 2021. Chiediamocelo. E poi cambiamo strada. Letteralmente.

Auguri su due ruote

La fine del 2021 si avvicina ed è tempo di bilanci anche per FIAB Modena. Siamo confortati dalla fiducia dei soci che continuano ad aumentare rendendo il nostro lavoro ancora più impegnativo e stimolante; abbiamo ampliato il direttivo con nuovi ingressi e nuove competenze, idee e possibilità di confronto. Rappresentiamo una variegata popolazione di cittadini, che comprende pendolari in bicicletta, ciclisti per hobby e ciclisti con le rotelline, ciclo-viaggiatori, piccoli e grandi sognatori di città a misura d’uomo, ciclo-attivisti, urbanisti.

Quest’anno oltre alle uscite e ai ciclo-viaggi (memorabili quello in Puglia e la notturna da Carpi al lago di Garda), abbiamo orgogliosamente accompagnato nelle loro prime pedalate due gruppi di apprendiste della due ruote a Modena e Soliera; scortato cittadini modenesi sui luoghi della costituzione, pedalato con i ragazzi delle prime classi dell’Istituto d’Arte Venturi alla scoperta delle piste ciclabili di Modena; portato in bici la bandiera della pace da Modena a Perugia fino ad Assisi; abbiamo guidato cittadini carpigiani alla scoperta delle novità della mobilità ciclistica della loro città (case avanzate, corsie e strade ciclabili). Oltre ai consueti corsi di meccanica, rilevazioni dei flussi ciclistici, le iniziative per la sicurezza (m’illumino di più), il bike to work e la settimana europea della mobilità.

A tutti vanno i nostri più sinceri auguri di buone feste. Un’idea regalo? Con il semplice gesto di sottoscrivere la tessera FIAB potete contribuire a rendere più autorevole la voce di chi chiede un modello di mobilità e dello spazio comune più democratico e ragionevole. Pensateci.

Auguri da FIAB

Care socie e cari soci,

eccoci qui di nuovo a fare bilanci per l’anno passato ed a pensare come organizzarci per il futuro.

L’anno che sta’ finendo ha portato con sé tante novità per FIAB Modena e tante sfide e nuovi e stimolanti impegni, abbiamo ricominciato con le consuete attività ed abbiamo allacciato nuovi rapporti, attivato nuovi progetti e stiamo preparandoci per nuove sfide.

Siamo sempre stati confortati dalla fiducia dei soci che anche nei momenti più difficili, come lo scorso anno, che non hanno mai mancato di darci il loro supporto continuando ad aumentare di numero. Il lavoro di FIAB Modena diventa via via sempre più impegnativo con il crescere dell’ associazione e l’aumentare della base associativa che ci conforta, stimola ed impegna nell’operare quotidiano.

Anche il numero dei componenti del direttivo è aumentato, e con loro le competenze le idee e le possibilità di confronto. Rappresentare un’associazione così vasta e variegata è una bella responsabilità ed un onore. Continuiamo a lavorare per portare un concreto contributo sociale alla nostra città e stiamo consolidando maggiormente la nostra presenza in altre zone della provincia.

Tutto questo non sarebbe comunque possibile se non grazie alle tante persone che sempre più, speriamo, continueranno a supportarci, agli amici con cui condividere le nostre idee e che contribuiranno attivamente, anche con il semplice gesto di rinnovare la tessera FIAB, a rendere sempre più autorevole la voce di chi chiede un modello di sviluppo della mobilità e dello spazio comune più democratico e sostenibile.

Per questo vi chiediamo di continuare a sostenerci, come avete sempre fatto, attraverso il tesseramento, che può essere eseguito on-line, a questa nostra pagina www.modenainbici.it.

Grazie e Buon anno a tutti.
Eugenio Carretti

Calendario Attività 2022

Abbiamo definito il calendario delle attività per 2022: l’organizzazione di tutti gli eventi in programma rimane subordinata all’emergenza sanitaria in corso. Gli aggiornamenti in tempo reale sulle attività confermate e quelle cancellate saranno sempre pubblicate sulla pagina www.modenainbici.it/calendario

CICLOESCURSIONI
Per partecipare alle escursioni è necessario contattare i referenti, essere in buone condizioni fisiche ed avere una bicicletta efficiente, leggere e approvare il regolamento gite. Le gite sono rivolte ai soci Fiab che contribuiranno all’organizzazione, alle spese di viaggio e di assicurazione.

CICLO-COLAZIONE “CARPI E DINTORNI”
Serie di facili escursioni in bicicletta per conoscere i dintorni di Carpi. Partenza da Carpi

IN BICI DI SERA: I GIOVEDÌ AL CHIOSCO
Appuntamenti settimanali estivi in notturna, con la bici per sgranchirci le gambe al fresco. Partenza da Modena

ARTEBICI – TEMPO DA MUSEI?
A volte in bici a volte no, andiamo a rivedere tutte le forme e i colori catturati dai nostri occhi durante l’anno, nelle tele dei pittori, nelle opere degli scultori e negli angoli nascosti delle nostre città.

MTB
Escursioni in MTB, in collaborazione coi soci del CAI di Castelfranco (MO)

FIAB IN CICLOFFICINA
Serate di incontro in collaborazione con la Ciclofficina Popolare Rimessa in Movimento di Modena, presso la loro sede in Viale Monte Kosica.

CORSO DI MECCANICA E DI CICLOTURISMO
Fiab organizza corsi per imparare a fare le riparazioni bici più comuni e preparare un ciclo viaggio.

PROMOZIONE AL BIKE TO WORK
Fiab promuove le campagne di Bike to Work, collaborando con le amministrazioni che, con programmi di rimborso chilometrico ai lavoratori che raggiungono il posto di lavoro in bicicletta, premiano una scelta di civiltà a vantaggio di tutta la comunità, volta a ridurre traffico e inquinamento. Consigli e consulenze per le aziende e per i lavoratori che vogliono aderire.

BICICLETTANDO
Progetti di educazione alla mobilità sostenibile, soprattutto nelle scuole elementari e medie. Laboratori di ciclomeccanica.

DONNE IN BICI
Corso per donne che vogliono imparare ad andare in bici. L’iniziativa nasce dalla necessità di agevolare le donne nel loro percorso di inserimento in un contesto lavorativo e nella società utilizzando la bicicletta laddove i mezzi pubblici non arrivano o sono scarsi.

RIUNIONE CONSIGLIO DIRETTIVO
Il primo martedì del mese, ore 21 sede di Via Ganaceto 45 a Modena (o in video conferenza).
Il terzo martedì del mese, ore 21 sede di Via Baldassarre Peruzzi, 22 a Carpi (o in video conferenza).
Tutti i soci sono invitati a partecipare.

Programma Attività 2022

Calendario da parete

Calendario da parete – Attività 2022

Carpi – Riflessioni sulla mobilità

Negli ultimi due anni a Carpi sono state realizzati numerosi interventi tesi sia ad un cambiamento generale della mobilità dei carpigiani sia a rendere più sicuri gli spostamenti dei pedoni e dei ciclisti. Sugli organi di informazione non mancano le polemiche, che si tratti del “dinosauro” di via Pezzana, della programmata ciclabile di viale Muratori o dei parcheggi in centro storico; qualche riflessione ci pare opportuna.

1 – In via Pezzana nell’incrocio del “dinosauro” le bici transitano da sempre; chi in bicicletta proseguiva diritto verso via Rossetti rischiava di venire steso dalle auto che giravano a destra per imboccare il sottopasso, mentre chi svoltava a destra rischiava di venire travolto o stretto contro il marciapiede dall’automobilista che effettuava la medesima manovra; con la posa delle corsie ciclabili e la loro colorazione in rosso ciclisti ed automobilisti possono comportarsi come prima ma con più rispetto reciproco; i ciclisti devono rimanere all’interno della loro corsia, non possono ad esempio zigzagare in mezzo alla strada, gli automobilisti possono invadere, se il caso lo richiede, la corsia ciclabile ma devono dare la precedenza ai ciclisti; il colore rosso serve a richiamare l’attenzione degli automobilisti, spesso distratti dal cellulare, della possibile presenza di ciclisti cui devono dare la precedenza; perché la sicurezza dovrebbe essere diminuita? Forse le critiche nascono da una novità non ancora pienamente conosciuta dai cittadini.

2 – In via Muratori è ancora viva la polemica sulla costruenda ciclabile che dovrebbe raccordarsi con l’esistente rete di via Alghisi/via Aldo Moro interna; senza entrare nel merito delle scelte dell’amministrazione (piste ciclabili, corsie ciclabili o strada 30..) è comunque indiscutibile che gli abitanti del popoloso quartiere sud est di Carpi abbiano tutto il diritto di accedere in bicicletta al centro e alla stazione ferroviaria, con percorso sicuro e il più diretto possibile (i percorsi tortuosi portano ad abbandonare la bicicletta e ritornare all’uso dell’auto..); ricordiamo che l’accesso in bicicletta alla stazione dei treni rappresenta una esigenza non certamente ludica per chi utilizza i mezzi pubblici per raggiungere Modena, Mantova o Bologna a scopo di studio o lavoro. Anche in questo caso occorre valutare se le esigenze dei cittadini che utilizzano un mezzo per nulla inquinante come la bicicletta, e che sono i più esposti ai rischi fra gli utenti deboli della strada, possano avere almeno la stessa considerazione di qualche parcheggio in più o in meno; parcheggi che non vanno contrapposti ad una ciclabile in senso astratto ma ai suoi utilizzatori in carne ed ossa.

3 – Anche nel centro storico la mobilità è oggetto di dibattito; molti operatori richiedono più parcheggi, al fine anche, così si afferma, di ridurre l’inquinamento causato dalle auto in cerca del parcheggio mancante; ma le auto inquinano solamente quando sono cerca di parcheggio? Se si aumentano i parcheggi aumenteranno anche le auto dirette verso il centro con il relativo inquinamento; se invece è preponderante l’inquinamento delle auto in cerca di parcheggio significa che il tragitto per raggiungere il centro è davvero breve, tanto vale recarsi a piedi o in bicicletta. Si sottolinea poi che le vendite nei centri storici aumentano quando i clienti usano mezzi sostenibile per recarsi a fare shopping; il centro privo di auto crea un’atmosfera di pace, tranquillità, piacevolezza che ben predispone all’acquisto. E’ sufficiente osservare come sono fatti gli outlet posizionati lungo le autostrade, che hanno cercato di riprodurre l’atmosfera piacevole e rilassante dei nostri vecchi centri storici: i clienti si sobbarcano decine o anche centinaia di chilometri di trasferimento per poi parcheggiare l’auto all’esterno e passare tutto il pomeriggio macinando chilometri a piedi per fare acquisti; se la chiave per stimolare gli acquisti fosse stata la possibilità di parcheggiare l’auto davanti al negozio interessato si sarebbero progettati gli outlet in altro modo, con parcheggi diffusi e percorsi preferenziali per i veicoli al loro interno.

Ospiti e padroni di casa

Una “ciclopedonale” è uno spazio pedonale in cui è consentito il passaggio delle bici: il ciclista è un ospite che è costretto, giustamente, a scendere dal mezzo nel caso in cui dovesse essere di intralcio per i pedoni.

Come dice il proverbio, gli ospiti sono graditi se le loro visite non sono troppo frequenti e le loro permanenze brevi: infatti anche le ciclopedonali “possono essere realizzate esclusivamente in caso di traffico pedonale ridotto e in assenza di poli attrattori, quali attività commerciali e insediamenti abitativi ad alta densità” (art. 4 DM 30/11/1999 n°557).

In molti paesi europei la problematica coabitazione sul marciapiede tra il pedone ed il ciclista è stata risolta spostando i ciclisti in carreggiata con le “strade a priorità ciclabile” dove tutta la sezione stradale è riservata alle bici e sono le auto ad essere ospiti: con la stessa logica delle ciclopedonali, il soggetto più debole ha il diritto di occupare la strada e il più forte si accoda, senza poter effettuare pericolose manovre di sorpasso.

Si ottengono due effetti: ai pedoni si restituisce un ampio spazio riservato e sicuro e i ciclisti possono pedalare in comode carreggiate dove la velocità delle auto è al massimo quella della bici che le precede.

Le “strade urbane ciclabili” sono state introdotte in Italia dal Codice della Strada nel 2020, ma a Modena non ne abbiamo, mentre vediamo ancora realizzare ciclopedonali, in deroga a disposizioni decennali. Così, le bici continuano ad essere ospiti scomode sulle ciclopedonali e sono trattate da ospiti indesiderate pure se si spostano sulla carreggiata.

Vogliamo darglielo finalmente uno spazio dove sentirsi a casa a queste povere biciclette?

Chi uccide chi

Una persona investita da un’auto a 30km/h ha il 10% di possibilità di morte, a 50km/h si passa al 85% ed a 70km/h è matematicamente spacciata. Di questa curva esponenziale dobbiamo tenere conto quando sosteniamo che per centrare l’obiettivo UE (“Vision Zero”) del dimezzamento dei morti entro il 2030 e di azzeramento nel 2050, si debba partire da regolare i comportamenti di chi guida.

Anche una recente infografica della Commissione UE non lascia spazio ad interpretazioni: sono le utenze motorizzate a 4 ruote (auto e camion) responsabili dell’82% dei morti.

A nessuno verrebbe in mente di affermare che basterebbe rispettare tutti il Codice Penale per azzerare la criminalità, però continuiamo a sentir dire che basterebbe il semplice rispetto del Codice della Strada da parte di tutti gli utenti per risolvere il problema. Non è così perché esiste sempre l’errore umano, che spesso è facilitato da una progettazione stradale pensata da decenni per velocizzare il traffico auto, e non per garantire la sicurezza di tutte le utenze.

Purtroppo, anche l’importante PNSS 2030 (Piano Nazionale Sicurezza Stradale), che è in discussione in questi giorni in parlamento, è basato su premesse sbagliate, per cui colpevolizza i comportamenti delle utenze vulnerabili e deresponsabilizza i conducenti motorizzati. Come se le 800 persone all’anno che vengono uccise sulle strisce pedonali fossero tutti degli sbadati che dovevano stare più attenti. Insieme ad altre decine di associazioni abbiamo chiesto un radicale cambio di impostazione, e come FIAB abbiamo proposto alle commissioni un importante elenco di modifiche, senza le quali avremmo un piano per la “Vision Zero” con Zero Visione.